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Autore: alaal    11/08/2010    2 recensioni
Tutti sanno a memoria il contenuto del primo capitolo dei Pokémon visto in tv. Ma che succederebbe se l'episodio fosse traslato in chiave di lettura... e se il punto di vista fosse di qualcun altro?
Genere: Commedia, Introspettivo, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokemon Prima Serie - Indigo Plateau'
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E’ un Pokémon della foresta, Rattata. Adora formaggio, noci, frutta e bacche.”. Ancora una volta, il saggio robottino ha la meglio sul cervellino del mio pseudo-allenatore, il quale, da grande spocchioso e saccentone, non vuole ammettere la presenza di quel piccolo Rattata nei campi di Biancavilla.
-Però questa non è una foresta, siamo in aperta campagna!- Senza alterarsi, il coso rosso continua a parlare, dimostrando per l’ennesima volta la sua netta superiorità nei confronti dello sprovveduto ragazzino.
Spesso esce dalla foresta per rubare le provviste ai campeggiatori ed ai viaggiatori sciocchi!” Il ragazzino con il cappello, fortemente risentito dal commento ironico del PokéDex, sgrana leggermente gli occhi e la sua bocca si trasforma in una buffa smorfia, che a me fa letteralmente morire dalle risate. Il suo commento, poi, mi fa sbellicare: -Questo vuol dire… che io sarei uno sciocco?- Non ce la faccio, sto ridendo come un matto, tra un po’ rischio addirittura di cadere in terra dal ramo su cui mi ritrovo. È proprio un impedito costui! Ma non doveva essersi allenato a catturare tutti i Pokémon del mondo? Comunque, asciugandomi gli occhi dalle lacrime per le troppe risa, noto che il mio allenatore mi fissa quasi con odio. Il suo sguardo cattivo ed il suo broncio mi dimostrano chiaramente quanto il mio pseudo-allenatore sia immaturo e bambinesco.
La nostra attenzione, ancora una volta, è catturata dal verso di alcuni Pidgey. Tre Pokémon volanti di Pidgey, infatti, sbucano dall’erba alta, riuniti, abbastanza distanti dal punto in cui noi adesso ci troviamo. Ash, non sapendo più che pesci pigliare, si inchina a terra e raccoglie qualcosa. Vedo che è un sasso. Quasi con rabbia, scaglia quel sassolino contro i tre Pidgey i quali, ovviamente spaventati, volano via. Con ciò cosa hai risolto, caro Ash?
-Mancato…- Ah, buon commento. Lo hai mancato. Li hai fatti scappare. Un altro Pokémon, però, fa la sua comparsa, al di là dei Pidgey scappati. Non riesco ad osservarlo in volto, poiché è in controluce. Riesco comunque ad osservarne la silhouette nera, sembra proprio che sia un altro Pokémon volante. Studiando il suo obiettivo, il ragazzino gioca un po’ con il sasso che si ritrova nella mano destra. Dico, non spererà di fare centro a trenta metri di distanza, vero? Con un bersaglio così piccolo?
-Questa volta ti prendo!- Ah ah, è impazzito. Nessuno ci è mai riuscito. Il bambino ci prova ugualmente, scaglia con foga il sassolino e… incredibile, lo ha centrato! Proprio sulla zucca! Contento come se avesse vinto il primo premio in una gara, Ash esclama: -L’ho preso!-. Il Pokémon centrato dal sasso, però, non sembra molto contento di essere stato colpito. Formatosi un grosso bernoccolo sulla sua nuca, si volta verso di noi e ci congela con il suo sguardo da rapace. L’allenatore, non troppo convinto dell’identità di quello strano Pokémon volante, sentenzia: -Quello non mi sembra un Pidgey!- e, detto questo, afferra per la millesima volta il suo fedele robot-maestro. Sullo schermo appare l’immagine del Pokémon che il mio allenatore ha colpito, e il PokéDex, con la sua fredda voce metallica, pronuncia la nuova lezione.
A differenza dei Pidgey, lo Spearow ha un carattere pessimo e molto aggressivo, e a volte attacca gli altri Pokémon e persino gli umani!” Stranamente, la frase pronunciata dal Pokécoso è colma di terrore e anche il mio allenatore inizia a provare lo stesso sentimento. Appena solleva gli occhi per osservare lo Spearow, il Pokémon volante si volta completamente verso di noi ed inizia a correre con le sue corte zampette nella nostra direzione, forse con tutta l’intenzione di attaccarci… o per meglio dire, attaccare il mio sprovveduto allenatore. Dopo qualche passetto, lo Spearow prende il volo e, come una femminuccia piagnucolosa, il ragazzino grida dallo spavento e cerca di fuggire dal punto in cui si trovava in quel momento. Come un aereo da combattimento, Spearow si getta a capofitto sul mio allenatore il quale, per scansare il Pokémon, si getta a terra, alla base dell’albero in cui mi trovo appollaiato, proprio sopra il suo zainetto. Ash, comunque, si rialza e, per evitare altri attacchi frontali dello Spearow, utilizza il suo zainetto verde come scudo. Riesce ad evitarli uno, due volte e il Pokémon volante, non riuscendo a colpire il suo obiettivo, si distanzia da noi e prende quota, allontanandosi un poco. Lì, su in alto, ci osserva per un po’ (nel frattempo il mio coraggioso allenatore si è nascosto dietro l’albero) e, con i suoi occhiacci, inizia a fissarmi. A fissarmi?
Come fosse scagliato a oltre cento chilometri orari, punta dritto su di me. Ha proprio intenzione di colpirmi, non sta deviando! Mamma, che paura! Per un soffio riesco ad evitare quel missile, accovacciandomi su me stesso. Faccio in tempo a voltarmi che nuovamente quel pazzo vira in picchiata su di me. Riesco ad evitarlo ancora appoggiandomi sul tronco dell’albero. Da sotto, il ragazzino cerca invano di catturare l’attenzione del rapace, gridando e schiamazzando.
-Ehi, lascia stare il mio Pikachu! Non è stato lui a lanciarti il sasso!- Il cosodex, che in quel momento teneva in mano, torna a parlare. Ma non sta mai zitto? Toglietegli le pile, per favore!
I Pokémon selvatici sono gelosi dei Pokémon addestrati dagli umani!” Questa frase non l’ho proprio capita. Gelosi di cosa? Ma se noi Pokémon addestrati non abbiamo più la libertà di fare quello che vogliamo! Dovrebbero essere fieri di essere ancora selvatici! Questo Spearow continua a volermi colpire, virando e colpendo in picchiata. Non riesco a resistere per molto, riesco ad evitarlo ancora una volta, ma… opss! Ora perdo l’equilibrio! Riesco a malapena a reggermi al tronco con le mie zampe anteriori. Sto dando la schiena al mio avversario, costui ha virato nuovamente e, sfruttando la mia situazione precaria, vuole colpirmi in pieno. Cosa posso fare? Io non voglio combattere, non voglio fare la parte del Pokémon addestrato! Io ho sempre rifiutato questa idea! Non voglio colpirlo!
-Pikachu!!- Ash mi sta chiamando. Che devo fare?? Maledizione!! Ah, al diavolo tutti quanti! È troppo vicino a me… non mi resta altro da fare…

PIKAAA-CHUUUU!!!!

Il mio Tuonoshock colpisce in pieno il mio avversario, il quale sembra essere rimasto folgorato dalla potenza del mio attacco. Era a pochissimi metri da me. Sembra che la situazione si sia risolta, lo Spearow, con un gracchio infernale, cade in terra, frastornato. Io riesco a recuperare l’equilibrio e, con disinvoltura, giungo a terra sfruttando il tronco come appoggio. Il mio allenatore sembra abbastanza contento del mio lavoro. Oh cielo! Ho fatto io questo?
-L’hai preso!- Eccome, se l’ho preso. Sembra che la situazione si sia risolta in fretta. Ho fatto davvero un bel lavoro, non ero convinto di potercela fare. Invece no, quel rapace si rialza e, convinto di essere stato battuto, si volta verso destra ed inizia a produrre il suo gracchiante verso. In direzione di una quercia, distante una cinquantina di metri. Per qualche secondo nulla sembra accadere, ma ben presto il motivo del suo gracchio è evidente. Uno stormo di altri Spearow si leva in volo, richiamati dal grido di aiuto del loro compagno, e come fossero un sol Pokémon si dirigono in massa verso di noi. È uno spettacolo spaventoso. Ash mi guarda, deglutendo, e con voce esitante, mi dice: -Pensi che… dovremmo scappare?- Assolutamente sì! È una follia tentare di colpire tutte quelle belve scatenate! Mi duole ammetterlo, ma penso che questa proposta, da quando ho conosciuto Ash, sia la migliore di quelle che ha detto in tutto questo tempo. Ma non c’è tempo da perdere.
Correndo a perdifiato, ci dirigiamo verso nord, percorrendo a gran velocità la verde prateria della campagna di Biancavilla, pedinati a breve distanza dallo stuolo degli inferociti Spearow. Ma che abbiamo fatto di male per essere trattati in questo modo? Alcuni Pokémon, estranei alla nostra situazione, ci guardando scappare via a grande velocità. Alcuni Sandshrew, dei Mankey, ci osservano perplessi, ma non intervengono per darci una mano. Ci guardano scappare, e basta. Con il fiatone, Ash riesce ancora a parlare. È difficile parlare correndo, ma lui ci riesce.
-Non preoccuparti… Pikachu! Io… in un modo o nell’altro… ti salverò!- Hai combinato questo casino e ora vuoi dare la colpa a me? No, bello, le cose non funzionano così. Tanto per cominciare, aumento la velocità per distanziare i nostri inseguitori. La cosa non è presa bene dal mio allenatore, il quale mi grida dietro: -Ehi! Non superarmi! Ti ho detto che ti proteggeròOHH!- Il grido del mio allenatore mi coglie impreparato. Che cosa gli sta accadendo? Gli Spearow lo stanno attaccando? Non posso voltarmi, devo continuare a correre, che già li sento alle mie calcagna. Eccoli, sono accanto a me… ahi! Mi stanno beccando ai fianchi! Maledetti, lasciatemi stare! Mi fate male, andatevene!
-Lasciatelo stare, brutti Spearow!- Ahi! Non ce la faccio più, tra il fiato corto e il dolore ai fianchi cado in terra, esausto. Gli Spearow sono lesti a circondarmi e continuare il loro beccare su di me. Che male, basta, smettetela, vi prego! Sento comunque arrivare il mio allenatore che, combattendo come un leone in mezzo a queste bestie inferocite, mi raccoglie da terra e mi porta via con sé, abbracciato al suo petto. Cosa sta facendo…? Vuole salvarmi? Dopo tutto quello che gli ho fatto di male? Dopo pochi passi, però, raggiungiamo lo strapiombo di una scogliera. Sotto di noi c’è una cascata ed piccolo fiumiciattolo dal corso d’acqua piuttosto veloce. Ash si ferma di scatto e guarda giù. Ahimè, siamo perduti. Gli Spearow continuano la loro folle corsa e non vogliono lasciarci in pace. Le ferite mi fanno molto male, sento pulsare le bruciature su ognuna di esse.
-Beh, non abbiamo scelta!- Io chiudo gli occhi per non vedere che cosa stia facendo il mio allenatore. Gli Spearow oppure la cascata? Percepisco un brusco movimento eseguito dal ragazzo e poi il vento graffiarmi la faccia. Si è buttato! Oh mamma, si è buttato sul serio! Io strizzo gli occhi, terrorizzato, non voglio vedere a cosa stiamo andando incontro! Il contatto con l’acqua è devastante: fredda e oscura, la corrente ci porta via da quel posto ad una velocità sorprendente. Maledizione, non ho preso neanche una boccata d’aria! Ma la permanenza sott’acqua sembra che sia durata poco. Qualcosa ci porta su, in superficie, all’aria respirabile, con un forte scossone. L’impatto con il duro terreno è troppo doloroso, trattengo un lamento per non fare preoccupare ancora di più il mio allenatore, che deve avere incontrato delle bestie terribili sott’acqua, perché l’ho sentito chiaramente gridare dal terrore.
Percepisco delle voci: il mio allenatore tossire, per l’acqua del fiume bevuta, e quella di una ragazza. -Oh, è solo un ragazzino! Ma c’è anche un Pokémon!- Questa ragazza (non riesco a vederla, la mia vista è troppo debole ed appannata) si avvicina verso di noi e, con voce molto preoccupata, dice: -Va tutto bene, piccolo?- La sua voce risulta molto dolce alle mie orecchie. Vorrei risponderle, ma non riesco. Risponde però il mio allenatore, al mio posto.
-Sì, sto bene.- -Non tu!- subito la risposta secca della ragazzina. Ma ecco, continua a parlare: -Ehi, guarda che hai fatto a questa povera creatura! Respira ancora?- Mi chiedo anche io se sto ancora respirando. Tutto gira intorno a me come fosse una trottola. Ah… le beccate degli Spearow tornano a farsi sentire.
-Beh… non so… sì, credo di sì…- La voce della ragazza, dapprima dolce e confortevole, diviene rapidamente acuta e stridula, molto probabilmente per la preoccupazione nei miei confronti. Che gentile.
-Ma non startene lì seduto! Non vedi che ha bisogno di un dottore? C’è un centro medico non lontano da qui, devi portarcelo immediatamente!- Ash si alza e, sempre sorreggendomi, continua a parlare con questa ragazzina. Aspetta… adesso che ci vedo meglio… ha dei capelli rossi… no, arancioni… non riesco a vedere bene…
-Vuoi dire un ospedale?- -Sì, per Pokémon!-
-Ah… mi puoi dire che direzione devo prendere?- Vedo la mano della ragazza, affusolata, indicare un punto dietro di noi. Che bella mano, così delicata… in confronto a quelle del mio allenatore.
-Da quella parte!- Qualcosa di strano, però, spaventa il mio allenatore. Sembra voltarsi dietro di sé ed iniziare a gridare come un ossesso. Un cupo brusio, continuo, sembra avvicinarsi sempre più verso di noi. Questa confusione diviene sempre più assordante, frastornante, agghiacciante.
-Stanno tornando, scappiamo!- Stanno tornando? Chi, chi stanno tornando? Sento il mio allenatore iniziare a correre come un ossesso e, dopo pochi passi, adagiarmi su un cestino abbastanza comodo. Vedo Ash sedersi alla mia sinistra, mentre la ragazzina, avvicina, esclama: -Ehi, che cosa stai facendo?-
-La prendo in prestito!- dice Ash, ed ora il vento torna a graffiarmi la faccia, non dal basso questa volta, ma dalla mia destra. Gli alberi iniziano a passarmi davanti agli occhi con folle velocità, quasi come se il mio allenatore stesse volando invece di correre.
-No, aspetta, quella è la mia bici!- Ma la voce della ragazza era già lontana. Un rumore continuo, quello delle ruote della bicicletta, giunge alle mie orecchie. È molto rilassante e rassicurante.
-Prima o poi te la riporterò!-

Il mio allenatore continua a pedalare, il suo volto rigato dal sudore. Eppure non sembra desistere, sebbene sia provato dal combattimento di poco prima con gli Spearow. Che strano… questo ragazzo sta facendo tutto questo… per me? Un tuono, in lontananza, giunge alle mie orecchie. L’aria già sapeva di pioggia…. Ah! Il fianco, mi fa un male bestiale! Ash deve essersi accorto del mio dolore, perché in questo momento mi guarda, quasi disperato, e mi dice: -Su, coraggio, resisti Pikachu, siamo quasi arrivati!-. Una goccia di pioggia mi bagna il viso. Non riesco ancora a credere che un essere umano si dia così tanto da fare per salvarmi. Gli umani che ho conosciuto, nella mia vita, erano tutti egoisti e assolutamente refrattari ai bisogni ed alle sensazioni dei Pokémon. Questo ragazzo… è diverso. Sembra quasi capirmi. Che sia davvero stato scelto dal destino? Davvero questo essere umano potrebbe diventare mio amico?
Costanti battiti d’ali continuano ad inseguirci, ed il grido di battaglia degli Spearow sono ormai alle nostre calcagna. Vedo già i primi Spearow: uno, due, tre, cinque, dieci, venti… arrivano tutti insieme, sono troppo veloci per le gambe del mio allenatore. Iniziano a beccare sulla testa di Ash, ma il ragazzo resiste stoicamente. Un dosso, particolarmente alto, fa perdere l’equilibrio ad Ash e la bici va a sbattere violentemente in terra. Oh, mamma, sto volando in terra… AH! Che dolore, proprio sul fianco che mi fa più male! Anche l’allenatore è caduto in terra, prono. Sembra che anch’egli abbia subito dei danni. Ha gli occhi chiusi.

Non so perché, ma mi dispiace per lui. È una strana sensazione.

È come se lo conoscessi da sempre. Non mi sembra malvagio. Anzi, direi tutto il contrario.

Ash riapre gli occhi e mi osserva, spaventato. Mi chiama più volte e si trascina con le mani per raggiungermi. Ora cammina gattoni per avvicinarmisi di più. Mi poggia una mano sull’altro fianco. Non so perché... ma non mi sottraggo a quel contatto.
-Non può essere… su, Pikachu… resisti…- Mentre dice queste parole, Ash ha gli occhi lucidi. È… è in pena per me? Non riesco a crederci… nessun essere umano, prima d’ora, lo era stato….
La pioggia aumenta d’intensità, ed altri tuoni illuminano il cielo scuro. Gli Spearow, ormai, ci sono addosso, e sembra che non vogliano risparmiare né me, né il mio allenatore. È una situazione disperata. Poi, tutto ad un tratto, il ragazzino prende un oggetto da dietro la schiena e me la mostra. -Pikachu, entra nella sfera!- La ingrandisce. La sfera Poké… la mia prigione…
-So che hai paura di stare rinchiuso, ma forse, se entri qui puoi salvarti…Pikachu, ascolta, entra nella sfera…così, poi, vedrai che… insomma, fidati di me e basta!- Ciò che mi ha colpito di più non è tanto la frase, bensì il volto del mio allenatore. I suoi occhi erano già pieni di lacrime. Io… io non ho mai visto un umano piangere. Piangere…per me! Questo… io non ho mai pensato di vederlo in prima persona. È… bellissimo. Così bello… che mi viene voglia di piangere… anche io. Poi Ash appoggia la Poké ball nelle mie vicinanze. Io la guardo con riluttanza. Non mi va di entrare… ho troppa paura!
Tutto ad un tratto, il ragazzo si rialza, mi volta le spalle ed allarga le braccia, guardando in alto… proprio dove stavano arrivando in picchiata gli Spearow. Cosa… cosa vuole fare??
-Spearow! Voi dovete sapere chi sono! Io sono Ash, della città di Pallet, destinato a diventare il maestro di Pokémon numero uno. E non posso essere sconfitto da creature come voi!- Mi sta… proteggendo ancora. Non può farcela… sono troppi… è diventato uno scudo, per proteggermi. Nessuno lo ha fatto prima d’ora, per me. Nessuno.
-Ho intenzione di catturarvi e di sconfiggervi tutti! Mi avete sentito?!- …è davvero coraggioso…
-Pikachu, entra nella sfera Poké, è l’unica soluzione!- No… no… io…
-Su, avanti!! Prendetemi!!- Gli Spearow sono vicinissimi ad Ash… i fulmini quasi mi accecano. Non… non posso lasciare Ash… da solo… non dopo quello che abbiamo passato insieme quest’oggi. Gli Spearow non lo lasceranno in vita… non posso permettere che lo uccidano! Non posso permettere che facciano questo… al mio amico! È l’unica persona che mi abbia capito davvero!! Ignorando il dolore al fianco, mi rialzo ed inizio a correre all’impazzata verso il mio allenatore. Con un balzo, sono sulla sua spalla. Usandola come trampolino di lancio, mi scaravento verso gli Spearow. Voglio utilizzare il Tuonoshock, ma…
Un fulmine mi ha colpito!!! Se proprio dobbiamo morire, moriremo insieme!!!

PIKAAAA-CHUUU!!!!!!!

Non so quanto tempo sia passato, cosa sia successo agli Spearow. So solo che il temporale è passato, e che il sole è tornato. Quando la vista si riabitua alla luce, vedo accanto a me Ash, il mio allenatore, sdraiato prono sulla terra. Oh cielo… non sarà morto, spero? I suoi occhi sono chiusi… oh cielo… cosa ho fatto??
No… aspetta… lentamente… sta riaprendo gli occhi! Dopo un tempo che a me è parso infinito, Ash mi sorride. Quel sorriso mi ha colpito profondamente… è un sorriso sincero, come mai abbia visto su un volto umano.
-Beh… abbiamo vinto…- Sì. Abbiamo vinto. Lo abbiamo fatto insieme. Questa è stata la nostra vittoria.
La nostra attenzione, poi, è catturata da uno strano Pokémon volante, tutto colorato di rosso e oro, solcare il cielo con maestria ed eleganza, fino a raggiungere la base di un bellissimo arcobaleno. Ash si mette seduto ed osserva il cielo, stupito.
-Che cos’è?- Il PokéDex, gettato a terra, riprende la sua attività e torna a parlare. Questa volta, però, non sembra dare una spiegazione logica a quell’apparizione.
Non lo so, ci sono dei Pokémon non ancora identificati!”. Il Pokémon, così come era giunto ai nostri occhi, sparisce all’orizzonte, lasciando dietro di sé una scia dorata. Ciò è durato pochi secondi, ma è stato bellissimo. Ho avuto l’onore di vedere con i miei occhi un Pokémon leggendario… insieme ad un amico. Un umano… amico. Mi sembra ancora incredibile al solo pensiero, eppure… e così. Stancamente, il ragazzo si rialza e mi prende nuovamente in braccio, portandomi al centro Pokémon. Qualche ora fa mi avrebbe dato molto fastidio che un umano mi avesse preso con sé, ma ora… non so come spiegarlo… ora è diverso. È bellissimo… stare a contatto con il mio amico... con uno di cui ci si può davvero fidare. Ash ha dato estrema prova di coraggio, difendendomi da quegli Spearow… io gli ho dato un’estrema prova di amicizia, difendendolo a sua volta, con un attacco Tuonoshock.

E così siamo giunti alla fine del racconto! Spero che vi sia piaciuto. Non è stato semplice spiegare i motivi del perchè Pikachu abbia accettato l'amicizia di Ash... io li ho interpetati così. Vi ringrazio per avermi seguito fin qui. Ciaooooo! ^__^
   
 
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