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Autore: Kilari    31/07/2010    2 recensioni
Perchè Kilari? Perchè non sono io il ragazzo che ti ha rubato il cuore?! [dalla parte di Hiroto]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '...Voglio TE!'
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"Come può essere vero?! Quei due stanno insieme e non mi hanno detto niente?! Kilari, tu ami Seiji dal primo giorno che l'hai visto... Avrei dovuto capire che sarebbe finita così: tu tra le sue braccia ed io in un angolo a guardarvi, cercando di frenare sia la rabbia che la voglia di baciarti..." 
Non avevo parole, mi trovai sconvolto in quella camera che sembrava più buia di quella che era; anche il mio cuore si era rabbuiato

"Come può essere vero?! Quei due stanno insieme e non mi hanno detto niente?! Kilari, tu ami Seiji dal primo giorno che l'hai visto... Avrei dovuto capire che sarebbe finita così: tu tra le sue braccia ed io in un angolo a guardarvi, cercando di frenare sia la rabbia che la voglia di baciarti..." 

Non avevo parole, mi trovai sconvolto nella "mia" camera che sembrava più buia di quel che era; anche il mio cuore si era rabbuiato, come avrei fatto a superare tutto ciò?!

Dopo essersi detti qualcosa, sentii la porta chiudersi, finalmente potevo andare a rinfrescarmi le idee con una bella doccia: fortunatamente nei pochi metri che separavano la mia stanza dal bagno non incontrai Seiji.

Tra le goccie d'acqua e le mie lacrime, che scendevano parallele sul mio corpo, cercai una soluzione a tutto ciò: la cosa più giusta da fare era rinunciare all'unica ragazza che mi aveva catturato l'anima e far finta di essere felice per loro, anche se sapevo, che avrei fallito nell'impresa, già in partenza.

"Perchè Kilari non riesco a toglierti dalla mente? Cosa mi hai fatto?" Mi ricompariva il suo dolce volto in ogni istante e non trovavo nè la forza nè la voglia per scacciarlo dai miei pensieri.

Seiji mi avvertì che l'auto degli Ships era arrivata e aggiunse un -Muoviti pigrone!

Quanto avrei voluto strozzarlo, ma tanto che sarebbe cambiato? Kilari preferiva lui...

Arrivammo in agenzia, e trovammo il Signor Muranishi davanti alla tv -Ragazzi venite qui! Guardate com'è bella e brava la nostra Kilari!

"Nostra? Avresti dovuto dire la sua Kilari" pensai dando un'occhiata a Seiji.

Tornai sulla Terra quando fu il turno della bellissima cantante, le domande a cui fu sottoposta erano veramente imbarazzanti, ed io ascoltavo le sue risposte, nervoso.

1) Sei mai stata fidanzata?

2) Sei innamorata?

3) Qual'è il nome del ragazzo che ami?

No, si e alla terza non rispose, così guardai Seiji che sorrideva con la sua solita espressione da ebete. "Cosa avrai da ridere... La tua fidanzata è in difficoltà e tu non sei per niente preoccupato, bah" pensai tra me e me, ma in fondo erano fatti loro.

Dalla tv provenne la parola Ships, cosa tornai a seguire il programma e rimasi sbalordito quando capii qual'era la domanda: "Il ragazzo che ami è uno degli Ships?"

Ancora peggio fu la risposta di Kilari -Si!

Ero paralizzato davanti alla tv e ripensavo a quel "Si" uscito con imbarazzo dalle splendide labbra della FIDANZATA di Seiji; se prima speravo di essermi sbagliato sul loro conto, ora era tutto chiaro.

La questione diventò sempre più limpida quando Kilari arrivò in agenzia, subito dopo la trasmissione e disse a Seiji -E' tutto il giorno che ti cerco, finalmente ti ho trovato... Devo parlarti!

Spensi la tv, ed uscendo molto irritato, dissi -Vi lascio soli... Avrete molto di cui parlare o forse, le parole nemmeno serviranno...

Non ce la facevo più a restare lì, andai a casa a riposarmi; fui svegliato nel pomeriggio da mio fratello che mi chiese se potevo andare a comprargli un budino al supermercato, così mi vestii e andai a fare la spesa; forse avrei fatto meglio a rimanere a casa, ma non mi aspettavo di vedere una simile scena: in una creperia trovai Seiji e Kilari (ovviamente travestiti) seduti da soli ad un tavolo; lui gli accarezzò il viso e baciandogli la fronte gli disse qualcosa.

Non volevo vedere altro, così con tutta la rabbia che avevo in corpo, mi misi a correre più veloce che potevo.

Non pensai nemmeno al mio povero fratellino, che probabilmente mi stava aspettanto per gustare il suo budino, le uniche parole che mi veniva in mente in quel momento erano "orrore, disgusto, ribrezzo, ipocrita, bastardo, SUA RAGAZZA..." 

Iniziò anche a piovere, il che mi innervosiva ancora di più.

Andai in un pub della zona e presi alcolici di cui non sapevo nemmeno il nome, per ubriacarmi.

Mia mamma preoccupata continuava a far suonare il mio cellulare, ma io ormai ero fuori di testa e stavo tentando invano di sopprimere i miei dispiaceri nell'alcool.

 

   
 
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