MIO FIGLIO.

Narcissa Malfoy guardò fuori dalla finestra.

Era notte. A quell'ora, Draco camminava verso la Torre più alta.

 Ansia, solo ansia, l'aveva accompagnata fino a quei giorni. E dolore, e rabbia, e rancore...dolore per il figlio, rabbia e rancore per il marito...Come, come aveva osato offrire il figlio, l'unico figlio che avevano, al Signore Oscuro? Già anni prima aveva fatto tanti errori, fra cui il principale...quello di diventare un Mangiamorte...dicendolo al figlio. Dicendolo a Draco!

- Ho deciso, Narcissa -

Narcissa aveva guardato il marito preoccupata, ignorando del tutto il seguito.

- Lo dirò a Draco - fu la risposta al suo sguardo interrogativo.

La donna boccheggiò, e poi, con voce spezzata, aveva urlato: -No! No, non puoi! E' solo al quarto anno...non puoi... -

-Dando retta a te, mia cara, glielo dovrei dire sul punto di morte - scherzò con amarezza Lucius.

Narcissa fece una smorfia, dicendo - O, meglio ancora, mai! -

- Ma sei matta? Pensi che sia così stupido da non accorgersene? Da non chiedersi dov'è che vado la notte, da solo, lasciandovi qui? Ora che il Signore Oscuro è risorto?!? -

Una lacrima le era scesa, facendo immorbidire il tono di Lucius. - Narcissa...non piangere. Draco ne sarà fiero, lo so. -

- Tutto questo...lo ucciderà. Tu vuoi condannare il nostro unico figlio...il mio unico figlio! -

- Ti prometto che per lui sarà tutto...tranquillo. Non rischierà la vita. E l'importante è l'orgoglio dei Malfoy. Draco sarà capace di sostenerlo -

I pensieri di Narcissa le facevano martellare il cuore. E se non sarà capace?

Ora i pensieri della donna erano diversi. E l'importante è l'orgoglio dei Malfoy...

Quindi di suo figlio non importava niente. Quindi per lui poteva anche morire. Bastava solo che prima avesse compiuto una grande impresa per i fini della sua famiglia.

No, pensò, questo non è Lucius. Questo è Malfoy. E' Malfoy che ha detto quelle parole, anni fa. Non Lucius.

E adesso...Lucius era in prigione. E toccava a Draco. Narcissa non aveva osato mandargli lettere. Non aveva trovato nulla da scrivere...da dire, da spiegare...

Mio figlio.

Era chiara. Sicura. Io non permetterò a Voldemort di portarmi via Draco.

Narcissa Malfoy sapeva che suo figlio era stato gravemente ferito da Harry Potter. Lo stesso Piton gliel'aveva detto, dicendole pure qual era stato l'incantesimo che Potter aveva usato e come lui l'aveva guarito. Narcissa avrebbe voluto andare a trovarlo, ma non aveva potuto. Ed ora il ragazzo, non ancora guarito dalle ferite, stava andando da Silente...per ucciderlo. E se non l'avesse ucciso...Voldemort l'avrebbe punito. Non ucciso, l'avrebbe torturato...senza lasciargli il tempo di svenire...a Narcissa scappò una lacrima, poi un singhiozzo. Fino a coprirsi il volto con le mani.

Non era più capace di tenersi in piedi, barcollò, piombò su una sedia. E pianse. Pianse sperando che il figlio avrebbe ucciso Silente.

O meglio, molto meglio, avrebbe accettato il suo invito di protezione. Narcissa sapeva che Silente gliel'avrebbe proposto. E sapeva, con tristezza, che Draco non l'avrebbe accettato, per orgoglio del padre.