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Autore: eleanor89    01/07/2010    17 recensioni
Questa storia racconta dei Malandrini e di tutte le persone venute a contatto con loro a Hogwarts e negli anni successivi; tanti pezzi di vita che possono avere un significato importante nelle loro esistenze o essere episodi di normale quotidianità.
Avanti e indietro nel tempo, momenti di gioia e di dolore: ecco a voi una lunatica e pessimista Lily Evans, Un Frank Longbottom calmo e che non si lascia influenzare dai suoi pazzi amici, una Alice sportiva e dura, una Mary McDonald civettuola e allegra, e naturalmente Severus Snape, Regulus Black, i Lovegood, tutto l'Ordine della Fenice, compresi i magnifici Prewett, la spaventosa Dorcas, e tanti altri ancora.
Ultimo capitolo: Come Alice soprannominò James "Capitano": "James individua Alice da sola il giorno dopo Natale e pensa che avrebbe preferito non aver stampato sulla fronte il segno di una delle pantofole pelose di Remus, che Sirius gli ha lanciato quando ha ripreso a cantare. Le pantofole sono state trasfigurate da lui – ed è abbastanza sicuro che Remus le preferisca così – ed è ingiusto che siano state usate per tentare di stroncare la sua futura carriera."
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '70's students.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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The Big Secret [aprile 7° anno]



Remus si alzò in piedi, passeggiando nervosamente per la stanza. Gli occhi dei Malandrini erano puntati su di lui, quelli di Lily sul pavimento.
Gli aveva appena detto che si poteva fidare di lei, qualunque fosse il suo segreto, o perlomeno di fidarsi dei gusti di James in fatto di donne e, per una volta, evitare bugie che la facevano sentire un'estranea. Era già stato difficile avvicinarsi troppo al gruppo senza scatenare le occhiatacce di Sirius, da lei ricambiate, e la diffidenza di Peter, entrambe superate solo di recente, e ora ci si metteva lui a escluderla. Era una situazione che andava risolta.
Certo, era un discorsetto che lei aveva pensato mille volte, ma non credeva che gli avrebbe fatto quell'effetto soltanto perché detta con un po' di tristezza.
«Hai ragione. Tu e James state insieme da un po' ormai, e ti considero una dei miei migliori amici già dal sesto anno. Abbiamo affrontare un sacco di cose insieme, non ultimi i Mangiamorte...» rifletté Remus, concentrato. «Credo sia giusto dirti la verità su di me. Anche se dopo potresti non volermi più stare vicino. Ho già detto a James che, se succederà, la cosa non dovrà influire su di voi come coppia, perché è del tutto naturale, vista l'entità del mio segreto, che tu provi ribrezzo o paura nei miei confronti.»
Lily inorridì, mentre Sirius sbuffava rumorosamente, Peter sospirava e James affondava le mani nei capelli con disperazione.
«Stronzate.» si lamentò infine quest'ultimo.
«Odio quando fa questi discorsi.» concordò Sirius.
«Arriva al punto, Remus, prima che mi arrabbi per queste cose orribili che hai appena detto.» intimò Lily, arrossendo di rabbia. Peter si passò una mano sulla fronte, teso.
Remus annuì, prendendo un respiro profondo.
«Lily, quando ero un bambino... beh, mio padre fece uno sgarbo a Fenrir Greyback, il licantropo. E lui per vendetta mi morse.»
Calò il silenzio, rotto solo dal rumore di Sirius che si lasciava cadere sul materasso, sconvolto dal discorso innaturalmente conciso e diretto dell'amico.
Lily infine scattò in piedi, portandosi una mano al petto e facendo un passo che l'allontanò da lui.
«Sei un lupo mannaro?» squittì spaventata, poi guardò James con disgusto: «E tu non me l'hai detto? Lo sapevi e sei comunque suo amico? Tra noi due è finita!»
James spalancò la bocca, mentre Remus impallidiva e Sirius saltava di nuovo in piedi come una furia, fortunatamente bloccato da Peter prima che l'attaccasse a male parole o peggio.
Lily recuperò l'espressione calma, tradita da un inarcamento degli angoli delle labbra verso l'alto.
«Scherzavo.» li informò, guardando il povero Remus bianco come un cencio e trattenendo a stento la risata, «L'avevo già capito da secoli.» aggiunse, terminando la frase con lo scoppio di ilarità represso, mentre si buttava come morta sul letto dell'amico.
Remus trasalì rumorosamente, portando a sua volta una mano al petto e l'altra al muro per sostenersi.
Lily si teneva lo stomaco, e ancora rideva.
«Voi... mi avete sempre... fa-fatto scherzi! Lo meritavate!» riuscì a dire, «La faccia di James!» esclamò, con voce strozzata.
«Tu... Tu sei una persona malvagia, Lily Evans.» mormorò Remus, sconvolto. Si avvicinò a lei, afferrando il proprio cuscino e premendoglielo sulla nuca per soffocarla contro il materasso, mentre lei si dimenava senza forze per via delle risate.
Sirius crollò di nuovo a sedere, ancora troppo esterrefatto per riuscire a divertirsi. James era ovviamente perso a guardare la fidanzata e l'amico e a boccheggiare in cerca di qualcosa da dire, mentre un'aria vagamente indignata si faceva strada sul suo volto, pallido quanto quello di Remus.
«Non è possibile...» rantolò Peter.
«Giocati. Siamo stati giocati. Maledizione, Evans, se lo sapevi già potevi avvertirmi, ci saremmo messi d'accordo e avrei finto una litigata con te davanti a Prongs!» si lamentò Sirius, per poi ghignare alla faccia del migliore amico.
«Ma...» cominciò scandalizzato James, con voce acutissima.
«Spero non davanti a me, sono quasi morto già così.» si intromise Remus, severo, abbandonando il cuscino sulla testa della ragazza.
«Ma per favore! Sono fidanzata con James, dovrebbe preoccuparmi un lupo mannaro?» gracchiò lei tirandosi indietro e facendo cadere il cuscino.
«Scusami?» intervenne il fidanzato in questione, ancora stridulo. Sirius scoppiò definitivamente a ridere.
«E poi ti ricordo che ero la migliore amica di Snape, Remus. Questo significa che potrei diventare la migliore amica di un troll. O di un vampiro. Non che con quest'ultimo ci sarebbe tanta differenza.» infierì crudelmente.
Sirius quasi ululò stavolta. Peter ridacchiò incerto, scrutando l'espressione di Remus.
«Però era uno scherzo di pessimo gusto, sappilo.» commentò James, offeso, ignorando il commento su Snape in virtù del fatto che sapeva benissimo che quello di Lily era uno sfogo e che soffriva moltissimo per lui.
«Zitto tu, non farmi cominciare a elencare i tuoi.» ribatté lei, sprezzante. «Remus, seriamente, per chi mi hai presa? Mi offende che tu abbia creduto che potessi avere schifo di te. Tu sei esattamente come tutti noi. Hai un piccolo problema mensile. Beh, praticamente come quello di una donna, condensato in una notte.» concluse, con tutta la noncuranza e sicurezza di cui era capace.
Remus chiuse gli occhi, gemendo un: «No.»
«Ho capito bene?» latrò Sirius, interrompendo la risata, «L'hai paragonato a quello che penso?»
«No.» ripeté l'altro, abbattuto.
«Era un esempio...» si giustificò debolmente lei, con la voce nascosta dalle risa degli altri tre, mentre Remus si accasciava al muro.
«Ma allora mi odi davvero...» rantolò.
«Scusa...» disse lei, cercando di non lasciarsi contagiare. Dopo qualche minuto in cui fece di tutto per ignorare le risate e le prese in giro dei suoi cosiddetti migliori amici, Remus riuscì nuovamente ad aprire bocca.
«Scusami anche tu, per non aver voluto parlartene. Non è che non mi fidassi di te. È che... non riesco a non comprendere i sentimenti di chi mi allontana.» spiegò lui, intimidito dalla sua occhiata che stava diventando torva.
«Remus John Lupin.» ringhiò.
«Come sai qual'è il mio secondo nome?» si stupì il ragazzo.
«Zitto! Come osi dire che non riesci a non comprenderli? Ma stai scherzando o che cosa? E noi che saremmo allora, gli anormali che la prendono bene? Cosa diresti se io facessi lo stesso ragionamento per noi sanguesporco e accettassi l'odio e la loro volontà di eliminarci tutti?»
Sussultarono tutti.
«Lily, accidenti...» borbottò James, infastidito.
«La gente ci considera falsi maghi venuti al mondo per rubare la magia ai Purosangue. Pensano che non ci si possa fidare di noi. E ci sono babbani che ci considerano mostri, come, per esempio, mia sorella.» continuò lei, con voce vibrante di rabbia. Lo sapevano già per vie traverse, ma Sirius parve aver ricevuto un colpo. La sua attenzione era ora su quelle poche parole sentite e non filtrate dalla solita riservatezza della ragazza, soprattutto sul tono accorato, lo stesso che usava lui le rarissime volte in cui si confidava con James per la frustrazione che gli trasmetteva avere Regulus come fratello. Le ultime volte che aveva parlato della sorella lui era in forma di cane e non aveva colto le sfumature. «Se ascoltassi lei mi sarei dovuta far internare, sono un mostro per la mia stessa sorella. Ma no, non le ho dato retta. E non la giustifico, perché far soffrire un'altra persona per ignoranza o paura non è accettabile: il non sapere non è una giustificazione. Tu non sei una persona di cui avere paura, Remus. Credevo che tu mi avessi già sentita dirlo, ma per me ciò che conta non è chi si è o cosa si è. L'importante è cosa si fa. Tu ti comporti da brava persona, perdi il controllo per cause esterne alla tua volontà e non hai mai voluto cedere al lato oscuro nonostante le pressioni e l'apparente mancanza di vie alternative. Per questo tu sei una persona fantastica, e se qualcuno non lo pensa è lui quello di cui essere disgustati.» concluse, furiosa.
Sirius e Peter quasi applaudirono; James la raggiunse, e tirandola su per le braccia la baciò con trasporto, scatenando i fischi degli altri due. Remus era sbalordito e quasi commosso.
«Lily, io... Non so cosa dire...» mormorò, quando l'amico finalmente la lasciò libera di respirare.
«Soltanto che, se avrai bisogno di qualcosa, ti ricorderai che oltre a questi tre c'è anche la signora Potter.» replicò lei, sorridendo per la risatina di James contro i suoi capelli.
«Promesso.» accettò lui, raggiante. Poi aggrottò la fronte: «Da quanto lo sapevi?»
«Io, dici? Già Snape aveva cominciato a parlare dei suoi sospetti dopo l'incidente alla Stamberga, anche se, immagino per ordine del preside, non abbia mai potuto essere chiaro. Però in realtà vi avevo sentiti parlare proprio in quell'occasione, quando gli altri sono usciti dall'ufficio del preside e tu non eri ancora tornato. Lo sospettavo dal quarto però. Andiamo, sono o non sono Lily la so-tutto-io?» sdrammatizzò.
«Che tu sappia lo sospetta qualcun altro?» intervenne Peter, preoccupato.
«Sospettare non lo so... So per certo che Alice e Mary lo sanno, ne abbiamo parlato a volte. E poi chiaramente voi quattro e Frank.»
Remus emise un suono strozzato, che la fece voltare sorpresa. James la bloccò per le spalle.
«Lily, tesoro, ripeti un attimo, vuoi? Tralasciando un attimo le altre due con cui avrai parlato tu... Frank lo sa? Frank Longbottom?»
«Quando mi volete somministrare una pozione sonnifera per stendermi in una notte di luna piena...», Frank era sgattaiolato silenziosamente in camera e ora stava poggiato alla porta con le braccia incrociate, «Non lasciate che ci pensi un povero Peter malato a prepararla, perché potrebbe non funzionare, e io potrei svegliarmi e far finta di dormire ascoltando i vostri discorsi. E in seguito evitare sistematicamente di inghiottire davanti a voi cibo o bevande che mi passate, ma spostarmi con una scusa e gettarle via, o prendere degli anti-sonnifero prima di mandarle giù.» illustrò generosamente, guardandoli uno dopo l'altro con aria di sfida. «Lo so dal terzo anno, dalla storia delle ricerche per diventare animagus.»
«Animagus?» gli fece eco Lily.
«Terzo anno.» ripeté Remus, atono. Peter aveva gli occhi quasi fuori dalle orbite, Sirius stava valutando se saltare dalla finestra gli sarebbe per forza costato la vita, e se fosse più o meno doloroso di ciò che lo aspettava restando lì. James, paralizzato, fu incapace di inventarsi qualcosa.
«Pensavo glielo aveste già detto.» si scusò il ragazzo, non apparendo realmente pentito. «Grazie della fiducia comunque. È bello essere amici.»
«Frank...» cominciò Remus.
«Dai, piantala. Se avessi davvero problemi non sarei rimasto a dormire qui, e ti capisco per quanto riguarda la paura. Però concordo in tutto con Lily e ti facevo più intelligente. A proposito, ma insonorizzare la stanza prima di fare questi discorsi fa schifo? Chiunque avrebbe potuto origliare.» fece presente, per poi attuare il proprio suggerimento.
«Remus, cos'è questa storia degli animagus?» domandò a quel punto Lily, minacciosa.
James e Sirius si scambiarono uno sguardo di atterrita intesa.
Ora avrebbe scoperto che il cane e successivamente il cervo che si erano fatti coccolare da lei al sesto anno, accompagnati dall'altro in versione umana oppure soli, e che avevano ascoltato cose parecchio private, non erano altro che loro due.
Sirius fece un cenno verso la finestra, solenne. James annuì con aria tragica.
«E se voi due vi muovete vi spezzo le ossa un po' per volta.» continuò la ragazza, senza degnarli di uno sguardo.
Peter scappò a chiudersi in bagno.







Allora, per me, come vedete, Harry ha preso la melodrammaticità da Lily e il buon cuore da entrambi, e in questo caso Lily (e Frank) sono diventati particolarmente parte del gruppo. Ma non Malandrini, ovvio, anche se lei è una mascotte praticamente.
Per quanto riguarda Frank in camera con i ragazzi volevo una camera da cinque come quella di Harry perché se gli studenti del '70 fossero meno di quelli del 90 non si spiegherebbe come ai G.U.F.O. Di Harry ce ne fossero quaranta mentre Harry nei ricordi di Snape vede un centinaio di rotoli volare in mano al professore dimostrando che sono più del doppio (che poi vengano decimati dalla guerra è un altro fatto).
Rispondendo a Folfetta poi tieni conto che Harry e Ron sono in dormitorio con altri tre ragazzi e per quanto Neville poi faccia parte del gruppo dopo il quinto anno, Seamus e Dean non sapranno mai nulla delle loro avventura! Anzi, inizialmente Seamus è fuori persino dall'ES. E per Xeno non preoccuparti, è tutto calcolato! Il fatto che sia una specie di Hermione e che poi da adulto sia quello che è si spiegherà, promesso!
Grazie a tutti per le recensioni!

   
 
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