Sorrido a questa scena.

Nemmeno i dissennatori, almeno per ora, riescono a placare la rabbia che si porta sempre dentro Rod, mio marito ha davvero il diavolo in corpo.

Le grida risuonano lungo i corridoi bui e umidi, lunghi e deserti, delle segrete e sotterranei del palazzo del Wizengamot. Li attraversiamo lentamente, tutti, prima di essere trasferiti ad Azkaban. Solo noi quattro, gli altri, i vigliacchi, i traditori, si sono salvati grazie a segreti, bugie, voltafaccia ed intrighi.

Noi no, io no. Io sono l’unica fedele.

Torno a guardare la scena davanti a me, il piccoletto sta effettivamente piangendo come un bambino punito da genitori cattivi. Gli avrebbe fatto bene il calcio di Rod. Barty ha tentato di commuovere il padre, ha tentato di tirarsi fuori dalla faccenda a cui ha partecipato ben convinto.

Anche lui, in fondo, è come tutti gli altri.

Almeno Rod e Rab hanno mantenuto la loro dignità, il loro onore di uomini e Mangiamorte convinti, non hanno negato, hanno taciuto orgogliosamente.

Io no però, io non potevo tacere. Dovevo proclamarmi l’unica fedele, l’unica che farebbe tutto, assolutamente tutto, solo per lui, il mio Signore, ora, in passato e per sempre. Sarà davvero sempre così per me, è ciò che voglio, per cui vivo.

Lo aspetterò, tornerà da me.

Lo ha promesso.

Mentre penso queste cose, forse per farmi un po’ di forza, Rab, che fino a quel momento è stato zitto e tranquillo, mi si avvicina lento e mi domanda “Ti sei proprio proclamata sua fedele seguace, hai palesato a tutti la tua dedizione assoluta al Signore Oscuro … e così anche la nostra …”

Mi pare di scorgere un certo rancore nella sua voce, e io che pensavo volesse darmi supporto.

All’inizio, pareva il più convinto, fra coloro che mi hanno seguita per cercare l’Oscuro Signore.

Prima ancora che io potessi rispondere, comunque, è intervenuto anche Barty, come uno sciocco, fra le lacrime “Sei pazza, sei stupida, ma che ti è saltato in mente? Come potremo fare qualcosa per il nostro padrone ad Azkaban? Come riusciremo a sopravvivere là dentro? Me lo puoi spiegare?”

Io guardavo tutti torva, cupa, avrei voluto sbranarli dalla rabbia. Mi si rivoltavano contro. Non capiscono che, senza il mio Signore, la mia non è vita. E nemmeno la loro dovrebbe essere tale.

Ma, evidentemente, non possono capire, non possono concepire quello che io sento e provo, quello che io desidero per me e il mio Signore.

“Ho fatto l’unica cosa che era giusto fare, l’unica che avrebbe fatto una vera Mangiamorte. Non mi distruggeranno. Non sono debole come voi.” rispondo, ormai certa di essere la sola ed unica a non aver abbandonato il mio amato padrone.

Poi però, inaspettatamente, Rod aggiunge “Hai fatto la cosa giusta, l’unica da fare, è vero.” ci voltiamo tutti verso di lui con sorpresa. Sapevo benissimo che lui era stato il primo a pensare che la nostra fosse una missione suicida. Non avrei mai immaginato che, le mie parole dette in pubblico, gli avessero suscitato una reazione positiva.

“Sì certo, noi non siamo dei vigliacchi, io, per lo meno, non lo sono. Se compio un’azione, è perché ne sono convinto e orgoglioso.” dice, ma col volto duro, con lo sguardo nervoso, rabbioso. Poi aggiunge “La mia è una devozione sincera, a colui a cui ho promesso fedeltà a vita.” queste parole rimangono a librarsi nell’aria, come sospese.

Il concetto, il messaggio, non è tutto lì.

Infatti mi guarda, con odio, con rabbia e, mi pare di scorgere anche una forte gelosia “Sì Bella, la mia è totale devozione … ma tu … tu, là, dentro, in quella sala, davanti all’intero mondo magico, hai fatto una vera e propria dichiarazione di amore eterno e totale al Signore Oscuro.”

A queste parole il cuore prende a battermi forte, molto più forte di quanto potessi immaginare potesse accadere. Io ho fatto una dichiarazione di amore, eterno e totale … al mio Signore.

Al Signore Oscuro.

Non me n’ero resa nemmeno conto. Ho parlato col cuore e con l’anima. D’istinto. Come sempre.

Sorrido a me stessa nel buio dei corridoi lugubri e umidi di nebbiolina opaca.

Sono felice e orgogliosa di me. E innamorata davvero. Esiste solo lui, sempre lui.

Nulla mi spaventa ora, nemmeno Azkaban.

Tutti mi guardano irati, traditi, frustrati … io sono l’unica a sorridere, perché penso al mio Signore. Penso a quando saprà cosa ho fatto per lui.

Non vorrà sapere che è stato per amore, gli dirò che è stata solo dedizione, devozione, adorazione.

Gli dirò tutto … perché tornerà da me, lo so, lo sento.

Me l’ha promesso e io lo aspetterò.

Sempre.