Incontri
Eros si era
svegliato. La pallida luce solare era filtrata dalla grandi tende e
aveva accarezzato la sua candida pelle, resa ancora più chiara dalle
pene fisiche e, soprattutto, amorose che stava soffrendo.
Le lenzuola
ricoprivano il suo corpo fino al mento, conferendogli un'aria da
bambino indifeso. Il dolore alla spalla, peraltro regalo di Psiche,
non si era affatto affievolito.
Osservò con
attenzione ogni singolo angolo della stanza, ma del suo arco e delle
sue frecce non vi era alcuna traccia.
Sospirò. Non si
sentiva colpevole. Era una colpa essere stato colpito dalle proprie
armi per sbaglio? Era una colpa amare senza possibilità d'uscita?
No.
Essere il marito
di Psiche era diventato per lui talmente normale che non si era mai
posto simili domande. E anche l'ira della madre gli era sembrata
davvero di poco conto in confronto all'unione che aveva stabilito con
la fanciulla.
Perché per la
prima volta aveva capito che le sue frecce erano davvero intrise di
quel veleno portatore di piacere che tutti temevano.
Psiche era
diventata l'altra metà della sua anima. Era come se avesse occupato
il posto di suo fratello Anteros, che con così tanto affanno
Aphrodite gli aveva procurato per paura che il figlio prediletto
restasse per sempre un bambino.
Ed ora quella
stessa madre gli negava il suo affetto, la sua stima; gli aveva tolto
i poteri che lei stessa gli aveva concesso tanto tempo prima,
accecata dall'amore che provava per lui.
Ma che cos'era
veramente l'Amore? Amore era parte di lui e di sua madre, Amore era
parte di Anteros, Amore era parte del mondo. Amore era ciò che
avrebbe spinto Aphrodite a perdonarlo ancora una volta e la forza che
avrebbe costretto lui ad accettare le sue scuse.
Un fruscìo
distolse Eros dai suoi pensieri. Le tende si stavano muovendo
leggermente come se qualcuno le stesse sfidando per entrare.
Da esse sbucò
dopo alcuni affanni una colomba, da sempre animale sacro del dio
dell'Amore.
-Non capisco
perché la gente non tiri mai le tende!!!-esclamò l'uccello-Eppure
con i tempi che corrono si dovrebbe sapere che le notizie piccanti
sono più frequenti dei pesci nel mare! E chi se le deve accollare?
Noi volatili. Sissignore, tra un po' mi metteranno una targhetta con
scritto portantino sulla fronte!-e si avvicinò al letto, fino a
poggiarvisi sopra.
Eros si mise
seduto, sorridendo per le proteste pronunciate dal becco
dell'animale.
-Non lamentarti
così tanto, mio piccolo amico-gli disse, dolce-Lo sai il rispetto
che nutro per te e i tuoi simili. Questo dovrebbe bastarti.-
-Oh certamente,
mio signore. Ma, vedete, erano solo semplici constatazioni per la mia
povera razza.-replicò la colomba, cercando di scusarsi-Ma ora
veniamo a noi. Ho accennato a delle notizie interessanti che,
indovinate un po', riguardano proprio voi!-
-Di che si
tratta?-chiese Eros, ora più incuriosito che mai
-Però prima di
informarvi, fatevelo dire. Quella mortale vi ha proprio rovinato.
Vostra madre ha avuto ragione a prendersela con voi. Ha sbagliato i
modi,certamente. Ma voi, mio signore, cosa ci guadagnate da quella
ragazzina?- lo rimproverò l'uccello, tentando di riportarlo a una
visione più lucida dei fatti
-No, Amico, non
anch..-Eros non fece in tempo a finire la frase
-Lasciatevelo
dire-continuò la colomba-è stato un gesto infantile. Voi vedete una
bella ragazza e ve la prendete. Che male c'è? Ma le vostre passioni,
mio caro Eros, sono sempre durate ben poco. E ora, solo per fare un
torto a vostra madre, vi autocolpite con le vostre frecce! Ah, i
giovani di oggi!-sospirò
-Posso
parlare?-chiese Eros, scoraggiato per l'ennesima predica subita quel
giorno
-Prego, chi vi ha
mai negato il diritto di parola?-rispose l'animale, mettendosi buono
-Tu e mia madre.
Ma non importa. Lo volete capire tutti che non l'ho fatto per
offenderla? Può capitare che anche io...-Eros fu di nuovo interrotto
-Su, mio signore,
volete forse negare che alcune volte vi prendiate gioco di Aphrodite
regalando a vostro padre avvenenti fanciulle? Questo sì che si chiama
offendere. E sfido chiunque a dire il contrario!-Intervenne ancora
l'uccello, osservando la divinità con occhi pieni di rimprovero.
-E' egli stesso che
me le chiede! Povero dio, con tutte quelle guerre avrà certo bisogno
di qualcuno con cui divertirsi e riposarsi quando mia madre è
occupata con altri dieci amanti!-cercò di giustificarsi Eros
-In ogni caso, mio
signore, vedrete che questa passioncella si esaurirà non appena
l'effetto delle vostre frecce vi avrà abbandonato. Ne sono sicuro.
Nonostante tutto siete un bravo ragazzo, non la lascereste mai sola
in preda a chissà quali pericoli anche quando la fiammella che arde
d'amore dentro di voi si sarà spenta-sentenziò la colomba, ora più
sicura che mai.
-Io non ne sarei
così sicuro...-disse il dio dell'Amore, sempre più affranto-Ma
quali erano le notizie piccanti?-
-Ah giusto, con
tutti questi rimproveri quasi me ne dimenticavo-esclamò il volatile
'Rimproveri che ti
potevi tranquillamente evitare' pensò Eros
-Da quanto avete
capito vostra madre è infuriata, mio signore. Se credevate che il
semplice fatto di togliervi arco e frecce l'avrebbe calmata, vi
sbagliavate di grosso. Fra poco avrete una visita-
Eros sgranò gli
occhi-Che...che genere di visita?-
-Oh beh...una cosa
da niente...non vi preoccupate-cercò di essere più vago possibile,
per evitare ciò che fra poco sarebbe sicuramente accaduto
-Chi?-stavolta la
voce del dio era ferma, non avrebbe ammesso scuse
-Castità-sussurrò
la colomba, in un suono appena percettibile
Eros divenne
ancora più pallido e si lasciò accasciare all'indietro, ricadendo
con le spalle sopra il cuscino
Si coprì dapprima
il volto con le mani e poi con il cuscino, gridando-No! No! Meglio
morire! Ah perché non sono mortale come la mia amata Psiche? Tutto,
ma quella femminaccia, no! Uccellaccio del malaugurio sei venuto qui
solo a portarmi cattive notizie! Anzi direi che peggiore di questa
non ce ne sono! Ah come farò ora?-
-Povero me, ma io
lo sapevo!-esclamò il volatile-Su chi sarebbe ricaduta la colpa? Ma
sul sottoscritto! Io, che rischio le mie candide piume per riferire
il messaggio al mio signore e questi sono i bei ringraziamenti!-
-Come
farò?-continuò Eros, non prestando per niente ascolto ai lamenti
dell'uccello-Cosa farò? Io, che non ho fatto altro che deriderla
con i miei amici, con mia madre, con gli altri dei? Ora ricadrò
vittima di un incantesimo di quella sciattona. Povero me, la mia
reputazione sarà rovinata per i prossimi 1500 anni!-
La colomba si
avvicinò al dio, cercando di ottenere con la propria voce un tono
più rassicurante possibile- Su, mio signore, non tutto è perduto.
Provate a parlarci. Anche lei è giovane come voi. Per giunta
sensibile. Anche se ha fatto un patto con vostra madre, sono convinto
che davanti alle vostre preghiere si commuoverà e vi lascerà in
pace.-
-Preghiere?-esclamò
questa volta Eros, rimettendosi seduto di scatto-Preghiere?! Quella
donnaccia non avrà proprio nulla da me! Vuole osare trasformarmi in
un omuncolo asessuato? Bene, lo faccia pure! Ma non si aspetti che
tutto finirà lì! Tanto, tra noi dei, la vendetta sembra essere
all'ordine del giorno. Quindi non mi preoccupo minimamente di avere
grane con la mia coscienza!
L'uccello si
lasciò sfuggire un sospiro, osservando con occhi sconsolati la
perfezione del dio.
Nel frattempo,
Hermes e Castità avevano raggiunto il palazzo di Aphrodite.
-Eccoci
arrivati-esclamò per primo il dio-Ora potrai fare ciò che ti è
stato chiesto. Eros si trova in una di queste stanze-e le indicò con
lo sguardo
-Voglio fare
presto, questo posto mi disgusta-ribatté la dea, con tono nauseato e
pentita per il patto che aveva accettato
-Come vuoi, mia
dolce amica. Ora ti lascio. Quando mi rivedrai ti condurrò le
fanciulle che Aphrodite ti ha promesso.-le disse, sorridendo e
sparendo esattamente come le era apparso poco prima nel prato.
Castità cercò di
localizzare Eros tentando di percepire il potere divino che, seppure
molto lievemente, era ancora presente in lui.
E poi, l'idea di
aprire tutte quelle stanze non la allettava. Sapeva dei passatempi
preferiti della dea dell'Amore e non aveva alcuna voglia di
imbattersi in scene imbarazzanti.
Si soffermò
davanti ad una porta. Era sicura che la camera fosse quella.
Entrò
delicatamente per assicurarsi di non svegliare il dio, qualora fosse
stato addormentato.
Vide il corpo di
Eros, coperto dalle candide lenzuola, che le dava le spalle. Era
pressoché immobile e pensò che fosse caduto vittima di un sonno
profondo.
Si avvicinò
lentamente a lui e, quando fu a un passo dal suo corpo, sentì la sua
voce tagliente- Sei arrivata, allora! Certamente, che cosa ammirevole
per una dea venire a patti con la propria nemica solo per punire
qualcuno che neanche si conosce! Ma no! Tu ti vuoi prendere la tua
rivincita perché il vero divertimento a ogni essere vivente lo
concedo io e non tu!-
Castità lo guardò
con aria ancora più indifferente, tutto ciò che le sembrava era uno
stupido ragazzino viziato.
-Cosa aspetti a
trasformarmi in un verme asessuato? -continuò Eros-Credi che io ti
implori, forse? Io non rivolgo le mie preghiere alla peggiore delle
donnacce! Povero me, temo anche il solo fatto di dover vedere il tuo
miserabile volto. Chissà da quali terribili malattie sarà stato
sfigurato! Dev'essere per questo che nessuno ti vuole e le mie frecce
non hanno alcun potere su di te-
Si girò di scatto
per vedere il viso della dea e in un attimo si maledì per tutti gli
insulti insensati che le aveva appena rivolto.
Ringraziamenti:
Sakura2480: In realtà non
mi ricordo bene come mi era venuta in mente questa idea, ma se vuoi
vado a rivedere nelle vecchie conversazioni XD. Ma restando
serie(difficile u.u), grazie per i tuoi piacevolissimi complimenti, sai
quanto conta per me la tua opinione. Spero che questo capitolo ti sia
piaciuto come il primo.
Naomi92: Secondo me Aphrodite è stata ancora buona con Eros nella versione di Apuleio u.u Non per apparire sadica, ma io Psiche non l'ho proprio mai retta u.u Comunque anche a te grazie infinite per i bellissimi commenti che mi fai anche privatamente e per le letture in anteprima, mi dai nuovi stimoli.
Trullitrulli: Grazie per aver commentato anche se la storia non ti piace, ma è giusto avere anche pareri contrastanti. Detto questo, ci ho pensato prima di scrivere questa fanfic e, francamente, non avevo voglia di scrivere la 'solita' storia dove Eros o Psiche si struggono per amore l'un con l'altro oppure di narrare i fatti da un punto di vista di uno dei personaggi, come per esempio hai fatto tu. Io non distruggo nessuna favola, ho semplicemente preso spunto da una frase che Aphrodite dice nel corso della storia e mi è venuta in mente questa trama. Il racconto originale è di Apuleio e quello rimane, il mio è solo un episodio inventato. Mi spiace che ti venga da piangere ma più che offrirti un fazzoletto non posso fare XD Scherzi a parte, come dicevano i latini De gustibus non disputandum est.
Eles Weasley: Sono contenta che ti siano piaciute le descrizioni di Aphrodite e Castità. Per quanto riguarda la prima, il fatto che si svenda così facilmente lo narra Apuleio. Il premio dei baci(se ti riferivi a quello) l'ho ripreso dalla sua opera, infatti, come hai potuto notare, non mi ci sono sofferemata più di tanto perchè quella è la vera storia e non mi interessava ritoccarla, ma di servirmene per fare solo una breve introduzione :) Per quanto riguarda Hermes, è vero che è un dio anche lui, ma Aphrodite è la dea del piacere ed era stata sua amante e quindi mi sono immaginata che egli avesse ancora una forte passione verso di lei al punto di assecondare i suoi desideri.