La
nostra storia, la mia canzone per te
Mancavano
solo tre giorni
all’ultima parte della competizione che avrebbe decretato la migliore
idol
dell’anno, Kilari era davvero in ansia, non riusciva a scrivere la sua
canzone
d’amore.
Stava sdraiata sul suo letto
fissando i poster degli SHIPS attaccati al soffitto in particolare:
quello di
Hiroto, solo qualche giorno prima aveva capito di essere innamorata di
lui e
non di Seiji, e questa consapevolezza la rendeva felice e triste allo
stesso
tempo.
Perché
ho detto a Hiroto di essere innamorata di Seiji? Se non lo avessi fatto
lui,
non si sarebbe offerto di aiutarmi a dichiararmi!
Erano questi i
pensieri che
invadevano la mente della giovane idol.
-Ora basta se rimango qui a
crogiolarmi nel mio dolore non riuscirò mai a scrivere la
canzone!- esclamò
sedendosi al tavolino con in mano una penna, chiuse gli occhi e inizio
a
pensare.
Nel frattempo Hiroto passeggiava
per le vie della città con i pensieri rivolti a Kilari, non
riusciva a credere
di essersi innamorato di ragazzina cosi goffa e pasticciona che pensava
solo ai
dolci eppure il suo meraviglioso sorriso aveva il potere di scaldargli
il
cuore.
Ma non importava che lei gli
avesse colpito il cuore come nessun’altra era stata capace di fare
prima d’ora,
doveva dimenticarla! Kilari era innamorata di Seiji e lui non poteva
farci
nulla.
-Ma perché ho dovuto offrirle il
mio aiuto per dichiararsi a Seiji?- si domando mentalmente.
Forse
perché lo ami talmente tanto da desiderare solo la sua
felicità, anche se
questo significa vederla con un altro e dover combattere ogni giorno
con la tua
immensa gelosia nei suoi confronti.
Gli fece notare una vocina dentro di lui che stranamente assomigliava
molto a
quella del suo migliore amico.
-Già…- sussurrò dando ragione alla
voce della sua coscienza.
Alzo lo sguardo accorgendosi di
non essere più in centro, sorrise senza neanche accorgersene era
arrivato
proprio nel suo quartiere.
***
Din don
Il campanello di casa
Tsukishima
inizio a suonare strappando la giovane padrona di casa dalle sue dolci
fantasie
d’amore.
-Naa-san puoi andare a aprire?-
esclamò, per poi ricordarsi che il suo gattino era uscito molto
presto quella
mattina e per questo si trovava sola in casa.
Si alzo e scese al piano di sotto
chiedendosi chi poteva essere, non ricordava di aspettare qualche
visita quel
giorno.
-Hiroto!- sussurro sorpresa
vedendo il moro che le sorrideva, il suo cuore inizio a battere
all’impazzata
mentre uno splendido sorriso le si dipingeva sul volto e le sue guance
si
coloravano di un delizioso quanto leggero rossore.
-Ciao Kilari, passavo di qui e
cosi ho pensato di venire a vedere come va con la canzone.- le disse
omettendo
il vero motivo della sua visita: ovvero l’enorme voglia che aveva di
rivederla.
Nel sentire quelle parole il bel
sorriso che fino a pochi istanti prima illuminava il volto della
castana si
spense.
-Veramente non sono ancora
riuscita a scrivere neanche una strofa.- ammise imbarazzata e triste al
pensiero di aver deluso la persona più importante della sua vita.
Ma con sua enorme sorpresa Hiroto
non la rimproverò come al solito anzi le sorrise dolcemente.
-Sei sempre la solita! Vorrà dire
che ti darò una mano anche stavolta.- disse entrando in casa.
-Grazie Hiroto, non so proprio
come ringraziarti!- trillo entusiasta.
Magari
con un bacio!
Propose maliziosa la coscienza del moro facendolo arrossire.
-Vincendo ovviamente.- le rispose
invece con un occhiolino.
-Va bene, farò del mio meglio!
Però adesso andiamo in camera mia, cosi iniziamo.
- Vuoi scrivere una canzone
d’amore giusto?- le domando sedendosi accanto a lei e guardandola
dritto negli
occhi.
Kilari annui abbassando lo
sguardo imbarazzata.
-Allora non vedo, dove sta il
problema, devi semplicemente scrive quello che provi per Seiji e le
emozioni che
provi quando sei in sua compagnia, come ad esempio: il battito del
cuore
accelerato quando lo vedi o la felicità che provi quando ti
sorride o ti fa un
complimento.
Peccato
che queste sensazioni le provo quando sono con te, non con lui!
-Non provo nessuna di queste
emozioni quando sono con Seiji.- ammise sincera, anche se non sarebbe
mai
riuscita a dichiararsi voleva che almeno sapesse che non era innamorata
di
Seiji
-Cosa?- domando stupito e perché
no anche un po’ speranzoso.
-Credo di non essere mai davvero
innamorata di lui, in realtà quello che provo per Seiji è
solo un grande
affetto come se fosse mio fratello e credo che anche lui provi lo
stesso per
me.- concluse alzando
lo sguardo e perdendosi nel rosso
degli occhi del ragazzo.
L’azzurro e il rosso degli occhi
dei due innamorati si persero l’uno nelle profondità del altro
mentre i loro
voli si avvicinavano lentamente come se velocizzandolo avessero paura
di
sciupare quel magico istante; e alla
fine arrivo il tanto desiderato bacio: si sfiorarono prima timidamente
poi
quando furono certi che l’altro non l’avrebbe respinto approfondirono
il bacio,
la strinse forte a se, un braccio intorno alla vita mentre con l’altro
le
accarezzava la morbida chioma castana contemporaneamente lei
portò le braccia
intorno al suo collo giocando con i suoi soffici capelli color della
notte,
Kilari dischiuse a bocca permettendo alla lingua del ragazzo di
incontrare la
sua e… dando inizio a una sensuale danza antica quanto il mondo ma
sempre ricca
di fascino e d’amore, come quella di due cuori che battevano al
unisono.
Dopo pochi minuti o forse ore?
Nessuno dei due seppe dirlo, si separarono ansimanti e con il volto
leggermente
arrossato, ma rimasero lo stesso stretti l’uno tra le braccia del
l’altro completamente
assorbiti da quel oceano di emozioni che li stava travolgendo come un
onda.
Ma come tutte le cose belle anche
questo era destinato a finire, e questo terminò nel momento in
cui Hiroto
ritrovo la lucidità, cosa ho fatto? Ora
Kilari mi odierà per averle rubato il suo primo bacio che lei
voleva tanto dare
a Seiji! Ma anche se ha risposto sono sicuro che l’ha fatto solo
perché è stata
travolta dalla situazione.
-Perché l’hai fatto?- gli chiese
titubante, aveva paura che Hiroto avesse capito
quello che provava per lui e
stesse solo giocando con i suoi sentimenti, anche se il suo cuore
continuava a
ripeterle che non era quel genere di ragazzo e che di lui poteva
fidarsi, la
sua mente le ripeteva di non farlo che6 l’avrebbe solo fata soffrire.
-Scusami non so cosa mi sia
preso, ora è meglio che vada. - mormoro prima di scappare via
maledicendosi per
la stupidaggine che aveva fatto.
Appena senti sbattere il portone
di casa Kilari si butto sul letto piangendo.
L’ho
perso, ora non potrò più stargli vicina neanche come
amica! Penso disperata.