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Autore: Cinderella In Love    23/07/2010    3 recensioni
Corretto, apportati cambiamenti. Indaco dagli occhi del cielo. Immaginando il ritorno di Michele. (Seconda classificata al Return Contest 2010 indetto da 'amimy')
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Natale.

 

Luci, parole, colori e gioia- almeno, per quanto possibile- brillavano sotto quel tetto.

C’erano veramente tutti!

Casa Giorgi – Del Fiore aveva aperto le porte a tutta la famiglia allargata: figli e rispettivi fidanzati, zie, nonni, Stefania e famiglia, la redazione al completo con tanto di dolci metà a seguito, ecc, ecc, ecc..

[pff!! Che fatica -.- ’]

 

Mentre l’andirivieni di quella casa si impegnava a diventare sempre più caotico, qualcuno aveva trovato un buon modo per isolarsi da tutta quella confusione, aizzatasi nell’arco di così poco tempo.

Infatti, Cristina, seduta sul letto della sua camera,accanto a Raoul, giocava con il piccolo Michele, senza dare importanza a nient’altro.

 

«Certo che è incredibile, Cris!»- notò Raoul, continuando ad osservarla.

«E’ incredibile cosa?» chiese Cristina, distogliendo per un attimo lo sguardo inebetito dalla creatura.

«Come cos’è incredibile?!»- replicò retorico Raoul –«Beh, è una bella sorpresa! Guardati: tu che perdi la testa per un neonato, non ci avrei mai scommesso…»- ammise intenerito il ragazzo.

«Ma questo non è mica un neonato qualunque! Michelino è come se è - boh...non lo so- come si dice in questi casi?! Un fratellino, un cuginetto, un nipotino o forse no; anzi, famo così: è tutte ‘ste cose insieme!» spiegò con il suo modo impacciato Cristina, continuando ad agitare un morbido coniglio di pezza dinnanzi al musetto del bimbo, intento a ridere delle smorfie che i due gli facevano.

«Te lo ricorda molto, vero?» chiese cautamente il ragazzo, diventando serio.

«Certo che me lo ricorda… A volte spero di poterci parlare ancora, di potermi confidare con lui.

 Per  me era come un secondo papà, non so se mi capisci…»- confessò Cristina, intristendosi in volto -«Io sono cresciuta con lui e papà, quindi sono contenta che sono la madrina di Michelino, così sento meno la mancanza, no?»

Raoul la abbracciò e le propose: «Senti, che ne dici di andare fuori a guardare le stelle?»

«Va bene!»- rispose Cristina – «Però aspetta ‘n attimo, che lo dovrò pure restituì ‘il pargolo, no?!»-continuò Cris, baciando il bambino sulla guancia, mentre si alzava dal letto.

 

Percorse il corridoio tenendolo in braccio e, arrivata dinnanzi al divano, in salotto, lo porse a Monica che, prendendolo in braccio, si rivolse alla ragazza: «Oh eccolo qua! Ti ha dato problemi?»

«Ma certo che no! Anzi...» rispose Cristina entusiasta.

«Cris ci perderebbe il sonno dietro a quest’angioletto: ne è innamorata persa ed io comincio, pure, a esserne geloso, per la cronaca!» confessò Raoul scherzando, mentre abbracciava la ragazza.

Monica, in risposta, sorrise.

«Madonna oh! Sei sempre il solito scemo!»- replicò Cristina rivolta al fidanzato, per poi riprendere –«Comunque, Monica, davvero, quando ce sta bisogno de faglie da’ ‘n occhiata, chiamami: mi fa piacere!»

Monica le sorrise e Cristina fece altrettanto per, poi, soggiungere- «Beh, sai, averlo con me per un po’- non so… magari capita anche a te- me lo fa sentire vicino ancora, lui...»

Monica la guardò, mentre il volto della ragazza si incupiva: «No, non capita solo a te.

Tutte le volte che lo guardo, per me, è come sentirlo ancora, ma, forse, ora che…»-si lasciò sfuggire Monica, mentre guardava il piccolo tra le sue braccia.

«Ora che…?» domandò Cristina, incuriosita e perplessa da quella frase lasciata a metà.

«No,niente. Pensavo a voce alta, volevo dire che, quando diventerà grande, sarà inevitabile pensarci, no?’-cercò di rimediare Monica, guardando i due ragazzi dubbiosi.

«Beh, certo! Come non farlo? E’ proprio spiccicato, come ‘a fotocopia, vero Raoul?» chiese Cristina, persuasa dall’entusiasmo ed apparentemente convinta dalla scusa di Monica, rivolgendosi al biondo.

«Sì, Cris! ‘A fotocopia, però, lo sai, che non ti posso dare conferme perché non l’ho conosciuto l’originale…» si giustificò Raoul.

«Ah vero, c’hai ragione…»- constatò la ragazza, proiettando i suoi, ormai, malinconici occhioni verde smeraldo a terra- «Però, se non fosse stato per lui, noi manco ci incontravamo, Amò...»

Raoul sorrise a Monica, nel frattempo, scoppiò a ridere al sentire parlare così serenamente del suo uomo.

«Sai, quando avrò bisogno di sentir raccontare di lui, verrò da te, Cris! Sei, probabilmente, l’unica persona che riesce a ricordarlo perfettamente come vorrebbe lui.» le confessò Monica con un viso sorridente, seppur ombrato di malinconia e dubbi incessanti.

Cristina le sorrise, quasi imbarazzata, e, prendendo per mano Raoul, si allontanò.

 

Gente, sguardi, amici e parole erano trascorsi inesorabili, davanti a lei, in quelle poche ore, ma solo il ricordo del sorriso, scaturito dal racconto di Cristina, sembrava dare un senso ad un’eventuale risposta per il suo futuro.

 

Guardando il suo piccolo giocare tranquillo tra le sue braccia, capì che senza la luce di quegli occhi neri, come la notte fuori la finestra in quelle ore, nulla avrebbe più posseduto senso per quanto concerne l’amore.

 

Ripensando agli sguardi, alle parole e all’essenza che esalava da quei giorni, capì che non poteva rinunciare alla forza che le trasmetteva la presenza del suo uomo per un capriccio dettato dall’ incredulità.

 

Ma il sentirsi donna, viva e capace di mostrarsi al mondo come ninfa, rivelando il suo essere ancora innamorata di lui erano tentazioni irresistibili, capaci di dichiarar guerra, persino, alla razionalità.

 

Tutti coloro che la circondavano possedevano una loro felicità; lei no

Quest’amara constatazione del presente, la spinse a imbrancare la sua vita tra le mani.

 

Lo voleva con sé, voleva realizzare una follia d’amore…o forse no?

 

Era folle, era immorale, era immaturo, era impossibile:

si sarebbe rivelato così, un altro sbaglio.

 

Eppure, la felicità degli altri, il Natale, il ricordo di Michele nel bambino che teneva con sè, l’ebbrezza d’un attimo e la voglia di trasgressione si schieravano davanti a lei, incitandola a realizzare i suoi desideri.

 

Quella follia si sarebbe rivelata giusta per lei, per quello che sentiva ed era ciò che poteva concretamente importare in quel momento, fosse stato per una notte sola o per sempre.

 

La sua felicità risedeva nel desiderarlo ancora e il Natale poteva,veramente, portare un’ occasione per regalarsi un ritaglio di speranza.

 

«Monica, tutto Bene?» domandò Laura, schioccando davanti ai suoi occhi le dita per riportarla alla realtà.

«Sì… Cioè non lo so, ma non ha importanza!» rispose sbalordita Monica – «Laura, senti, devo chiederti un favore enorme.»

«Dimmi» rispose la donna.

«Non mi fare domande, ti prego. Quando potrò, se mai potrò farlo, spiegherò tutto, ma ora devo andare.» disse Monica, tutto d’un fiato.

«Andare a fare cosa? Monica, è la vigilia di Natale!!» osservò perplessa l’amica.

«Sì,infatti. O ora o mai più, vado a regalarmi la mia felicità, per quanto folle sia, la voglio.» confessò spigliata.

«Ho promesso che non ti chiederò nulla,anche se…» fece per finire il pensiero Laura, prima di essere interrotta.

«No, ti prego…» la supplicò Monica.

«Vai allora…» disse Laura, sorridendole.

«Grazie…» disse, mentre l’abbracciava.

«Monica…»-sussurrò Laura prima che se ne andasse, facendola voltare - «Buon Natale…»

In risposta, un sorriso.

 

***

Rieccomi!! Scusatemi, mi sono fatta desiderare,ma l'influenza mi ha tolto l'ispirazione e,ahimè, ho dovuto rimandare di un paio di giorni la stesura del capitolo.
Vi ringrazio sempre tutte tantissimissimissimo!!
MusicAddicted: Lù!! Sei troppo troppo buona davvero! Sono contenta ti siano piaciute le scelte che ho fatto e le scene sia quella del bimbo, sia quella dell'incontro, sia quella dove cito la lettera..(aww..<3 me ancora sognante,si commuove sempre alla 98,99,100!! Che sono un crescendo magnifico!!).[Chiudo la parentesi, sennò divento noiosa!! u.ù]. Comunque davvero grazie ancora e spero vivamente che ti possa piacere il continuo, anche perchè,come ti ho anticipato, ci sarà un risvolto tosto...che metterà un po' alla prova tutta la situazione..

Clappy: Claudia come ringraziarti!!??<3 Anche tu davvero troppo buona! Dirmi che ti piace il mondo in cui rendo Monica e Michele è per me davvero qualcosa di fantastico, essendo io pazza d'amore per loro.!!!
Mi fa un piacere immenso che ti piaccia la storia, spero possa continuare a piacerte con le scelte che adotterò per il continuo. (:

Ili91: Grazie anche te sia del complimento che dell'appunto, anche quelli servono tantissimo. Ora ti spiego la scelta mia di non descrivere dettagliatamente il centro della storia: è nient'altro che comodità, vedi, questa storia è commissionata per un contest che prevede nel bando il ritorno di un personaggio, ma non poteva essere una long fic, essendo la mia storia parecchio lunga, qui, su efp, l'ho suddivisa in parti, ma sarà un testo unico, una one shot infinitesimale, me ne rendo conto,ma sono fatta così, ahimè.. per questo non mi sono soffermata su tutto il periodo della 'missione' e anche perchè sarebbe risultato mooolto noioso ripetere le stesse sensazioni dei due protagonisti durante l'arco di quei 20 giorni.. anche perchè non intendo dare fine alla narrazione con l'avvenimnto della 'dimostrazione d'amore', bensì si svilupperà il seguito che darà una svolta che determinerà una situazione finale un po' critica..quindi per queste ragioni ho deciso di mia volontà di tralasciare qualcosa in lunghezza, ma penso che come entità di contenuto, tutti i sentimenti che volevo trasmettere tramite i due personaggi siano stati esternati..
In ogni caso grazie (: ^^

   
 
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