Non dare confidenza
Albus Severus Potter prese
posto sull’Espresso per Hogwarts, la stazione era
lontana e né suo padre né sua madre si vedevano più.
Trascinandosi
dietro il bagaglio con tanto di gufo starnazzante (decisamente quel volatile
non sapeva stare fermo e composto), sbuffando precorse un paio di vagoni.
Tutti,
nessuno escluso, si voltava verso di lui e lo etichettava come “il figlio di
Harry Potter”. Bene, questo lo faceva diventare così rosso che davvero non si
poteva ignorare che avesse anche qualche caratteristica dei Weasley.
Finalmente
un vagone semi vuoto: c’erano due ragazze immerse in una conversazione che
sembrava molto interessante, dovevano essere di un 5° o 6° anno, si sentiva un
po’ in soggezione ma almeno lo avrebbero lasciato in pace.
-
Non entri?
Una
delle due l’aveva visto sulla porta, fermo impalato.
-… ah… ehm…
po-posso..?
-Sì
sì, siediti pure, io e Maryon abbiamo di che parlare,
basta che non ci disturbi con domande idiote da novellino.
Albus si imporporò ancora di più di quel che fosse e
prese posto. Erano due di Serpeverde, ecco perché non
l’avevano guardato. James diceva che i Serpeverde
preferivano ignorarti invece che attaccarti perché loro padre, il grande Harry
Potter, aveva salvato il mondo magico e quindi, anche se non l’avrebbero mai
ammesso, anche le loro famiglie.
Dopo
un’ora passata a leggere “Il cavillo” non capendoci nulla, un po’ per il
linguaggio strano che usava e un po’ per i gridolini delle ciance di quelle da
parte, finalmente arrivò qualcuno a rompere quel mortorio.
Scorpius Malfoy aprì la porta e,
prima che chiunque potesse dire alcunché, si lasciò cadere sul sedile di fronte
al piccolo Potter che sbiancò: non doveva dargli confidenza.
Il
Malfoy alzò gli occhi guardò scocciato le due ragazze
e rivolse uno sguardo scettico al Cavillo.
-Perché
leggi quella roba? La maggior parte delle cose sono false. Solo un nato babbano si lascerebbe ingannare…
ma tu non lo sei no? Se no non leggeresti un giornale da mago, ma uno di quei
così puzzolenti…
-
Vuoi dire un quotidiano?
-
sì, mia madre li usa per far fare la pipì al gatto
-sarà
per quello che puzzano, no?
-
anche prima puzzano. Di carta da pochi soldi e di inchiostro secco. Mi nausea
quell’odore.
Non
rispose nulla, non voleva parlare con lui, sapeva da che fa miglia veniva,
sapeva che li odiava tutti e sapeva che era infido.
Scorpius lo guardò attentamente per la prima volta, aveva la
pelle chiara e gli occhi verdi, i capelli di un castano rossiccio e qualche
lentiggine sul naso, sembrava anche piuttosto alto.
-
ma sei irlandese per caso?
-cosa?
Albus era sconvolto, possibile che lui (proprio lui!) non
sapesse che era il figlio di Harry Potter? Decise di mentire sperando che le
due serpi di fianco non svelassero tutto
-
si, sono irlandese… perché?
-
per l’aspetto… sembri un tipico irlandese
-
ah…
-
tanto so che non lo sei
Lo
guardò di sottecchi, l’aveva scoperto
-perché?
Cosa sono?
-
londinese. Non hai l’accenato irlandese, mi dispiace.
Io lo conosco, mia cugina è irlandese e io ho trascorso l’estate da lei. Però
lo sembri.
Si
vergognò profondamente
-scusa,
non volevo mentire ma… è difficile essere me, tutti
mi fissano e parlano e…
Era
diventato di nuovo rosso, abbassò lo sguardo.
-è
difficile anche essere me.
Scorpius lo stava guardando, continuò
-
come ti seniresti a essere escluso sempre da tutto? I
miei genitori non son cattivi ma sono espulsi dalla società magica. I
mezzosangue non li vogliono, i babbanofili nemmeno, i
purosangue nobili li disprezzano. Sono stato costretto a vivere in una villetta
in un paesello di babbani , sai? Io odio i babbani. Non capiscono, anche loro ci evitano.
-
ma io credevo che tu fossi il figlio dei Malfoy!
Scorpius lo fulminò
-io
sono il figlio dei Malfoy, stupido! Sono Scorpius Hyperion Malfoy
-e
allora perché…?
-per
colpa del Signore Oscuro e di Harry Potter
Le
due amiche si girarono verso di lui, parlò quella cha doveva essere Maryon
-
e ti lamenti con lui? Il figlio di Potter? Ma d’altronde quando uno è feccia
rimane feccia, non è così Malferret?
Guardò
stupito Albus
-
sei… sei.. il figlio di Potter?
-si
ma…
Non
fece in tempo a dire nient’altro, se n’era andato sbattendo la porta.
Albus si alzò e gli corse dietro, inciampando nella veste
un po’ troppo grande per lui. Si guardò in torno: non c’era traccia di lui.
Tornò
mesto nel suo vagone, sia le sue cose che quelle dell’altro erano lì, avrebbe
dovuto prenderle prima o poi. Sarebbe tornato.
Passò
tutto il viaggio, le due spettegolavano ancora, lui fingeva di leggere, in
realtà guardava la porta aspettandosi l’ingresso di Scorpius.
Che non avvenne.
Scese
dal treno trascinando sia il suo bagaglio che l’altro, con il suo solito gufo
starnazzante. Tutti lo guardavano ma non gli importava.
Finalmente
in Sala Grande lo rivide: erano in fila per lo smistamento e il cappello aveva
appena chiamato Scoprius Hyperion Malfoy.
Albus sperò che lo vedesse, cercò di salutarlo con la
mano ma nulla: andava dritto al cappello e quando l’ebbe su chiuse gli occhi.
Passarono diversi secondi, forse addirittura minuti, qualcuno si chiedeva se il
cappello dopo esser stato riparato quasi 20 anni fa funzionasse ancora.
-Corvonero!
Gracchiò
in fine. Non c’erano applausi, ma anzi si sentivano risa di scherno da parte
dei Serpeverde.
Toccava
a lui. Tutti trattenevano il respiro; James dal tavolo dei Grifondoro
tifava per lui.
-Corvonero!
Un
boato dal tavolo dei Grifondoro si spense così come
era partito e ne iniziò uno più fragoroso da quello dei Corvi, tutti
applaudivano, anche i Grifoni dopo lo sconcerto iniziale. Lui era contento.
Si
fece strada e si sedette in un posto libero vicino a Scorpius
che anche lì pareva esser stato isolato.
-
ti va di dare confidenza?
-
non posso
-
nemmeno io..
-… allora si
E
da quel momento Albus e Scorpius
divennero se non inseparabili, quantomeno amici, ottimi amici.
Grazie a chi legge questa mia piccola storiella,
grazie ancor di più a
chi la recensirà!!!
Naturalmente
i personaggi non sono miei e nemmeno le ambientazioni, aggiungerei, ma la trama
sì. Ho preso spunto dall’epilogo (ma và?) e in particolare dalle parole che Ron
dice a sua figlia, poi bhè è venuto fuori quel che
avete letto, spero sia piaciuto: è la mia prima fiction sulla “nuova
generazione” (anche se credo che le case avrebbero dovuto essere le canoniche “Serpeverde e Grifondoro”, ma Corvonero era neutrale!).
Saluti,
Gufo