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Autore: ele_lele    22/06/2010    2 recensioni
Cosa succederebbe se una Grifondoro e un Serpeverde si innamorassero? E se in particolar modo i ragazzi in questione fossero Hermione Granger, Grifondoro per eccellenza, e Draco Malfoy, infido e seducente Serpeverde?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP 15
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(© elyxyz)

CAPITOLO 15

 ODI ET AMO

 

"Odio e amo.

Forse tu ti chiedi perché io lo faccia.

Non lo so.

Ma sento che accade, e ne sono tormentato."

 

 

 

 

-Harry caro, dovresti mangiare un po’ di pasticcio. Non vorrai mica dimagrire, no? Sei già così fragile… mi chiedo come farai a soddisfare tutte le tue fan se sei debole… su, mangia…-

A Ginny Weasley andò di traverso il succo di zucca sentendo tali parole uscire dalla bocca della sua amica di sempre.

-Hermione non ho fame, credimi…- provò a protestare il ragazzo mentre la riccia prendeva una generosa dose di pasticcio ancora intatto dal suo piatto e tentava di imboccarlo sotto lo sguardo allibito di Ginevra.

-Oh, suvvia, non dire fesserie. Tutti abbiamo bisogno di cibo…-

-Esatto, anche tu!- provò a cogliere al balzo la palla, Ronald Weasley, rimproverandola con tono critico.

-Oh, ma io mangio… mi nutro più che a sufficienza. Non avete mai notato come sono grassa?-

-Herm, santissimo Godric, piantala di dire cazzate, tu non sei… hmp…graffa- borbottò Harry con la bocca inevitabilmente piena del pasticcio di carne di Hermione.

-Come sei caro…-

 

                                                             *****************

 

Occhi di ghiaccio la guardavano.

Un teatrino meraviglioso, lo spettacolo che forse lei aveva sempre desiderato dare e per colpa sua non aveva mai potuto.

Perché per le regole del gioco, era lui il bastardo.

“Il cattivo veniva sempre sconfitto dal Principe Azzurro”, pensò amaro, chiedendosi come la sorte potesse essere stata tanto cieca da affidare a The King Weasley la parte del bello e valoroso e a lui, il Principe dei Serpeverde, la parte del nemico.

“Harry Caro” in questione aveva lo sguardo spaurito di chi non sa neppure più come si respira e guardava il suo degno compare come se si aspettasse di venire imboccato anche da lui da un momento all’altro.

The King si limitava a guardare la scena con un cipiglio alzato e un’espressione che avrebbe sciolto il Polo Nord da quanto era furente.

La Piattola, invece, dal canto suo, osservava lo spettacolino dell’ex ragazzo imboccato dall’ex amica con palese disgusto e un misto d’incredulità e imbarazzo.

Notò solo quando The King si girò per l’ennesima volta verso il suo tavolo, come se stesse cercando qualcuno, che Blaise mancava.

Che mancasse anche Daphne non lo meravigliò più di tanto, e con un ghigno pensò a quale imprevisto avessero potuto avere insieme.

Poi si accorse che mancava anche Pansy, e cominciò a dubitare fortemente che potessero aver deciso di fare una cosa a tre.

Non tanto per l’intelligenza di Blaise, di cui dubitava da ormai troppo tempo, ma per quella di Daphne, che non credeva avrebbe mollato la preda molto facilmente ad un'altra.

E poi Pansy.

Figuriamoci se Pansy andava a implorare un po’ di sesso a Zabini. No, sarebbe andata da lui senza dubbio.

Restava comunque il fatto che mancavano tutti e tre.

 

 

                                                         ********************* 

 

 

A Blaise Zabini, bellissimo Serpeverde Purosangue dell’ultimo anno di Hogwarts, mancava solo che uscisse fumo dalle orecchie e sputasse fuoco e poi sarebbe stato perfetto.

Quella che sembrava essere iniziata come una commedia aveva un finale troppo, troppo simile a una tragedia, pensò Pansy vedendo che anche l’eterea Daphne cominciava a preoccuparsi vedendo l’amico di sempre  furibondo fino a tal punto.

-Andiamo, Blaise, sembra che ne sia innamorato tu della Mezzosangue invece che Draco…- tentò di sdrammatizzare la bionda.

-Daphne- un ringhio.

Fu più che sufficiente.

-Io credo che Daphne abbia ragione, Blaise…- tentò Pansy.

-Parkinson- ringhiò nuovamente il ragazzo trucidandola con lo sguardo.

La ragazza assunse un cipiglio indignato e incrociò le braccia al seno, ma appena il compagno di Casa ricominciò a girare in tondo, si accostò all’amica e le sussurrò offesa all’orecchio: -ma come, tu sei “Daphne” e io sono “Parkinson”?-

-Che vuoi farci, Pan, lui è fatto così. E poi il casino l’hai combinato tu…-

-Si, ma…- non fece in tempo a finire la frase che Blaise sospirò e iniziò a parlare.

-Allora, vediamo di incominciare dall’inizio, come se fosse presente anche il caro vecchio Sev. Antidoto. Partiamo dalle cose basilari…-

-Basilari?- domandò stupita Pansy.

-Zitta Parkinson!- sibilò duro, aggiungendo poi con il suo modo iroso –basilari, in caso non arrivassi a comprenderne il significato, significa da idioti, ovvero cose che anche The King capirebbe col suo cervello da piccione viaggiatore. Dicevamo…?- chiese con il capo girato verso Daphne che, per l’agitazione, aveva acceso un’altra sigaretta.

L’ennesima.

-Antidoti- soffiò languida e felina come sempre, assieme a una nube di fumo profumato di rose selvatiche.

-Già, antidoti. La parola Antidoto viene dal Greco “antìdoton”,  “dato contro”. Si conoscono solo tre tipi di antidoti:  fisico, fisiologico e alchemico-

Daphne sorrise, ricordando nelle parole dell’amico una lezione in particolare del professor Piton ben sette anni prima, poco dopo la famosa e storica lezione durante la quale aveva promesso loro di insegnargli come “stregare la mente, irretire i sensi, imbottigliare la fama , approntare la gloria e mettere un fermo alla morte”.

Evidentemente Blaise ricordava ancora alla perfezione quella lezione.

Come lei del resto.

Si schiarì la voce, resa leggermente più roca del solito a causa dell’ultima sigaretta che ancora teneva tra le lunghe e magre dita come un fiore delicato, e prese la parola.

-L’antidoto fisico è per assorbimento, quindi il veleno assunto deve essere ancora localizzato nello stomaco e al massimo nel primo tratto dell’intestino. Qualora si fosse già diffuso nel circolo sistemico risulterebbe non solo inefficace, ma il più delle volte potrebbe avere anche un’azione deleteria. Il più famoso antidoto fisico è ovviamente il Bezoar- citò a memoria le parole del professore.

Blaise annuì impercettibilmente, prima di ricominciare a parlare –Poi c’è l’antidoto di tipo alchemico, che ha la classica azione per antiveleno.  Si sa poco in realtà, solo che l’antidoto è in grado si precipitare e neutralizzare il veleno ingerito. E infine c’è l’antidoto di tipo fisiologico, che svolge un’azione per contrasto perché l’antidoto ha proprietà tali da riuscire a provocare nell’organismo un effetto fisiologico tale da riuscire a contrastare gli effetti del veleno assunto…-

Daphne si portò alla bocca la sigaretta, fino a quel momento dimenticata tra le dita della mano abbandonata lungo un fianco.

-Se non vado errando c’è un “ma”, Blaise…- disse pensierosa, tentando di ricordare il seguito di quella lezione che all’epoca l’aveva affascinata tanto.

Piton aveva mantenuto le sue promesse… " Non ci saranno sventolii di bacchetta o stupidi incantesimi in questo corso. Come tale non mi aspetto che ognuno di voi apprezzi la sottile e l'esatta scienza del preparare pozioni... ai pochi...scelti...dal fato che possiedono...”.

E lei possedeva.

Così come possedevano l’innata passione per Pozioni anche Blaise e Draco…

-Si- sibilò lui con una smorfia evidente sul volto abbronzato –gli antidoti fisiologici seguono la terza legge di Golpalott…-

-Di chi?- domandò Pansy, che fino a quel momento era rimasta in silenzio.

-Golpalott, Parkinson. Non mi stupisce che tu sia così carente in Pozioni considerate le tue lacune ataviche…-

-Gustave Golpalott, mago e grande pozionista, Pansy- le spiegò Daphne, mentre Blaise alzava gli occhi al cielo, scocciato per l’interruzione a suo avviso infruttuosa –studiò per molti anni i veleni, concentrandosi in particolar modo sugli antidoti, e riuscì a formulare ben tre leggi: la prima legge recita che un veleno naturale che è stato estratto da un vegetale richiede un antidoto naturale estratto da un altro vegetale.

La seconda legge che un veleno naturale estratto da animale richiede un antidoto naturale estratto dall’animale superiore al primo nella catena naturale e la terza…-

-Merlino, Pansy, la terza è la legge più famosa… “l’antidoto per un veleno congiunto è maggiore alla somma degli antidoti per ogni singola pozione che compone il veleno congiunto”-, ma vedendo  il volto dubbioso della compagna che probabilmente non aveva capito una singola parola delle leggi di Golpalott, si inalberò e riprese il suo discorso come se niente fosse – dicevo, gli antidoti fisiologici, così come quelli alchemici,  seguono la terza legge di Golpalott,e sono utili quando la pozione da contrastare è già in circolo nell’organismo, mentre gli antidoti fisici sono utili solo se ingeriti prima dell’assunzione del veleno, o comunque subito dopo grazie a un’azione tempestiva. Nel caso dell’Amortentia, o nel nostro particolare esempio, del Filtro di Narciso, l’antidoto agirà anche a tempo ritardato, localizzando la sua efficacia non solo nello stomaco e nel primo tratto dell’intestino, ma anche nei polmoni e nel sistema circolatorio-

Pansy aveva un cipiglio alzato.

Non riusciva bene a capire se quanto aveva appena detto Zabini fossero buone notizie oppure no.

-Quindi…?- domandò fremendo.

-Quindi Bezoar- le rispose Daphne, e Blaise aggiunse –Bezoar. Dal persiano “Pad”, protezione, e “Zahr”, veleno, ovvero “Rimedio al veleno”. Estratto dalle capre selvatiche di montagna, il nome esatto sarebbe “egagro pila”, anche se quasi nessuno le conosce sotto tale termine.-

 

 

 

“Veleno.
Fluido ed imponente scorre nelle mie vene.
Sputo sangue ad ogni pugno sul viso,
colpito a tradimento dai miei sentimenti.

Veleno è l’amaro che sento quando provo
A dire agli occhi di non piangere.

Veleno è la sfumatura di un vago ricordo,
a cui non avrei dato peso,
e invece oggi mi aggrappo.

Veleno era il freddo che mi entrava dentro
E solleticava l’anima quando aprivo le labbra per un bacio.

Veleno, soltanto veleno.”

(Marco Percolla)

 

 

                                                         *******************

 

  

 

 

I capelli neri come l’ebano erano lucidi e setosi, segno che prestava attenzione alla cura del corpo.

Gli occhi, scuri come il luogo dei dannati, l’Inferno, erano come tizzoni ardenti, sempre in moto e pronti a ustionare chiunque osasse sfidarli.

La divisa scolastica era perfettamente in ordine e le gambe eleganti accavallate in una posa che tradiva una certa noia.

Nonostante non stesse mangiando, Theodore Nott, continuava a starsene scompostamente seduto al tavolo, ormai quasi vuoto, dei Serpeverdi, e a fissare svogliatamente avanti a sé, come se attendesse un’apparizione o un segno divino o infernale che fosse.

E il Segno gli si presentò davanti in tutto il suo splendore di ragazza, con lunghe gambe magre e capelli rosso fuoco.

E degli occhi che di casto e puro non avevano proprio nulla.

Sorrise, mentre si alzava e porgeva garbatamente il braccio alla ragazza.

L’apparenza prima di tutto.

Theodore Nott e Ginevra Weasley uscirono dalla Sala Grande quasi inosservati, sotto gli occhi stupiti di pochi compagni che ancora bighellonavano senza meta, come Lavanda Brown che, inaspettatamente non era corsa in bagno a fine pasto a rifarsi il trucco, e Draco Malfoy, che li osservava stupito, certo di avere le traveggole.

 

                                                          *************

Una pozione sobolliva lenta nel calderone spargendo i suoi fumi equamente per tutta la stanza.

Blaise, che di solito si faceva venire una crisi nervosa alla sola idea di dover preparare una pozione che impuzzolentisse i suoi abiti, non aveva fatto una piega.

Se ne stava nel suo completo di Armani a rimestare il tutto, controllando di tanto in tanto un libro vecchio e logoro che era rimasto intero forse davvero per magia.

Nonostante la notte passata sveglio e in bianco per colpa di Pansy che si era messa in quel guaio, i lineamenti del suo viso non erano tirati, ma rilassati, come se fosse abituato a stare in piedi tutte le notti per preparare una complicata pozione.

Daphne, l’eterea Daphne, aveva retto finché aveva potuto, dopodiché era crollata.

E ovviamente aveva ripreso a fumare come una ciminiera, tanto che l’odore di rosa canina delle sue sigarette prevaleva quasi sull’effluvio nauseabondo della pozione.

I capelli biondi erano sparsi sulla sua schiena minuta come a formare una ragnatela e lei era poco finemente accasciata su un banco nel vano tentativo di dormire.

Fumando.

Pansy dal canto suo dormiva già da un pezzo anche se di tanto in tanto si risvegliava di soprassalto, come se stesse sognando di essere in balia di The King o peggio ancora di Draco.

Apriva gli occhi d’improvviso, si guardava attorno, riconosceva che si trovava nel laboratorio del vecchio Sev e tranquillizzata di non essere ancora nelle segrete di Malfoy Manor o nella catapecchia insicura di Casa Weasley, alias La Tana, dove essere torturata, se ne ritornava placida a dormire.

Per poi ripetere, tempo un quarto d’ora quel buffo teatrino che faceva tanto irritare Daphne.

 

                                                            *****************

 

 

Draco Malfoy era pensieroso e di cattivo umore.

Ma nessuna delle due cose era una novità.

Guardava fisso davanti a sé senza vedere davvero nulla, la mente affollata di domande a cui non sapeva trovare una risposta.

La Piattola Weasley e Nott erano usciti insieme dalla Sala Grande, The King si mostrava prima ostile alla nuova Coppia dei Miracoli che aveva preso il posto del famoso Trio, ma poi tornava da Potty fedele come il suo cagnolino e con la coda tra le gambe, Zabini, Daphne e Pansy erano spariti dalla circolazione e lui nutriva seri dubbi sul proprio comportamento.

O meglio, non c’erano dubbi che lui si fosse comportato da Malfoy e la Granger da Granger.

Era proprio questo il punto.

Se lui fosse stato davvero in sé forse si sarebbe comportato diversamente, invece era agitato per quello che quell’idiota di Blaise si stava per far scappare su lui e Hermione davanti a tutti quei ficcanaso Grifoscemi e non, e si era innervosito, finendo per prendersela con lei.

Non che lei non avesse colpe… oh, questo no!

Qualcosa la preoccupava e non si era voluta confidare con lui.

Merlino, lui!

Era inammissibile! Lui era Draco Malfoy e lei la sua ragazza. Non avrebbero dovuto esserci segreti fra loro, in teoria…

L’oggetto dei suoi pensieri interruppe i suoi vaneggiamenti entrando scortata dalle altre due Madonne nella Sala Grande.

Le altre due Madonne in questione erano quella gran vacca delle Brown e la Gemella scema Patil.

Sapeva davvero scegliersi le compagnie, constatò con un certo ghigno.

Si ritrovò a pensare che in un certo sento erano quasi meglio Potty e Lenticchia… almeno le sue virtù non rischiavano nulla col bambino-che-sarebbe-morto-vergine e l’energumeno Weasley.

Poi, come ricordando gli ultimi avvenimenti, si rabbuiò: all’improvviso non era più tanto sicuro che Potty non sapesse sfilarsi neppure le sue, di mutante e che lei fosse al sicuro con loro più di quanto lo era con quelle due oche che la spingevano tra le braccia di spasimanti che sembravano moltiplicarsi come per miracolo divino e spuntavano fuori anche da sotto al tappeto.

-Che possano morire fulminate- fu l’augurio che il Serpeverde fece alle due ragazze che tenevano a braccetto Hermione.

Poi vide i suoi occhi.

E si sciolse.

Per un attimo non badò più a chi le stava vicino, a tutti quei ragazzi che improvvisamente le sorridevano e ammiccavano poco galantemente alle sue gambe scoperte, non pensò né a Potty né al pezzente Weasley, vide solo lei, e si specchiò per un brevissimo istante in quelle iridi color dell’oro fuso.

Poi, lei girò la testa verso Lavanda ridendo a una sua battuta e al tempo stesso specchiandosi su una brocca di succo di menta poggiata sul tavolo poco distante da dove era lei.

Era bella, questo Draco non poté negarlo.

E non era più sua.

Sorrise e si alzò dal tavolo senza far caso alla tazzina di caffè ormai freddo che si rovesciava sulla tovaglia immacolata a causa dei suoi modi bruschi e senza notare che il piatto con i biscotti al miele che aveva preso era ancora intatto davanti al suo posto.

Si era nutrito solo a guardarla e tanto gli bastava.

Per ora.

Non si accorse che un paio di occhi verdi lo guardavano attenti, così come non si accorse che Luna Lovegood, Corvonero del sesto anno, era l’unica con la testa rivolta verso di lui e non verso Hermione.

Non se ne accorse, semplicemente, perché aveva altro a cui pensare.

Lei.

 

                                                        **************

 

 

Fu l’aria pesante, carica di pioggia a farle alzare gli occhi velati al cielo.

L’oro, solitamente così abbagliante da non permettere di fissarla nelle iridi per poco più di qualche secondo, era diventato opaco e lei stessa vedeva tutto e tutti da una prospettiva diversa.

La pioggia che prima tanto adorava, adesso la metteva di malumore all’idea che i suoi boccoli, resi perfetti da una pozione fornitale da Lavanda, potessero rovinarsi in così poco tempo.

Un’improvvisa folata di vento che le alzò l’inesistente orlo della cortissima gonna della divisa scolastica, la fece rabbrividire.

Con un gesto spontaneo si abbracciò, nel vano tentativo di ricevere calore.

Una sensazione di abbandono le appesantiva il cuore e le rendeva difficile respirare.

L’affanno provato era sicuramente causa del toast che si era concessa per pranzo, pensò.

Persa com’era in quelle futili riflessioni neppure s’accorse che uno sguardo color dell’inferno l’osservava famelico da dietro una colonna del porticato, pregustando il dolce sapore della sua pelle e dei suoi baci strappati da quelle vermiglie labbra.

 

                                                    ****************

 

-Strano, non trovi, come anche questo segreto sia stato ‘così segreto’ che quasi tutta la scuola ne era al corrente?-

Blaise si fermò un attimo nel tentativo di assimilare quanto ascoltato, poi, come se avesse capito che gli sforzi non ne sarebbero valsi la pena, ci rinunciò crollando il capo e tornando a rigirare mesto la pozione nel calderone.

-Daphne, ma che diavolo blateri?- domandò inarcando un sopracciglio scuro.

-Riflettevo… sai, in teoria noi non sappiamo niente. Allora mi spieghi perché siamo rinchiusi qui nei sotterranei invece di prendere parte alla normale vita scolastica di tutti i giorni?-

-Per Merlino, se i fumi della pozione ti hanno dato alla testa più del solito esci un attimo a farti un giro, no?-

-Blaise-

Bastò il tono.

E lui capì che il tempo degli scherzi e delle battutine salaci era finito.

Lui sapeva, proprio come lei.

E lei non era la bionda svampita. No, quella era la Lovegood.

Ma lei eraDaphne Greengrass, affascinante Serpeverde dell’ultimo anno.

Lei ammaliava le sue vittime con i capelli color del miele e brillanti come l’oro fuso,  con i suoi occhi verdi e gelidi come gemme cristallizzate sui rami a causa degli ultimi strascichi d’inverno in una pigra primavera, e il suo profumo di rosa selvatica.

Profumo di una gatta randagia come lei che, nonostante non avesse né un padrone né una casa manteneva le movente di una d’alta classe.

Millicent l’aveva poco finemente etichettata al primo anno ‘puttana d’alto borgo’.

E forse un po’ lo era.

Svendeva i suoi sorridi sari e le sue moine barattandole con ciò che le faceva più comodo, che fosse un compito di Trasfigurazione, un tema di Pozioni o un nuovo rossetto.

-Sai benissimo cosa intendevo Blaise- continuò, tornando all’attacco e vedendo che lui non accennava a prendere parola decise di interpretare il suo silenzio come un’ammissione di colpa –se credi che siamo davvero i soli a sapere della relazione di Draco con la Mezzosangue, sempre che di relazione si possa parlare –e qui Blaise emise un sonoro sbuffo- ti sbagli di grosso. Pansy sapeva. E tu lo sai che sapeva. E non ti chiedi perché The King le abbia commissionato il Filtro di Narciso? Forse perché lo sapeva anche lui. E il buon Salazar solo sa chi altro ne era a conoscenza… non che ora sia importante, intendiamoci. Draco e quella lì mi sembra d’aver capito che abbiano rotto e, in tutta sincerità, non è che la cosa mi dispiaccia poi molto. Anzi, non mi tocca proprio.- Blaise borbottò qualcosa di molto simile a un “tipico” ma lei fece finta di non averlo minimamente udito e continuò imperterrita – Ma lo conosco  e vedo che ci sta male. Ed è mio amico. E anche tu sei suo amico, forse il suo migliore amico, e sei qui, a fare una pozione che Merlino non me ne voglia, ma sembra tutt’altro che un intruglio in grado di funzionare. E sono qui. Siamo qui. Ma ti prego Blaise, non venirmi a dire che Draco non stava con nessuna e non era innamorato perché non sono ceca. E se vuoi saperlo neppure il resto della scuola ha gli occhi foderati di pasticcio di tacchino-

Lui annuì, alzando lo sguardo e fissando gli occhi blu oceano nei suoi.

-Daphne…-

-No, fammi finire! Non credere che Draco si sia stancato di lei. Io lo vedo come la guarda e lo vedi anche tu. Lo devi vedere per forza… Ma lei… La Granger e io non siamo state mai grandi amiche e Salazar me ne scampi, spero proprio di non doverci mai dividere una delle mie sigarette…-

-Non fuma, Daph-

-… ma, come dicevo – continuò fulminandolo con gli occhi verdi – ho notato anche io che è diversa. Ed è il Filtro di Narciso. Non so se Draco se ne sia accorto oppure no, ma prova a pensare alle conseguenze. Che pensi che succederà se la tua pozione risulta inefficace? Te lo dico io, Blaise. Draco con un po’ di fatica tornerà quello di prima, o forse no, non importa che succederà, tanto ha sempre avuto un carattere di merda. Ma io lo so, come lo sai anche tu, che ritornerà a chiudersi in se stesso. E questo non è un bene.  Se invece quell’intruglio di dubbio risultato darà gli effetti sperati saremo tutti nella merda. La coppietta dell’anno, alias Draco e la Granger, farà concorrenza a quella vacca della Brown e a chiunque sarà il suo momentaneo ragazzo. Saranno sulla bocca di tutti, proprio come prima, solo che non sarà più un pettegolezzo. Sarà una certezza. E quando dico sulla bocca di tutti intendo proprio di tutti. Ma di tutti tutti… E lo sai bene come me che questa scuola è una fucina di intrighi… basta una parola detta per caso, sottovoce e qualcun altro la ripeterà con un tono normale ma sicuro e poi un altro ancora la urlerà con tutta la convinzione di cui è capace. E cosa succederà quando quello che è nato come un succulento pettegolezzo arriverà come notizia certa alle orecchie di Malfoy senior? Saremo nella merda, Blaise. Draco sarà nella merda. Pensaci bene. Pensa bene a che cosa fare…-

E, finita la sua paternale, si accese un’altra sigaretta.

Blaise parve riflettere su tutto quello che la ragazza gli aveva appena detto, e di tanto in tanto storceva la bocca o arricciava il naso. Per ben due volte strinse gli occhi come se, quello che stava riascoltando nella sua testa non gli stesse piacendo affatto.

Poi scosse il capo.

-E secondo te il grande genio Weasley come diavolo avrebbe fatto a sapere di Draco e della sua liaison?-

-Zabini! Per le braghe di Morgana e le palle di quell’amatore di Merlino! Stiamo parlando della Granger! Una Grifondoro! Hai presente? Una di quelli dell’Ordine che, da quanto ne custodiscono bene il segreto, ne siamo a conoscenza anche noi dell’esistenza! Non so se mi spiego…-

-Hn- confermò svogliatamente Blaise prima di tornare alla pozione e svegliare, con una bestemmia irripetibile urlata a gran voce, la povera Pansy che scattò sull’attenti come solo Harry Potter e Neville Paciock facevano davanti al caro, dolce Sev.

 

 

Lavorare e' meno noioso che divertirsi.

(Baudelaire)

………continua……….








§ Spazio Autrice §


Lo so.
E' passato tantissimo tempo.

Mea Culpa!!!
Ma la maturità era alle porte e (sebbene lo sia ancora, dal momento che oggi ho fatto il primo scritto!) non riuscivo a trovare mai un minutodi tempo.
In realtà non avrei dovuto averlo neppure ora, ma mi sembrava vergognoso rimandare l'aggiornamento del capitolo (che per altro era già scritto da un bel po', dovevo solo 'ritoccare' la scena finale e postarlo) ancora...
E così eccomi qui, a dispetto di tutte le previsioni!


Ancora una volta grazie a
@ Mollicadipane: tesoro sei stupenda e grazie per il suggerimento di Blaise su Facebook... finalmente possiamo rifarci gli occhi!!!
Quando finalmente renderò giustizia ai tuoi scritti meravigliosi sarà sempre troppo tardi!
Meriti di più e di meglio di qualcuno che ti recensisce saltuariamente come me... <3

@Dully: Grazie, grazie, grazie! E' un piacere e un onore sapere di essere riuscita nel mio intento!

@Mirya: Cara, che dire? Sappi che io mi sono consolata dopo la maturità (e questi splendide tracce!) rileggendo e modificando l'ultima parte del capitolo...
Dici che il mio capitolo ti ha fatto sorridere ed arrabbiare... ecco, sono io. E per la tua richiesta, facciamo un baratto? Io faccio mettere nuovamente Draco con Hermione (che poi se questa è una Draco/Herm, non è che serva un genio per capire la trama...) e tu mi sforni un altro capolavoro sull'affascinante Serpe malefica e l'orgogliosissima amica di Potter...ci stai? Per me sarebbe un affarone...

@OoO Trilli and DracoOoO : (riferito alla shot 'Medimaga') lo so, è una "shot poco shot"!  Blaise è il mio cavallo di battaglia, un po' la mia Virginia Woolf e la mia Alda Merini... certo, non credo che a lui farebbe piacere essere paragonato a due donne, ma che ci vuoi fare... Grazie per i complimenti! ^^

@Harry_Jo (riferito alla shot 'per dimenticare'):  Il finale, non ci crederai e forse non è poi così carino e 'professionale' dirlo, ma è stato una sorpresa anche per me!
Grazie mille dei complimenti!!!

@VeroGranger: lo so, non sei la prima che me lo dice... prometto che farò del mio meglio!
Parola di ...Serpeverde??? Ti accontenti ugualmente? XD

@Sarettuina (riferito alla shot 'Believe') : Ho tentato di fare il possibile, grazie per avermi segnalato le parti che non si leggevano, non me ne ero mai accorta... Una dovrei averla corretta sicuramente, l'altra non ricordo se l'avevo trovata oppure no...  Grazie mille di tutto! Dei complimenti, dei pareri, dei consigli e della tua partecipazione (
Mi diresti cosa ci dovrebbe essere scritto all'interno dei "<>"?) . Fa piacere quando qualcuno è interessato alla tua storia, a quello che scrivi, a quello che hai dentro. Grazie.



E grazie anche a tutti voi che vi limitate a legere e basta.


Ele_lele
   
 
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