Posso baciarti?
Eros
e Castità si osservarono per lunghi istanti. Più gli occhi della
giovane si posavano sul dio e più doveva ammettere, se non altro a
se stessa, che quel corpo perfetto rappresentava tutto ciò che vi
era di desiderabile al mondo.
Il
volto, leggermente sudato per i resti della malattia, era
incorniciato da riccioli d'oro che cadevano ribelli sulla schiena. Lo
sguardo, tinto del celeste che colora il cielo, era profondo e
indagatore.
Castità
poté vedere che le ali, delicate e candide come quelle di una
colomba, conferivano ancora più dolcezza all'aspetto già gentile di
Eros.
Il
dio dell'Amore, d'altra parte, era rimasto sorpreso, addirittura
affascinato, da quella figura di giovane donna che poco prima aveva
offeso così ingiustamente.
In
quei brevi istanti non vide più in lei una nemica, ma una creatura
pura, incapace di recare sofferenze.
-Io...io...-sussurrò
Eros- Non volevo offenderti...perdonami...-
Castità
lo osservò ancora-Non sprecare ancora il fiato inutilmente, non ti
sei del tutto ristabilito-sentenziò poi, fredda
-Hai
tutti i diritti di parlarmi così. -Rispose il dio, sinceramente
dispiaciuto- Ma, vedi, l'ira si era impossessata di me. Tu fai parte
del piano di mia madre punirmi e...-
-Io
non faccio parte di nessun piano! Non osare!- inveì la giovane- Io
faccio quello che voglio, che credi? Che io rispetti un patto
stabilito con la mia più grande nemica?-
-Sì,
lo credevo.-rispose l'altro, gelido-Ora dimmi, dovrei pensarlo
ancora?-gli occhi del dio fissarono Castità in modo intenso,
profondo
La
dea sospirò-Non ti so rispondere. Non so più neanche il motivo per
cui mi trovo qui, in questa casa piena di piaceri carnali. Io,
proprio io, che non faccio altro che disdegnarli!-
-Siedi
accanto a me- la invitò Eros, intenerito dalla confessione appena
concessagli da Castità
Lei
obbedì, posizionandosi sul bordo del letto, in modo da non invadere
troppo lo spazio riservato al dio.
-Tua
madre deve odiarla proprio tanto quella mortale-riprese a parlare
Castità-se mi ha chiesto di punirti in modo così esemplare. Tu, che
sei il suo figlio prediletto!-
Lui
abbassò lo sguardo per i ricordi che quell'affermazione gli aveva
provocato-La considerano bella al pari di lei-le disse-ecco perché
prova tanto astio nei suoi confronti. Io avrei dovuto farla
innamorare del più orribile dei mostri. Ma il Fato aveva un altro
disegno per me. Mi colpii con le mie stesse frecce e l'Amore si
accese subito in me. Un fuoco che neanche tutti gli oceani del mondo
avrebbero potuto spegnere.-
-Non
sei stato per nulla accorto-sentenziò la dea, provando una sorta di
compassione per lui.
-Quando
c'è di mezzo il destino, non si è mai troppo attenti.-replicò,
sconsolato-Cosa ti ha promesso Aphrodite in cambio di questo tuo
piccolo favore?-riprese, pochi istanti dopo
-Mi
avrebbe ceduto dieci delle sue più promettenti compagne e io le
avrei avute sotto il mio potere per un intero anno.-rispose Castità,
tradendo un leggero sarcasmo
-Le
conosco. Sono le ragazze che mia madre mi mette sempre fra i piedi. E
di cui è molto gelosa, per giunta. Dovresti rallegrarti per questa
generosa offerta. Stai pur certa che un'occasione del genere non ti
ricapiterà mai più. O a meno che io non mi innamori di un'altra
ragazza il cui nome è scritto nel libro nero di mia madre-disse
Eros, questa volta lasciandosi sfuggire un timido sorriso.
-Non
credo che si possa presentare una situazione peggiore di
questa-aggiunse lei, contagiata dall'ironia del dio-Ma, non temere,
non ho alcuna intenzione di punirti per qualcosa che non mi ha recato
alcun danno. E poi, assecondare Aphrodite non mi interessa
minimamente. Si tenga pure le sue amichette. Tu, da me, non riceverai
alcun danno.-concluse, cercando ancora una volta di mischiare il
verde del suo sguardo con l'azzurro degli occhi del dio.
Eros
non poté fare altro che rivolgerle un sorriso di puro ringraziamento
e amicizia.
Aphrodite
sentì sul suo volto un tocco delicato, sensuale.
Aprì
gli occhi lentamente e davanti a sé si ritrovò il bel volto di
Hermes,il cui sguardo non faceva altro che trasmetterle gioia e
piacere.
-Sono
tornato per dirti che ho assecondato i favori che mi avevi chiesto-le
sussurrò, stampandole un casto bacio sulla fronte.
La
dea gli rivolse un sorriso compiaciuto, accarezzando la folta chioma
bruna di Hermes con le dita delicate, curate ogni giorno con i più
preziosi unguenti.
-Castità
ha accettato subito?-le chiese, con il tono dolce e mansueto che era
solita usare con gli uomini
-Ho
dovuto convincerla, ma alla fine ha ceduto.-le rispose,
impossessandosi delle sue labbra per un bacio appassionato
-Sei
focoso oggi-ironizzò la dea, scostandosi per un attimo dal viso di
Hermes-Tuttavia ti sono grata per i favori che mi hai assecondato.
Perché non ti stendi qui, vicino a me?-gli disse, con voce carica di
desiderio
Il
dio non se lo fece ripetere e si posizionò in fianco a lei,
brandendole i fianchi con un tocco delicato, come aveva già fatto
altre volte.
Questa
volta fu Aphrodite a baciarlo per prima ed Hermes si abbandonò alle
arti che solo la dea dell'Amore poteva conoscere.
Nel
frattempo, Castità ed Eros avevano approfondito la conoscenza l'uno
dell'altra.
Il
dio dell'Amore non avrebbe mai pensato che sarebbe potuta nascere
un'amicizia fra loro, ma ora tutto ciò gli sembrava più che
naturale.
Le
parole uscivano dalle sue labbra in modo spontaneo, forse per la
prima volta nella sua immortalità aveva trovato una persona in grado
di capirlo per quello che era la sua anima, e non la sua condizione
divina.
In
quegli istanti si dimenticò anche di Psyche, la ragazza per la quale
era successo tutto quel pandemonio e che ora gli sembrava lontana, di
così poca importanza.
Forse
neanche le sue frecce erano in grado di combattere a lungo la sua
natura, sempre bisognosa di amare chiunque fosse gradito ai suoi
occhi.
E
Castità gli piaceva. Non solo possedeva quel fascino comune a tutte
le dee, ma anche quel carattere così comprensivo che neanche sua
madre stessa aveva dimostrato di avere.
-Mi
domando perché tutto ciò non sia successo prima-sbuffò il dio
-Che
cosa?-chiese lei- Che tua madre avesse ingaggiato qualcuno per farti
diventare un essere...nono.... aspetta...com'era? Un verme
asessuato?-entrambi si lasciarono sfuggire un timido sorriso.
-Beh...
anche. Ma stavo parlando di me e di te. Perché non ci siamo
conosciuti prima? Avrei evitato certi errori...- a Eros parve di aver
parlato eccessivamente
-Errori?-
domandò di nuovo lei, sorpresa per l'espressione triste che si era
dipinta sul volto dell'amico
-Psyche-sentenziò
lui, freddo, senza possibilità di repliche.
-Eros...
io... non credo di capire. Mi vuoi spiegare?- replicò la dea,
infastidita
Il
giovane la guardò con occhi pieni di desiderio celato- Posso
baciarti?-
Ringraziamenti:
Sakura2480: Non posso fare altro che ringraziarti per i complimenti che mi fai sempre. Beh per forza era un po' risentito, dopotutto gli ha sottratto i poteri e pensato anche altro XD Il rapporto conflittuale all'inizio c'è ed è innegabile, ma come sai ho voluto dare una versione leggermente diversa dei fatti. Bacio,
Naomi92: Eros se li meritava tutti quei rimproveri a parer mio u.u L'opinione che ha di Castità non poteva essere che quella, in fondo lei è la sua antitesi XD Che ne abbia fatto una tragedia, si sono d'accordo, ma era per rendere bene quello che provava il ragazzo XD Comunque grazie come al solito per i commenti. Bacio.