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Autore: scandros    22/09/2005    5 recensioni
Sulla spiaggia assolata di Hurghada, la bianca rena diverrà palcoscenico di un ritrovato amore, ma di una tragedia che lentamente sfocerà in un amore unico, indissolubile. Holly ritroverà Patty, l’amore di un tempo, più forte, più ardente che mai. Comprenderà non è solo un sentimento con la “A” maiuscola, ma un’emozione che ti riempie l’anima, che sfocia nelle vene, che vibra sulla pelle e che il destino renderà inenarrabile, unico e indissolubile. Tom, di fronte all’inequivocabile destino, capirà quali sentimenti realmente prova per Gabrielle. E Benji…inavvicinabile, borioso e sicuro di sé, incontrerà l’amore, quello vero, nel lago smeraldo degli occhi di Kirsten. Attenzione: per i temi trattati, se ne consiglia la lettura ad un pubblico maturo!
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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doc

Tradimento d’amore

 

 

Echi di infinito

 

 

 

 

Epilogo – parte 1

 

 

I don't know where to find you
I don't know how to reach you
I hear your voice in the wind
I feel you under my skin
Within my heart and my soul
I wait for you
Adagio

All of these nights without you
All of my dreams surround you
I see and I touch your face
I fall into your embrace
When the time is right, I know
You'll be in my arms
Adagio

I close my eyes and I find a way
No need for me to pray
I've walked so far
I've fought so hard
Nothing more to explain
I know all that remains
Is a piano that plays

If you know where to find me
If you know how to reach me
Before this light fades away
Before I run out of my faith
Be the only man to say
That you'll hear my heart
That you'll give your life
Forever you'll stay

Don't let this light fade away
No No No No No
Don't let me run out of faith
Be the only man to say
That you believe,
Make me believe
You won't let go
Adagio

 

 

 

-         Holly! – sussurrò la voce cercando di ridestare il giovane supino accanto a se. Allungò una mano verso il volto smagrito chiudendo gli occhi in due strette e sofferte fessure. Le dita esitarono prima di lambire la guancia. Sbatté le palpebre per poter distinguere meglio i lineamenti malinconici ma piacevoli del ragazzo. Poi, senza indugiare oltre, appoggiò le dita sulla gota assaporando sulla pelle il calore di quel volto dormiente. Un sorriso dolce e rassicurante si dipinse sulle labbra scarlatte. Si protese verso il torace scolpito appoggiando il profilo cereo sul petto.

-         Ti sento Holly. Sento il tuo cuore palpitare. Amore mio…ti amo più della mia stessa vita, ti ho sempre amato Holly, dall’istante in cui ti ho incrociato per quella via…Ricordi Holly? Eravamo così spensierati, felici…innocenti, pieni di sogni e speranze. Amore mio, avrei voluto amarti fin dall’inizio. Quanto tempo perduto, Holly, troppo e inutilmente. Noi, le nostre ambizioni, un futuro incerto che ci voleva divisi, noi così stupidamente caparbi. Frasi! Quante parole mai sussurrate, frasi nascoste nei nostri cuori per paura di farci male. Le nostre strade, divise ma indelebilmente unite. Quanto tempo sprecato..quanto Holly, solo per farci del male. – sibilò con la vista annebbiata dalle lacrime.

Alzò il volto verso quello del giovane. Così vicini, stretti l’uno all’altra sullo stesso giaciglio. Levò un dito sulla sua fronte e scese lungo il naso fino alle labbra disegnandone il profilo.

Lui smosse il sorriso e le ciglia, avvertendo la presenza accanto a lui. Patty sorrise di quella smorfia buffa dipinta sul suo volto. Mosse la mano verso i capelli arruffati e serrò gli occhi nell’attimo in cui le sue dita sfiorarono il velluto nero del capo.

Serenamente alzò le palpebre e le sue iridi parvero dipingersi d’oro. Si allungò verso quegli occhi scuri che la scrutavano e sfiorò le sue labbra. Non pago di quel timido bacio, lui la cinse stretta a sé trascinando l’esile corpo sul suo. I loro profili erano uno sull’altro, l’uno dentro l’altro. L’ebano dipinto negli occhi di lui pareva poter toccare le scintille dorate che tempestavano come preziosa ambra il nocciola delle iridi di lei. Spontaneamente, senza proferir nulla, le loro bocche sorrisero di un sentimento che li accomunava. Morbidi e setosi i capelli di Patty scivolarono lungo il volto fino a sfiorare il petto di lui. Era bella, di una beltà eterea e impari. Era la sua Patty, la sua donna, l’unica che aveva mai amato in tutti quegli anni.

La sola per la quale avrebbe donato la sua vita.

La vita.

Cosa sarebbe stata la sua vita senza Patty? Quel tormento prese voce dentro di lui. Il timore che il dubbio divenisse certezza apparve chiaro nei suoi occhi. Si strinsero come fessure oscure e impenetrabili. Le iridi erano divenute dure e profonde come due imperscrutabili onici nere. Lei parve avvertire quel cambiamento e comprese. Sentì la sua presa più forte e bramoso il suo desiderio di trattenerla in quell’abbraccio che avrebbe voluto essere eterno.

Un velo gli annebbiò la vista e avvertì piccole e aspre perle rigargli il volto. Scesero indisturbate e silenti fino alle labbra e lui ne assaporò il gusto malinconico.

Lei non smise di guardarlo fino a che non si chinò per baciare quelle lacrime.

Il tocco fu lieve, leggero come una calda brezza estiva, ma non parve colmare il vuoto che lui già sentiva nel cuore.

-         Patty, non andare! – le sussurrò appena. Gli occhi della ragazza si adombrarono celando così la serenità del volto serico. Il sorriso si fece quasi impercettibile e lo sguardo mesto.

-         Holly, ti prego…-

-         No Patty…non puoi! –

-         Io devo, Holly…-

-         Non puoi andartene! Non puoi lasciarmi solo! –

-         Holly…io, tu…

-         No amore…io non posso vivere senza di te…-

-         Puoi Holly, e tu devi…devi ricominciare…

-         Non senza di te! – lo interruppe drizzando a sedere sul letto. Il volto era una maschera scarlatta di emozioni evidenti e contrastanti. Si alzò dall’alcova e cominciò a camminare nervosamente nella stanza. Quasi istericamente, prese a guardarsi le mani. Prima i dorsi e poi palmi. La guardò ancora, mentre angelica sedeva sul giaciglio scrutandolo con amore.

-         Holly! – esclamò dolcemente nel tentativo disperato di sedare l’anima in pena.

-         NO! – urlò quando la vide scendere dal letto e avvicinarsi adagio.

-         Amore…io ci sarò sempre! – gli disse afferrando la sua mano e portandosela al petto. – Lo senti amore? E’ il mio cuore che batte per te. –

-         NOOOOOOOO! – gridò inconsolabile e sgomento. – Non capisci Patty? – ribatté sconfortato afferrandola per le spalle. – Non capisci? La mia vita non ha senso senza di te. Io non sono nessuno senza di te…io ti amo e tu non puoi andartene così…non puoi lasciarmi solo! Hai capito Patty? NON PUOI! – rimbeccò crollando sul pavimento e coprendo con le mani il volto distrutto dal dolore.

Lei si abbassò sulle ginocchia e lentamente avvicinò la sua mano al capo affranto. Il lamento era l’unico suono percettibile oltre i singulti irregolari e gli spasimi d’amore. Nel momento in cui le esili dita sfiorarono il capo chino, lui si ritrasse guardandola adirato.

-         Te ne vuoi andare? Allora vattene Patty…lasciami solo! VATTENE!!!! – sbraitò. Ma lei non si scostò e continuò a rimirarlo con incolmabile affetto.

-         Holly…- sibilò quando il pianto divenne più sostenuto. – Holly non puoi continuare così! –

-         E come dovrei? Dovrei essere felice perché te ne vai? E’ questo che vuoi, Patty? E’ questo? Vuoi andar via sapendomi felice? Non potrò mai…finché avrò vita….la mia vita sei tu e se tu vai via…muoio anch’io. -.

Lei lo guardava affascinata dalle parole d’amore che solo un cuore colmo di sentimento poteva sussurrare. Holly, il suo Holly, l’unico che aveva mai veramente amato e per il quale aveva tanto sofferto.

La stanza si inondò di luce, un abbaglio talmente rifulgente che i contorni erano appena percettibili.

-         Patty….- balbettò col cuore in gola.

Il timore di quell’attimo gli serrò qualsiasi altra parola in gola. Sentì uno sfarfallio nello stomaco, il corpo in preda ad un insolito tremore e comprese che non avrebbe potuto fare più nulla. I pensieri sembravano scomparsi dalla sua mente. Solo un turbinio di parole, immagini, ricordi, sensazioni ed emozioni si rincorrevano oltre le iridi in un soffocante e inesplicabile vortice.

La vide sollevarsi e sorridergli amabilmente. La luce si fece più forte ed accecante e lei era al centro di quell’unico fascio bianco.

Le sue labbra ne scandirono ancora il nome, ma in un suono impercettibile. Le lacrime scendevano copiose in  un torrente di frustrazione e tristezza.

-         Non farlo…no Patty…non andare! – le disse in tono supplichevole.

-         Holly, amore, è giunto il momento…ti prego…

-         No, non puoi farlo. Non puoi lasciarmi! – ribatté levandosi in piedi. Senza esitare la raggiunse e la strinse a se.

-         No..non andar via..no Patty…abbracciami, resta qui…baciami! – la supplicò lambendo le sue labbra. Fu un tocco veloce ma caldo, in cui lui assaporò ancora la dolcezza di quel contatto, di quel gesto di complice affettuosità. Lentamente, senza che neppure lui se ne accorgesse, lei si sciolse da quell’abbraccio e tornò a guardarlo.

-         Portami con te…io non vivo senza di te…

-         Holly, devi andare avanti! – gli disse cercando di rincuorarlo. – Puoi farlo! -. Lui scosse il capo mentre il corpo lottava per non cedere alla convulsione dell’attimo. Tremava per la paura e per quanto stava accadendo. La finestra si spalancò e una gelida folata di vento li investì.

-         Lasciami andare….il mio cammino è terminato…non ti dimenticherò Holly, non potrei mai…nel mio cuore, adesso e sempre ci sarai solo tu. Perdonami Holly, per quello che ti ho fatto, per l’amore che non ti ho donato e per averti fatto soffrire, perdonami, se puoi…

-         Pa..Patty..non andare…amore mio sono io a doverti chiedere scusa…perdonami per non averti amato abbastanza..per non aver capito…per averti lasciato morire! -.

-         Addio amore mio…-. Lei si portò le dita alle labbra e soffiò su quel bacio nell’attimo in cui il vento, così com’era entrato, usciva dalla vita di quel giovane portando via con se l’anima del loro disperato amore.

 

 

 

 

 

Immobile, resto qui,

Impossibile andar via

Impossibile vivere senza te,

Dimmi dove sei, dove trovarti

Sento la voce, la tua, il vento canta il dolce suono delle tue parole,

La notte è qui, senza te,

senza la luna che bacia i tuoi occhi,

senza la tua anima che sfiora la  mia pelle,

Come fare.

Non so.

Chiudo gli occhi. Ti vedo,

La mia mano verso la tua

Il sole lentamente si spegne e l’oro si tinge d’indaco.

Sei qui..tra le mie braccia.

La tua pelle che sfiora la mia.

I tuoi occhi nei miei

Le tue labbra sorridono in un dolce sussurro.

Ti accarezzo,

Ti bacio.

Rispondimi.

Dammi la possibilità…

ancora una volta,

l’ultima,

rispondimi, dimmi ancora che mi ami,

dimmelo e sarò tuo…

ora e sempre.

 

 

 

 

 

(*) I versi in azzurro in apice sono tratti dalla canzone Adagio di Lara Fabian

(**) I versi in verde li ho scritti io a completamento dell’epilogo

 

 

 

  
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