Crisi di nervi

È una tranquilla e normale mattina nella sede dell’asse.
Quando, all’improvviso arriva una piangente San Marino.
-Ve-Veneziano!- gridò piangendo più forte.
Italia, Germania e Giappone la fissano con occhi vuoti mentre bevono  un tè.
-Ve-veneziano! Tu...Tu...-
La ragazza si butta ai suoi piedi e…
-WAAAAAAH!- e le cascate del Niagara fanno un baffo ai fiumi in piena presenti sulle guancie della piccola repubblica.
-Italia cosa le hai fatto?- Esclama scandalizzato Germania.
-Italia non ci posso credere! Come puoi aver fatto qualcosa di male a una povera e innocente creatura come questa- esclama scandalizzato Giappone.
-Bastardo...- urla in lacrime San Marino.
 -Tu..Tu... Ti odio!!!- e riprende a piangere rumorosamente.
-Marino?-
-SAN MARINO!!! WAAAAH!-
Nella sede dell’asse ormai si era trasferito il lago di Garda tanta era l’acqua che perdevano gli occhi della calma e tenera fanciulla.
-Ma si può sapere che cos'hai??- chiede Germania esasperato mentre cerca invano di asciugare il pavimento.
-Veneziano è tutta colpa tuaaaaa!!!- continua lei, sorda alle altre voci.
Italia continua a restare in silenzio, mentre Germania e Giappone sono scioccati.
 -Italia che è successo?- chiede preoccupato Giappone.
-Il nonno ha sempre preferito teeee!!!!- urla lei scattando in piedi e puntando il dito in faccia al fratello.
-E questo cosa c'entra adesso?-  domanda curioso l’orientale.
-Niente è una delle sue solite crisi, gli succede spesso… passano in fretta, tranquilli- sorride Italia continuando a bere il suo tè.
- Non mi ha mai voluto bene quanto ne voleva a te!Non mi ha mai considerato!-
-Marino, non è vero, sono sicuro che nonno Roma...- prova a rassicurarla lui.
E tu eri cattivo con me solo perché ero la più piccola!!! Eri così dispettoso! È colpa tua se sono così bassa! Mi facevi sempre inciampare!!!- prosegue lei.
Germania, Giappone e Italia guadano la scena in silenzio.
 -Sta elencando un sacco di cose...- dice perplesso Germania
-Quando ha le crisi di inferiorità fa sempre così...- risponde lui tranquillo, tanto ormai ci è abituato.
-Comunque Marino non ero io ha farti cadere.- precisa guardando San Marino.
-Eh?-
-Facevi tutto da solo. Eri e sei solo imbranato.- precisa lui pacatamente.
A San Marino spuntano le solite venette.
Comincia ad avvicinarsi a lui.
 -Come osi???- esclama.
-IO non sono imbranata!- detto questo inciampa sul tappeto.
Silenzio.
Ancora silenzio.
-Emh, tutto bene Marino?- chiede preoccupato Italia.
Come se niente fosse successo le lacrime riprendono
-E non sai nemmeno tutto il mio nome!- esclama rimettendosi in piedi e spolverandosi i calzoncini.
-si che lo so! Ti chiami Marino – risponde lui tranquillo.
-Mi chiamo Serenissima Agata San Marino, Brutto idiota! Io lo so che ti chiami Veneziano Italia Vergas!!-
-Ma...ma... Marino i primi due sono nomi da femmina!- esclama lui scioccato.
-Io sono una donna brutto idiotaaaaaaa!!!!-
-Eh? Perchè dici queste cavolate?- domandò lui con faccia stupita.
-Italia lei è davvero una donna...- prova a dire Germania.
-Italia non essere sgarbato in questo momento è molto fragile in questo momento- continua Giappone.
Dietro di loro si sente uno strano rumore.
Si girano tutti e tre impauriti e vedono…
San Marino con in mano un'immensa e pericolosa balestra
-Brutto stupido!! Questa volta me la pagherai!!-
-Cosa vuoi fare?- domandano preoccupati tutti e tre insieme.
-Preparati a morire Veneziano-
Italia -Aspetta aspetta, cosa ho fatto questa voltaaaaa????-
Voce generale-Waaaaaaaaaaaaaaah!!!




Angolo autrici

Scusate immensamente per il ritardo ma fra la scuola e I preparative per il lucca comics siamo state super impregnate. Voi ci siete andate a lucca? Se si avete fatto cosplay?
Tornando a noi, speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e vi informiamo che da qui a natale gli aggiornamenti non saranno più settimanali, ma diventeranno molto sfasati, sempre colpa della scuola.
Speriamo di non dovervi fare aspettare troppo per il prossimo capitolo.
Grazie infinite a tutte le persone che hanno commentato, aggiunto tra i preferiti o i seguiti o anche semplicemente letto la nostra storia.