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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    29/07/2010    5 recensioni
In questa fanfic (la prima che pubblico) NON ci saranno nè Bella nè Edward (ci sono fin troppe storie su di loro e mi sono stancata) ma la storia riguarderà il resto della famiglia, che reputo molto importante, in particolare Alice e Jasper. Una visita inaspettata (moooolto inaspettata) farà capolineo a casa Cullen, portando un pò di scompiglio e causando una serie di fatti che però non voglio anticiparvi! spero vi piaccia, anche se la continuerei a srivere comunque XD (non fraintendetemi) buona lettura
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Aro, James, Jasper Hale, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cAPITOLO 13

13) CAPITOLO 13

Jasper

Arrivai a Volterra quella notte: avevo corso e viaggiato senza sosta e per fortuna che i vampiri non sentono la stanchezza!

Lasciai l’auto rubata vicino ad una stradina deserta e corsi più veloce che riuscivo verso la torre dell’orologio, l’entrata del castello. < state pronti Volturi dei miei stivali, questa volta non la passate liscia! > ero furioso e più mi avvicinavo e più sentivo il loro odore… che mi faceva bollire il sangue nelle vene al solo pensiero! Se avevano fatto qualcosa di male alla mia Alice li avrei ammazzati senza pietà!

Sentii il suo odore, quello delizioso del mio folletto che veniva dall’alto della torre: era arrivata da poco quindi, non molte ore prima e forse avevo qualche speranza di trovarla sana e salva!

Spalancai la porta senza bussare o dare segni del mio arrivo e corsi velocissimo nella direzione in cui avevo sentito il suo profumo ed arrivai in un grande stanzone, deserto ed enorme, che pareva vecchio più di quello che facevano credere.

La fioca luce che entrava lo rendeva un posto spettrale ma io non avevo paura, la mia rabbia la sorpassava di gran lunga! Mi accorsi che a terra c’era qualcosa così mi chinai per raccoglierla e mi resi conto che era il mantellino blu di Alice… < se le hanno fatto qualcosa, io… > ringhiai tra i denti e ricominciai a correre verso una rampa di scale da cui sentivo l’odore di Alice…

Questa scalinata si rimpiccioliva sempre di più, fino a diventare una scala a chiocciola che saliva sempre di più: perfetto! Avevo già imboccato la scalinata della torre dove probabilmente c’era anche il mio folletto! Quanto mi mancava, quanta voglia avevo di riabbracciarla… e di fare fuori chi si aveva osato portarmela via!

Arrivai dinnanzi ad una porta in legno massiccio sulla destra ma mi bloccai immediatamente: sentivo un’altra presenza… altri sentimenti dentro quella stanza… Aro!! Sentivo l’odio pervaderlo e… < che gli venisse un c******!!!!! > ringhiai: era innamorato di Alice! Della mia Alice!! Ecco perché la voleva, maledetto!!

Sentivo i sentimenti del mio folletto: era invaso dal terrore, dalla paura, dall’angoscia…

Tutto questo mi fece imbestialire, arrabbiare come una belva: non doveva neanche permettersi di pensare una cosa del genere! Di intimorire in quel modo la persona che amavo di più al mondo!! Ora si che nessuno mi avrebbe fermato!!

Spalancai la porta con tutta la forza che avevo, quasi la scardinai e avevo i denti fuori, gli occhi sgranati dalla rabbia e dall’odio: ma questo aumentò quando vidi che Aro teneva bloccata Alice contro il muro e tentava di baciarla contro la sua volontà.

Non so descrivervi come mi sentii: una gelosia cosi forte e scatenante, un odio e una rabbia immensa si unirono creando un mix esplosivo dentro di me: ringhiai, anzi, urlai cosi forte che Aro sussultò molto e si allontanò qualche metro da Alice, lasciandola libera ma ancora sconvolta.

Io mi avvicinavo a quel mostro con passo pesante, minaccioso… e dovevo sembrarlo davvero perché lui era terrorizzato alla mia vista e indietreggiava moltissimo, cercando una scappatoia che non aveva certo intenzione di dargli!! In quel momento magnanimità e pietà non facevano proprio parte di me.

-

Aro: ehi ehi, calma amico… io non

Jasper: se non vuoi che renda la tua fine troppo dolorosa è meglio che taci e preghi che non ti ammazzi lentamente!!!!!!!!

Alice: Jasper!

-

La mia rabbia e la voglia di ammazzarlo vennero interrotte quando vidi Alice corrermi incontro con un sorriso speranzoso sul viso: non potei fare a meno di sorriderle, placando momentaneamente la mia ira e spalancandole le braccia, cosi da avvolgerla in un abbraccio.

Le baciai la testa, poi la fronte e lei mi stringeva fortissimo a sé… era un momento magico e stupendo, finalmente avevo di nuovo la mia Alice fra le braccia… sana e salva…

La mia immensa felicità fu interrotta quando la sentii piangere e questo mi fece scoppiare il cuore…

-

Alice: oh Jasper… temevo di averti perso per sempre… morivo all’idea di non rivederti più… ma ho dovuto farlo, per proteggerti… perdonami… non posso vivere senza di te…

-

Quasi mi venne da piangere sentendo quelle parole cosi dolci, cosi sincere ma cosi malinconiche: non era stata colpa sua, era stata costretta… da Aro.

Alzai la testa, mentre Alice continuava a lacrimare tenendo la propria nell’incavo del mio collo, sul mio petto che si sforzava di non scoppiare di rabbia…

Lanciai un’occhiata lacerante ad Aro, mostrando i denti e ringhiando ancora, sempre tenendo Alice fra le mie braccia, dopo tanto che lo avevo desiderato..

Tuttavia, il capo dei Volturi aveva assunto di nuovo quella sua posizione da finto damerino, con un sorrisetto ironico le mani giunte: cosa che io non capii finché non sentii alcune presenze nemiche dietro di noi: mi voltai e vidi Jane e Alec, anche loro che ci sorridevano.

Ci avevano circondati ma io ero pronto a tutto per difendere Alice, non avrei esitato anche a dare la vita per lei, anche se era una situazione disperata.

Lei ritirò le lacrime e alzò la testa, scostandosi leggermente da me ma restando comunque fra le mie braccia.

La sentivo sicura: anche lei avrebbe combattuta fino alla fine, al mio fianco e sarebbe stata una cosa fantastica stare insieme, anche in quel contesto. Perché non ci saremmo mai più separati.

-

Aro: tempismo perfetto, Cullen, peccato che non ti servirà a nulla… se non a condurti alla morte.

Jasper: almeno io non sono un codardo che ha bisogno dei suoi alleati per combattere.

-

Gli risposi con tutta la mia fermezza. Dovevo guadagnare tempo, per trovare una soluzione, così cercai di utilizzare il mio potere per tranquillizzare i presenti, eccetto Alice che avrebbe avuto bisogno di una notevole carica per combattere e lei lo sapeva bene.

Ad un tratto, il sorrisetto ironico scomparve dal viso di Aro e un filo di paura lo pervase, cosi mi voltai verso i suoi due compagni e mi accorsi che erano messi fuori combattimento: Rosalie ed Esme tenevano immobile Alec mentre Emmett faceva altrettanto con Jane: se avesse provato ad usare il suo potere lui l’avrebbe accoppata in due secondi netti. Erano arrivati giusto in tempo e ci facevano l’occhiolino come a dire “ora tocca a noi”.

Sia io che Alice sorridemmo felici ed io mi voltai verso Aro e gli feci un sorrisetto ironico minaccioso, cercando di imitarlo: ora sì che erano nei pasticci!

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Aro: Carlisle, amico mio…

Carlisle: non cominciare con questa tiritera, Aro. Ora non siamo più amici.

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Io ero prontissimo a saltargli addosso, staccargli la testa e fargliela pagare per tutto quello che aveva provocato ma Carlisle mi mise una mano sulla spalla con un fare tranquillo, poi tornò a guardare Aro.

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Carlisle: ma noi non siamo una famiglia violenta di assassini. Non vi ripagheremo con la stessa moneta.

-

Volevano lasciarli andare?!?! IMPUNITI DOPO TUTTO IL MALE CHE CI AVEVANO FATTO?!?! Mi sentii invadere dalla rabbia ma mi accorsi che Alice mi stava guardando con la sua solita espressione ammaliante, con quei due occhi dorati che mi facevano impazzire… era terribile e allo stesso tempo dolce come non riuscissi a resistere a quello sguardo cosi perfetto...

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Alice: andiamo amore, torniamo a casa.

-

< torniamo a casa? > pensai. Anche lei non voleva vendicarsi sui Volturi per quello ce le avevano fatto??

Lei mi voltò il viso verso di sé e sorrise ed io in un secondo compresi tutto: che stupido che ero. La vendetta non mi avrebbe portato a nulla, avrebbe continuato a scatenare lotte su lotte…

Ero rimasto accecato dal terrore di perdere l’amore della mia vita, o meglio, della mia eternità e non mi rendevo conto che vendicandomi avrei perso tutto il resto…

Risi della mia stupidità e mi abbassai verso Alice, baciandola dolcemente e lei mi mise le mani tra i capelli, con dolcezza e naturalezza: avrei voluto che quel momento fosse stato davvero eterno. Ci amavamo, questo bastava. E non potevo chiedere una famiglia migliore.

Sempre per mano, uscimmo indisturbati dalla torre fino alla Porche giallo canarino di Alice che io avevo sempre deriso, seguiti dai nostri familiari.

Eravamo tornati insieme, ed eravamo felici finalmente.

Avevamo vinto la nostra piccola battaglia, con l’amore e la forza di proteggere chi è davvero importante.

Non ci eravamo fermati alla vendetta, o alla sola forza bruta, o ancor peggio all’odio.

Non eravamo stati ciechi ed egoisti, come lo era stato Aro.

Avevamo guardato oltre queste banalità, avevamo cercato lo stare insieme per sempre, avevamo cercato e lottato per l’unica cosa, l’unica forza che ci avrebbe unito e guidato per sempre: L’AMORE.

                               FINE

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GRAZIE PER AVER LETTO LA MIA FANFIC, SPERO VI SIA PIACIUTA =)

MI DISPIACE SE E’ STATA BREVE, MA IO STO SCRIVENDO ANCHE UN LIBRO IN CONTEMPORANEA E QUINDI NON AVREI AVUTO MOLTO TEMPO PER CONTINUARE ANCHE QUESTA STORIA, RISCHIANDO DI FAR RISULTARE UNO SCHIFO DA ENTRAMBE LE PARTI XD.

Se riuscirò, scriverò volentieri qualcos’altro =)

Grazie a tutti (in particolare a Fede che ha recensito ogni capitolo =) ) e buone vacanze!!!

baci

  
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