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Autore: Martilla92    21/06/2010    2 recensioni
La vendetta di Aphrodite non aveva per nulla intenzione di fermarsi a quel punto. Psiche era sistemata, ora toccava ad Eros. E sapeva benissimo come fare.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Posso baciarti?


Eros e Castità si osservarono per lunghi istanti. Più gli occhi della giovane si posavano sul dio e più doveva ammettere, se non altro a se stessa, che quel corpo perfetto rappresentava tutto ciò che vi era di desiderabile al mondo.
Il volto, leggermente sudato per i resti della malattia, era incorniciato da riccioli d'oro che cadevano ribelli sulla schiena. Lo sguardo, tinto del celeste che colora il cielo, era profondo e indagatore.
Castità poté vedere che le ali, delicate e candide come quelle di una colomba, conferivano ancora più dolcezza all'aspetto già gentile di Eros.
Il dio dell'Amore, d'altra parte, era rimasto sorpreso, addirittura affascinato, da quella figura di giovane donna che poco prima aveva offeso così ingiustamente.
In quei brevi istanti non vide più in lei una nemica, ma una creatura pura, incapace di recare sofferenze.
-Io...io...-sussurrò Eros- Non volevo offenderti...perdonami...-
Castità lo osservò ancora-Non sprecare ancora il fiato inutilmente, non ti sei del tutto ristabilito-sentenziò poi, fredda
-Hai tutti i diritti di parlarmi così. -Rispose il dio, sinceramente dispiaciuto- Ma, vedi, l'ira si era impossessata di me. Tu fai parte del piano di mia madre punirmi e...-
-Io non faccio parte di nessun piano! Non osare!- inveì la giovane- Io faccio quello che voglio, che credi? Che io rispetti un patto stabilito con la mia più grande nemica?-
-Sì, lo credevo.-rispose l'altro, gelido-Ora dimmi, dovrei pensarlo ancora?-gli occhi del dio fissarono Castità in modo intenso, profondo
La dea sospirò-Non ti so rispondere. Non so più neanche il motivo per cui mi trovo qui, in questa casa piena di piaceri carnali. Io, proprio io, che non faccio altro che disdegnarli!-
-Siedi accanto a me- la invitò Eros, intenerito dalla confessione appena concessagli da Castità
Lei obbedì, posizionandosi sul bordo del letto, in modo da non invadere troppo lo spazio riservato al dio.
-Tua madre deve odiarla proprio tanto quella mortale-riprese a parlare Castità-se mi ha chiesto di punirti in modo così esemplare. Tu, che sei il suo figlio prediletto!-
Lui abbassò lo sguardo per i ricordi che quell'affermazione gli aveva provocato-La considerano bella al pari di lei-le disse-ecco perché prova tanto astio nei suoi confronti. Io avrei dovuto farla innamorare del più orribile dei mostri. Ma il Fato aveva un altro disegno per me. Mi colpii con le mie stesse frecce e l'Amore si accese subito in me. Un fuoco che neanche tutti gli oceani del mondo avrebbero potuto spegnere.-
-Non sei stato per nulla accorto-sentenziò la dea, provando una sorta di compassione per lui.
-Quando c'è di mezzo il destino, non si è mai troppo attenti.-replicò, sconsolato-Cosa ti ha promesso Aphrodite in cambio di questo tuo piccolo favore?-riprese, pochi istanti dopo
-Mi avrebbe ceduto dieci delle sue più promettenti compagne e io le avrei avute sotto il mio potere per un intero anno.-rispose Castità, tradendo un leggero sarcasmo
-Le conosco. Sono le ragazze che mia madre mi mette sempre fra i piedi. E di cui è molto gelosa, per giunta. Dovresti rallegrarti per questa generosa offerta. Stai pur certa che un'occasione del genere non ti ricapiterà mai più. O a meno che io non mi innamori di un'altra ragazza il cui nome è scritto nel libro nero di mia madre-disse Eros, questa volta lasciandosi sfuggire un timido sorriso.
-Non credo che si possa presentare una situazione peggiore di questa-aggiunse lei, contagiata dall'ironia del dio-Ma, non temere, non ho alcuna intenzione di punirti per qualcosa che non mi ha recato alcun danno. E poi, assecondare Aphrodite non mi interessa minimamente. Si tenga pure le sue amichette. Tu, da me, non riceverai alcun danno.-concluse, cercando ancora una volta di mischiare il verde del suo sguardo con l'azzurro degli occhi del dio.
Eros non poté fare altro che rivolgerle un sorriso di puro ringraziamento e amicizia.

Aphrodite sentì sul suo volto un tocco delicato, sensuale.
Aprì gli occhi lentamente e davanti a sé si ritrovò il bel volto di Hermes,il cui sguardo non faceva altro che trasmetterle gioia e piacere.
-Sono tornato per dirti che ho assecondato i favori che mi avevi chiesto-le sussurrò, stampandole un casto bacio sulla fronte.
La dea gli rivolse un sorriso compiaciuto, accarezzando la folta chioma bruna di Hermes con le dita delicate, curate ogni giorno con i più preziosi unguenti.
-Castità ha accettato subito?-le chiese, con il tono dolce e mansueto che era solita usare con gli uomini
-Ho dovuto convincerla, ma alla fine ha ceduto.-le rispose, impossessandosi delle sue labbra per un bacio appassionato
-Sei focoso oggi-ironizzò la dea, scostandosi per un attimo dal viso di Hermes-Tuttavia ti sono grata per i favori che mi hai assecondato. Perché non ti stendi qui, vicino a me?-gli disse, con voce carica di desiderio
Il dio non se lo fece ripetere e si posizionò in fianco a lei, brandendole i fianchi con un tocco delicato, come aveva già fatto altre volte.
Questa volta fu Aphrodite a baciarlo per prima ed Hermes si abbandonò alle arti che solo la dea dell'Amore poteva conoscere.


Nel frattempo, Castità ed Eros avevano approfondito la conoscenza l'uno dell'altra.
Il dio dell'Amore non avrebbe mai pensato che sarebbe potuta nascere un'amicizia fra loro, ma ora tutto ciò gli sembrava più che naturale.
Le parole uscivano dalle sue labbra in modo spontaneo, forse per la prima volta nella sua immortalità aveva trovato una persona in grado di capirlo per quello che era la sua anima, e non la sua condizione divina.
In quegli istanti si dimenticò anche di Psyche, la ragazza per la quale era successo tutto quel pandemonio e che ora gli sembrava lontana, di così poca importanza.
Forse neanche le sue frecce erano in grado di combattere a lungo la sua natura, sempre bisognosa di amare chiunque fosse gradito ai suoi occhi.
E Castità gli piaceva. Non solo possedeva quel fascino comune a tutte le dee, ma anche quel carattere così comprensivo che neanche sua madre stessa aveva dimostrato di avere.
-Mi domando perché tutto ciò non sia successo prima-sbuffò il dio
-Che cosa?-chiese lei- Che tua madre avesse ingaggiato qualcuno per farti diventare un essere...nono.... aspetta...com'era? Un verme asessuato?-entrambi si lasciarono sfuggire un timido sorriso.
-Beh... anche. Ma stavo parlando di me e di te. Perché non ci siamo conosciuti prima? Avrei evitato certi errori...- a Eros parve di aver parlato eccessivamente
-Errori?- domandò di nuovo lei, sorpresa per l'espressione triste che si era dipinta sul volto dell'amico
-Psyche-sentenziò lui, freddo, senza possibilità di repliche.
-Eros... io... non credo di capire. Mi vuoi spiegare?- replicò la dea, infastidita
Il giovane la guardò con occhi pieni di desiderio celato- Posso baciarti?-


Ringraziamenti:

Sakura2480: Non posso fare altro che ringraziarti per i complimenti che mi fai sempre. Beh per forza era un po' risentito, dopotutto gli ha sottratto i poteri e pensato anche altro XD Il rapporto conflittuale all'inizio c'è ed è innegabile, ma come sai ho voluto dare una versione leggermente diversa dei fatti. Bacio,

Naomi92: Eros se li meritava tutti quei rimproveri a parer mio u.u L'opinione che ha di Castità non poteva essere che quella, in fondo lei è la sua antitesi XD Che ne abbia fatto una tragedia, si sono d'accordo, ma era per rendere bene quello che provava il ragazzo XD Comunque grazie come al solito per i commenti. Bacio.

  
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