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Autore: Iva27    03/11/2010    2 recensioni
Lily Evans odia James Potter con tutta se stessa.
Ma per colpa di un suo desiderio che vuole assolutamente realizzare deve chiedere il suo aiuto. Ce la farà a mettere da parte l'orgoglio e chiedere aiuto proprio a lui?
Oppure si romperà l'osso del collo cadendo da... diciamo una scopa???
leggete e lo saprete!
arrivata undicesimo al contest "Classici Disney Contest" indetto da Lyrapotter e vincitrice del premio miglior accoppiata!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'I miei malandrini'
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Terzo capitolo


-ma perché non posso usare la tua scopa?- chiesi accigliata.

Era il giorno dopo. Il volo della sera precedente era stato bellissimo e ci eravamo avviati verso il castello solo alle luci del tramonto.

Dopo che fummo scesi dalla scopa un sentore di imbarazzo ci aveva invasi. Anzi, mi aveva invaso, azzittendomi e congelandomi quasi del tutto.

Lui aveva fatto finta di niente dicendomi che l'indomani avrei volato da sola. Ormai avevo sconfitto completamente le vertigini.

Io non ne ero del tutto convinta ma di certo non avrei mai avuto il coraggio, ne gli avrei dato la soddisfazione, di dirgli che era per lui che non avevo avuto paura.

Ma ora invece della sua lucente e bellissima scopa mi voleva dare una delle scope della scuola.

-non sei ancora pronta. Con me sopra è un conto. Ma se non la sai guidare per bene rischi solo di cadere per la troppa velocità. Per oggi proverai solo con quella, chiaro?- disse deciso.

Lo guardai un po' contrariata ma annuii.


Dopo un'ora intensa di volo dovetti ammettere che aveva completamente ragione Potter.

Guidando una scopa tanto lenta che le farfalle mi superavano in volo riuscii a cadere dodici volte, a spaventarmi come una pazza per molte curve sbagliate e quasi senza voce per tutte le grida che avevo lanciato.

Inoltre, il fatto che Potter guidasse la sua scopa era ben evidente.

Era sempre vicino a me pronto a correggere le mie mosse e quando non ci riusciva perché era troppo lontano mi prendeva con prontezza mentre cadevo.

Tornai al castello non osando dirgli neanche una parola.

Ero troppo delusa da me stessa. Pensavo di riuscire a imparare velocemente. Ma non ci riuscivo.

-Evans come mai il muso? Guarda che tutto sommato non è andata male- mi tentò di rincuorare lui.

-non mentire Potter. Non ti viene affatto bene- lo rimbeccai io arrabbiata.

Era facile arrabbiarsi piuttosto che disperare.

-non sto mentendo. Sei passata dal temere di volare al farlo senza paura se non quella dovuta al fatto che non sai guidare una scopa.

Ti assicuro che vai alla grande. Devi solo avere pazienza. La pratica aiuta tantissimo- mi assicurò.

Non ribattei ma solo perché probabilmente gli avrei solo ringhiato contro, o qualcosa del genere.

-quando ci vediamo domani?- domandai per poter tornare nel mio dormitorio e fare i compiti che mi resi conto di aver dimenticato. Non era da me una cosa del genere. Ma dopo un volo come la sera precedente non mi aspettavo davvero una tale delusione quel giorno.

-domani non posso. Ma sabato mattina ho gli allenamenti e possiamo vederci o prima o dopo. Che ne dici?- chiese.

Prima o dopo...

-dopo. A che ora finirete?-

-verso mezzogiorno. Poi gli altri vanno a mangiare e noi voliamo un po'. Sono sicuro che andrà sempre meglio- mi assicurò. Lo guardai accigliata e poi annuii.

-ciao- lo salutai salendo le scale ancor prima di ricevere risposta.


Incredibile quanto l'idea di dover aspettare mi faceva quasi impazzire.

Io volevo volare. Io volevo tornare in aria, volare nel cielo.

Era un grande bisogno, ma dovevo resistere.

Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi. Non dovevo aspettare poi così tanto...


Ed ecco finalmente sabato. Andai al campo da Quidditch e trovai i Grifondoro intenti ad allenarsi. Mi nascosi come al mio solito e li guardai volare. Appena ebbero finito guardai tutti andarsene tranne Potter.

Che mi cercava con lo sguardo. Quando non ci fu nessuno emersi dal mio nascondiglio e lo raggiunsi.

-ma sei un camaleonte? Compari dal nulla neanche avessi un mantello dell'invisibilità- mi accolse lui.

-esagerato. Sono solo molto attenta. Non vorrei che qualcuno scoprisse di noi... cioè- arrossii subito mentre cercavo di correggermi.

Mi bastò vedere il suo viso divertito per volermi rimangiare tutto all'istante.

-intendevo che non voglio si sappia che faccio il pagliaccio sulla scopa- dissi semplicemente.

-si, ne sono convinto. Guarda, mi hai così convinto che quasi mi chiedo se il tuo viso è rosso solo perché ti sei arrostita al sole- sghignazzò lui.

Mi piaceva troppo il suo sorriso, così tanto che quasi non gli avrei risposto a tema. Ma dovevo rispondere.

-stai dicendo che sto mentendo? E allora secondo te cosa voglio nascondere?- lo sfidai.

Mi ero avvicinata per fronteggiarlo, e lui mi si avvicinò ancora.

Ormai eravamo a pochi centimetri di distanza, dovevo alzare il volto per guardarlo negli occhi.

Sorrise furbamente guardandosi intorno.

Tornò a parlare solo quando i suoi occhi incontrarono i miei.

-forse che sei pazzamente innamorata di me e non vuoi che nessuno lo sappia perché continui a respingermi ingiustamente da sette anni?-

Alzai le sopracciglia.

-lo pensi davvero?- chiesi ironica.

-sì. Ne sono dannatamente sicuro- e il suo sguardo brillò.

Ne rimasi abbagliata. Ci misi un bel po' per mettere più di due parole in fila e potergli rispondere.

-allora sei un illuso Potter, solo e soltanto questo!- dissi.

Aprì la bocca per rispondere ma fu interrotto dall'arrivo di qualcuno dietro di noi.

Mi voltai subito e ci trovammo la professoressa McGranitt che ci guardava furiosa. Anzi, guardava Potter furiosa.

-Potter subito nel mio ufficio. immediatamente!!!!!!!!!- gridò.

-ma professoressa non ho fatto niente- tentò di dire lui.

-non una parola. Altrimenti non so cosa mi fermerà dall'espellerti subito dalla scuola!!!!!- minacciò lei.

Lo guardai arrabbiata. Cosa cavolo aveva combinato questa volta?

Chissà cosa aveva combinato ieri...

Lui ricambiò lo sguardo con qualcosa di simile al “scusami” e si avvicinò mentre passava accanto a me per seguire la professoressa.

-aspettami qui. Spero che finirà presto la sfuriata e potrò tornare qui. Lascio tutto, così appena torno possiamo continuare la lezione e anche la conversazione- e facendomi un occhiolino se ne andò.

Rimasi impalata per diversi minuti. Prima lo stupore, poi il nulla, il non sapere cosa fare...

poi vidi la scopa. Era come un richiamo. Non potevo resistere.

Mi chiamava mentre era lì, a mezz'aria, solo per me.

Si, mi stava aspettando. Mi guardai intorno.

Potter se la sarebbe presa se ci fossi salita?

Infondo mi aveva promesso di farmi salire da sola.

In un futuro non definito. Quindi poteva anche essere dopo due, tre giorni. Rimasi a guardare la scopa indecisa per qualche istante.

Poi andai da lei e la presi. Sentii rinascere in me l'euforia dell'altro giorno, di quando avevamo volato insieme.

Sorrisi come se avessi ritrovato un'amica.

E salii sopra.

Per qualche minuto volteggiai a poca distanza da terra e ritrovai la felicità.

Era così bello volare di nuovo.

Poi notai qualcosa di diverso.

E tutto divenne più difficile.

La scopa era troppo difficile da governare.

Rispondeva al minimo tocco troppo velocemente.

E saliva sempre più su.

Lily calmati, basta che cerchi di scendere tranquillamente, mi dissi tentando di scacciare la paura. Inclinai la scopa verso sotto e scesi di quota. Ma stavo scendendo troppo velocemente.

Un movimento verso l'alto e presi a salire di nuovo.

Tentai di scendere più lentamente ma mi ritrovai ad andare verso una delle torri. Gridando tentai di girare ma lo feci troppo velocemente. Mi sbilanciai completamente e mi aggrappai alla scopa solo con una mano.

Ero sospesa a più di 20 metri di altezza, appesa solo con una mano.

Il cuore mi batteva impazzito dalla paura. Sarei morta.

Sarei morta come una stupida. Che ironia della sorte.

Io che ero sempre così razionale e riflessiva, attenta alle regole e alla sicurezza, eccomi qui, appesa per una scopa che non avrei mai dovuto prendere e pronta a morire.

Chiusi gli occhi mentre sentivo che la presa si allentava sempre più. Sarei caduta, me lo sentivo.

-Lily Evans non provare a lasciare la presa- disse una voce.

E lo vidi. Stava volando verso di me con un scopa della scuola.

-è facile a dirsi- sbraitai ma in realtà gioivo. Era arrivato a salvarmi. Poi mi accigliai. Dannazione non ero mai stata una ragazza da salvare. Ero sempre stata autonoma.

La cosa mi infastidiva ma allo stesso tempo mi piaceva... non so se fosse normale provare tutte e due le cose.

Mezza arrabbiata tentai di tirarmi su ma riuscii solo a perdere la presa. E mi ritrovai a cadere verso terra.

Quando due braccia grandi e forti mi presero al volo.

Mi ritrovai tra le sue braccia e mi sentii bene.

La rabbia era rimasta lì sulla scopa, sfumata nel nulla.

Poggiai la testa sul suo petto mentre scendevamo a terra.

Appena misi i piedi a terra sentii un capogiro.

Lui mi tenne per le spalle fino a quando non trovai di nuovo l'equilibrio.

-tutto bene?- mi chiese preoccupato.

-sì...- dissi debolmente. Ancora non sapevo come mi sentivo.

Il giramento di testa mi aveva sorpreso.

-bene. Allora recupero la scopa- e volò per recuperare la sua scopa.

Lo guardai volare mentre pensavo quanto ero stata stupida.

Tornato mi guardò severo.

-interessante come per la prima volta sono io a strigliarti per bene. Ma ti rendi conto che potevi farti davvero male?

Perché non hai usato il tuo cervello dannazione!!!!! sbaglio o ti vanti sempre di averlo?

Poteva finire davvero male, e per te. Se non fossi arrivato in tempo cosa avresti fatto???- lo guardai. Sembrava davvero dannatamente preoccupato per me.

Rimasi stregata da questo pensiero. Davvero mi voleva così bene da essere arrabbiato perché avevo rischiato di morire?

Poi però aggiunse una cosa che smontò tutto il mio sentimento per lui.

-E cosa peggiore, sai che potevi fare male alla mia povera scopa??? cosa ti ha fatto di male? È la mia scopa, il mio amore, la mia unica ragione di vita e tu avresti potuto distruggerla- disse con voce agognata, come se soffrisse al solo pensiero.

La rabbia mi colpii e iniziò a crescere dentro di me. No, non andava affatto bene. Non poteva dirmi una cosa del genere.

Poi lo vidi sorridere. E il sorriso si trasformò in risata.

Scoppiò a ridere così forte che presto si ritrovò con le lacrime agli occhi.

-la tua faccia.... ahhhhh... incredibile... ci hai creduto davvero stupida che non sei altro?- mi domandò. E mi accarezzò i capelli.

Arrossii mentre la rabbia sfumava di nuovo seguita dall'imbarazzo.

-e tu sei un idiota- dissi scostandolo, ma sorrisi anch'io.

Poi feci un grande respiro e tornai seria.

Dovevo andare di nuovo contro il mio orgoglio e la cosa non mi

andava minimamente. Ma dovevo farlo.

-scusami. Sono stata davvero una stupida. Non è da me, non le faccio in genere queste cose. E ho rischiato tanto. Se non fosse stato per te sarei sicuramente morta- ammisi ringraziandolo.

Lui rimase in silenzio per un po'.

Poi sorrise. Lo guardai incerta.

-bene, non pensavo che il tuo orgoglio ti permettesse di chiedermi scusa. Sei migliorata, devo ammetterlo!- ghignò e io strinsi le labbra per non rispondergli male.

-comunque sono contento di una cosa. Non devi sempre dare retta alla ragione Lily. Sbagliare è umano, e tu lo devi fare qualche volta. A meno che tu non sia una macchina.

Preferisci essere una macchina?- domandò.

Abbassai lo sguardo, sconfitta dal suo discorso. Aveva ragione.

Ciò non voleva dire che dovessi dirglielo però.

Non aspettò la mia risposta, forse perché capì che non glie l'avrei data.

-comunque la prossima volta aspetta che ci sia almeno io per fare certe pazzie. Sono il re dei matti, posso insegnarti a farle senza rischiare troppo la vita. E non avendo neanche una punizione- disse.

-vuoi dire che sei sfuggito alla punizione? Ma cosa hai fatto?- domandai curiosa.

-niente di che. Ho solo distrutto tutti i registri delle punizioni di Gazza. Le ho bruciati nell'aula di pozioni e sembra che il calore abbia fatto esplodere alcune pozioni che c'erano lì. Niente di importante, solo non potremmo fare lezione per tre, quattro giorni.

Quindi meglio per tutti- illustrò semplicemente.

Stavo per ribattere quando continuò interrompendomi.

-ed è bastato un po' di attenzione per non lasciare tracce.

Non c'è niente per incolparmi. Non hanno prove!- e sogghignò.

-in pratica mi stai dicendo che vuoi diventare da mio maestro di volo a mio maestro di.. pazzie?- chiesi divertita mio malgrado dall'idea.

-sì, non sarebbe male. Ci vorrebbe sicuramente nella tua vita un po' di pazzia, controllata da qualcuno di esperto, naturalmente. Comunque per il momento pensiamo solo a una cosa-

lo guardai incuriosita.

-cosa?-

-semplice, finiamo le lezioni di volo. Poi voglio la mia ricompensa. E solo dopo parleremo di altre lezioni- notai un ombra maliziosa nei suoi occhi che mi lasciò titubante e sorpresa.

Lo guardai con aria di sfida.

-e quando mai abbiamo parlato di ricompensa?- domandai accigliata.

-mi sembra ovvio che ci sarà. E poi non è un granché, non ti preoccupare. Non ti costringerò a far qualcosa di terribile.

Solo una piccola cosa... piccolissima- disse.

-cosa???- domandai.

-mi offrirai un gelato da Mielanda. Uno di quelli enormi, con cioccolato fuso e noccioline sopra. E naturalmente la panna- sorrise all'idea.

-è un altro modo per dirmi che vuoi uscire con me Potter?- domandai trattenendo un sorriso.

-può darsi. Basta a cambiare la risposta?- chiese.

Lo tenni sulle spine per un po'. Vidi il suo volto prima divertito, poi che cercava di mascherare la preoccupazione, o forse delusione. E allora lo guardai seriamente.

Mi finsi seria.

Come se dovessi fare uno dei miei soliti discorsi tipo “è inutile che continui a chiedermelo. Non cambierò idea.

Sei solo un idiota e basta, neanche se fossi l'ultimo uomo sulla terra”, insomma le solite cose.

Mi guardò con gli occhi sconfitti.

-sì, James. Ma non montarti la testa, chiaro?- e mentre il suo sorriso lo faceva quasi brillare come il sole per la felicità, pensai che ero davvero felice di aver avuto al geniale idea di diventare la sua apprendista volante!


******


Ed ecco la fine. È arrivata in anticipo, lo so.

Ma avevo voglia di pubblicarla!!! =)

so che non è un granché e in più mi scuso per tutti gi eventuali errori di scrittura o altro.

Dopo i ringraziamenti ci sarà il giudizio dato da lyrapotter e spero di aver corretto se non tutti almeno quasi tutti gli errori che mi ha evidenziato e non...

che ne pensate voi?

Ringrazio tutti voi che avete letto e seguito questa storia!!!

e ora i ringraziamenti per le stupende persone che hanno recensito!!!


grazie per le recensioni Haley James Scott!

Ecco l'ultimo capitolo! Ti piace???

spero che ci incontreremo ancora in qualche altra fic! Grazie ancora!


Grazie Margot90! Volevi davvero una storia più lunga?

La cosa mi fa felice visto che temevo che fosse orribile! XD

ingrandire questa storia... non so.. però magari ci potrei pensare di scrivere un'altra storia dei malandrini...

intanto ne stò scrivendo un altra col titolo “Frammenti” (scusa la pubblicità occulta) che se hai tempo potresti leggere. È sempre sui miei adorati malandrini! =) ciao!!! spero di trovarti presto anche a te in un'altra fic!!!!


e ora il giudizio (dice Iva27 come se fosse pronta a salire sul patibolo per farsi tagliare la testa) Scherzo. Ringrazio lyrapotter per l'opportunità che mi ha dato e per la sincerità nel giudizio! Inoltre senza il suo contest non avrei scritto questa storia!!!=) grazie!!!!


11° Classificata 
Iva27-L’apprendista volante 

Grammatica e sintassi: 6.5/10 punti 
Stile: 7/10 punti 
Originalità: 8/10 punti 
Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10 punti 
Attinenza alla traccia: 10/10 punti 
Gradimento personale: 8/10 punti 
Totale: 48/60 punti 

Allora, partiamo dalla parte grammaticale, che è senza dubbio la nota più dolente della tua storia, di per sé piuttosto carina. Innanzitutto, ci sono parecchi errori di battitura (comincieremo; per al prima volta; mia hai così convinto che; infondo che si scrive staccato; disse con voce agognata, dove suppongo volessi scrivere angosciata; il sì affermativo scritto senza accento; Leho bruciati, li ho bruciati); qualcun altro si scrive senza apostrofo; un po’ si scrive senza accento, così come sto, mentre il né come congiunzione correlativa lo vuole; Pozioni, Torre di Astronomia e Grifondoro vogliono la maiuscola; l’espressione 
non gli avrei risposto a tema l’ho cercata, ma non sono riuscita a trovarla da nessuna parte: per il senso che volevi dargli è meglio usare ‘rispondere a tono’; qui, più paura di quanto in realtà aveva, invece dell’indicativo andava il congiuntivo. 
Inoltre, a livello generale, c’è qualche problema di punteggiatura, soprattutto virgole incisive dimenticate (es. Evans, come mai il muso?) e le iniziali dei dialoghi vogliono la maiuscola e soprattutto ci sono davvero tante ripetizioni: in più occasioni, ripeti la stessa parola nell’arco di due righe, il che, se una volta lo posso anche capire (non sempre trovare sinonimi adatti al contesto è semplice), alla lunga diventa molto fastidioso per chi legge. Per questo ti ho abbassato anche il voto in stile, malgrado nel complesso la storia si mantenga piuttosto scorrevole. 
Sull’originalità, ti dico subito che sei stata molto sfortunata perché un’altra partecipante ha trattato pressoché lo stesso argomento (anche se da un altro punto di vista diverso), perciò la cosa si è inevitabilmente un po’ riflessa sul mio giudizio. Ciò nonostante, è la prima volta che trovo questo tema (Lily, le vertigini e James che l’aiuta a vincere la paura) sfruttato come preludio e spinta d’avvio alla loro storia d’amore, perciò il voto resta comunque abbastanza alto. 
Quanto ha personaggi, li ho trovati ben caratterizzati: sono felice che sia pure in una storia romantica il lato malandrino di James non sia passato in sordina, anzi faccia continuamente capolino anche nei momenti che dovrebbero essere seri. E meno male, direi, perché si tratta pur sempre di James Potter nella sua età d’oro. 
Anche Lily mi è piaciuta: cocciuta, determinata e orgogliosa come me la sono sempre immaginata, forse solo un po’ troppo avventata nel terzo capitolo (non lo so, capisco l’ebbrezza del volo e tutto, ma a prendere la scopa di James a quel modo io non ce la vedo). In ogni caso, ho trovato ben costruito il percorso interiore che la porta ad accettare l’invito finale di James: di primo acchito l’ho trovato un po’ affrettato, considerato che il tutto si svolge nell’arco di qualche giorno, ma in fondo già la sola decisione di Lily di chiedere proprio a James di insegnarle a volare indica che la sua opinione del ragazzo si era addolcita. Insomma, credo che le basi ci fossero e fossero abbastanza solide e tu sei stata brava a sviluppare il resto in modo coerente. 
Ottimo l’uso che hai fatto del tuo binomio coppia-luogo: mi è piaciuto che tu sia uscita da solito schema e abbia fatto volare anche Lily, visto che anche questa è una cosa che si vede di rado. Ottima idea. 
Nel complesso, posso dire di aver trovato davvero carina la tua storia: la ancora non coppia protagonista è una delle mie preferite e di certo hai saputo infonderle qualcosa di particolare. Peccato per i problemi che ti ho segnalato più sopra, perché in generale è davvero una lettura che merita. 

   
 
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