CAP 41: EPILOGO
DUE MESI
DOPO………………
Irlanda del sud,
contea di Kerry… paesino di Dingle.
Un manipolo di
dieci case colorate allegramente e sprofondate in mezzo al verde
smeraldo che
gli abitanti del posto chiama coraggiosamente città.
Laggiù il 31 di agosto
equivale a dire autunno inoltrato: il vento spazza le strade pulite e
spinge le
onde ad abbattersi sulle scogliere e il frangiflutti del porto che si
snoda per
un centinaio di metri alla fine del paese; il sole fa capolino a tratti
dietro
i densi nuvoloni grigi; l’aria è tutta umida e
satura di pioggia.
Era lì, a pochi
chilometri da Killarney dove entrambe erano nati e cresciuti, che
Stefany e
Simous avevano deciso di trasferirsi a vivere insieme.
Stefany camminava a
passo svelto per le stradine del paese, schiacciandosi più
che poteva il bavero
della giacca contro la gola.
Maledizione a lei e
a quando aveva dimenticato la sciarpa a casa!
Aveva ritagliato i
capelli a sfiorarle le spalle, come ce li aveva prima che succedesse
tutto, e
ora le venivano in faccia col vento.
Ricordava che anche
allora lamentava il fatto di averli sempre negli occhi, ma ci aveva
voluto dare
un taglio lo stesso.
Via le ciocche che
le avevano visto uccidere delle persone, vie quelle che
l’avevano sentita dire
“voglio morire”, via tutto…
C’era poca gente in
strada la domenica mattina…. E doveva ammettere che la cosa
non la disturbava.
Fare la spesa era già abbastanza difficile dovendo camminare
carica di buste
contro vento, non era necessario che ci fosse anche fila alle botteghe.
Un forte raffica di
vento le aprì di nuovo la giacca e lei fu costretta a
fermarsi, imprecando a
bassa voce, per richiuderla.
Una donna dall’altro
lato della strada, una babbana, la guardò per un istante
stranita, e solo
quando Stefany ricambiò l’occhiata fissandola con
i suoi occhi rossi
fiammeggianti quella si affrettò ad andarsene.
La ragazza lasciò
andare un piccolo sospiro… ancora qualcuno trovava
inquietanti quei suoi occhi…
ma in fondo notò che era un sollievo il fatto che ora fosse
solo quello e gli
spifferi nel cappotto a costituire i suoi problemi…
C’era quasi da non
crederci pensando alla situazione in cui verteva solo due mesi prima..
-tutto merito di
Sim.- pensò sorridendo dolcemente tra se..
quindi riafferrò le
buste e si rincamminò a passo più svelto di
prima… gli era venuta un voglia
matta di vederlo il più presto possibile.. poco importava se
l’aveva lasciato
sbracato sul letto nel dormiveglia meno di mezz’ora
prima… era già senza dubbio
troppo tempo..
svoltò poco dopo in
un vicolo chiuso con solo un paio di cassonetti che ne testimoniavano
l’utilità, quindi si concentrò, chiuse
gli occhi e girò su stessa
smaterializzandosi con un POP!
Simous ci aveva
messo solo due settimane ad insegnarglielo.. e di questo ne andava
molto
fiera..
Riapparve in un
CRACK! A pochi metri dalla porta del piccolo cottage di legno e pietra
che
erano riusciti a far diventare una casa.
Sorrise guardandola…
ancora non le sembrava vero che il suo incubo fosse finito. Che la
guerra era
finita, che lei era libera, e che poteva di nuovo godere della presenza
di
Simous accanto.
Ancora dormiva
pochissimo. Si svegliava continuamente durante la notte, attanagliata
dal
ricordo dei visi delle persone che per colpa sua non c’erano
più, o dalla paura
che quello che stesse vivendo fosse solo un sogno, e che presto si
sarebbe
svegliata nell’umida e fredda stanza della villa dei Riddle
che l’aveva
ospitata per 3 anni.
Ma era tutto vero.
Ogni giorno se ne convinceva un pelino di più.
Infilò la chiave
nella toppa e entrò il più silenziosamente
possibile credendo di trovare il
ragazzo ancora addormentato.. invece, con sua somma sorpresa, una volta
aperta
la porta si trovò davanti il letto disfatto e vuoto e
Simous, che si era
voltato a sentire il rumore, in piedi di fronte al lavello
nell’angolo della
stanza che avevano adibito a cucina.
“oh! Ciao! Già
tornata?” le sorrise il ragazzo afferrando un flacone di
sapone per piatti e
osservandolo come se potesse dirgli a voce quanto ne doveva usare.
“già…” rispose lei
stupita “tu piuttosto.. già in piedi? È
domenica..” poi fece un sorrisino
malizioso “e credevo che dopo come ti avevo ripassato
stamattina fossi
stanco..” lo pungolò.
Simous distolse la
sua attenzione dal sapone per rivolgerle un sorriso sornione
“ma sentitela
wonder woman!” ridacchiò facendola
arrossire… ok… ci aveva provato a fare la
battutina sexy ma come al solito l’aveva avuta vinta lui, si
imbarazzava sempre
prima lei!
“che stai facendo,
o meglio, tentando di fare?” gli disse per cambiare argomento
poggiando le
buste della spesa sul tavolo e liberandosi del cappotto.
Simous sogghignò
sotto i baffi aggiungendo mentalmente un punto alla sua classifica
“volevo
lavare i piatti di ieri….” Rispose vagamente.
“ah! È per quello
che hai indosso il mio grembiule da cucina con le zucche di
halloween?”
commentò ridendo Stefany.
Il ragazzo balbettò
un “bhè…” arrossendo dalla
testa ai piedi e lei rise forte -uno pari palla
al centro…- pensò..
“oh avanti!!”
protestò lui tirandole la spugna “dove lo trovi un
altro che gli viene
spontaneamente un’idea simile he!? Considerati
fortunata!!”
Stefany gli si
avvicinò sorridendo “e chi lo vuole un
altro??” disse allacciandogli le braccia
dietro al collo e stampandogli un bacio sulle labbra. Simous
abbandonò
immediatamente il sapone stringendole le braccia intorno alla vita.
“senti un
po’…..dato che chiaramente nessuno di noi due
è stanco..” le disse in tono
ironico “che ne diresti di riprendere di nuovo il discorso di
stamattina….. he?
E di ieri sera?” aggiunse ridacchiando.
Stefany si fece
fintamente pensierosa “uhm… non lo so…
con quel grembiule addosso non sei
particolarmente attraente..”
Il tempo che Simous
impiegò a slacciarsi il grembiule da intorno alla vita e a
lanciarlo
appallottolato dall’altro lato della stanza fu talmente breve
che quasi non venne
percepito da occhio umano.
Stefany rise
buttando la testa indietro quando lui la sollevò di qualche
centimetro da terra
per la vita e praticamente la buttò sul letto.
Il ragazzo le si
stese sopra e la coinvolse in un bacio che le fece passare di mente
qualsiasi
altro impegno avesse in giornata.
Si stavano baciando
solo da qualche minuto quando un forte battere sui vetri li fece
separare e
voltare simultaneamente verso la finestra alla loro destra.
Un grosso gufo,
grigio e vecchio stava appollaiato sul minuscolo davanzale tenendo le
ali
leggermente aperte per rimanere in equilibrio sul minuscolo
sostegno… aveva
l’aria piuttosto scocciata.
“è il gufo del
giornale… puntuale come un orologio anche di
domenica..” osservò Stefany
“aspetterà, non mi
interessa….” Ribatté Simous tornando a
baciarla. La ragazza ridacchiò contro le
sue labbra di tanta impazienza.
Il gufo, non
gradendo essere ignorato, gonfiò tutte le penne e
esternò il suo disappunto
battendo sul vetro con tutta la sua forza.
Una, due, tre…
dieci volte…
Simous sollevò il
viso dal collo di Stefany sbuffando
“non la smetterà
vero? Rimarrà li a sbattere e guardare finché non
gli aprirò, non è così?”
disse stancamente.
“temo di si…”
rispose lei sorridendo dolcemente all’espressione contrariata
dei suoi occhi
celesti.
Simous lasciò
andare con un sospiro la testa contro la spalla della ragazza.. poi si
sollevò
sui gomiti e si alzò in piedi.
“arrivo maledetto
sacco di pulci smettila di sbraitare!” sbottò
aprendo la finestra con uno
scatto..
Stefany si mise a
sedere sul letto ridacchiando… ormai era un tantino sfumata
l’atmosfera… -peccato…- si
ritrovò a pensare.
In fondo quello era
l’ultimo giorno che potevano stare insieme fino a
natale… l’indomani sarebbe
stato il primo settembre.
Simous intanto
stava strappando la posta dalle grinfie del gufo che pareva non voler
cedere
senza prima avergli rifilato una beccata per la scortesia che gli aveva
mostrato.
“avanti, tieni
bestiaccia…” disse lui allungandogli un biscotto
secco. Il gufo lo accettò di
buon grado e sembrò in questo modo seppellire
l’ascia di guerra.
“allora vediamo un
po’ per quale motivo irrimandabile siamo stati
interrotti..” sentenziò
sfogliando il fascio di buste con scarso interesse.
Stefany si avvicinò
e agguantò il giornale tirando un colpo di bacchetta alla
moka del caffè che si
mise subito all’opera.
Si aggomitolò
davanti al camino, su quella che un tempo lontano, e molti padroni fa,
doveva
essere una gloriosa poltrona e iniziò a sfogliare le pagine
della gazzetta del
profeta con scarso interesse.
“su smettila di
borbottare….” Disse rivolta al suo ragazzo
“sei stato tu a voler fare
l’abbonamento al profeta no?”
Simous fece finta
di non ascoltarla, estrasse una grossa busta da lettere in pergamena
intestata
con inchiostro verde e la tirò in grembo a Stefany
“è arrivata la tua lettera
da Hogwarts mia cara studentessa!” sogghignò
selezionando tra le rimaste la
lettera di sua madre e tentando di aprirla con i denti.
La ragazza sospirò
accantonando momentaneamente il giornale e dedicandosi alla busta di
pergamena.
“ho già tutti i
tuoi libri… che me la mandano a fare sta roba?”
brontolò.
“la mandano a tutti
tesoro..” masticò lui insieme alla carta della
busta che non voleva saperne di
cedere.
Stefany sbuffò
leggermente..
Sapeva che doveva
considerarsi molto fortunata anche solo per il fatto di essere ancora
libera e
nelle possibilità di ricominciare da zero; sapeva che doveva
solo ringraziare
che, per via della sua delicata situazione di ex-prigioniera di guerra,
le
avessero abbonato tutti gli esami dei G.U.F.O. e permesso di seguire i
corsi
del sesto anno che preferiva; eppure non riusciva proprio a digerire
con
felicità il fatto di dover fare ancora gli ultimi due anni
di scuola.
Lo aveva anche
detto! In fondo lei voleva solo aprire una libreria a Diagon Alley,
niente per
cui servisse chissà quale diploma superiore! Eppure la
preside McGrannith era
stata a dir poco irremovibile… non le avrebbe mai permesso
di negarsi
l’istruzione completa che il suo cervello
meritava….
Probabilmente, come
molte delle persone che il giorno dopo avrebbe rincontrato, anche lei
si
sentiva ancora in colpa.
Era più che altro
questo a spaventare Stefany…
Rivedere tutti i
professori e buona parte dei ragazzi che l’avevano tacciata
come mostro, tutta
gente che ora si sentiva in colpa, in più in una classe
completamente diversa
dalla sua e dove era di quasi 3 anni più grande di tutti gli
altri! Doveva
ammettere che questa prospettiva non la esaltava per
niente…. Senza contare che
non avrebbe visto, ne potuto abbracciare, guardare o altro Simous fino
a
Natale! Senza dubbio la prospettiva peggiore che le veniva in mente.
Lui aveva tentato
di tirarla su ricordandole che se non altro sarebbe stata nella stessa
classe
di Dred, ma anche questo più che consolarla la spaventava un
po’…
Dred…. Come anche
Giuly, Faith e Alex… non l’aveva ancora rivisto..
Sapeva benissimo
che con nessuno di loro avrebbe potuto evitare la cosa in eterno,
soprattutto
contando il numero impressionante di lettere che le avevano mandato
durante
quella sola estate chiedendo disperatamente di poterla incontrare, ma
questo
non voleva dire che l’idea non l’agitasse!
In più c’era da
rivedere e fare i conti con tutti i luoghi che avevano assistito
impotenti alla
sua perdizione: la sala comune soprattutto… il luogo in cui
aveva incontrato
per la prima volta Lord Voldemort… i ricordi che ne
sarebbero conseguiti…. E la
sensazione schiacciante di colpevolezza con cui prima o poi sarebbe
dovuta
venire a patti…
Fece un profondo e
rumoroso sospiro alzando gli occhi al cielo per tentare di concentrarsi
su
altro… le si stava già chiudendo lo stomaco solo
a pensarci. Si voltò a
guardare Simous che stava finendo di ispezionare la ultime righe della
lettera
di sua madre, il bordo si era strappato probabilmente nel precedente
tentativo
di apertura con i denti.
A fine lettura al
ragazzo sfuggì una risatina “mamma mi raccomanda
di nuovo di mettere qui un
telefono… papà vuole sentirmi ma non si fida di
affidare le proprie missive ai
gufi!”
Stefany rise “non
credo che qui arrivi neanche la corrente….. come si
chiama?.... etettrica?”
chiese
“elettrica Stef… no
dubito anche io.. potrei comprarmi un cellulare e caricarlo alle prese
speciali
che hanno al ministero per l’uso dei manufatti babbani, ma
costano tantissimo e
non credo di potermelo permettere…”
Stefany non aveva
idea di cosa fosse un cellulare ed era molto curiosa, ma
preferì concentrarsi
sulla questione economica
“bhè da domani io
andrò a Hogwarts e tu avrai la metà delle
spese… magari potrai risparmiare
qualcosa per comprarlo..”
disse con fare
pratico.
Simous assunse un
aria abbattuta e si avvicinò per stamparle un bacio sui
capelli “ti prego non
me lo ricordare che domani te ne vai per più di tre mesi, la
mia debole psiche
sta cercando di ignorare caparbiamente la cosa..”
sospirò facendola sorridere.
Il ragazzo le
circondò il collo con un braccio chinandosi sulle sue spalle
“guarda un po’ che
altro è arrivato?” disse sventolandole davanti al
naso un’altra busta già
aperta
“è una lettera da
Sasha… un’altra…” aggiunse
dandogliela a forza in mano. Nell’ultimo mese e
mezzo saranno state più di una dozzina.
“ah si? Bhè chi se
importa…” rispose come tutte le volte precedenti
Stefany indurendo lo sguardo e
facendo per lanciare via la lettera.
Simous le fermò la
mano stringendo la presa intorno al suo collo. Solo allora la ragazza
realizzò
che era stata una mossa per impedirle di scappare.
“Stef questa volta
ci sono anche delle foto” le disse “potresti almeno
guardarle… in fondo è tuo
nipote…”
“sei scorretto Sim”
ribatté lei “sai bene che se lo vedessi non
riuscirei mai a non rispondere alle
sue lettere…. E lei non se lo merita!” aggiunse a
voce più alta alzandosi,
liberandosi dal suo braccio ma continuando a stringere la lettera nel
pugno.
Sasha insieme a suo
padre erano le uniche persone che di sicuro non sarebbe mai riuscita a
perdonare… e sua sorella poi, soprattutto adesso…
troppo comodo rendersi conto
e chiedere scusa solo dopo un evento simile.
Simous la guardò
serio, sedendosi sullo schienale della vecchia poltrona che cedette un
po’ sotto
il suo peso.
“si hai ragione.”
Le disse secco “quella stronza di tua sorella non se lo
merita affatto” Stefany
lo guardò un po’ stupita “ma suo figlio
si Stef… non ha colpe e tu sei sua
zia…” continuò lui “e lo sai
meglio di me che ha bisogno di te, più che di
chiunque altro”
Stefany abbassò gli
occhi irritata. Lo sapeva. Certo che lo sapeva!
Maledizione odiava
quando faceva il saputello in quel modo!
Lei avrebbe dato
qualsiasi cosa da bambina, perché la sua famiglia non avesse
allontanato sua
zia…. Per avere accanto l’unica persona che
potesse capirla…
Lanciando
un’occhiataccia a Simous aprì la busta ormai
stropicciata. Il ragazzo sorrise
trionfante assegnandosi mentalmente l’irreversibile vittoria
alla sfida
mentale, almeno per quel giorno.
Stefany estrasse la
lettera piena delle parole di scuse e delle lacrime di sua sorella e la
lasciò
cadere a terra, concentrandosi invece sulla foto.
Dalla piccola
istantanea semovente un grassoccio putto roseo con un ciuffo di capelli
castani
le restituì lo sguardo…. Con due grandi e
brillanti occhi rossi come il
sangue….. come i suoi…
Stefany, fin dalla
prima volta che lo aveva saputo, aveva ritenuto estremamente ironico
che il
negromante della nuova generazione nascesse proprio dal grembo di sua
sorella
Sasha…. Colei che più di tutti l’aveva
sempre immotivatamente detestata per
questa sua caratteristica….. un importante scrittore babbano
del 1200 avrebbe
parlato in merito di legge del contrappasso….
Eppure doveva
riconoscerlo… Sasha si era comportata meglio di suo
padre….. per suo figlio
aveva sepolto le sue retrograde idee.. ed era riuscita ad
amarlo….
Il bimbo della foto
le sorrise e iniziò ad agitare le gambette felice..
Stefany sorrise con
lui… quel piccolo non sapeva ancora che molti avrebbero
avuto paura di lui, non
aveva idea che sensazioni sconvolgenti il suo potere sopito gli avrebbe
trasmesso.
Simous aveva
ragione. Non poteva abbandonarlo da solo a tutto questo.
Guardò il ragazzo
davanti a se dopo aver buttato un occhio alla piccola scritta dietro la
foto: [Donal Connor nato il 13 aprile 1999]
“domani…. Sul treno…” disse
annuendo più a
se stesso per convincersi che a lui “proverò a
scriverle qualcosa… a chiederle
magari… di poter vedere il piccolo
Donal…” concluse con un sorriso.
Simous stava per
dire qualcosa quando il fischiò della moka li fece
sobbalzare, avvertendo che
da un momento all’altro la cucina si sarebbe riempita di
schiuma di caffè se
non si fossero sbrigati a toglierla da fuoco.
Il ragazzo si
caracollò ai fornelli mentre Stefany ne approfittava per
rimettere mano alla
gazzetta del profeta….
Si. Ci avrebbe
pensato con calma il giorno dopo….. pensò non
riuscendo a togliersi dalla testa
il sorriso spensierato del pupo.
Nel tempo che lei
si sedeva e sfogliava le prime pagine Simous riuscì a
inciampare nel tappeto,
sbattere contro il fornello, scottarsi un dito sul manico della
caffettiera,
prendere una presina, rovesciare metà della schiuma nel
tentativo di spegnere
il fuoco con l’altra mano e pulire tutto con
l’incantesimo gratta e netta.
“certo potevi anche
darmi una mano..” borbottò succhiandosi il dito
ancora dolorante.
“amore era solo
caffè non un operazione d’appendicite..”
gli rispose Stefany senza nemmeno
alzare gli occhi dal giornale.
In quel momento una
foto in 5° pagina catturò la sua attenzione
impedendole di sentire gli
improperi di Simous alle sue spalle.
[salvo l’unicorno
prigioniero] recitava a grandi lettere il titolo
dell’articolo. Incuriosita la
ragazza si affrettò a leggere il resto:
[finalmente una
buona notizia sul frangente feriti della guerra magica!] esordiva in
tono
squillante il giornalista [l’unicorno trovato tra le rovine
di casa Riddle si è
ripreso ed è guarito ormai completamente.
L’animale, che il reparto veterinario
del San Mungo ha affettuosamente battezzato Eddy, era stato trovato
dagli auror
in gravissime condizioni in una delle celle sotterranee della magione
di
Voldemort. È possibile che, date le famose
proprietà del sangue di unicorno, il
mago oscuro lo tenesse con se per servirsene come fonte di vita eterna.
Il povero
Eddy ha quindi passato tempi terribili, ma state tranquilli, oggi sta
bene! E
sarà reintegrato nelle foreste nere della Scozia oggi stesso.
Moltissimi tra il
personale medico sono venuti ad assistere all’uscita di Eddy
dall’ospedale
e…..] l’articolo continuava ancora per diverse
righe ma Stefany interruppe la
lettura sbigottita.
Ma chi diavolo era
Eddy? Non c’erano animali a parte Nagini in tutta casa
Riddle! Sotterranei
compresi! Era certa, sicurissima, che non ci fosse mai stato nessun
unicorno
prigioniero nelle segrete della casa…. Tra
l’altro, da quando aveva ottenuto il
nuovo corpo dopo la rinascita, Voldemort non avrebbe comunque avuto
bisogno di
berne il sangue.
Riguardò la foto
più attentamente. Ritraeva un magnifico esemplare di
unicorno dal mantello
argenteo che, applaudito da una folla adorante, usciva dalle porte
principali
dell’ospedale San Mungo scortato da un paio di auror.
Aveva gli occhi
celesti e taglienti…
Solo in quel
momento Stefany si accorse di un dettaglio a cui fino a quel momento
non aveva
dato importanza: sulla parte destra del muso, quella offerta ai flash
dei
fotografi, spiccava una inconfondibile cicatrice a forma di croce.
Stefany strabuzzò
gli occhi. -LUCAS PRIME??????????- riuscì ad impedirsi di
urlare.
Ma certo! Quello
non era un unicorno vero! Quello era Lucas! Trasformato nella cosa
più pura ed
innocente che gli era venuta in mente per sfuggire alla cattura! Tanto
nessuno
sapeva neanche che esisteva…..
Non poteva
sbagliarsi, quella cicatrice non lasciava spazio ai dubbi…
“brutto figlio di
puttana..” si lasciò sfuggire non riuscendo a
staccare gli occhi dalla foto.
“non dirai a me
spero..” obiettò Simous che nel frattempo si era
sparato due tazze di caffè e
una decina di biscotti..
“come??” Stefany
parve cadere dalle nuvole… come se si fosse resa conto solo
in quel momento di
non aver solo pensato il commento elegante di poco prima.
“oh no… non dicevo…
commentavo il giornale..” balbettò in imbarazzo..
“qualche notizia
interessante?” le chiese andandosi ad affacciare sul giornale
oltre la sua
spalla.
Inconsciamente
Stefany cambiò freneticamente pagina, come ad impedirgli di
vedere la foto.
Aprì su un lugubre articolo sui processi ai mangiamorte ad
Azkaban…
Non sapeva perché
aveva cambiato. In fondo Simous non aveva alcuna idea di chi fosse
Lucas..
-nessuno ce
l’ha…- realizzò mestamente mentre il
ragazzo dietro di lei iniziava a
leggere.
Stefany pensò che
in fondo Lucas non era cattivo. Nemmeno buono a dire la
verità…. Di sicuro… da
solo non era pericoloso.
Era uno abituato a
sopravvivere, e ancora una volta era sopravvissuto, come uno
scarafaggio, a
tutto e tutti… senza rimorsi.
La ragazza si
chiese se sarebbe rimasto un unicorno per tutta la vita, o se si
sarebbe
tramutato di nuovo in uomo, magari col suo aspetto che nessuno
conosceva, e
avrebbe cercato di cominciare a vivere. Dentro di se si
trovò a sperare che
fosse così…
Desiderò che Lucas
potesse cominciare a vivere la sua vita finalmente, la sua e quella di
nessuno
altro; e che potesse scoprire tutte le emozioni e i sentimenti che
ignorava.
In fondo lei chi
era per dire che uno come lui doveva finire ad Azkaban, lei che come
lui ora
era libera nonostante non lo meritasse poi così
tanto…
Simous leggeva la
pagina del profeta oltre la sua spalla, ignaro del fatto che la ragazza
non lo
stava leggendo a sua volta, ma che fosse invece persa nei suoi pensieri.
L’articolo aveva
parole piuttosto dure per i mangiamorte di cui parlava, una frase in
particolar
modo sembrava condannarli più di ogni altra [si chiede il
massimo della pena
perché essi si sono macchiati di crimini imperdonabili]
Crimini
imperdonabili…… si chiese cosa potesse essere
considerato imperdonabile
davvero… e cosa invece no…
Soprattutto
considerando la situazione in cui lui e Stefany si trovavano: lei,
colpevole,
che quasi sfacciatamente era sfuggita al giudizio che ora stava
condannando a
morte gli altri che erano stati seguaci di Voldemort.
Non per sua scelta
questa fuga, andava detto… ma era anche vero che non aveva
fatto niente per
opporsi a chi la chiamava vittima di rapimento.
E poi lui,
colpevole, che aveva convinto tutto il mondo
dell’estraneità ai fatti di lei..
Com’erano i loro
crimini? Lei che era rimasta sola per amore, che aveva ucciso ma era
lei stessa
morta dentro un poco di più ogni giorno….. era
imperdonabile?
E lui che
nascondeva la verità su un’assassina per amore,
che aveva solo voluto
proteggere chi riteneva innocente….. era imperdonabile?
E le persone che
avevano portato lei a tutto questo… lo erano?
In quei due mesi
aveva sempre cercato di evitare l’argomento con Stefany.
Sapeva che lei si
dannava già abbastanza da sola….. e quindi lui
preferiva intrattenerla solo con
discorsi leggeri.
Ma era chiaro che
certe questioni non si potessero schivare in eterno.
“Stef…” la chiamò
stupendosi nel vederla sobbalzare.. lei si voltò a
guardarlo… poggiato con gli
avambracci sullo schienale dell’assurdamente vecchia poltrona.
“Stef perdonerai
mai Faith, Giuly… Dred e Alex.. per quello che ti hanno
fatto?” le chiese con
calma serafica.
La ragazza abbassò
gli occhi e sorrise appena… era tanto che si aspettava
quella domanda, e in
cuor suo era stata estremamente grata a Simous per aver posticipato
così tanto quel
momento…. ma lo sapeva da un pezzo qual era la risposta.
“sai Sim…. Il
giorno stesso che sono diventata mangiamorte io li ho
perdonati” gli disse
sorprendendolo.
Il ragazzo si
sollevò dalla sua posizione
e fece il
giro per portarsi accovacciato davanti a lei. Le poggiò le
mani sulle ginocchia
reggendosi in equilibrio. Stefany continuò.
“l’ho fatto perché
mi sono resa conto….. che avevano ragione. Nel momento
esatto in cui ho creduto
di aver trovato il mio senso ho compreso che avevano
ragione… io ero un mostro”
disse zittendo il suo procinto di protesta con un’occhiata.
“non ci sono nata…
ma per tre anni innegabilmente lo sono stata..
un mostro diverso
da quello che loro credevano, ma pur sempre un mostro.”
Sospirò malinconica per
un attimo
“se mi fossi fidata
di loro, se gli avessi raccontato subito tutta la verità su
di me….. forse
tutto questo non sarebbe successo”
“mi vuoi forse far
credere che non attribuisci loro alcun a colpa per le loro
azioni?” obiettò il
ragazzo in tono duro stringendo involontariamente la presa sulle sue
ginocchia.
“no” rispose
tranquillamente Stefany senza scomporsi “loro hanno molte
colpe verso di me…..
ma dopo aver a lungo riflettuto… sono riuscita a vedere
anche le mie verso di
loro” ammise con un sorriso dolce
“questo ovviamente
senza contare la colpa che innegabilmente ho di aver ucciso”
aggiunse con un
filo di voce
“non passa giorno
in cui io non mi penta, con tutta l’anima..” Simous
le accarezzò le gambe
sorridendole… quando parlava di questo non sapeva che
dirle…
“non so se espierò
mai il mio debito… se potrò mai sentirmi
perdonata” continuò lei “credo di
no….
credo che mi graverà per sempre sul cuore, ma è
giusto…… non vivo solo per me
adesso, vivo anche per tutte le persone che ho stroncato.. loro si
aspettano
qualcosa da me, si aspettano che io viva…. Non
sopravviva” concluse con un
sorriso.
Simous ricambiò…
non aveva idea se quando parlava di persone morte Stefany facesse della
retorica o se dicesse sul serio… c’erano ancora
molte cose che non sapeva, e
che voleva scoprire di quello che lei era..
“Stef nessun
crimine è imperdonabile secondo me…” le
disse rispondendosi da solo alla
domanda di poco prima… la ragazza lo guardò
teneramente
“per alcuni… ci
vuole solo più tempo..” concluse tirandosi in
piedi e stiracchiandosi mentre
lei abbandona il giornale aperto sulle sue gambe.
“e ora per favore
smettiamola con questi discorsi lugubri ok??? Tanto domani ti tocca
vederli e
quindi che tu sia pronta o no ci parlerai!””
esclamò il ragazzo a voce alta
facendola di colpo ridere…stranamente detta così
e da lui neanche la
prospettiva di quel difficile incontro poteva spaventarla…..
Stefany adorava
come riuscisse a farle cambiare umore così
rapidamente… era quasi preoccupante
che influenza potente avesse su di lei!
Rialzò velocemente
il giornale davanti al naso per impedirgli di vederla
arrossire… non avrebbe
più smesso di prenderla in giro altrimenti!!
Voltò la pagina
sentendolo sghignazzare e si trovò a due centimetri da una
foto che la fece
quasi strozzare con la sua stessa saliva….
A rimandarle lo
sguardo c’erano gli occhi grigio acciaio, taglienti e fieri,
dell’unica persona
di casa Riddle che forse era contata qualcosa per lei….
Sgranò gli occhi
nel disegnarne i lineamenti spigolosi con lo sguardo..
Le sue labbra
articolarono mute il suo nome…
MINISTERO DELLA
MAGIA-STANZA DEGLI INTERROGATORI
Nello stesso
momento, nella piccola stanza spoglia Kam Butler, l’Auror
incaricato, percorse
a grandi falcate tutto il perimetro per la centesima volta da quella
mattina;
prima di avvicinarsi di nuovo al tavolo e sbatterci le mani sopra con
quanta
più forza riuscì a metterci.
Un rumore grave e
assordante riempì l’aria per qualche attimo, ma
non riuscì a scuotere per
niente la persona seduta accanto al tavolo..
DINGLE
Simous si avvicinò
a Stefany incuriosito dal suo sgomento e le sfilò il
giornale dalle dita,
voltandolo per ispezionarlo..
Uno sbuffo
mascherato in un sorrisetto si dipinse sul suo viso quando riconobbe
anche lui
il ragazzo della foto.
Stefany lo guardò…
non gli aveva raccontato una sola parola di Draco… non
sapeva perché….
MINISTERO DELLA
MAGIA-STANZA DEGLI INTERROGATORI
“per quanto ancora
dovremo andare avanti con questa storia?” chiese.
Dalla sedia
Narcissa Malfoy non si mosse di un millimetro, ne emise alcun fiato, ne
distolse lo sguardo dalla parete incolore davanti a lei.
DINGLE
“hai
letto?” le
chiese Simous facendo cenno al breve articolo che accompagnava la foto.
Stefany
scosse la testa… non ne aveva avuto il tempo, aveva dovuto
prima riprendersi
dallo shock… non aveva alcuna idea di quale fosse stata la
sorte di Draco
Malfoy… ne aveva più avuto nessuna notizia su di
lui da due mesi a quella
parte… e ora di colpo un intero articolo su di lui sulla
gazzetta del profeta!
“senti qua…”
continuò Simous ravvivando le pagine del giornale quasi
incredulo…
MINISTERO DELLA
MAGIA-STANZA DEGLI INTERROGATORI
Narcissa continuò
ad ignorare l’Auror che le stava parlando… ora in
tono più pacato…. Come
pensando che cambiando approccio con lei avrebbe ottenuto
qualcosa…
Come si sbagliava…
lei non aveva alcuna voglia di parlare con lui di niente…
non c’era proprio
niente che doveva dirgli…
Era sopravvissuta
lei…. Non sapeva neanche precisamente come, al crollo della
casa dei Riddle…
Ricordava solo il
braccio di quel ragazzo impertinente, Lucas, che l’afferrava,
la stringeva
contro di se e si tramutava in qualcosa di enorme…. Poi solo
il rumore
assordante della pietra in frantumi…
Si era risvegliata
sola.. con tre Auror a circondarla..
Viva per l’unico, e
probabilmente istintivo, atto di altruismo di un uomo
senz’anima…
Non poteva saperlo
che le aveva fatto il più grande torto della sua vita a non
lasciarla morire..
“signora Malfoy…”
la chiamò ancora Kam nel tentativo di scuoterla
“lei deve dirmelo…
lo so che lo sa…” insistette..
Narcissa non si
mosse. Le sembravano anni che le ponevano la stessa domanda.. ma era
inutile..
anche considerando l’impossibile eventualità che
lei volesse parlare con loro,
non conosceva la risposta a quella domanda…
E per quale motivo
poi avrebbe dovuto saperla? Perché lo venivano a chiedere
proprio a lei?
DINGLE
Simous aveva cominciato
a leggere e Stefany si era dovuta trattenere a forza per impedire a un
sorriso
felice, che sarebbe stato difficile spiegare, di allargarsi sulla sua
faccia.
“proseguono
incessanti le ricerche” leggeva il ragazzo “di
Draco L. Malfoy, l’unico mangiamorte
sfuggito alla cattura e ormai latitante da più di due mesi.
Gli Auror hanno
recentemente diramato un comunicato di cattura con il suo nome ai
quattro
angoli del mondo magico, vedendosi ormai costretti ad avvalorare la
tesi che il
ragazzo abbia lasciato l’Inghilterra per trovare rifugio in
un altro borgo
della comunità magica.”
Simous prese fiato
scuotendo la testa con disappunto.
“quello che è stato
riconosciuto come uno dei mangiamorte più pericolosi e
sanguinari dell’ultimo
periodo oscuro, sembra essere scomparso nel nulla.” Concluse.
MINISTERO DELLA
MAGIA-STANZA DEGLI INTERROGATORI
Kam si avvicinò al
viso di Narcissa tanto che quasi poteva sfiorargli la guancia con il
naso
“dimmelo Narcissa…
dimmelo e facciamola finita ok? Dov’è Draco? Lo
sappiamo che lo sai… e la
pozione anti-veritaserum che hai ingerito non avrà effetto
in eterno..” le
disse.
La donna non cambiò
espressione… chissà di quale pozione farneticava
quel tizio così totalmente
indegno della sua attenzione… sarebbe stata davvero una
divertente sorpresa per
lui quando si sarebbe reso conto, alla prossima somministrazione di
veritaserum, che davvero lei non aveva alcuna idea di dove si trovasse
quel
traditore del suo sangue di suo figlio.
Ma non gliene
importava nulla.
Ne di quel Kam e
della sua figuraccia, ne di se stessa, ne tanto meno di
Draco…
“ascolta..” le
disse l’uomo in quel momento “è inutile
resistere ancora. Il signore oscuro è
caduto, la tua famiglia e il tuo nome sono in rovina, tuo marito
è morto…” le
sibilò in un orecchio
“e anche quel cane
di tuo figlio, con o senza di te, lo troveremo…
quindi… non farti più del male
da sola… arrenditi..” disse con tono fintamente
dolce..
Narcissa non parlò.
ne si mosse ancora… ma quell’uomo aveva al dunque
finito per toccare il
nocciolo della questione…
Suo marito… il suo
amato Lucius… era morto…
Di fronte a
questo.. cos’altro per lei poteva avere importanza?
si chiese mentre,
con leggera sorpresa di Kam, una lacrima triste e silenziosa andava a
solcare
il suo bellissimo volto freddo e inespressivo.
DINGLE
Stefany nascose il
suo sorriso di gioia quando Simous si voltò a guardarla
incredulo
“ci credi che dopo
tutto quello che ha fatto… uno come Draco Malfoy se la cava
così?? Questo mondo
è davvero ingiusto..” brontolò gettando
di nuovo un’occhiata risentita al
sorriso sghembo di Draco nella foto.
“accidenti è
proprio vero che l’erba cattiva non muore mai..”
commentò
“brutto stronzetto…
chissà dove se ne è andato…”
chiese più al giornale che a Stefany..
lei tolse la mano
da davanti alle labbra.. permettendo al suo sorriso, questa volta
compiaciuto,
di vedere la luce.
-bravo
Draco..- pensò orgogliosa.
“bhè io…” disse a
bassa voce “un’idea ce
l’avrei…”
ISOLA
DI NEVIS-ARCIPELAGO
CARAIBICO
una ragazzina
con
una folta massa di ricci neri e la carnagione ambrata saltellava da un
piede
all’altro sulla sabbia bianca della spiaggia quasi deserta,
in un evidente
stato di impazienza.
“maledizione… ma
che fine ha fatto????” squittì tra se e se
mordicchiandosi l’unghia del
pollice.
Un istante dopo una
voce alle sue spalle la fece sobbalzare.. aveva i nervi a fior di pelle
per
quanto teneva le orecchie tese..
“Lolaaa!!!” una
brunetta con uno sfavillante bikini giallo le stava correndo incontro.
Lola tentò di
camuffare il sollievo nel vederla in un’espressione
corrucciata
“accidenti a te
Karina!!” le sbottò afferrandole la mano e
strattonandola con fare isterico “ma
è mai possibile che neanche con il bungalow a tre metri
dalla spiaggia riesci
ad arrivare in orario!” la ragazzina si passò una
mano nei capelli corti
tagliati a caschetto in imbarazzo
“suvvia… che non mi
conosci?” ridacchio nervosamente per poi riprendersi alla
velocità della luce
“e poi lui non è
ancora arrivato no? non ho fatto danni!”
Lola arrossì al
solo sentir parlare di lui… aveva sempre odiato qualsiasi
tipo di attività che
anche lontanamente ricordasse lo sport, eppure quando aveva visto la
foto di
quel ragazzo nella bacheca degli istruttori di surf , non ci aveva
pensato due
volte ad iscriversi…. E a trascinare con se la sua amica
Karina!
“piuttosto..” le
stava dicendo proprio lei in quel momento
“potevi anche
metterti un costume un po’ più sexy…
dato che devi far colpo..” osservò
squadrando dubbiosa l’amica che indossava un costume intero
rosa con in più
sopra i bermuda a fantasia di fiori. Lola arrossì di
nuovo…
“oh bene siete già
qui!” le due si voltarono per veder arrivare da lontano un
uomo sulla
cinquantina, corpulento e con un grosso paio di baffi..
“ragazzo! Per tutti
i pesci del mare! Vuoi muoverti o no??” disse con un forte
accento locale
voltandosi indietro… per parlare con un ragazzo biondo
platinato che stava
trascinando sulla sabbia due grosse tavole da surf
“maledetto
vecchiaccio.. perché invece di sgridarmi non mi dai una
mano??? Lo sai quanto
pesano queste cose??” rimbeccò lui..
l’uomo rise
sonoramente mentre Lola aveva la sensazione di avere due budini
gelatinosi al
poste delle gambe.
“scusatelo care!”
chiocciò col suo vocione all’indirizzo delle due
ragazze
“Draco ha una
linguaccia lunga… ma è un gran bravo ragazzo ve
lo assicuro…” disse facendo
l’occhiolino..
Lola e Karina
guardarono incuriosite il biondo avvicinarsi a loro
lentamente…. Era alto,
molto magro, e leggermente scolpito.. aveva la pelle, come del resto i
capelli,
innaturalmente chiari per quei luoghi… ma soprattutto a Lola
di lui erano
piaciuti gli occhi: grigio acciaio, freddi e penetranti..
Draco guardò con
aria tra il risentito e il divertito il grosso omone, Miguel,
avvicinarsi e
togliergli dalle mani una delle due tavole guardandolo come a dire:
“moccioso….”
In realtà anche se
era spesso scorbutico e scostante con lui.. doveva ammettere di essere
molto in
debito con Miguel.
Quando più di due
mesi prima si era smaterializzato via dal campo di battaglia colmo di
fuoco e
polvere… ed era approdato li…
In fuga per
inseguire un sogno assurdo… senza sapere nemmeno su quale
delle isole
Caraibiche che aveva immaginato fosse approdato… quel omone
burbero e sudato
era stato il primo essere vivente che aveva incontrato..
Lo aveva squadrato…
lui e lo strano modo in cui era vestito e conciato… e aveva
capito subito che
non voleva che gli si ponessero domande..
L’aveva raccolto,
l’aveva aiutato e ospitato senza nessuna ragione
particolare… gli aveva
insegnato la lingua del posto e l’aveva perfino preso a
lavorare nella sua impresa
per turisti! Anche se era scarsissimo come surfer e per ora non poteva
insegnare a un gradino più su dei principianti…
All’inizio era
stato odioso e diffidente fino al parossismo…. Ma
poi… si era voluto convincere
che Miguel fosse una di quelle persone semplicemente buone….
Di cui aveva
sentito parlare..
Era stato
mostruosamente difficile abituarsi a fare a meno della
magia…. Ancora adesso..
in momenti come quello di poco prima con le tavole da surf, avrebbe
voluto più
di ogni altra cosa usare un bel incantesimo wingardium leviosa e
risolvere il
problema..
Ma una delle poche
qualità che realmente si era sempre riconosciuto era una
caparbietà quasi
irritante… quindi si stava adattando…
A volte ancora non
riusciva a crederci di essere davvero scappato… di essere
libero…
Finalmente
arrivarono a portare le tavole da surf ai piedi delle due ragazzine,
sempre più
in estasi…
Draco fece un
respiro profondo prima di alzare la testa sfoderando il sorriso
più caldo di
cui fu capace… i clienti vanno messi a proprio
agio…. Prima regola dell’impresa.
“salve ragazze!”
esordì sempre sorridendo “Lola e Karina
immagino…” le due ricambiarono
allegramente il saluto e la stretta di mano… la prima con il
cuore che le
palpitava a mille… la seconda invece con un pizzico di
diffidenza… le sembrava
che il sorriso di quel ragazzo… purché
bello… avesse un che di sinistro..
“bene!” esclamò
Miguel “lui sarà il vostro insegnante di surf ok?
Spero che andrete d’accordo!
E tu ragazzo….” Aggiunse strapazzandogli i capelli
“sii paziente va bene??”
raccomandò prima di andarsene.
Draco represse
l’istinto omicida che fuori dal suo controllo gli era montato
su a quel gesto
decisamente oltre la sua soglia… almeno per
adesso…. e si ristampò di nuovo il
sorriso sulla faccia.
“bene… dunque..”
esordì
“senti!” lo
interruppe Karina dopo neanche un secondo “tu non sei di
queste parti vero?”
gli chiese..
per un attimo Draco
si chiese se non fosse un auror in incognito.. ma scartò
immediatamente la
paranoica idea.
“no infatti…. Sono
inglese..” rispose…
“ecco! Vedi te lo
dicevo?” esclamò Karina rivolgendosi raggiante
all’amica che le mollò
un’occhiataccia imbarazzata. Così avrebbe capito
che prima parlavano di lui!!
“io e Lola veniamo
dalla Spagna invece!” continuò la brunetta
“senti…. Karina
giusto?” la interruppe Draco che già stava
cominciando a stufarsi di lei
“volevo dirti che
forse per il surf non ti sei messa un costume
adatto…”
“come?” chiese lei
sbalordita guardandosi mentre un sorriso stava cominciando a fare
capolino
sulle labbra di Lola.
“bhè..” continuò
Draco “un costume coi laccetti va meglio per prendere il sole
o rimorchiare..
tra la tavola e le onde scommetto 10 dollari caraibici che ti ritrovi
nuda
prima di aver imparato a sdraiarti sul surf” le
spiegò con un detestabile
ghigno strafottente in faccia…. Karina arrossì
tutta irritandosi, Lola invece
si stava già deprimendo perché credeva che questo
significasse che stessero
flirtando, quando Draco si voltò verso di lei
“è molto più adatto
l’abbigliamento della tua amica…” disse
con tono pratico “brava Lola..”
la ragazzina
sorrise di nuovo sentendo le guance imporporarsi..
Draco guardò Karina
rendendosi conto solo in quel momento che lo stava fissando con
odio….
-accidenti!!! Il
cliente il cliente!!- pensò nel panico..
“hem… se vuoi posso
darti una delle magliette grandi dello staff” le disse
tentando il più
possibile di essere carino..
“così non hai
problemi..” aggiunse.
Questo sembrò
tranquillizzare la ragazzina che si rilassò
sorridendogli… Draco si trattenne
dal fare un sospiro di sollievo…
Ma guarda te come
si era ridotto… che ne era stato del fiero e menefreghista
uomo di ghiaccio?
Non riusciva a
nascondersi che in realtà non gli mancava per niente quella
vita…
Si chinò a
raccogliere le tavole, le alzò in piedi e le
piantò con una botta decisa nella
sabbia, sotto gli occhi attenti delle sue giovanissime
allieve…
Stava preparandosi
a snocciolare il solito pistolotto, che conosceva ormai a memoria,
sulla
prudenza e sulle norme di sicurezza in mare quando fu Lola ad
interromperlo.
“perdonami….” Disse
con un filino di voce
“ma quelli cosa
sono?” chiese indicando timidamente le sue braccia. Draco
posò gli occhi sulla
sua pelle sapendo già a cosa la ragazzina si
riferisse…
i vistosi segni
scuri e affusolati delle dita di Stefany sui suoi
avambracci… erano gli unici
segni di bruciature che non se ne erano mai andati via…
quelli che gli aveva
lasciato impressi con le mani quando erano ancora ad Hogwarts e lui le
aveva
appena dato un pugno…
“questi?” chiese
accarezzandosi involontariamente la parte segnata
“bhè sono…
cicatrici… me le ha fatte una persona, una volta che si era
molto arrabbiata”
spiegò…
le due ragazze lo
guardarono con tanto d’occhi un po’ spaventate
“e se lo volete
sapere aveva anche ragione lei!” aggiunse Draco alla vista
dello loro facce..
Karina era senza
parole… Lola invece si avvicinò di un passo e
come in trance gli prese il polso
tra le mani per guardare meglio le cicatrici
“accidenti..”
commentò con voce tra il sorpreso e il triste disegnando con
un dito il profilo
di uno dei segni.. “devi odiare davvero molto questa persona
per averti fatto
una cosa simile..” aggiunse..
lo sguardo di Draco
per un attimo si fece distante…
“al contrario..”
sussurrò con un tono talmente serio che sorprese entrambe le
ragazze…
“lei…. È stata la
cosa più vicina ad un amica che io abbia mai
avuto…” ammise con malinconia… e
Karina poté vedere allora un piccolo, ma stavolta sincero,
sorriso disegnarsi
sulle labbra di Draco..
per un attimo regnò
il silenzio tra loro… sia Lola che Karina non sapevano che
dire davanti a una
simile affermazione…
il ragazzo parve
ridestarsi in quel momento
“oh bhè…” farfuglio
arrossendo leggermente quando si rese conto che forse quella frase non
l’aveva
solo pensata come credeva!
“io… io vado un
attimo a prendere una tavola da surf per me…”
disse poco convinto.. “aspettate
qui.. ok?” chiese prima di andarsene senza aspettare
risposta…
mentre camminava a
grandi falcate verso il capanno era un po’ irritato dal fatto
che pensare a lei
l’avesse scombussolato in quel modo…. Da quando
era li in realtà l’aveva
pensata spesso… soffrendo del fatto di non poter avere la
certezza che lei
fosse ancora viva… e ancora di più del fatto di
non poter in alcun modo, almeno
per ora, procurarsi tale informazione.
Eppure… era sciocco
e davvero sdolcinato da far schifo… ma se lo sentiva che lei
era
sopravvissuta.. che stava bene..
-Stefany…. Spero
che tu sia almeno un po’ felice adesso- pensò
mentre spalancava la porta del
capanno e sollevava una tavola blu dal gruppo.. si guardò
intorno… era solo in
quel momento…
sospirò a fondo..
chiuse gli occhi e pregò… per la prima volta in
vita sua…
-Stefany spero
che questo pensiero in qualche modo ti raggiunga..
ciò che volevo
dirti quel giorno, l’ultimo che ci siamo visti…
era soltanto.. grazie…
grazie per essere
stata per me, ciò che probabilmente io per te non sono mai
stato; per avermi
ricordato che avevo un sogno mio; per avermi ricordato….
Tramite l’affetto che
mi ha legato a te… che avevo ancora
un’anima….
Solo grazie…. Tutto
qui… e mi vergogno davvero al pensiero di non essere neanche
riuscito a dirti
questo prima di sparire..-
Riaprì gli occhi,
uscì portando la tavola con se e guardò il cielo
incredibilmente terso e
azzurro di laggiù
-spero che
questo pensiero, per noi che siamo nati con la magia, possa davvero
raggiungerti… spero che tu sia riuscita a trovare la
felicità che tanto
desideravi.. e che tu abbia rincontrato
quell’irlandese… a cui non hai mai
smesso di pensare….
E non provarci
nemmeno a dimenticarti di me…
Se oggi sono qui…
libero… a respirare l’aria di una vita solo
mia… lo devo a te.. perciò… ancora
grazie..-
Sorrise al cielo
concludendo la sua stramba preghiera…
Non era nemmeno
certo che lo fosse davvero.. ma poco importava.
L’unica cosa che
aveva davvero importanza era quel grazie; e la vita solo sua, che da
due mesi
aveva finalmente cominciato a vivere..
“eccomi ragazze!
Scusate l’attesa!” esclamò
riavvicinandosi a Lola e Karina che stavano a loro
volta fingendo che la conversazione di prima non fosse mai avvenuta..
ne avrebbero
spettegolato con calma in camera più tardi, su chi fosse la
donna misteriosa di
cui aveva parlato il bel biondo!
“che ne dite, ci
avviciniamo all’acqua o vogliamo fare surf sulla sabbia
stamattina?” le canzonò
avviandosi al bagnasciuga.
Le ragazzine
afferrarono le loro tavole e iniziarono a trascinarle raggiungendolo..
“ah!” esclamò
Karina come se si fosse appena ricordata di una cosa importante
“senti! Come hai
detto che ti chiami?” gli chiese con leggero affanno per lo
sforzo
“Draco..” rispose
lui
“hum… Draco.. e
poi?” chiese ancora lei volendo sapere anche il
cognome… il ragazzo sorrise
appena di nuovo..
“Draco e basta….”
FINE
Autrice: oh mio dio. Oh mio dio! OH MIO DIO!! HO FINITO!!!!!!!!!!!!!!!!!! HO FINITO!!! AVETE LETTO BENE LA PAROLA QUI SOPRA A DESTRA??? FINE! HO DAVVERO FINITO LA STORIA ALTERNATIVA!! OH MIO DIOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ron: è un miracoloooooooooooooooo!!!!!!!!! Ç_ç
Autrice: Madonna quasi
non ci credo nemmeno io!! Ho scritto la parola fine! Ho
finalmente dato una conclusione a questo romanzo che vortica nella mia
testa da
4 anni!!!
Oh cielo……….. °_°
Ron:
heimè…. È svenuta dalla
contentezza… tranquilli si riprenderà a breve.
Nel
frattempo voglio ringraziare tutti voi per l’immane pazienza
che avete portato
ad arrivare fino alla fine, soprattutto a chi ha seguito i ritmi di
questa
sclerata, pazza da rinchiudere dell’autrice..
Siete stati meravigliosii..
E, incredibile ma vero, è riuscita davvero a finirla prima
che io avessi
bisogno del catetere e del bastone… wow O_O
Tutti i pg: GRAZIE A
TUTTI!!!!! XD
Autrice(riavutasi dal mancamento e per una volta in modalità
seria): vorrei,
dato che questo è l’ultimo spazio disponibile,
rivolgere due parole a ciascuno
dei miei pg originali che mi hanno accompagnata in questa fantastica
esperienza
e dato vita ai miei deliri mentali. Prima tra tutti ovviamente:
STEFANY DARÇIGANN: la miglior protagonista possibile! su cui
ho riversato tutto
il mio masochismo di scrittrice drammatica. Sei stata perfetta, forte e
fragile, mai una mary-sue.. sei grande!
SIMOUS FINNINGAM: a mio parere il ragazzo che tutte quante, sotto
sotto,
speriamo di incontrare! XD. L’unico che nonostante tutto
quello che capita
rimane lo stesso, nel senso più bello del termine,
dall’inizio alla fine!
Grazie!
DRACO MALFOY: perché di Rowlighiano hai solo il nome! Sei
assolutamente mio!
Grazie per esserti sobbarcato, e aver gestito egregiamente aggiungerei,
la
parte del cattivo per il 90% della storia!
AIDA MCLAY: la più umana delle maghe che ho creato!
Attraverso di te ho scritto
quello che io avrei provato in una guerra, solo in apparenza non sei
stata
coraggiosa! Il personaggio più buono che abbia gestito. Un
angelo!
VERDE THOT: bellissima. Il personaggio che ha riscosso più
successo di tutti!
Meritatissimo tra l’altro! Preziosa come non mai in alcune
scene!
FAITH ATCHER: una di quelli a cui mi sono affezionata di
più. Insieme a Stef e
Draco è quella che cambia di più, evolve, cresce,
nel corso della storia,
perdonami per averti fatto fare la parte della più
stronzetta delle ragazze, ma
sei una delle più vere!!
GIULY SMITH: l’ordinario che diventa straordinario! Grazie
per essere stata il
baluardo di tutti coloro che nascono socialmente anonimi! Ti sei
riscattata
alla grande!
ALEX MENSON: un altro pg che adoro. A te devo chiedere scusa, sei stato
il pg
secondario che ha sofferto di più in assoluto, e
paradossalmente eri anche
quello che te lo meritavi di meno.. sei nato praticamente da solo.. e
hai
conquistato il mio cuore immediatamente!!!
LOGAN HARVEY: perfetto. non altre parole. Un pg che doveva solo fare da
sfondo
ad una delle scene di maggior pathos e che invece è riuscito
a staccarsi dalla
parete a tal punto da divenire personaggio secondario.
Complimentiiii!!!!!
DRED SUMMER: avanti come si può non amare Dred??
È puccioso qualsiasi cosa
faccia o dica!! *_* un grazie speciale va a te! Sei stato di un
utilità
inimmaginabile per far progredire scene lente o pesanti in qualche modo
e come
tappabuchi di frasi di circostanza! Solo chi scrive può
apprezzare un lavoro
come il tuo..
MARK APRIL: non ho parole per dire di te… neanche lo sai
quanto sei stato
importante per me, la tua essenza, la tua vita, la tua fine…
tutto per me ha
avuto un significato ben più profondo di quello puramente
fine al romanzo. La
mia trasposizione cartacea, il triste monito di una storia vera che
poteva
anche andare a finire così… il
migliore…
LUCAS PRIME: trovatemi un pg più figo di questo in tutta la
Storia Alternativa!
Devo scusarmi con te solo per averti creato troppo tardi! Meritavi
più spazio
assolutamente! Sei in assoluto uno dei pg più
ispirativamente proliferi che
siano mai usciti dalla mia testa!!
MICHAEL KEAN, DAVID FAY, JAY SCHOLL: il gruppo di Alex. Anche voi
personaggi
terribilmente interessanti, anche voi scuse per avervi tirato in ballo
troppo
tardi.
Uno scusa particolare a Michael, che sapevo fin dall’inizio
che avrei fatto
morire…
INFINE un grazie anche alle comparse prodotte dalla mia mente: Evee
Kean;
Sasha, Mary e Emy Darçigann; il ragazzo seduto accanto alle
gemelle nel secondo
capitolo, quello senza nome XD fondamentale perché ho deciso
che sarà il padre
del bambino di Sasha! Donal Connor (*_*);Michael Turner, Thomas
O’Connor e
Scott Patterson, gli auror su cui prendono informazioni Draco e Stef; i
7000
bambini di primo anno presi a calci per tutti gli anni ad Hogwarts XD
(scusateeeee!!); Raven Drawlight (e di lui si sentirà ancora
parlare); Kam
Butler…; e ovviamente Miguel, Lola e Karina dei Caraibi XD
RINGRAZIAMENTI GIGANTESCHI vanno tra quelli in carne ed ossa a:
Giulia! Per
avermi seguito capitolo per capitolo con consigli e recensioni, e
senza la quale molte parti non esisterebbero proprio (ispirate da
discorsi con
lei)
Alessandro
per tutto lo stress che gli ho accumulato negli anni chiedendogli
consigli ad ogni ora del giorno e della notte per poi scartare
sistematicamente
tutte le sue idee… (a parte Logan che è suo)
Andrea per
l’ispirazione delle parti più gotiche e dark.. e
per la memorabile
battaglia vampiro/licantropo!!!
e… LE MIE
FANTASTICHE RECENSITRICI!!
Treasterischi, imperfect_angel, giugiu182 che mi hanno seguita fino
alla fine
recensendo tutti i capitoli!! Siete state fantastiche! Spero che il
finale vi
abbia soddisfatte tutte ^^ se vi è rimasto qualche dubbio
non esitate a
contattarmi e vi risponderò! Ci sono talmente tanti missing
moment nei miei pg
^^
ringrazio anche
tutte quelle persone che hanno recensito solo qua e là vi ho
apprezzato
moltissimo ^^
e anche tutte
quelle persone che hanno solo letto. Gradirei tantissimo un parere
finale!! Dai
dopo 41 capitoli XD
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE