Sedie
volanti [maggio 1° anno]
«Cinque punti in meno a testa. Ora voglio che recuperiate le sedie che avete incantato per tutto il castello. Se domani mattina anche un solo studente non avrà la sua sedia passerete un mese di punizione!»
Sirius e James si scambiarono un'occhiata allegra. Non ci voleva nulla a recuperare le sedie, anche quelle che correvano per il soffitto. La piccola Mary MacDonald si strinse nelle spalle, colpevole di aver chiesto a James come facesse ad essere così bravo in Incantesimi.
La McGonagall si voltò verzo gli altri tre, stringendo le labbra sino a farle scomparire e scrutandoli con aria torva, simile a quella che l'aveva animata appena entrata in aula trascinando il gruppetto con sé e rimproverandoli incoerentemente.
«Signorina Evans, signorina Doge e signor Sanders, sono francamente delusa dal vostro comportamento. Specialmente dal suo signorina Evans, lei è sempre stata una delle migliori studentesse... E mi vedo costretta a togliere venti punti a testa per lei e la sua compagna e cinque al signor Sanders per non aver chiamato aiuto.»
A James sfuggì un verso strangolato mentre guardava con orrore la smorfiosetta secchiona coi capelli rossi, l'amica di Snivellus.
«Ma professoressa! La coppa!» tradusse Sirius.
«Non intromettetevi o la punizione di un mese scatterà da ora! Voglio che voi tre aiutate i qui presenti a catturare le sedie. E che non succeda mai, mai più, che io debba accorrere per fermare una rissa tra elementi della mia stessa casa, non importa il motivo! È una vergogna e non tollererò altri comportamenti simili!»
Lily Evans incrociò le braccia, furibonda e Glory Doge alzò gli occhi al cielo, mentre Harry Sanders annuiva preoccupato.
Quando la McGonagall uscì fu lui il primo a parlare.
«Quelli della squadra di Quidditch ci faranno fuori.»
«Tutta Gryffindor ci farà fuori.» lo corresse Lily, tetra.
«Una rissa?» ripeté incredulo James, «Vi siete picchiate?»
«Pensa agli affari tuoi, Potter.» rispose Lily offesa.
«Ohhh, pensa agli affari tuoi, Potter!» le fece il verso lui con vocetta acuta, mentre Sirius scoppiava a ridere.
«Mettiamoci al lavoro.» si intromise Harry sorridendo.
«Meglio.» mormorò la MacDonald.
In realtà non fu particolarmente difficile, anche se alcune sedie accanto al passaggio per i sotterranei cercarono di attaccarli e una precipitò sulla schiena di Sirius rischiando di farlo volare giù dalle scale. Le ultime si erano accatastate accanto al portone di ingresso, e quando due spinsero James facendolo aggrappare alla maniglia la porta si aprì e uno sgabello cominciò la corsa verso la libertà.
«Andata.» mormorò Harry.
«No! Significa che passeremo un mese di punizione insieme?» inorridì Lily guardando James, che scatto ovviamente verso l'esterno. «Che fai, è proibito!»
«Evans, preferisci rischiare una punizione o averla di sicuro e passare un mese con me?»
«Che schifo.» borbottò Glory, correndogli dietro.
«Sirius, tu prendi le altre!» urlò James.
Lily ed Harry si scambiarono uno sguardo.
«Siamo Gryffindor, no?» la stuzzicò l'amico, correndo poi fuori. Lily sbuffò, incerta, e infine li seguì.
Sirius era molto contrariato all'idea di essere stato mollato a far da guardia alle altre sedie, e si ricordò della ragazzina con lui solo quando lei si appese al suo mantello con gli occhioni sgranati dalla paura. Erano azzurri e sembravano cercare tutto il soccorso del mondo in Sirius.
«Mh... Tu saresti la Mac-qualcosa?»
«MacDonald.» lo corresse lei, con una vocettina appena udibile, «E adesso che succederà?»
«Ma niente, tranquilla, James recupererà la sedia in un minuto.»
«Non entrerò nella Foresta Proibita.» dichiarò Glory, fermandosi davanti agli alberi e mettendosi le mani sui fianchi, «Vacci tu, Potter.»
«Non c'è nulla da temere, io ci sono già stato.»
«Appunto, vacci tu.»
«Ehi, non darmi ordini!» si lamentò ovviamente lui.
«Imbecilli.» fu il commento di Lily, che li superò addentrandosi nella foresta, «Non possiamo farci scappare la sedia!»
In realtà l'incoscienza era stata dettata anche dal voler dimostrare di essere migliore di loro, cosa di cui si pentì due secondi dopo aver attraversato il primo cespuglio.
«Evans, aspetta!»
«Lily, accidenti a te!»
«Stupida mocciosa...»
Ovviamente l'ultima era Glory.
«Come se tu fossi un'adulta, Doge.» ringhiò lei, e Harry finalmente tornò al suo fianco.
«Non è il momento di litigare, dov'è andata la sedia?»
«Per di là! Non ci conviene inoltrarci più di tanto.» rispose indicando la via. Si avvicinarono e videro la sedia cadere giù per un pendio sconnesso.
«È pericoloso passando per di qua.» osservò Harry, «Facciamo il giro.»
«Dobbiamo dividerci, così se scarta di lato non la perdiamo.» suggerì James.
«Idea brillante, dividerci.» commentò Lily ironica, «Quel genere di cosa che va a finire bene.»
«Saremo a portata di sguardo, Evans! Vieni con me, Doge, con questa qua impazzirò.»
«Tu...» cominciò Lily con sguardo truce.
«Lily, andiamo.» tagliò corto Harry, afferrandola per un braccio.
«Vorrei che Severus fosse qui. Lui avrebbe saputo almeno venti incantesimi per bloccarla anche da lontano. O per attraversare la foresta senza rischi.»
«Grazie, Lily. Mi fai sempre sentire utile.»
«No, non volevo dire...» bofonchiò lei.
«Scherzavo, dai. Però se continui a stuzzicare così Potter...»
«È lui che stuzzica me!»
«Come mai hai fatto a botte con la Evans? Non che non sia irritante...» domandò James. Glory lo guardò da capo a piedi e poi domandò: «Tu sei un Purosangue, vero?»
«Sì, e allora?» si stupì lui.
«I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non è bene dare confidenza ai babbani? La Evans è figlia di babbani quindi non mi piace.»
«MacDonald, come ti chiami?» domandò Sirius, facendo levitare le sedie nella classe giusta.
«Mary.» rispose lei timidamente.
«Perché ci stai aiutando? Tu non sei obbligata...»
«Mi sento in colpa... Ho chiesto io a Potter di farmi vedere come faceva, ricordi?» mormorò lei, giocherellando con una ciocca dei lunghissimi capelli neri.
Sirius restò per un momento ipnotizzato dal fiocco viola che pendeva dal suo cerchietto, chiedendosi quanti anni avesse. Sembrava microscopica, chissà cosa ci faceva a Gryffindor, non pareva avere chissà quale coraggio da vendere.
Poi si ricordò dei propri tre compagni di stanza, escluso James, che non erano molto meglio.
«Sei figlia di babbani anche tu?»
«Solo mio padre lo è. Tu invece vieni da una casa nobile o qualcosa del genere, no? Me l'ha detto mia mamma...»
«Già. In che casa era tua madre? Gryffindor?» domandò, pensando che forse era di famiglia, com'era stato per Longbottom, Lupin e Peter.
«Slytherin.» rispose lei, guardando a terra.
«Davvero? Voglio dire... E le va bene che tu sia in Gryffindor?» domandò interessato, pensando alla reazione della propria famiglia.
«Insomma...» rispose lei, mordendosi le labbra, «Però è mia mamma, quindi certo che le andrà bene. E se anche non le andasse bene, io sono una Gryffindor e tale resto.» aggiunse, come colta da improvvisa ispirazione, alzando la testa e guardandolo negli occhi.
Sirius inclinò leggermente la testa, pensieroso.
«Ti posso chiamare direttamente Mary?»
«Certo!»
Un rumore improvviso li fece sobbalzare.
«Cos'è stato?» sussurrò Lily.
«Lumos.»
Lily gli si gettò addosso per fargli spegnere la bacchetta: «No, Harry! Attireremo qualunque cosa ci sia nel bosco!»
«Nox!» si affrettò a dire lui, «Dove cavolo sono Potter e Doge?»
«Spero che non siano stati mangiati...» mormorò lei atterrita.
«Ma... Okay, immagino dovrebbe andarmi bene già il fatto che tu non li voglia morti.»
«Non sei divertente, Harry.»
«Non voglio esserlo infatti, facevo una semplice constatazione.»
Un fruscio li fece immobilizzare.
«Oh, Dio, non credevo che avrei mai pregato una cosa simile, ma fa che sia una sedia...» mormorò Harry, allungando un braccio per spingere Lily dietro di sé. Lei aveva estratto la propria bacchetta con un'aria combattiva che non gli piacque per niente.
«Ma secondo me questi discorsi non hanno senso.» disse James dopo qualche minuto di silenzio.
«Quali?» domandò Glory, seguendo il lontano ballonzolare della sedia.
«Questi sui nati-babbani! I miei genitori mi hanno insegnato che siamo tutti uguali! E poi ho conosciuto anche maghi con parenti babbani che sono fortissimi! Per esempio c'è Jordan che fa schiantare dal ridere!»
«Ma dai, faranno anche sorridere, ma persino gli elfi domestici sono migliori di loro con la magia. Possono essere buffi, ma secondo i miei genitori non c'era alcun motivo per permettergli di andare a Hogwarts.»
James si fermò e la guardò con remoto divertimento.
«E allora come mai sei stata smistata a Gryffindor? Se la pensassi così... il Cappello Parlante ti avrebbe smistato a Slytherin.»
Glory assottigliò le labbra sino a farle quasi sparire.
«E poi dimmi, la Evans ti sembra davvero poco dotata?» proseguì lui.
«Non la sopporto... Sempre così sicura di sé, sempre con la mano alzata... Non sa stare al suo posto.» sibilò lei, arrossendo di rabbia.
«Dimostra che tutto quello che ti hanno insegnato è sbagliato. Succede, è successo anche a Sirius, solo che lui non era così scemo da credere ai genitori prima di aver visto come stavano le cose. Quella a Hogwarts è stata solo la conferma che siamo tutti uguali.»
«Mi hai dato della scema?»
Udirono un rumore di passi e smisero all'improvviso di parlare, scambiandosi un'occhiata spaventata.
«Saranno i centauri? Hagrid mi ha detto che ce ne sono...»
«Centauri?» ripeté lei con voce stridula.
«Corri!»
«E i tuoi genitori sono stati felici del tuo smistamento?» domandò Mary, sedendosi su un banco dell'aula di Trasfigurazione.
Sirius rise, «Estasiati. Ma va bene così, mi fa solo piacere. Sarà divertente questa estate... Non ci stanno mettendo troppo a tornare?»
«E se fosse successo qualcosa?» pigolò Mary, evidentemente impaurita. Sirius si schiarì la gola, a disagio. L'unica cosa di cui era sicuro era che se si fosse messa a piangere l'avrebbe schiantata e sarebbe scappato. «Forse dovremmo andare a cercarli.» propose invece lei.
«Oh. Dici? Non lo so, magari dovremmo fare da palo nel caso passi il vecchio Filch, sai, il custode. In teoria non abbiamo il permesso di uscire dal castello.»
«Le sedie le abbiamo prese tutte?» domandò lei guardandosi intorno.
«Lo spero...» rispose lui.
Glory cacciò un grido pieno di terrore alla vista degli enormi ragni che stavano venendo loro incontro.
«Che accidenti sono quei cosi?» strillò James con voce stridula.
«Acromantule, imbecille! Fa qualcosa!» gridò lei, riprendendo a correre nel senso opposto.
Improvvisamente fu come se la foresta stesse cercando di trattenerli: radici che prima non c'erano erano comparse per farli inciampare, i rami bassi li graffiavano, le pietre erano scivolose e il terreno pieno di fossi.
Glory inciampò, schiantandosi sulla schiena di James e facendoli ruzzolare a terra.
James imprecò a mezza voce, strisciando verso la bacchetta per recuperarlo.
«Hagrid ci ha portato degli spuntini?» domandò uno dei ragni, con una voce cavernosa che lo fece rabbrividire. Glory gridò con tutto il fiato che aveva in gola.
«Non lo so, chiamate Aragog!» rispose un'altra voce più indietro. Il ragno più vicino mosse le enormi zampe verso le gambe di Glory.
«STUPEFICIUM!» urlò Lily, piombando in mezzo a loro e calpestando la mano di James che cacciò a sua volta un urlo: «Scusa!»
«Alzatevi e correte!» ordinò anche Harry, guardando i ragni e impallidendo, mentre con un braccio aiutava Glory a sollevarsi.
«Mi hai rotto le dita come minimo!» piagnucolò James.
«Non è il momento di lamentarsi!» ruggì Lily, che aveva assunto un cipiglio da capo Auror e cercava di schiantare imitando Severus, «Stupeficium! Stupeficium! Al diavolo, non funziona! Pietrificus Totalus!»
Si levò una luce improvvisa e poi un folto stormo di uccelli enormi si precipitò verso le acromantule.
I ragni si fermarono, sorpresi, e i quattro ragazzi scapparono via.
«La sedia!» gridò James, «Accio sedia!»
«ACCIO SEDIA? POTEVI RICHIAMARLA COSÌ?»
«Non sarebbe stato avventuroso! Che ne sapevo che c'erano ragni giganti?»
«Chi è là?» gridò la voce familiare di Hagrid.
«HAGRID! SONO JAMES!»
«Oh, grazie al cielo...» sospirò Harry, e uscendo allo scoperto alla luce della luna era visibile il sangue che gli scorreva sul viso.
«Che hai fatto alla testa?» squittì Glory, spaventata.
«Non ho visto bene cosa fosse, comunque ci ha attaccato un animale... Lily, come stai a proposito?»
«Ho solo qualche graffio.» minimizzò lei.
«Ma che ci fate voi qui?» domandò Hagrid, stupefatto, vedendo arrivare James con una sedia sotto braccio, una ragazzina bionda che non conosceva, Harry barcollante e Lily con la bacchetta ancora puntata all'indietro.
Ci volle qualche minuto per spiegargli la situazione, e poi si fecero scortare da lui.
«Per favore, non ce lo dite alla professoressa che tengo Aragog ancora qui...» li pregò Hagrid, riaccompagnandoli al portone.
«Tranquillo, terremo il segreto! Vero, ragazzi?» esclamò James tornato allegro. Glory non disse nulla, Harry confermò e Lily diede una leggera pacca contro il braccio di Hagrid, grosso più o meno quanto lei intera.
«Che cosa state facendo qui fuori?» li accolse la McGonagall a braccia conserte e narici frementi. Dietro di lei Sirius si scusava con lo sguardo e Mary giocherellava con l'uniforme senza alzare gli occhi.
«Oh, una sedia era fuggita e l'abbiamo recuperata! Così non ci punirà per un mese, no?» rispose James innocentemente.
«Fuggita dove? Sanders! È sangue quello?» inorridì l'insegnante.
«C'erano nella Foresta...» spiegò Hagrid.
«DOVE?»
«E poi siamo tornati dentro, e la McGonagall ha dato venti punti alla Evans per averci salvato da quel mostro che ci siamo inventati e altri venti anche a Sanders per lo stesso motivo! E poi cinque per aver eseguito i suoi ordini a me e alla Doge! Sicuramente voleva recuperarli per la coppa delle case!» stava raccontando entusiasta James ai compagni di stanza. Peter era quasi caduto dal letto, Frank sembrava essersi dimenticato come chiudere la bocca e persino Sirius aveva ancora gli occhi spalancati. Soltanto Remus sembrava totalmente disinteressato come sempre.
«Acromantule, wow...» commentò l'erede dei Black, «E uccelli che vi hanno salvato...»
«Enormi! I ragni vengono mangiati da alcuni uccelli, no?» disse James, «Saranno i loro normali predatori.»
«Le acromantule non hanno normali predatori.» lo corresse automaticamente Remus, «Non erano normali.»
Tutti gli sguardi andarono a lui, che arrossì e sollevò il libro per coprirsi il viso. Tipico di lui mettersi a precisare cose così poco importanti.
«In effetti non capivo da dove fossero sbucati degli enormi uccelli...» commentò Frank.
«Erano sicuramente un'illusione messa lì per proteggere gli studenti. Dopotutto le fenici non si trovano tutti i giorni.» spiegò.
«Scusa un attimo, ma tu come lo sai che erano fenici?» domandò Sirius sospettosamente, «Ehi, Lupin?»
Adesso anche la fronte di Remus sembrava rossa.
«SEI STATO TU!» strillò James facendoli sobbalzare, «Ci hai salvato tu, eri tu nella Foresta Proibita!»
«Io non c'ero!» negò immediatamente lui, non sapendo come formulare il discorso, «Ho solo... ricordato la fenice nello studio del preside e usato quelle mandandole verso la zona in cui Hagrid mi ha detto che si trovavano. Lui mi aveva già parlato di loro e della Foresta Proibita, l'ultima volta che sono andato a trovarlo, e avevo pensato che le avrebbe scioccate dato che tutti sanno che il preside ha una fenice, o perlomeno Hagrid lo sa.» disse un po' confuso, ripensando alle ore passate a leggere libri di incantesimi invece che a giocare con gli altri bambini che venivano allontanati da lui; non avrebbe mai pensato che gli sarebbe tornato utile per salvarli. «Dato che non tornavate dalla foresta ho pensato di prendere precauzioni... Avreste potuto seguirle per tornare indietro. Beh, non ero sicurissimo delle acromantule comunque.» ammise, mettendo giù il libro. «Volevo usarle solo per farvi un po' di luce e da guida, le guide magiche possono assumere la forma che si vuole, e le ho fatte a forma di fenice giusto per sicurezza.»
Non sapeva neppure perchè lo aveva fatto invece che correre a denunciare tutto ai professori. Forse era che quel James gli piaceva molto, anche se era certo che non sarebbero mai potuti diventare amici.
E ora quello stesso James lo guardava esterrefatto.
«E tu come lo sai che eravamo lì?»
«Volevo studiare, credevo foste in camera e così mi sono allontanato, ma mi sono addormentato... Ero nella Sala Comune Ravenclaw, conosco il Prefetto. Comunque tornando qui vi ho visti correre verso la Foresta.»
«Hai una vista pazzesca! Era anche buio!» considerò Frank, e lui si irrigidì.
«E la sedia? L'hai fermata tu?» domandò Peter.
«Sì. Dopo averli visti passare sono uscito ad aspettarli fuori.»
«Questo è impossibile!» esplose Sirius, «C'eravamo io e la MacDonald davanti all'ingresso!»
«Ehm, sì... ma... io ho preso un passaggio...» replicò lui intimorito.
«Un passaggio?» ripeté Peter interessato.
«Un passaggio per l'esterno. Sapete... un passaggio segreto. L'ho scoperto per caso.» continuò Remus a disagio.
«Ci hai salvato la vita, Remus!» disse improvvisamente James, «Sei stato geniale! E devi proprio dirci tutto quello che sai dei passaggi della scuola!»
«Oh, buonanotte.» fece Frank, gettandosi a letto, «I miei cugini sono Prefetti e passo tutto il tempo con loro, preferisco non sapere.»
Gli rispose un coro di “buonanotte” e poi James e Sirius si sedettero accanto a Remus con lo stesso identico ghigno sul viso.
«Allora, dicevamo, Remus...»
«Già, sembra che tu non sia poi solo un secchione asociale...»
«Secch-»
«Sei stato così coraggioso anche tu!»
«Peter ha ragione!»
Remus sentì di nuovo il calore confluire sulle sue guance, e guardò James di sottecchi. Sembrava sinceramente ammirato. Si rese conto solo in quel momento che avevano cominciato anche a chiamarlo per nome.
Cominciarono a parlare del passaggio, poi del perchè erano finiti in punizione, e infine il discorso si spostò più indietro, e James e Sirius cominciarono a raccontargli le loro ultime marachelle che avevano dovuto tenere per loro pensando che altrimenti avrebbe fatto la spia. Remus dal canto loro gli spiegò che era di salute cagionevole e gli capitava spesso di addormentarsi in giro per il castello e di girare a qualsiasi ora della notte, scoprendo anche posti sconosciuti nel castello stesso. Smisero di chiacchierare solo a notte fonda, quando crollarono nel sonno uno dopo l'altro, tutti accasciati sul letto di Remus, che chiuse gli occhi per ultimo, dopo aver assaporato quel raro momento di compagnia.
Era così che ci si sentiva ad avere amici, quindi.
Quando quella mattina furono svegliati da Frank però per poco non si misero a piangere tanto erano stanchi.
«Quella maledetta vecchiaccia con le sue punizioni inopportune...» stava dicendo Sirius, mentre James cercava di aggiustare i capelli che si erano sollevati da un lato soltanto. Remus sbadigliò stancamente, pensando che non sarebbe mai riuscito a non addormentarsi a lezione, e Peter si lasciò cadere per terra riprendendo a sonnecchiare.
«Ci si vede...» salutò Frank, andando come al solito a chiamare Edgar Bones e i cugini.
«Ciao... Andiamo Remus, oggi fai colazione con noi, vero?» lo invitò Sirius, mentre James si prendeva a parolacce da solo insultando i propri capelli.
«Con voi?» ripeté Remus sorpreso, e James si interruppe per un momento, confuso: «Certo, siamo amici ormai, no?»
«Ami... Sì, okay.» accettò di fronte all'occhiataccia di Sirius.
«Bene, così ti vogliamo! Sai cosa stavamo pensando di fare io e Sirius?» cominciò James, e la solita voce squillante suonò meno stonata del solito alle orecchie di Remus, che si ritrovò ad annuire con un sorriso inconsapevole.
Da dietro le sue spalle Sirius sorrise complice a James.
Lily si stava pettinando i capelli a fatica, mentre come sempre Claire era già perfetta nonostante avessero fatto le ore piccole per sentire il suo racconto. Mary Elizabeth invece dormiva ancora, e Sarah si era chiusa in bagno.
Glory le scoccò un'occhiata torva prima di uscire dalla stanza e lei si trovò a sospirare.
«Io vado...» salutò le altre, uscendo come sempre per prima e correndo poi a rotta di collo verso il ritratto della Signora Grassa. Ignorò ricambiata Glory che ancora aspettava in sala comune e fece le scale di volata, fermandosi solo per salutare con una mano Harry che compariva con Bones e Longbottom.
Severus la aspettava vicino alla Sala Grande, e lei incurante dei commenti altrui gli buttò le braccia al collo. I compagni antipatici di Severus non c'erano, perciò abbracciandolo ricevette solo uno sguardo condiscendente da parte di un gruppo di ragazze più grandi.
«Ciao, Sev!» lo salutò gioiosamente, lasciandolo andare. L'amico era arrossito violentemente e farfugliò il proprio saluto.
«Senti, devo raccontarti un sacco di cose! Possiamo rubare qualcosa e fare colazione fuori?»
«Penso... Che hai fatto al viso?» domandò lui preoccupato notando il cerotto sulla sua guancia e il sopracciglio spaccato.
«Appunto, ti voglio raccontare proprio questo! Dai!»
«Dammi cinque minuti.» accettò lui, e lei gli sorrise radiosamente prima di anticiparlo. Sperò soltanto di incontrare quell'odioso di Potter e i suoi amici perchè non scocciassero Severus come al solito.
Severus invece ci mise qualche secondo a riprendere il controllo delle proprie gambe, e entrò in Sala Grande più felice del solito.
Fu una fortuna non incrociare il cammino di Potter e Black, ma forse i due non lo avrebbero neppure notato, presi com'erano dalla conoscenza del compagno di stanza con cui avevano legato meno di tutti.
Il fatto che Remus fosse diverso da loro e per i fatti suoi spiega come James e Sirius non abbiano notato subito le sue sparizioni, quando persino una sua studentessa è riuscita a fare due più due! E Remus stando solo si è esercitato tantissimo soprattutto in Difesa e Incantesimi.
Sirius smetterà entro poco tempo di calcolare la piccola Mary MacDonald che in compenso lo terrà d'occhio stile Ginny con Harry XD
Lily per me inizialmente tentava anche di far vedere che lei era forte – molti lo fanno da piccoli, io compresa – salvo pentirsene subito. Solo crescendo un po' imparerà a fare solo ciò che si sente realmente, risultando peraltro molto più eroica...
Glory si è data una bella calmata già al secondo anno e poi è diventata gentile con Lily al terzo, dopo la morte di Harry, anche se con gli altri è rimasta con la puzza sotto il naso.
Il prossimo capitolo è Ordine [ottobre '78]
Ah, già che più di una persona voleva uccidermi per non averlo fatto notare sappiate che:
Sto scrivendo anche una raccolta sui Weasley con i momenti persi, ovvero la reazione dei gemelli alla morte di Sirius, quella di tutti alla partenza di Ron, eccetera.
Nel mio account facebook c'è una nota con il prologo e il primo capitolo della storia AU dove Mary e tutti sopravvivono (Il che porterà a tragedie ancora peggiori perché se non ci passano loro ci devono passare Harry e nuova generazione). Non so neanche se la continuerò – probabile – o se la pubblicherò, - meno probabile – ma se siete tra quelle a cui piange il cuore al pensiero di Mary morta e vi consolerebbe saperla da qualche parte viva, sana e mamma, prego.
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