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Autore: Shadriene    04/08/2010    0 recensioni
Raccolta di storie autoconclusive (drabble, flashfic, one-shot) ispirate al set Snacks della Writing Community diecisudieci.
Biscotti - Budino - Cioccolato - Cracker - Frappé - Gelato - Patatine - Pizza - Popcorn - Torta
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali dell'autrice
Questa fanfiction è stata scritta per il set Snack ideato dalla community DieciSuDieci. Si tratta di una shot che avevo iniziato mesi addietro, ma poi mi ero bloccata... ho parecchi blocchi ultimamente XD Stasera comunque l'ho vista sul desktop e mi sono detta, perché non provarci a finirla? Spero possa piacervi, anche se io onestamente non sono convintissima appieno di come sia venuta, alla fine ^^;;;
Buona lettura,
Shad

 

*

 

Frappé


«Severus!»
Lo travolse prima ancora di finire di urlare il suo nome. Prima che lui si voltasse per capire da dove sarebbe arrivata, Lily gli era corsa incontro e l’aveva abbracciato di slancio: lui non aveva mosso un solo muscolo, rimanendo rigido sul posto; la ragazza non si aspettava che ricambiasse, quindi non se la prese per nulla.
«Sono così contenta di incontrarti, quest’estate ti sei fatto sentire così poco. Ma ci pensi, stiamo per iniziare il quinto anno! Hai già fatto gli acquisti?»
Lanciò un’occhiata alle borse che aveva con sé e lui annuì, divincolandosi dall’abbraccio.
Lily si ricompose e gli sorrise radiosa.
«Andiamo a prendere un gelato?»
Severus sorrise e per la prima volta parlò.
«Pensi di riuscire a scegliere un gusto prima che faccia sera?»
«Sei ingiusto, non sono più una bambina.»
Il ragazzo non disse più nulla e s’incamminò lungo la via affollata di Diagon Alley, seguito da Lily che non sembrava tanto sorpresa o risentita dal comportamento che l’amico stava tenendo. Quando arrivarono ai pressi della gelateria di Fortebraccio, lo vide fermarsi e irrigidirsi più di quanto già non lo fosse. Lanciò uno sguardo verso il punto in cui Severus guardava e una smorfia dipinse il suo bel volto.
«Potter. Sev, ignoralo e andiamo a sederci. Non sarà così stupido da crear confusione, qui non siamo a Hogwarts.»
«Sei sempre troppo buona» disse il ragazzo, sciogliendosi un po’, senza smettere, tuttavia, di mantenere la sua posa rigida, «tuttavia credo che lui sia così stupido.»
Lily ridacchiò e lo trascinò a sedersi nel lato opposto rispetto a quello in cui stavano Potter e la sua combriccola, che parevano non essersi accorti della loro presenza. Per quanto sperasse che Severus avesse torto, non poteva negare che dubitava lei stessa delle sue parole: riusciva benissimo a immaginare Black e Potter ad importunarli per il solo gusto di farlo, Diagon Alley o meno.
«Salve!» esclamò una giovane strega, lanciando uno sguardo ammiccante a Severus.
Lily cercò di trattenere una risata, ma l’occhiata disgustata dell’amico era troppo divertente. La cameriera non sembrò molto apprezzare e la guardò con sufficienza, soffermando il suo sguardo sui suoi capelli, che guardò con disprezzo.
«Cosa ti porto?» domandò rivolgendosi solo al ragazzo.
Irritata Lily fece per insultarla – o per lo meno nella sua testa c’era l’idea di farlo – ma Severus intervenne prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa di cui probabilmente in un secondo momento si sarebbe pentita.
«Io non prendo nulla, ma credo che la mia amica desideri un gelato vaniglia e cioccolato, giusto?»
Colta di sorpresa Lily annuì frettolosamente, stupendosi come al solito di come il suo amico si ricordasse sempre le sue preferenze. La cameriera, tuttavia, non fu molto contenta della reazione del ragazzo e offesa scribacchiò in fretta l’ordinazione, per poi allontanarsi da loro.
«Grazie.»
«Devo dire che la tua costante indecisione in fatto di gusti mi ha fatto dubitare di aver ordinato bene.»
«Tu sei sempre il solito: non ordini mai nulla» rispose Lily, con finta aria imbronciata.
«Perché dovrei, tanto poi tu dividi sempre con me.»
Il barlume di un sorriso parve apparire sul volto del ragazzo, ma non riuscì a rendersi conto se fosse stata solo la sua impressione o meno, perché alcune voci la distrassero, facendo irritare Severus.
«Ma guarda un po’ chi c’è!»
«Mocciosus, hai cambiato le mutande prima di venire a Diagon Alley?» domandò un’altra voce.
«Potter, sparisci» sibilò Lily, minacciandolo con lo sguardo.
«Guarda James, la tua amata ha un appuntamento con Mocciosus.»
«Black» grugnì quasi in un sussurro Severus.
James Potter non parve far molto caso al fatto che i due non fossero così felici di vederli, si passò una mano fra i capelli spettinati, lanciando un’occhiata ammiccante a Lily e si sedette al loro tavolo, bevendo un sorso del suo frappé.
«Allora Evans, invece di accettare uno dei miei inviti, hai preferito uscire con questo qui.»
«Nessuno ti ha detto di sederti con noi.»
«Vedi James, te lo dicevo che voleva rimanere sola soletta con Mocciosus» disse Sirius Black, sedendosi sulla sedia ancora libera.
«Andatevene da qui» proferì Severus, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
«Ma come Mocciosus, non ci vuoi con te? Potremmo darti ottimi consigli su come conquistare Evans… partendo da uno shampoo migliore.»
I due ragazzi scoppiarono a ridere, a quella che Sirius Black riteneva una gran battuta. Lily vide l’amico stringere i pugni e portare una mano sotto la veste, molto probabilmente per recuperare la bacchetta, così, senza pensarci due volte, afferrò il bicchiere di frappé di James e lo rovesciò in testa al proprietario.
«Ecco Potter. Ora sono io a suggerire a te uno shampoo.»
Il ragazzo la guardò basito, senza sapere cosa risponderle; Black, invece, scoppiò semplicemente a ridere.
«Uno a zero per te Evans. Ma non ci sarai sempre a salvare le mutande a Mocciosus.»
Sirius si alzò trascinandosi dietro James, che sembrava ancora interdetto per la reazione della ragazza. Lily dal canto suo poggiò una mano sul braccio di Severus, cercando di convincerlo a stare calmo e a non fare nulla di avventato. Era certa che il ragazzo stesse combattendo interiormente, per non reagire in alcun modo alle provocazioni che Potter e Black gli avevano lanciato. Solo quando l’amico parlò, capì che il pomeriggio poteva continuare senza alcun intoppo. «Sai, credo che dovrò rivalutare per lo meno i Frappé.»
Lily sorrise, senza rispondergli.
«E dopotutto, penso possiamo dividerci anche quello, volendo.»
«Sì Sev. Fra di noi, o con la testa di Potter» gli disse ridendo.
Alla ragazza parve di vedere un accenno di sorriso sul volto dell’amico; una volta tanto poteva dire che Potter non aveva nuociuto più di tanto con la sua presenza. Forse le sue preoccupazioni erano infondate. Forse avrebbero passato anche quel quinto anno indenni, nonostante tutto. Forse avrebbero continuato ad essere amici e non avrebbe perso il suo Sev. Forse ci voleva solo un Frappé.







Fine

   
 
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