Anime & Manga > Host club
Segui la storia  |       
Autore: Rowena    18/06/2010    4 recensioni
All'Host Club si mette in scena la passione letteraria più in voga del momento, Twilight, e ogni membro interpreta un diverso personaggio... Ma cosa succederebbe se per un incantesimo i nostri eroi finissero nel libro al posto dei protagonisti? A Forks ci sono dei nuovi soggetti, in città!
Genere: Commedia, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quando Haruhi riuscì a riaprire gli occhi, ciò che le apparve davanti la lasciò senza fiato. Non l’aula in cui lavorava l’Host Club, non i suoi amici, né le clienti che stavano intrattengo, bensì una fitta foresta di conifere e alti alberi.
- Ma dove mi trovo? – domandò a voce alta, prima di guardarsi intorno. Era sola in un posto sconosciuto! – E soprattutto, come ci sono arrivata?
Era seduta in una piccola radura e sentiva il terreno umido sotto di sé, ma prima che potesse anche solo lamentarsi di quanto tempo le sarebbe servito per togliere il fango dai vestiti, una visione ultraterrena le comparve davanti a tradimento.
- Allora, Bella, hai paura? – le domandò il luccicante Tamaki tenendo le mani sui fianchi come un supereroe. A uno sguardo più attento, però, Haruhi notò delle differenze nel suo aspetto: il ragazzo sembrava brillare in maniera diversa rispetto a prima, come se fosse fatto di polvere di diamanti, piuttosto che essere un idiota cosparso di brillantini forse rubati allo Zuka Club.
I suoi occhi, poi, erano strani, quasi dorati, e la stavano guardando con tanta intensità che la giovane si sentì quasi obbligata ad arrossire.
- Non più del solito – mormorò sentendosi il cuore palpitare all’impazzata, come non le capitava… Non le era mai capitato, in effetti, neanche quando aveva realizzato che, forse, era innamorata di Tamaki; ok, lì aveva quasi avuto un infarto, ma era diverso.
In quel momento, Haruhi si sentiva presa da strani sentimenti che qualche parte bacata della sua testa in quel momento stava catalogando come amore che mai e poi mai lei avrebbe definito tali: provava un forte senso d’inferiorità, in quel momento, come se non fosse degna di lui, e non poteva fare altro che rimanere a fissarlo come ipnotizzata. Colta dalla poesia della situazione pensò che il prato, che a prima vista le era sembrato grazioso, le sembrava in quel momento così scialbo e insignificante, rispetto a lui.
Ma che diavolo
Malgrado ciò che aveva appena detto, Haruhi aveva seriamente paura. Di se stessa, però.
Tamaki le si avvicinò con fare elegante, sempre osservandola con attenzione.
- Vorrei riuscire a sapere cosa pensi… Non sai quanto mi sembra strano, non riuscire a capirlo. – sospirò melodrammatico.
Perché, da quando mai quell’essere, che per quasi un anno era stato convinto di essere come un padre, per lei, capiva ciò che pensava?
Haruhi lo fissò com’era solita fare, con quell’aria schifata e insofferente, e si preparò per dirgli una cattiveria così da sgonfiare quella sua fastidiosa presunzione e vederlo patire in un angolino. Aveva diverse opzioni, in mente: una più antipatica e odiosa dell’altra, ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu: - Mi chiedevo cosa stessi pensando tu fossi vero… E desideravo poter credere che tu fossi vero, e anche di non avere paura.
Si portò le mani al viso, sotto shock: l’aveva detto davvero? No, non era possibile! Che stesse diventando l’Haruhi mentale che, secondo i suoi amici, Tamaki s’immaginava nei suoi trip ad occhi aperti?
Qualunque fosse la ragione, era terrorizzata. Lei non avrebbe mai blaterato una cosa del genere, mai!
Tamaki le prese le mani, come se non si fosse accorto del suo turbamento. - Ma tu devi temermi, Bella, io sono un mostro. Tu non sai di quali orrendi crimini mi sono macchiato!
- Smetti di recitare – esclamò la ragazza, riuscendo a riprendere il controllo sui propri muscoli facciali – Dobbiamo andare a cercare gli altri e capire cosa ci è successo.
Fece per togliersi la parrucca, ma niente. Cosa? Diede uno strattone più forte, che non ebbe effetti se non farla gemere di dolore: erano i suoi capelli? La situazione stava diventando sempre più assurda.
- Ti comporti in maniera strana, Bella: forse finalmente la mia rivelazione ti ha provocato una reazione degna di una persona normale?
- Rivelazione? – l’ultima che aveva avuto era stata quella di suo padre, quando aveva cominciato a lavorare come travestito… – Ma di che stai parlando?
E perché continui a ripetere il mio nome? Non è che se non lo pronunci ogni cinque secondi me lo dimentico… Un momento, ma non è il mio nome!
- Parlo della mia natura, Bella! – continuò Tamaki avvicinandosi sempre di più e annusandole il collo in una maniera oltremodo intollerabile per la ragazza, che tuttavia sentì un groppo in gola, come se la cosa le facesse piacere. – Il fatto che io sono un vampiro!
Ormai la distanza era quasi impalpabile e il ragazzo cominciava a comportarsi in maniera più strana del solito, come se stesse cercando il punto giusto in cui assaggiarla. – Mi devo allontanare… Capisci cosa intendo quando dico che la carne è debole?
Pensavo che fossi debole di cervello, in realtà
Ma ancora una volta, dalla sua bocca uscirono parole che lei non pensava veramente, ma che evidentemente era obbligata a dire. Si sentiva in trappola, una situazione che le dava la nausea, ma più il tempo passava più qualcosa in lei era felice ed eccitato, come se fosse una situazione da vivere.
Tamaki riprese a blaterare sulle sue finissime capacità di predatore, su come lei non avrebbe avuto scampo, se non fosse riuscito a comportarsi, e Haruhi alzò gli occhi al cielo, disperata.
Mordimi, ti prego mordimi, io così non resisto più!
Prima che il ragazzo continuasse il suo sproloquio, tuttavia – accompagnato ovviamente da ampi movimenti di braccia, sguardi languidi e sorrisi che la parte malata del cervello di Haruhi trovava adorabilmente sensuali – fu interrotto dallo strombazzare di un clacson, che precedette di pochissimo la comparsa di un’enorme fuoristrada dal folto della foresta, si avvicinò a tutta velocità e prese in pieno Tamaki, che volò via, lontano, fino a scomparire alla vista della ragazza.
Haruhi rimase pietrificata: non si aspettava una soluzione del genere a quella scenetta da commediola da due soldi!
- Haruhi, stai bene?
- Hikaru, Kaoru… Sì, no, insomma, cosa sta succedendo? – gridò lei, ancora sconvolta.
I gemelli scesero dal fuoristrada e le andarono incontro, ma se Kaoru si avvicinò fino ad abbracciarla e controllare che davvero fosse tutto a posto – già il Lord di per sé era un pericolo pubblico, figuriamoci in versione vampiresca! – Hikaru rimase in disparte, come se fosse disturbato dalla sua presenza.
- Non lo sappiamo neanche noi, ci siamo ritrovati con Kyouya e Mori in una casa che non abbiamo mai visto, anche se in qualche modo a tutti sembra familiare, ma poi Mori è scappato all’improvviso, come se fosse stato richiamato da qualcosa nella foresta…
- Secondo Kyouya, che sembra più saggio e meno oscuro del solito, saremmo finiti nel libro che stavamo interpretando, Twilight! E ora saremmo per davvero i personaggi che abbiamo scelto.
Haruhi stava per svenire, incredula: - Com’è possibile, eravamo al Club, stavamo prendendo in giro Tamaki… E ora mi ritrovo a dire cose orrende!
Questa poi: i ragazzi si fissarono e poi tornarono a guardare lei, che si accorse di come anche i loro occhi sembrassero dorati e bellissimi. – Del tipo, Haruhi?
Haruhi non sapeva se confessare cosa le stava capitando, era davvero imbarazzante, ma poi pensò che sarebbe potuto capitare ancora e vuotò il sacco. – Rispondo alle fesserie di Tamaki come probabilmente lui vorrebbe io facessi, e nella mia testa l’unico pensiero che continua a tornare è quanto sia particolarmente bello e affascinante. Aiutatemi, vi prego.
Hikaru e Kaoru si allontanarono di qualche passo, spaventati a morte: anche loro avevano subito pensato all’Haruhi mentale con ribrezzo. – Dobbiamo tornare indietro, subito. – esclamò poi Hikaru, che sembrava particolarmente infastidito, com’era del resto incomprensibile. Il suo personaggio poteva anche desiderare di assaggiare il sangue di Haruhi come aperitivo prima del pranzo, ma lui semplicemente era geloso. Molto geloso.
- Dobbiamo andare da Carlisle, subito.
- E chi sarebbe? – domandò Haruhi senza capire.
- Kyouya, sarebbe – disse Kaoru per correggere il fratello – anche noi abbiamo problemi a controllare ciò che diciamo, ma non ai tuoi livelli. Anche se è strano, in questo momento mi viene da pensare a Kyouya come a nostro padre.
Haruhi fissò il terreno, mesta. – Quello che è veramente strano è che a me in questo momento manchi il solito Tamaki, che si lamenterebbe di come sono confusi i ruoli della nostra famiglia – disse con un profondo sospiro, prima di avvicinarsi alla macchina. – Va bene, andiamo.
Kaoru la fermò e le disse di salire dietro.
- Perché? – domandò la ragazza, sorpresa. – Sui sedili anteriori di questa macchina da yankees potrebbe starci tutto il Club comodamente!
Lui lanciò uno sguardo al fratello, che ancora si era ben guardato dal mettersi vicino alla ragazza, e scosse il capo: - Dammi retta; il personaggio di Hikaru, Jasper, ha difficoltà a controllare i suoi istinti di vampiro. Non riuscirebbe a guidare se il tuo odore lo distraesse e cercasse di piantarti i canini nel collo.
Haruhi deglutì a vuoto e ubbidì senza dire una parola. A certi argomenti ancora non sapeva ribattere, purtroppo, ed era troppo frastornata per cercare di dare un senso logico a tutto quel dramma.
Hikaru e Kaoru si sistemarono davanti, e ripartirono.

Erano in viaggio già da un po’. Kaoru indicò un punto davanti a loro, fuori dal parabrezza.
– Allora, più avanti c’è la cittadina in cui è ambientata la storia, casa nostra rimane un po’ fuori…
- Ma non dovremmo recuperare Tamaki? – chiese Haruhi prima di mordersi la lingua. Perché l’aveva detto, lei trovava che si fosse meritato la giusta punizione per essersi comportato in maniera più idiota del solito!
- È un super vampiro molto forte, molto veloce e con un’ossessione amorosa per te – rispose Kaoru senza scomporsi – penso saprà raggiungerci senza problemi. Sempre che nel comportarsi da eroe dal passato tormentato non si perda e finisca nella riserva. Lì sì che sorgerebbero dei problemi.
- Problemi?
- I nativi americani di qui sono lupi mannari e combattono i vampiri, quindi… Oh no, Honey!
- Cosa? –domandò Hikaru, confuso.
- Ho avuto una visione: Honey era vestito da Jacob Black, no? Ecco perché non era con noi quando ci siamo ritrovati qui, perché è finito nella riserva indiana, dove vive il suo personaggio.
- E secondo te Mori ha captato dove si trova in questo momento ed è andato a cercarlo?
- Perché no? Ha il GPS incorporato, quando si tratta di Honey. Spero solo che i due non combattano.
Haruhi sgranò gli occhi: - Combattere, perché?
- Al momento sono nemici giurati. – sospirò Kaoru massaggiandosi le tempie.
- Kaoru, ma come fai a sapere tutto? Hai davvero letto questo polpettone?
- Oh no, ma il mio personaggio ha visioni del futuro, anche se non sempre sono chiare. Ne ho avuto una poco fa.
- E come stato?
- Certo meno dannoso dei trip mentali di Tamaki o Hikaru, non ho dubbi.
Anche Hikaru si fa dei trip mentali? Fantastico.
Prima che potesse rispondere, però, Haruhi fu sbalzata sull’altro lato del sedile.
- Hikaru, ma non puoi guidare un po’ più piano? Sembra che tu stia partecipando a una corsa!
- A quanto pare i vampiri sono troppo snob per seguire le regole. Non dirlo a me, io non so neanche guidare nella realtà – rispose Hikaru prima di derapare in maniera spaventosa in un tornante – non mi alitare addosso, Haruhi, mi stai facendo venire fame.
- Non devo starti vicina, non devo respirare in tua presenza… qualcos’altro?
- Stai attenta a quando maneggi la carta, ho appena avuto una visione in cui scartavi un pacco regalo, ti tagliavi un dito e Jasper cercava di papparti in un sol boccone.
- E chi è così idiota da tagliarsi con la carta da pacchi? – domandò Haruhi alzando la voce. Insomma, anche lei aveva i suoi limiti!
- Tamaki ci riesce. E anche il tuo personaggio, a quanto pare, è perfino meno atletico di te.
La ragazza tacque, offesa, soprattutto per non rivelare che poco prima aveva pensato di tornare in città a piedi, ma qualcosa di nuovo le aveva suggerito che sarebbe stata una pessima, pessima idea.
- E poi… Ah, eccoci arrivati.
Haruhi guardò da uno dei finestrini – ovviamente oscurati, come le macchine delle star – e vide una casa enorme e molto moderna stagliarsi contro il profilo dei monti coperti da alti abeti. Sulla soglia, una versione biondiccia e sorridente di Kyouya li stava aspettando.



Grazie a ThePirateSDaughter e mki90 che hanno recensito questo capitolo, spero che vi piaccia anche il continuo! Alla prossima! ^_^

Rowi
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: Rowena