Stoccafisso
[novembre 5°]
Snape inciampò sulla gamba tesa di Sirius, cadendo a terra.
«Aspettavamo giusto te, Snivellus.» lo salutò James, ridendo allegramente.
Lui si voltò con la bacchetta in mano, ma Sirius fu più veloce: «Expelliarmus!»
«Maledetto traditore...» cominciò Snape.
«Traditore del mio sangue, lo so.» terminò il ragazzo, annoiato. Poi un ghigno maligno gli si dipinse in volto: «Vedo che quest'anno hai provato a cambiare guardaroba, non sembri più mia nonna.»
«No, ora sembra tua madre, però coi capelli unti.» interloquì James, «Che ne dici, Snivelly, non vuoi un po' di colore?» domandò in falso tono affettato, «È così tetro il nero...»
«Disgustosi.» commentò soltanto Snape, col volto pieno di raccapriccio.
«Ma com'è che anche se ci sono io te la prendi con James? Potrei pensare che tu ce l'abbia con lui.» ridacchiò Sirius, «Levicorpus!»
Snape, imprecando, fu sollevato per aria. James pronunciò un incantesimo a mezza voce e improvvisamente partì un fiotto verde maleodorante che si spiaccicò sul viso e sui capelli del ragazzo sospeso davanti a loro.
I due scoppiarono a ridere.
«Oh sì, ora sei perfetto per lo Slugh-club!»
«Il verde vomito ti dona!»
Improvvisa e spaventosa come la morte giunse la voce del professor Flitwich che stava discutendo con qualcuno. Sirius e James si scambiarono uno sguardo d'allarme.
Un attimo dopo Snape era caduto a terra.
«Pietrificus Totalus!» sussurrò Sirius, sicuro che comunque l'odiato Snivellus non li avrebbe denunciati senza prove, ma comunque alterato per essere stato interrotto: «Fa la spia e ti faremo pentire di essere nato... più di quanto tu già non faccia davanti a uno specchio.»
«Dai, muoviti!» lo richiamò James, afferrandolo per un braccio e correndo via.
I due se la diedero velocemente a gambe, ancora ridendo.
«Il verde non andrà via per un bel pezzo!» trillò divertito il cacciatore Gryffindor.
«Perché, c'è differenza con la solita faccia?» domandò Sirius retorico.
«Grande idea quella di Remus, cercare nei volumi di Erbologia...»
«Beh, sai, non credo che il nostro Moony volesse questo!» gli fece presente, e di nuovo scoppiarono a ridere, fermandosi solo vicino all'aula dove si teneva il party di Slughorn. Loro non erano stati invitati, erano bravi in Pozioni ma la loro condotta faceva da deterrente, e comunque gli erano sempre sfuggiti.
«Credi che Snivellus aprirà bocca?» domandò alla fine James, ansante.
«Nah. Cercherà una contro-offensiva più sottile. Dirò a Wormtail di tenerlo d'occhio.» lo rassicurò Sirius.
Udirono delle voci in avvicinamento.
«Onestamente no.» stava dicendo Daisy Bright, sesto anno e capitano Hufflepuff, accanto a lei c'era Dirk Cresswell, Ravenclaw, quinto anno, che sembrava profondamente tediato.
«E comunque la prossima volta non riuscirà a incastrarmi con queste serate, mi darò malato all'ultimo ed eviterò di farmi beccare. Sebbene,» e qui la sua voce suonò un po' più allegra, «mi dispiacerà perdermi voi due bellezze. Lily, te l'ho già detto che il vestito ti sta d'incanto?»
«Solo due volte, Dirk. E alla prossima credo che Daisy ti scaglierà contro una fattura pungente.» rispose la Evans, ilare. I tre comparvero davanti ai due Malandrini, e James spalancò gli occhi alla vista della Evans in tiro, con un bel vestito nero che le arrivava sino alle ginocchia e lasciava le spalle scoperte. I capelli erano sciolti sulle spalle ed era truccata: in particolare sugli occhi, che sembravano più profondi e brillanti che mai. Sirius mandò un fischio di apprezzamento e lei li notò, gelandoli con un'occhiata colma di disprezzo.
«Evans, niente male!» la ignorò Sirius, allegro.
Lei lo squadrò da capo a piedi, individuando all'istante, con la precisione del miglior cercatore che vede un boccino nel buio, una microscopica macchia verde sulla mano di James.
«Che state combinando qui in giro?» domandò quindi, assottigliando lo sguardo.
«Solo una passeggiata, è proibita anche quella?» chiese Sirius con finta preoccupazione.
«Vedo della roba verde nella mano di Potter, e se troverò in giro qualcosa di imbrattato con quel colore saprò chi cercare.» lo avvisò lei, truce. Sirius si finse noncurante e guardò James, in attesa che li cavasse dall'impiccio.
L'amico continuava a guardare la Evans e aprì la bocca giusto per richiuderla senza una parola, mangiandola con gli occhi.
«Non sbavare, James.» sussurrò Sirius, dandogli una gomitata.
Lily sbuffò, avviandosi senza più rivolgere loro una parola o uno sguardo.
Sirius scoppiò a ridere.
«Cosa pensavi di fare?» gli domandò, incredulo.
James arrossì di botto, mugugnando qualcosa che non aveva senso compiuto.
«Comunque quando la Evans si accorgerà che il suo amichetto è verde ci romperà le scatole più del solito, cerca di riprenderti per allora.» gli consigliò magnanimo.
Snape ovviamente non c'era a lezione il giorno dopo, ma la Evans non dava segno di notarli. Come sempre pensava alla propria pozione col massimo della concentrazione, e i due non sapevano se pensare che non li avesse scoperti o che avesse solo rimandato il momento della verità.
James comunque ogni tanto le lanciava qualche occhiata per accertarsi che fosse sempre china sul calderone, o almeno quella era la scusa.
In realtà si domandava come aveva fatto a non accorgersi che oltre ad essere coraggiosa, fiera e anche divertente, era anche bellissima.
Di sicuro, a giudicare dal numero di ragazzi che le facevano la corte, come lo aveva coraggiosamente informato Peter quella mattina quando aveva chiesto di lei, era l'unico a non averlo notato. Lei era uscita con alcuni di loro a metà del quarto anno e già con due al quinto, quindi doveva esserne in qualche modo consapevole, eppure non dava l'idea di vantarsene, altra cosa che lui apprezzava nelle ragazze.
Sospirò per l'ennesima volta, mentre Remus seguiva con attenzione le sue mosse.
«Remus, la pozione è rossa, dovrebbe essere blu.» mormorò Peter, terrorizzato all'idea che saltasse per aria.
«Accidenti! Sirius, una mano qui?» lo richiamò altrettanto preoccupato.
«Non ne ho idea...» ammise il ragazzo dopo avergli dato un'occhiata, «Ehi, Frank!»
«Aspetta...» il ragazzo lasciò la propria pozione nelle mani di Edgar e, dopo aver controllato che Slughorn non guardasse dalla sua parte, controllò quella di Remus e Peter: «Aggiungete tre zampe di ragno e poi girate in senso antiorario. Mi raccomando, non in senso orario.»
«Sei il nostro salvatore...» lo ringraziò Peter.
James sospirò di nuovo.
«Prongs, torna tra noi.»
«Il verde è il mio colore preferito.» lo informò l'amico.
«Benissimo.» disse Sirius, dandogli un colpo sulla nuca.
«Aho! Ma sei scemo?»
«Tu sei scemo!»
«Signori Black e Potter, se avete finito di insultarvi potete tornare alla pozione...» li interruppe il professore, suonando leggermente divertito. I due annuirono offesi.
La Evans, data l'assenza di Snape, era in banco con la Doge, e in quel momento si sporse per dirle qualcosa all'orecchio. Gli occhi verde scuro della bionda saettarono su Sirius e James mentre la Evans parlava, poi entrambe scoppiarono a ridere.
«La Evans sta di sicuro parlando male di noi.» fece presente Sirius, annoiato, «Merlino, quanto è fissata quella ragazza...»
«Però...» cominciò James, scompigliandosi i capelli, «Però ieri notte era proprio...»
«Carina, sì. Ehi, Moony, senti...»
«Non ora.» lo bloccò lui, nel consueto panico di fine ora di Pozioni.
«Professore, credo che mi stia per esplodere tutto qui!» chiamò la MacDonald qualche posto più indietro, e solo pochi coraggiosi risero, mentre gli altri già si chinavano a terra, conoscendola.
«Di nuovo? Voglio dire, allontanatevi dal calderone, ragazze...»
«Stavolta non è colpa mia!» si giustificò lei, mentre la sua compagna di lavoro annuiva colpevole.
«Oh no, avete gettato una radice di asfodelo qui? Un secondo...»
E mentre il professore si voltava verso uno scaffale per prendere qualcosa, la Evans guardò dritto negli occhi James, che si bloccò, interrotto nel mezzo di una sua occhiata come quelle che continuava a lanciarle da tutta la mattina. Frank, che lo chiamava per avvisare Remus che poteva smettere di mescolare, notò l'incrocio di sguardi e si interruppe, attirando l'attenzione di Sirius e di Remus stesso.
Lei fece un lento e largo sorriso trionfante, cui James rispose con un'occhiata vacua.
Poi la ragazza estrasse la bacchetta da una piega della manica e la puntò direttamente al calderone su cui lavoravano James e Sirius, che si immobilizzarono atterriti. Remus dietro di loro fu l'unico ad avere il buon senso di gettarsi a terra, mentre Frank spalancava la bocca.
Vi fu un boato e la stanza si riempì di fumo, tra le grida degli studenti e i tentativi di fuga verso l'esterno.
James, sdraiato per terra, vide soltanto la chioma rossa sferzare per aria e lei sparire per la porta, seguita da studenti a tentoni.
E invece che arrabbiarsi si trovò a ridacchiare ammirato, senza badare alle imprecazioni di Sirius e decidendo che avrebbe convinto quella belva a uscire con lui, a qualsiasi costo.
Aveva lanciato un incendio alla loro pozione.
Sia chiaro, James e Sirius li ho odiati qui, ma era il quinto anno e mi toccava... la scena in cui Lily tira fuori la bacchetta è durata due secondi, Remus ha proprio i riflessi da licantropo XD
Qualche coordinata temporale:
James ha deciso che Lily gli piaceva caratterialmente già al quarto anno con il momento “difendiamo i Licantropi”, però non ha cominciato a provarci veramente con lei se non si considera il parlare con voce matura e attirare la sua attenzione con scherzetti.
Poi Sirius ha cominciato a credersi il Gramo e Remus ne ha approfittato per suggerire a James di provare a uscirci assieme, nonostante James continuasse a dire che la Evans NON gli piace.
E adesso James si è finalmente deciso ad andarle dietro e tormentarla del tutto.
Ci vorranno due-tre mesi e un discorsetto tra i due per fargli capire, anche solo inconsapevolmente, che si è già innamorato perdutamente di lei in tutti i suoi lati, e sì, ho scritto anche quello.
Se non è chiaro fatemelo sapere!
Prossimo capitolo: Il migliore amico Gryffindor [inizio aprile '80].
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