Sentono la voce di James e quella di Dolohov che litigano.
Fanno appena in tempo ad alzare gli occhi che vedono James volare giù dalle scale, abbattendosi nella rampa di sotto e rotolando per qualche gradino, mentre gli occhiali e la bacchetta precipitano nel vuoto.
Sirius resta per qualche istante immobile, pietrificato. Prima che se ne renda conto Remus, che in teoria sarebbe quello riflessivo e dovrebbe controllare le intemperanze degli altri Malandrini, sta salendo le scale che hanno appena cambiato posizione, neanche volessero aiutarlo, e lanciando schiantesimi. L'urlo che si sta spegnendo è quello di Lily Evans, che è andata a recuperare James, e Peter si è allontanato e sta chiamando aiuto.
Finalmente Sirius riesce a muoversi e scatta, salendo trafelato i gradini che lo portano al suo migliore amico riverso a terra. C'è del sangue sotto di lui e Lily gli tastando il viso, le spalle, cercando invano di capire come stia e contemporaneamente di svegliarlo.
«James, ehi, James!» supplica, con voce tremante. A memoria d'uomo è la prima volta che lo chiama per nome, e lui sarebbe felicissimo, se fosse cosciente. Sirius pensa questo e qualcosa gli brucia dentro.
Lily alza gli occhi verso di lui, affranta.
«Remus...» soffia.
Il cuore di Sirius perde un battito, mentre lui, sentendosi diviso a metà, finisce col voltarsi, urtando altre persone attirate dalle urla, e seguire la strada di Remus, trovandosi senza accorgersene al fianco di Frank, che corre con il viso serissimo determinato e la bacchetta già alla mano.
È da meno di un mese che la madre di Remus è morta, e Sirius non si è dimenticato i suoi propositi vendicativi, leggermente sopiti dalla loro presenza. Ora non sa come il loro amico potrebbe reagire, dato che lui per primo vorrebbe frantumare ogni singolo osso di Dolohov.
Li trovano che stanno già duellando.
«Ci penso io!» gli ringhia Remus, e inevitabilmente lui pensa al lupo mannaro. Il viso dell'amico lo richiama, gli occhi che brillano avidi, i denti scoperti.
Dolohov sta per approfittare del suo momento di distrazione, e prima di pensare Sirius agisce, attaccandolo con un Reducto. Lo Slytherin in parte para e lo guarda con odio.
«Traditore del tuo sangue!» sputa, schifato, «Tutti amici di un...», guarda Remus, e il Black con la pelle che si accappona lo sente dire: «Avada-»
«Stupeficium!» urla un coro di voci tra cui spicca anche un “Expelliarmus”, mentre Sirius si sta gettando sull'amico. Loro due si schiantano violentemente contro un'armatura, e quando si ritrova a terra dopo il salvataggio istintivo si accorge che anche Frank si è giustamente lanciato sul pavimento ed è sano e salvo.
Alza lo sguardo, e davanti a loro ci sono Alice, che trema come una foglia, la McGonagall, Peter, Mary, ugualmente scossi, e qualche Ravenclaw.
«Black, Lupin, Longbottom, state bene?» li chiama la professoressa con voce malferma.
Sirius non riesce neppure a rispondere, scioccato e anche intontito dalla botta.
L'unico pensiero coerente che riesce a formulare è “Che ne è di James?”
Lily è seduta al capezzale di James mentre Mary sta mettendo degli altri fiori in un vaso, uno dei tanti. È pieno di ghirlande e doni da parte del resto della scuola; Mancano giusto quelli dei Malandrini, ma soltanto perché Sirius è crollato per un leggero trauma cranico e riposa qualche letto più in là, come anche Remus che è stato colpito da un incantesimo tagliente ben assestato al ventre. Peter sta sistemando il pigiama di quest'ultimo su una sedia, per quando si sveglierà e verrà a sapere di dover restare ancora in infermeria, dove praticamente vive. Alice e Frank si aggirano intorno al letto di Sirius, discutendo a bassa voce.
Hanno dovuto portare subito Dolohov via di lì perché Sirius stava per attaccarlo di nuovo, mezzo svenuto ma combattivo, e Remus sembrava d'accordissimo, perciò sono soli.
«Ali, andate a vedere se si sa qualcosa dalla presidenza?» domanda Mary, poggiando la bacchetta e gli occhiali di James sul comodino.
«Sì. Vieni, Longbottom.»
Il ragazzo acconsente, lanciando un'ultima occhiata agli amici.
James, braccio rotto e costola fratturata a parte, sta bene. Meglio di Remus, probabilmente.
E infatti ecco che il cacciatore Gryffindor dà segni di essere sul punto di svegliarsi. Lily d'istinto gli afferra una mano, e Mary alza gli occhi al cielo e bofonchia qualcosa sul parlare con Peter, prima di allontanarsi.
Da che ne sa è dal sesto anno che l'opinione di Lily verso il Malandrino va migliorando, con qualche brusca ricaduta quando lo trova a fare le solite stupidaggini, e da quando è iniziato il settimo è decisamente ben disposta, anche se non lo dà a vedere.
Praticamente per lei è solo questione di tempo prima che i loro litigi si trasformino in promesse di matrimonio.
«Mi ha colpito un bolide?» mugugna James, per poi guardarsi intorno allarmato, «Dolohov?»
Lily, che era riuscita a trattenersi fino a quel momento, scoppia in lacrime e lo abbraccia, lasciandolo sconcertato e anche felicissimo. A malapena sente il dolore al braccio quando lei lo stringe, arruffandogli i capelli già indomabili.
«James!» riesce soltanto a singhiozzare.
Mary, qualche letto più in là, prende in considerazione l'idea di colpire il muro di testa per svenire come Sirius e non dover assistere. Non che si vergogni, ma le scene romantiche in compagnia di Peter Pettigrew non erano esattamente ciò che si aspettava dal nuovo anno.
«Stai calma...» balbetta James, arrossendo.
Lei si separa subito da lui, cercando di darsi un contegno e lisciando pieghe inesistenti della gonna.
«Dolohov sicuramente verrà espulso. Ci sono anche Black e Remus qui, hanno duellato con lui. Black è riuscito a farsi più male da solo, in realtà. Si è buttato su Remus, a quel che mi hanno detto, e ha preso un'armatura di testa. Alla fine Dolohov è stato steso da Goldestein, Alice, Mary, Johnson, Boot che lo hanno schiantato e la McGonagall che lo ha disarmato in quel momento. È al San Mungo ora, i professori invece sono tutti riuniti in infermeria a discutere; neppure i genitori potranno avere la faccia di difenderlo, stava per usare una Maledizione Senza Perdono! Ah, Pettigrew ti ha recuperato occhiali e bacchetta, è stato Lovegood a ripararteli e portarli qui.»
«Lilly-dolce,» la richiama la MacDonald, «Stai parlando a macchinetta e penso che James non sia nelle condizioni di seguirti. A proposito, ben svegliato, carissimo.»
«Gra-grazie... Quindi come stanno Sirius e Remus?» domanda lui, cercando di mettere a fuoco Lily intanto. Lei gli passa gli occhiali.
«Sirius ha un leggero trauma cranico.» sospira, «Remus è stato colpito ad altezza reni da... credo lo stesso incantesimo con cui Snape ti aveva ferito la guancia ai G.U.F.O. e ha qualche graffio. Hanno attaccato Dolohov dopo che sei caduto, insieme a Longbottom...» al pensiero impallidisce. James, forte del fatto che non verrà picchiato in quella situazione, le prende una mano. Incredibilmente Lily gliela stringe, con un mezzo sorriso.
«Tu come ti senti?» domanda con dolcezza inaspettata.
«Meravigliosamente.» risponde James, trasognato.
Peter e Mary non trattengono una risata, e Lily arrossisce leggermente.
«Hai un braccio rotto e una costola incrinata.» gli fa notare.
«Ah, quello. No, non mi fa male, sono forte io!» si vanta, mostrando un sorriso smagliante, che si spegne mentre lui si acciglia, colto da un pensiero improvviso: «Quale Maledizione stava usando Dolohov?»
Lily sobbalza. Non guarda Mary, che sorprendentemente si è lasciata andare alle lacrime nel momento in cui hanno chiuso la porta dell'infermeria lasciandole ad attendere fuori, e le ha raccontato tutto tra i singhiozzi. Ha paura di vederla di nuovo con quell'espressione sofferente.
«Stava per scagliare un Avada Kedavra su Remus, è per questo che Black si è lanciato su di lui.» sussurra. James ha tutta l'aria di volersi alzare dal letto, e quando spinge il lenzuolo lei si butta ad abbracciarlo di nuovo per fermarlo.
Funziona a meraviglia.
«Vieni Petty, chiamiamo Alice e Frank e tranquillizziamo il resto della scuola.» mormora Mary, sfiorando la benda che copre la fronte di Sirius. Peter annuisce, il viso contratto in una smorfia.
«Se è il tuo modo per calmarmi, mi piace.» commenta James, quando Lily lo lascia andare. Lei sorride e gli raddrizza gli occhiali che gli ha spinto, passandogli poi una mano tra i capelli più inguardabili del solito.
La faccia di James tende al ciclamino e sarebbe fonte di prese in giro eterne per Sirius e forse Remus.
«Dovrei tagliarli...» borbotta, e Lily lo guarda con vero e proprio orrore, «... o... forse no?»
Lei abbassa il viso, mordendosi le labbra nel tentativo di non sorridere compiaciuta.
«Allora forse dovrei lasciarli crescere!» propone, e lei alza nuovamente la testa, stessa smorfia di prima. «O forse no.» conclude ancora, con un sorrisetto.
«Lascia stare i tuoi poveri capelli.» intima lei, sfiorandoglieli di nuovo, «Probabilmente hanno vita propria. Se tu li infastidissi potrebbero decidere di mangiarti la testa.»
«Certamente.» concorda lui, sghignazzando, «Un discorso degno di te. Devi essere proprio sconvolta, eh?»
Lei lo guarda mesta, e lui continua: «Al pensiero che io recida i miei splendidi capelli.»
«Oh, Potter...» si lamenta, e lui fa una faccia dispiaciuta da fare invidia a Padfoot.
«Mi piace di più quando mi chiami James. Potresti rendere felice un ferito, sai?»
«Ti chiamo James se la pianti di parlare dei tuoi capelli come sospetto tu stia per fare per le prossime ore.»
«Sei tu che hai detto che i miei capelli potrebbero mangiarmi la testa.» puntualizza lui, «È un pensiero che farebbe la gioia di Pad-cioè, di Sirius, ti consiglio di non condividerlo con lui, se non ne vuoi sentir parlare per il resto dei tuoi giorni. Io potrei smetterla, comunque, ma tu dovresti venire con me a Hogsmeade.»
«Ho i miei dubbi sul fatto che tu possa andare a Hogsmeade domani.» replica lei.
«Ah, già.» borbotta lui, rabbuiandosi. Una sua mano scatta a scompigliare maggiormente i capelli, stavolta con evidente disapprovazione.
«Ehi, Potter...» comincia lei, e James la guarda depresso, «ci vieni con me a Hogsmeade il mese prossimo?» domanda nel medesimo tono in cui lui glielo chiede sempre.
Il ragazzo abbozza un sorriso.
«Crudele però, ti stavo prendendo sul serio.»
Lily scoppia a ridere.
«Morirò di crepacuore.» aggiunge, lieto di vederla ridere.
«Jim!» chiama Frank, radioso, comparendo alla porta.
La Caposcuola Gryffindor si alza impettita, per lasciar loro posto, ma prima di andarsene si volta nuovamente verso il collega.
«Ci vieni o no? Hai tre secondi.»
James spalanca la bocca: «Cos... SÌ!» esclama, illuminandosi.
Lei sorride in silenzio, e lascia che Frank passi, gettandosi sull'amico con entusiasmo. Alice ha le mani unite e sospira di sollievo, poi la guarda con curiosità, perché la James è palesemente euforico. Lei gli fa un cenno che significa “dopo”, colto anche da Mary con la stessa precisione di un cercatore che individua un boccino d'oro.
«Che baccano...» si lamenta scherzosamente Remus, svegliandosi. Sirius sta sbadigliando poco indietro.
«Amore mio della mia vita!» cinguetta la MacDonald, saltellando verso di loro, «Anche tu, Rem, luce delle mie giornate!»
«Ci sono momenti in cui ringrazio Godric di non svegliarmi con te la mattina.» dichiara Sirius, ridendo.
«Questo perché preferisci svegliarti con dei maschi.» lo rimbecca lei, abbracciando Remus per vendetta. Sirius nota che l'amico, che non è esattamente abituato al contatto fisico con le ragazze in pubblico, se non si vuole considerare James femmina quando si lancia in odi sperticate a Lily e lo coinvolge in momenti di vero e proprio salotto, resta immobile. Ride di lui, poi guarda la ragazza.
«Che cosa staresti insinuando, MacDonald?»
«Niente che tu non possa capire da solo, Black.»
«Ma come!» esclama James, «Dov'è la vostra preoccupazione per me? Dov'è il momento in cui chiedete di me e piangete virili lacrime di sollievo?»
«Virili lacrime?» ripete Peter, perplesso.
Remus e Sirius si guardano.
«Ma se sta peggio Remus...»
«Ma se stavi chiacchierando allegramente con Frank e ci hai svegliato tu...»
«Sono dettagli!»
Poi Poppy Pomfrey, che decide vita e morte dei suoi pazienti, si rende conto di quanti visitatori ci siano e caccia un urlo sovrumano quando scorge anche file di persone fuori dalla porta.
I, per il momento, sani sono costretti a una precipitosa fuga e Lily indugia per un secondo alla porta, sorridendo a James. Lui ricambia, col cuore che gli fa una capriola in petto.
Si gira verso gli amici, che ora lo guardano con affetto. Col cavolo che non erano preoccupati, pensa lui.
«Sapete...» dice, suicida, «Io li amo proprio i miei capelli.»
Alla fine non abbiamo realmente visto capelli antropofagi (anche se è un'idea) è solo Lily a cui piacciono e che ci farfuglia sopra XD tra l'altro Lily nota con odio come James si tocchi i capelli anche nel quinto libro, per me è spontaneo che finisca con l'adorare quella massa sconvolta XD
Parlerò anche del famoso primo appuntamento più avanti, ma al prossimo avremo “Parents [giugno 6° anno]
|
||||||||||