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Autore: Cinderella In Love    01/08/2010    3 recensioni
Corretto, apportati cambiamenti. Indaco dagli occhi del cielo. Immaginando il ritorno di Michele. (Seconda classificata al Return Contest 2010 indetto da 'amimy')
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dolci segreti.

 

Michele se ne stava seduto tranquillamente, affondandosi nella manona da, ormai, più di un’ora, mentre sforzava la vista nella lettura di un foglietto.

 

«Ti prego, guarda tu perché io sono troppo nervosa!Non ce la posso fare…» gli disse Monica, arrivando dal corridoio e porgendogli un asticella bianca con una mano, mentre con l’altra si copriva gli occhi.

 

Michele la guardò scettico, sfilandogli l’asticella dalla mano, tesa verso di lui.

Si alzò, la esaminò con minuzia eccessiva, girandolo al contrario, mettendosi di fronte alla finestra e in controluce per, poi, constatare la sua ignoranza in materia.

 

«Monica, scusa, ma non ci capisco niente! Sarà che sono un uomo, ma, neanche avendo letto le istruzioni cento volte, ‘ste cose non riesco a decifrarle.» constatò lui, riporgendole l’oggetto di attenzioni tanto morbose.

 

Monica si avvicinò e si sedette in braccio all’uomo per, poi, prendere, a sua volta, l’oggetto che gli porgeva.

Lo scrutò.

 

«Sono due, Michele…» disse lei, dopo un po’.

Monica rimase attonita, si voltò a guardare il suo uomo, lui le sorrise, pur rimanendo confuso.

 

«Michele, secondo te ci dobbiamo fidare? E’ attendibile, dico?» gli domandò lei, stando tra le sue braccia.

«Monica, adesso capisco uno, ma  abbiamo fatti otto, dico otto test di gravidanza e sono tutti positivi, più attendibile di così se ‘more’» -rispose lui con un sorriso, accarezzandole la mano- «Se vuoi, per farti stare tranquilla ne faccio uno anche io!...» la prese in giro, stringendola nelle spalle.

«Ahahah! Quanto sei divertente!» controbatté lei, ridendo.

 

Poi, un attimo di vuoto assoluto; Monica sospirò.

 

«Michele...»- gli si rivolse lei, cercando i suoi occhi- «Non so cosa pensare...»

«Beh…penso che per il nome ci sia tempo, no?» sdrammatizzò lui per strapparle un sorriso.

«Ma no, scemo!» disse lei, ridendo per, poi, continuare diventando seria- «Lo sai che vuol dire questo, sì?»

Michele annuì, guardandola negli occhi.

«Michele, ho paura: non potremo più nasconderci…» sussurrò lei, non lasciando mai soli gli occhi di lui.

«No, non potremo più farlo.»-riprese lui, dolcemente.

 

Attese un attimo, poi, guardandola negli occhi, le prese la mano, intrecciandola alla sua.

 

«Monica,...tu lo vuoi questo bambino?»

Monica annuì flebilmente, mentre gli occhi le diventavano lucidi e poggiava il capo sulla spalla dell’uomo che, nel frattempo, lasciava scivolare la propria mano sulla pancia di lei.

 

«E’ veramente un…»- iniziò Michele, stupitosi del pensiero che aveva fatto comparsa in lui-

«E’ il nostro segno.»- sospirò lui, rivolgendo gli occhi al cielo, mentre stringeva forte Monica.

«Che stai dicendo?»-gli chiese lei, ridendo e rimanendo a metà tra l’essere perplessa e l’essere curiosa.

 

«Sto dicendo che qualcuno ci vuole insieme, Monica.» rispose, abbassando lo sguardo.

«Dici davvero?» cercò rassicurazione lei, guardandolo.

«Ne sono sicuro, lassù le cose o si fanno per bene o non si fanno…» rispose lui, sorridendole.

Monica lo guardava perplessa, ma non poté non cedere a ricambiare il sorriso.

«E perché dici questo, no perché io non sto capendo…» cercò di concludere la frase la donna, prima di venire interrotta.

«Monica: lascia stare, non domandare!!» disse lui, comicamente, facendola ridere.

 

Monica raggiunse la mano di Michele, ancora su di lei.

«Io ne sono felice.» le confessò lui- «Come pensi di dirlo agli altri?»

 Monica, per sfuggire al discorso, si alzò di fretta e, dopo poco, tornò con il piccolo Michele in braccio.

 

«Amore, non ci siamo mica dimenticati di te… » gli parlava lei, tenendolo in braccio, mentre agitava i piedini stretti nelle babbucce azzurre, ridendo.

«Lo prendi tu? Devo andare di là.» -disse a Michele, mentre glielo porgeva- «Poi, si sa che la solidarietà maschile... Io so già che me lo rovini, me lo fai diventare un essere terribile: insomma, un uomo!»

 

Michele la guardò perplesso allontanarsi, mentre prendeva il bimbo in braccio.

«Vieni qua, amore di papà! Che bello che sei…» mormorò, mentre lo faceva giocare- «Io e te, sì che ci capiamo, non come qualcuno, qua dentro, che evita i problemi.»

 

Monica sbucò, facendo cucù dalla porta della cucina.

«Io non evito i problemi, solo che, non so te, ma non riesco a pensare a come farlo…» ribatté, polemizzando come al suo solito- «Ammetterai che non è la cosa più comune al mondo!

Cosa faccio?!

Vado lì e dico: ‘Ragazze, sapete la novità?! Vi devo dire una cosa: ve lo ricordate Michele?! Sì, proprio il mio quasi marito morto? Bene: è vivo, vegeto e ci amiamo da morire, così tanto che sono rimasta incinta.» borbottò tutto d’un fiato lei.

 

Michele la stette a sentire in silenzio, dopo di che, accigliò gli occhi e concluse con un: «Naa…lasciamo stare!»

 

Monica, disarmata dal sorriso che lui aveva sfoderato, guardandola, abbracciò i suoi uomini, scoppiando a ridere.

~

 

(Un mese e mezzo dopo)

 

Monica rifletteva se stessa nello specchio della camera da letto calda, nonostante febbraio si presentasse fuori investito da un freddo innegabile.

 

Scrutava in silenzio l’immagine di quella sconosciuta ‘io’, cercando di convincersi che la morbida dolcezza che stava acquisendo il suo corpo, in segno di una vita imminente, si sarebbe nascosta dietro le pieghe del vestito che aveva indosso.

Purtroppo, percepiva che non avrebbe potuto mantenere quel dolce segreto all’inseguirsi dei giorni che la spogliavano della sua verità lentamente, mostrando l’esserci di ciò che fin’ora aveva serbato per sé.

 

Nel rimanere totalmente assorta in quell’osservazione tanto critica di sé, non si accorse della presenza di Michele che, arrivato dal corridoio alle sue spalle, la dissuase, cingendole i fianchi da dietro.

 

«Michele…» sussurrò lei, vagamente spaventata per poi voltarsi nuovamente verso l’immagine dello specchio, ora, più rassicurante di quella presente fino a qualche istante addietro- « Sei pazza?! Mi hai fatto prendere un coccolone!»

 

«Sei bellissima…» gli mormorò lui all’orecchio, continuando a guardarla con lui nel riflesso.

Monica sorrise, facendovi seguire un sospirone.

«Michele, tra poco non riuscirò più a nasconderlo...» constatò lei, in tono realistico.

Michele rispose con il silenzio.

«Sapevo che non ce l’avrei fatta a nascondere a lungo una creatura...» accennò lei.

«Eh… non ce l’aspettavamo di certo: ci ha fatto una bella sorpresa.» rispose lui, sfiorandole la pancia.

«Sinceramente, era l’ultima cosa che pensavo, quella di rimanere incinta di nuovo, di te, poi…» rispose lei, prendendolo in giro.

«Eh beh… Vuoi mettere, in Paradiso le angiolette non erano affatto indifferenti…!»-la prese in giro lui, ridendo.

«Ma che stupido!»- replicò lei- «Dato che confidi ancora nelle tue doti di Don Giovanni, vai, che aspetti?! D’altronde quelle ‘decolorate’ (disse, imitando il nitrito) con le gambe chilometriche, tutte perfettine, sempre sorridenti sono meglio di me, no? Io sono umana con la ricrescita, spesso scazzata e, a breve, diventerò una mongolfiera- per giunta, per colpa tua, se proprio dobbiamo essere fiscali- e fai bene a lasciarmi qui, di nuovo, con due creature: sei il solito maschio in fuga con la ‘sindrome di Peter Pan’, ammettilo!»

Michele inarcò un sopracciglio, spaventato dal tono minaccioso della compagna, palesemente in crisi di nervi.

«Oddio, ricominciamo?! Monica… io rimango perché ci amiamo!»

«Dici davvero?» chiese lei, arrossendo.

Michele gli rivolse uno sguardo perplesso; continuando a stare dietro di lei, cercò le sue labbra per baciarla per un po’, per sentirla tranquilla.

Stettero a contatto a lungo, finché Monica si allontanò lentamente.

«Michele, si vede?» domandò incerta, rivolta verso lo specchio.

«A me piaci da morire lo stesso.» rispose lui.

«Amore…» -mormorò, voltandosi in modo da poterlo guardare in volto- «Si nota tanto, eh?»

«Veramente...» iniziò lui.

Lei lo guardò vaga, mentre lui fissava i suoi occhi azzurri, oscurati dal peso delle preoccupazioni.

 

«Monica, basta: non nascondiamoci più.»




***
Oddio ragazze grazie!@Azue:Bentrovata anche qui (: Stai tranquilla,all'inizio Efp sempre un mondo incomprensibile, poi, ci si abitua in fretta,Non ti preoccupare ;)
@Ray08: Io non so come ringraziarti!!! Sei veramente troppo carina (<3). Spero che il risvolto che darò alla storia ti piaccia, anche se,ormai, siamo agli sgoccioli. Grazi grazie grazie grazie davvero, non sapete come sono felice (:
A prestissimo
Smack Smack
Chiara

   
 
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