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Autore: Rowena    24/06/2010    3 recensioni
All'Host Club si mette in scena la passione letteraria più in voga del momento, Twilight, e ogni membro interpreta un diverso personaggio... Ma cosa succederebbe se per un incantesimo i nostri eroi finissero nel libro al posto dei protagonisti? A Forks ci sono dei nuovi soggetti, in città!
Genere: Commedia, Parodia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Angolino dell'autrice: Grazie a chi continua a seguirmi e a recensirmi! James non ci sarà, ho, come diremmo a Genova, mastrussato un po' la storia per fare una cosa carina in cinque capitoli (neanche a dirlo, ero sul filo dello scadere del contest =.=")... Spero comunque che la storia sia carina. XD
Rowi


Erano entrati in casa, si erano sistemati in salotto e avevano cominciato a discutere sul da farsi.
- Ma devo proprio stare qui? – domandò Haruhi dall’angolino in cui era stata relegata.
Kyouya si sistemò gli occhiali sul naso e non fece una piega. - Sì, se vuoi assicurarti che nessuno provi ad assaggiare il tuo sangue.
Mi sento tanto Tamaki, in questo momento
- Il problema ora è capire come siamo arrivati qui e, più importante, come facciamo a tornare indietro.
- Scusate ancora, ma non dovremmo cercare prima gli altri? Siamo solo in quattro, al momento.
- Meglio cominciare a ragionare, tanto gli altri sapranno come raggiungerci: allora, secondo voi questa divertente situazione come si spiega?
- Una fuga di gas e una conseguente allucinazione collettiva? – proposero i gemelli in coro.
- Non è credibile. – ribadì Kyouya seccamente – Senza contare che l’Ouran è una scuola più che sicura, una delle ditte che fanno capo alla mia famiglia si occupa della manutenzione dei sistemi di riscaldamento, luce, acqua e via dicendo.
Haruhi alzò la mano per parlare, visto il senso d’inferiorità che sentiva per se stessa nei confronti degli altri. – So che detto da me è incredibile da credere – cominciò – ma al momento sono nei panni di una ragazzina sciocca che fa ricerche su internet sulle più strane creature fantastiche e potrebbe dar retta a qualunque sciocchezza. Comunque, non è possibile che sia stato Nekozawa?
- Nekozawa? – ripeterono tutti e tre in coro.
- Beh, lo avete preso in giro prima, maltrattandolo in maniera un po’ pesante, più del solito… E se ci avesse fatto una maledizione per vendicarsi?
Hikaru scosse il capo, scettico. – Ti ricordo che la sua migliore allieva prova a manipolare Honey per avere un appuntamento usando bottoni e fili rossi, ti sembra possibile che lui sia capace di fare una cosa simile?
- Hai altre idee? – rispose lei con lo stesso tono. Insomma, solo perché lui era una macchina da guerra assetata di sangue non poteva mica parlarle a quel modo! – Ma… Kyouya, perché ti agiti in quel modo? Sembri un gatto caduto in acqua.
Anche i gemelli si voltarono a fissare con più attenzione il senpai e notarono che gli stavano addirittura tremando le mani.
Il ragazzo fece una orribile smorfia, nervoso: - Quest’imbecille di dottore vampiro ha una connessione internet più lenta perfino di te, Haruhi, senza offesa. Ma come diavolo si fa a vivere così? Tutti fighetti e poi con una misera 56K!
Gli altri tre si guardarono in silenzio: eh sì, quelli erano i problemi nella vita.
- Mi preoccupa l’assenza degli altri – sospirò la ragazza guardando fuori della finestra.
- Degli altri, Haruhi, o solo di Tamaki? Direi che eravate impegnati quando siamo arrivati. – disse Kaoru sghignazzando.
- Ti prego, non ricordarmelo. Dico solo che è lì fuori da solo…
- Errore, sono qui! – esclamò una voce fin troppo nota ed Tamaki-Edward si lanciò attraverso la finestra dentro la stanza, facendo volare vetri ovunque.
- Imbecille – ringhiò Kyouya – la porta era aperta.
Tamaki era sporco di fango e sembra essere rotolato in un enorme cespuglio di rovi, ma Haruhi vedendolo non poté impedirsi di pensare a quanto fosse bello. Ancora, quel senso d’inadeguatezza la sopraffece.
Si guardò intorno e, quando notò Haruhi, corse verso di lei e le si inginocchiò di fronte. - Bella, eccoti finalmente! Ti ho cercato ovunque, temevo che ti fosse successo qualcosa di terribile con questi due!
Haruhi fissò Hikaru con uno sguardo implorante, ma riuscì a tenere la bocca chiusa così da non dire un’altra bestialità. Non davanti agli altri, almeno!
- Allora, ricapitoliamo il punto della situazione: tutti noi sembriamo più o meno normali, salvo qualche effetto collaterale controllabile, anche se Hikaru sta studiando Haruhi cercando il punto migliore per assaggiarla. Solo Tamaki sembra più imbecille del solito, ma dopo The New Tamaki nulla può stupirmi, ormai.
- The New Tamaki? – ripeté Haruhi abbastanza preoccupata. – E, dimmi, è peggio di questa versione qua?
- Bah, non si può mai sapere. – disse Kyouya indifferente.
Tamaki spalancò gli occhi, che si riempirono di lacrime di dolore e umiliazione. - Bella, ma perché mi tratti così? Dopo quello che abbiamo condiviso…
- Noi non abbiamo condiviso niente! – esclamò lei scandalizzata, prima di alzarsi in piedi e cambiare posto. Inutile dire che Tamaki la seguì all’istante.
- È possibile che il solo a essere così cambiato sia il Lord, perché era l’unico che stava davvero interpretando con convinzione il personaggio?
- È una possibilità.
Tutto questo discorso non tornava all’affascinante Edward, che guardò a turno gli altri con aria confusa. - Ma cosa state dicendo tutti quanti, non vi capisco!
- Sai che novità… - Fu il commento generale.
- Fratelli, padre, ma che vi succede? Non sembrate neanche in voi; Bella, tu sai cosa è successo?
Accidenti, diventava sempre peggio. - Per carità, come si spegne? – sbottò Hikaru.
Kaoru alzò una mano, credendo di aver trovato la soluzione: - Ho un’idea, l‘aglio!
Tamaki si girò verso i gemelli con un sorrisetto soddisfatto. – Leggenda, l’aglio non ci fa niente.
- Mettiamolo al sole, no? In Buffy i vampiri prendono fuoco alla luce del sole.
- Di nuovo leggenda.
- Un paletto nel cuore? È una soluzione drastica, ma potrebbe funzionare…
- Leggenda anche quella! – ripeté Tamaki sempre più tronfio e divertito.
Hikaru si batté una mano in fronte, scocciato. – Più fastidioso del solito e, ovviamente, non si può neanche zittire.
A sorpresa, però, in quel momento accadde qualcosa d’impossibile, proprio quando tutti erano convinti che non sarebbe potuto succedere nient’altro di peggio.
- Yuuh-uh! Maritino mio adorato, dove sei? Ho preparato i Bloody Mary analcolici!
Ma quella voce… Poteva essere lei? Tutti gli Host si voltarono a guardare Kyouya, che si stava particolarmente impegnando a fare finta di nulla.
- È Renge-chan? – domandò Hikaru cercando di non mostrarsi troppo divertito.
- Sì, ecco, mentre voi eravate fuori è sorta anche quest’altra complicazione – ammise il ragazzo nel tentativo di mantenersi calmo, massaggiandosi le tempie. – È comparsa dal nulla, e ora si comporta come se fosse mia moglie.
Kaoru annuì, con la risposta in tasca: - Ah, allora è Esme, nostra madre!
L’attenzione degli altri si calamitò su di lui.
- Non sai quanto questo tuo essere la wikipedia della situazione sia snervante, fratello – commentò Hikaru.
- Non è che l’abbia chiesto io, eh: non bramavo certo di avere costanti aggiornamenti sullo stato di cose di quest’universo – ribadì l’altro con lo stesso tono.
- Toc toc, posso entrare? – Renge fece la sua entrata con un grosso vassoio tra le mani. Sopra di esso, stavano diversi bicchieri colmi di un liquido rosso e denso.
Bloody Mary? Pensò Haruhi. Ti prego, dimmi che non c’è nessuna Mary morta in cucina che ha fatto da materia prima!
- Renge-chan, ma come sei finita qui? – domandarono sorpresi: da quel che si ricordavano, la ragazza non era neanche presente alla loro rappresentazione, perciò come poteva essere capitata in quell’impiccio?
- Non lo so, sinceramente – rispose candida la ragazza, tutta sorridente – ero in biblioteca a studiare, e mi sono ritrovata in cucina. Non è meraviglioso?
Certo, come no.
Kyouya cercò di non rabbrividire, quando Renge gli passò accanto e gli carezzò le spalle. – A quanto pare, qualunque cosa ci abbia portato in questo universo sta cominciano a riempire i vuoti, e sostituire i personaggi non interpretati da noi con altre persone che conosciamo.
Haruhi si domandò fino a che punto questo stesse capitando: - Kaoru, io ho un padre in questo mondo?
- Sì, vivi con lui, fa il poliziotto… Pensi che sia stato risucchiato anche Ranka?
- Devo andare a controllare, se fosse capitato anche a lui… – non terminò la frase, preoccupata.
- Ti porto io, allora – esclamò Tamaki balzando di nuovo in piedi. – Ho la macchina qui fuori.
Wow, un altro giro sulle macchine della morte vampiresche, pensò Haruhi, che tuttavia acconsentì di buon grado, troppo inquieta per ciò che poteva capitare a suo padre per rifiutare. Avrebbe allacciato la cintura e si sarebbe tenuta salda alla portiera, cercando di resistere.
- D’accordo, allora voi andate – s’intromise Kyouya – noi continuiamo a cercare una spiegazione a ciò che è successo, e a ritrovare Honey e Mori, se possibile.

Cinque minuti dopo, Haruhi teneva le mani serrate sulla maniglia della portiera, terrorizzata. Hikaru aveva guidato come un pazzo, ma Tamaki stava facendo i centocinquanta orari senza problemi.
- Ma sei pazzo, vuoi farci morire entrambi? – gli gridò in faccia e al diavolo le sensazioni che provava in sua presenza.
- Perché? Io guido sempre così, mi annoio altrimenti! Che c’è, temi che il tuo paparino mi faccia la multa?
- No, ho paura di prendere dritta una curva e finire in una scarpata, idiota! Ma chi ti ha insegnato a guidare?
Al volante, Tamaki ridacchiava come se gli avesse fatto un complimento meraviglioso. – Ho fatto il corso di guida in ogni liceo in cui sono stato, dal momento in cui sono stati istituiti, perciò dovrei essere un esperto.
- Forse qualche istruttore avrebbe dovuto… Attento!
All’improvviso, nel mezzo della strada comparvero due figure che sembravano intente a combattere; Tamaki riuscì a frenare e sterzò, così da evitare lo scontro, ma quelli erano troppo impegnati per rendersi conto di quello che stava capitando.
- Sono Honey e Mori! – esclamò Haruhi prima di sganciarsi e scendere dalla macchina.
- Bella, aspetta, potrebbe essere pericoloso – disse il ragazzo, per poi roteare gli occhi e seguirla al volo.
- Ragazzi, ma che vi succede? – disse lei andando incontro ai due senpai.
Honey scagliò un colpo molto forte all’amico, senza curarsi della situazione. – Hai sbagliato di grosso a entrare nella riserva, stupido vampiro!
Con la stessa serietà e attenzione nella lotta, Mori lo schivò e continuò a combattere come se quelle parole non avessero importanza.
Le cose sembravano mettersi sempre peggio, agli occhi di Haruhi: - Honey, basta! Perché vi state sfidando?
Non appena vide la ragazza, Honey smise di battersi e le corse incontro fino a saltarle in braccio. – Haru-chan, aiuto! Mi sono risvegliato in mezzo al bosco da solo, non sapevo dove mi trovavo… Ho avuto tanta paura.

Era di nuovo il solito Honey, possibile? Un simile cambiamento, così repentino… Il ragazzo cambiò di nuovo espressione nel vedere Tamaki. – Un altro vampiro? Bella, perché vai in giro con uno di loro? Sono pericolosi!
Perché la chiamava anche lui Bella? – Honey, ti senti bene? Mi sembri un po’ strano: perché stai lottando con Mori?
- Quello è un vampiro, ed è entrato nei territori della mia gente – soffiò Honey con rabbia, senza guardare il cugino – è mio compito combatterlo, ha infranto il patto!
- Mi sono solo preoccupato non vedendolo tra noi e sono andato a cercarlo, ma si comporta in modo strano dal momento in cui mi ha visto – disse Mori avvicinandosi di qualche passo; subito, però, Honey si voltò verso di lui e gli soffiò addosso. Nonostante la gravità del momento, tuttavia, a Haruhi venne da ridere vedendo che, malgrado tutto, il ragazzo aveva ancora con se il suo coniglietto mascherato da lupo mannaro.
- È un Quileute, siamo nemici giurati da tanto tempo – spiegò Tamaki senza perdere di vista il nuovo arrivato, ancora saldamente stretto tra le braccia della ragazza. La cosa gli dava molto fastidio, più di quanto fosse disposto ad ammettere.
- Il travestimento ha fatto scattare la personalità oscura di Honey – mormorò lei, cominciando a capire – con me è normale perché sono ancora umana, ma con voi reagisce subito male.
Tamaki sembrava poco convinto. - Avrebbe dovuto trasformarsi, però, per combattere. Da umano non può competere con noi.
Non Honey, pensò Haruhi: aveva una forza e un talento incredibile nelle arti marziali, avrebbe potuto combattere anche i vampiri.
- Mori, senti… Raggiungete gli altri, stanno cercando di capire come tornare indietro al nostro mondo. Honey – disse poi rivolta al cucciolo di lupo che aveva in braccio – non vorresti andare anche tu?
Il ragazzo guardò Mori, poi scosse la testa. – No, neanche per sogno con quello là!
- Lo sai che c’è una torta con fragole e panna, a casa sua? – gli disse Haruhi con un sorriso.
- Oh, allora è un altro discorso – esclamò lui, scese e si mise a correre senza aspettare l’altro che si mise subito a inseguirlo. Erano di nuovo soli.
Tamaki le pose una mano sulla spalla: - Sei stata brava, Bella, l’hai convinto facilmente con grande maestria.
- Dark Honey o no, una fetta di torta verrà sempre prima di tutto – rispose tranquilla lei, cercando di non mostrare il suo coinvolgimento emotivo al contatto con il vampiro. – Adesso ripartiamo.

   
 
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