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Autore: alaal    13/11/2010    1 recensioni
Abbiamo lasciato Ash e Pikachu sulla strada tra Pallet Town e Viridian City. Cosa accadrà ai nostri amici durante la loro avventura? E soprattutto... cosa penserà Pikachu del suo allenatore, dopo la tremenda esperienza con gli Spearow?
Genere: Commedia, Introspettivo, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pikachu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokemon Prima Serie - Indigo Plateau'
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Ciao! Scusate per l'attesa, ecco per voi la terza ed ultima parte del secondo episodio dei Pokémon! Godetevelo. Ciaoooooo! ^__^

Dove mi trovo…? Qui è tutto bianco, bianco, bianco. Tutto questo bianco mi acceca, non riesco a vedere nulla oltre il mio naso. Non sembra esserci né pavimento, né pareti, tanto meno il soffitto. Mi sembra di galleggiare su una nuvola. Non mi è chiaro neppure se io sia seduto oppure sdraiato, oppure addirittura in piedi. Sarò vivo oppure morto? Non so neppure questo. So solamente che sto provando un gran freddo. E un gran senso di solitudine.
Un sibilo mi arriva all’orecchio destro, acuto e prolungato. Voci confuse cominciano a farfugliare sommessamente, tutte insieme, con l’unico tentativo di farmi impazzire. Ci riusciranno in poco tempo, non posso soffrire queste mosche fastidiose che continuano a ronzare nel mio orecchio. Via, andatevene! Questo ronzio inizia a delinearsi, e diventare sempre più chiaro e grave, mano a mano che la vista inizia ad abituarsi a questo chiarore.
Aspetta… ora vedo! Il cielo! Sopra la mia testa! È limpido! Azzurro!
No… aspetta un secondo… che succede…?
Ma… il cielo…. è oscuro…. prima era così limpido… ora è nuvoloso…. nuvole nere….
Cosa sta succedendo….?
Un grido dietro di me mi fa saltare il cuore in gola. Non riesco a voltarmi nella direzione delle urla, so solo che le mie zampe stanno iniziando a muoversi freneticamente…. Su un manto di erba, bagnato dalle prime gocce di pioggia che lambiscono la prateria su cui sto correndo come un disperato. La voce dietro di me continua a gridare come fosse in balia di chissà quale torture.
-CORRI! CORRI!!!- Il grido mi arriva disperato nell’orecchio. Questa voce… io la riconosco! È quella… ma sì, è quella di Ash! Ash, allora sei accanto a me!! Vorrei voltarmi per vedere il mio allenatore in volto, ma non ci riesco. Le mie zampe continuano a correre sul prato colmo di rugiada, quasi non riuscissi a controllare i miei movimenti.
All’improvviso, accanto a me si materializza una figura oscura. Riesco a voltarmi a malapena per osservare il suo occhio crudele, vendicativo, gelido come il ghiaccio. Il pelo mi si rizza per il terrore, quel mangiacarne di Spearow è tornato, con tutta l’intenzione di uccidermi.
È proprio accanto a me! Alla mia destra!
Il suo becco appuntito mi perfora il fianco, con un ritmo cadenzato, quasi si divertisse a martoriarmi il corpo. Ahia, ahia… ahia!! Noo, bastaa!! L’allenatore tenta di scacciare l’aguzzino, agitando le braccia per allontanarlo da me, ma anche lui viene sommerso da tanti piccoli punteruoli, pronti a massacrarlo. Ash, che cosa ti stanno facendo?! Perché anche tu devi soffrire? Vai via, finché sei in tempo!
Continuo a correre, sebbene i muscoli del mio fianco reclamino pietà. La pioggia inizia a scrosciare quasi come se fossi sotto ad una doccia, la cui acqua raggelante mi arriva in testa e mi fa rabbrividire. Il fiato inizia a mancarmi, vorrei fermarmi e crollare sull’erba. Le gambe, però, non sembrano essere d’accordo con il mio cervello.
L’oceano d’erba sembra non finire mai, non riesco neanche più a sentire le grida del mio allenatore.

Oh Kami… non lo avranno ucciso?

Maledetti assassini… codardi!!

CODARDI!!

SIATE MALEDETTI!!

Il prato, all’improvviso, termina davanti a me, e proprio davanti ai miei occhi si delinea un pericolosissimo burrone, un precipizio alto all’incirca cento metri. Sotto, la base del burrone, nascosti da una fitta nebbia, ci sono degli aguzzi spuntoni, molto simili ai becchi di quegli infernali Spearow. Quei maledetti assassini mi stanno trascinando proprio in quella direzione.
Voglio fermarmi, ma non riesco. Mi sembra di essere una locomotiva impazzita, diretta a folle velocità verso l’abisso.
Ora sono gli Spearow a spingermi, quasi con un folle accanimento, verso quel burrone. Io non riesco a fermarmi… non voglio cadere… non voglio…
Ash… richiamami…. nella sfera Poké… il terreno…. mi manca sotto i piedi… sto… cadendo…

La luce torna ad accecarmi, quasi con violenza. Sopra di me riesco a scorgere la figura di uno strano lampadario rettangolare. So… so di essere sdraiato. Un dolore acuto è ancora presente al fianco destro. Kami, che dolore!
Mi guardo intorno…non sono più nella sala operatoria… meno male! Forse sono nuovamente nel vestibolo del Centro Medico per Pokémon… Alla mia destra c’è una grande vetrata, dove ammassati sul vetro vi sono una ventina di Pikachu, tutti uguali a me. Mi stanno fissando, molto preoccupati. Il più anziano di loro sembra che mi stia addirittura gridando contro, sbattendo i pugni contro il vetro.
-Ehi, tu!! Riesci a sentirmi?!- E come no, riesco a sentirti benissimo. Stai gridando come un’aquila.
-Hai bisogno di una mano?! Se vuoi, ti possiamo dare parte della nostra energia…!- Una mano? E per cosa…?
Il raggio visivo, tutto ad un tratto, si allarga. Un denso fumo nerastro permea nell’aria inspiegabilmente, compatto, sul soffitto. Le vetrate del soffitto sono inoltre rotte, e i cocci di vetro sono andati a finire tutti sul pavimento.
Degli strani individui, vestiti di bianco con una grossa R rossa sulla maglia – una tizia dai capelli color Magenta ed un altro tizio coi capelli color blu – mi stanno osservando con una strana luce nei loro occhi. Ah, c’è pure un Meowth con loro… che strano, di solito i Meowth se ne stanno a quattro zampe. Quello lì, addirittura, sta in piedi su due zampe… Inoltre, ci sono un Koffing ed un Ekans, i quali non sembrano avere buone intenzioni con me. Seduto in terra, accanto a me, c’è il mio allenatore, il quale appare molto terrorizzato. Sta guardando con occhi sbarrati gli strani individui che stanno in piedi davanti a noi. Che cosa vogliono… perché ce l’hanno con noi? Torno ad osservare l’anziano Pikachu, dietro la vetrata, e lo imploro di aiutarmi. Forse… forse devo combattere… ma in queste condizioni?
Tutto ad un tratto, tutti i Pikachu che stavano dall’altra parte del vetro saltano, come fossero stati un solo Pokémon. Si buttano a capofitto su di me, centrando la barella, sommergendomi. Il Pikachu più vicino a me è proprio quello che mi aveva parlato prima, il più anziano e, con un sorriso, mi sussurra: -Stai tranquillo. Ora starai meglio, ed aiuterai il tuo allenatore.-
Una fortissima scossa elettrica pervade il mio corpo, le scintille si ramificano dappertutto e sono tutte dirette verso di me. La… scossa elettrica… entra nel mio corpo… mi… mi stanno ricaricando…? Si stanno impegnando tutti… tutti stanno donando a me la loro energia…
Aspetta, parte dell’energia si sta rapidamente allontanando… e sembra che le scariche elettriche si stiano dirigendo verso quei loschi individui… vengono colpiti! Ah! Ah! È sempre divertente vedere qualcuno rimanere folgorato da una scarica elettrica!
Il buonumore mi ha fatto sentire meglio. Mi accorgo solo ora di avere uno strano copricapo che mi cinge la testa… una strana fascia che tiene attaccata una lampadina sulla mia testa, e dei fili di tungsteno collegati ad uno strano marchingegno, appeso ad un palo vicino alla barella. Mi accorgo inoltre che il dolore al fianco… è scomparso! Riesco addirittura a muovermi senza problemi! Osservo l’anziano Pikachu, che sembra felice di vedermi nuovamente in salute. Sembra molto stanco, e lo ringrazio con calore, stringendogli una mano. Lui però sembra mettermi fretta, e mi indica con un dito una direzione, dove devo voltarmi e molto probabilmente andare.
-Quei personaggi… sono dei ladri! Vogliono far del male al tuo allenatore! Ora che stai meglio… devi aiutarlo! Tu sei il Pokémon di quell’allenatore, giusto? Tu devi aiutarlo!- Le parole di quel Pikachu anziano mi trafiggono come fossero state tante lame di coltelli. Aveva perfettamente ragione.

Ash aveva salvato me, ora io devo salvare Ash.

Mi faccio strada tra i vari Pikachu mezzo addormentati (tutti hanno impiegato tutta la loro energia!) e raggiungo la superficie. Oh, mi sento decisamente meglio! Riesco addirittura ad alzarmi sulle mie gambe! Ash, accanto a me, mi osserva e sorride. Si alza in piedi e, con un grido di trionfo, esclama: -Bravo, Pikachu!!- Torno ad osservare gli individui che volevano far del male al mio allenatore. Eccoli là, davanti a me, mezzo bruciacchiati per il potente attacco Tuonoshock dei miei amici. La tizia dai capelli fucsia, il tizio dai capelli blu, Koffing ed Ekans… tutti folgorati. Quale desolante spettacolo! Ma mi diverte lo stesso. E rido. Rido come un idiota. So che non dovrei ridere delle disgrazie altrui, ma quei personaggi, nelle loro ridicole posizioni contorte, mi fanno sbellicare dalle risate.
Tutto ad un tratto, davanti ai loschi individui, un personaggio si materializza all’improvviso. È il Meowth della combriccola dei ladri! Non era stato colpito dal Tuonoshock…
-Mh, devo sempre fare tutto io. Quel topo è cibo per gatti… miao, aspettami Pikachu… sei mio!- E, con passo felpato e con una strana luce negli occhi, si avvicina verso di noi. Ash lo segue con lo sguardo e impaurito, indietreggia di qualche passo. Forse è giunto il momento di entrare in azione. Devo ripagare il mio debito con Ash e con tutti i Pikachu che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato a sopravvivere e recuperare la salute. Parlo con il mio allenatore, gli dico che sono pronto per un contrattacco. Ash mi guarda stralunato, come se fosse la prima volta che mi vedesse.
-Cosa…? Pika Pika…?- Sì, sì! Un Pika-Pika attacco elettrico!
-Energia Pika…?- Sì! Allora non sei addormentato come mi aspettavo! Che cosa stai prendendo tempo inutilmente?!
-Quindi tu vuoi… ma certo! Vuoi più energia!- E si allontana dalla sua posizione, avvicinandosi alla bicicletta bruciacchiata che Ash aveva usato per fuggire dallo stormo impazzito di Spearow. Quella bicicletta è piazzata sottosopra, ma ad Ash non importa. Usando una ruota come manubrio, il ragazzo inizia a pedalare, ed il piccolo fanale della bicicletta si illumina, rischiarando il volto dello sbalordito Meowth, il quale si è fermato a pochi passi da noi.
-Che… che stai facendo?- Balbetta il perfido Meowth.
-Beh…diciamo solo che Pikachu ed io stiamo per generare delle forti emozioni per te, Meowth!- Oh sì! E ti accorgerai molto presto, gattaccio spelacchiato, di quali emozioni si trattano… I ladri devono averlo capito subito perché nei loro occhi è subentrato un sinistro terrore, che li ha congelati nelle loro posizioni. Con un colpo secco, stacco i fili dallo strano marchingegno (amperometro, o come diavolo si chiama?!) e faccio un balzo sulla bicicletta, posizionandomi proprio sopra il fanale illuminato. Collego il filo alla presa di corrente del fanale e, alimentato dalla carica manuale dell’allenatore, il filo cattura molta energia elettrica, la quale raggiunge la lampadina che mi ritrovo in testa e che fa circolare in me una incredibile dose di elettricità, inondandomi di un potere mai visto né percepito prima. Mi sento…. Fortissimo! Insuperabile! Invincibile!!!

PIKAAAA-CHUUUU!!!!

L’incredibile ondata di energia elettrica colpisce tutti i personaggi che mi ritrovo davanti, pure il perfido Meowth, il quale non ha via di scampo. La luce derivata dal potente attacco elettrico acceca tutti i presenti nella sala (pure la ragazzina dai capelli rossi che ho visto poco prima, al lago, e l’infermiera dalla voce d’angelo). Però, qualcosa di imprevisto accade. Colpendo pure Koffing, il suo attacco Nube è venuto a contatto con la massa dell’elettricità e, essendoci una grande quantità di smog nell’ambiente, esso è diventato un ottimo combustibile per far diventare il mio attacco elettrico un vero e proprio ordigno esplosivo devastante. Un tremendo boato imperversa nelle nostre orecchie e il fumo avviluppa la sala d’aspetto del Centro Medico per Pokémon come un sudario. L’esplosione fa saltare in aria l’edificio, e una colonna di fuoco larga quanto un oceano si innalza verso il cielo, illuminando la città di Viridian City quasi a giorno fatto. Il fuoco si disperde quasi immediatamente, lasciando spazio ad un’immensa coltre di fumo, che giunge rapidamente ai miei polmoni e che altrettanto rapidamente mi fa perdere i sensi.

Mi risveglio nuovamente. Tutto intorno a me è buio, ma non ho paura. Riesco a scorgere quasi subito il morbido strato di fogliame che ricopre il cielo azzurro del mattino, facendo filtrare i raggi del sole in una maniera assai soave. Mi ritrovo in una foresta… ma non è quella campagnola cui io ho vissuto fino a qualche giorno fa, tra Pallet Town e Viridian City. Ora qua mi ritrovo… nello zainetto del mio allenatore?! Devo avere dormito per un bel pezzo! Soltanto qualche istante fa era sera inoltrata, e ora è già mattino… chissà che fine hanno fatto i misteriosi personaggi che ho sconfitto ieri sera. E dell’edificio… che n’è stato? Bah, che importa.
-Buongiorno, Pikachu!- Il mio allenatore si è accorto del mio risveglio e, fermandosi (sta camminando in mezzo alla foresta, in un sentiero di terra battuta) si inchina a terra e si toglie lo zaino dalle spalle. Lo appoggia a terra, ed io ne approfitto per togliermi dal suo zainetto verde e di appoggiare finalmente le zampe sul morbido terriccio boscoso. Sbadiglio e mi stiracchio un poco, ed inspiro a pieni polmoni il buon odore di bosco che circonda l’area. Mi sembra di essere tornato a casa.
-Hai dormito bene?- L’allenatore mi sorride mentre mi osserva e recupera il suo zainetto, chiudendo la cerniera e mettendoselo nuovamente sulle spalle. Rispondo al mio allenatore contraccambiando il sorriso. Non so perché, ma sono felice di averlo di nuovo al mio fianco. È stato brutto non averlo “tra i piedi” ieri sera, in sala operatoria. Ora sono contento di averlo di nuovo accanto a me. So che non mi ha abbandonato, soprattutto nel momento più difficile della mia esistenza. Questo umano è speciale, non è uguale a nessun altro che ho incontrato nella mia vita. Lui è gentile, premuroso, disponibile, simpatico… fedele. Non mi ha abbandonato. Sono… sono così contento di avere conosciuto Ash! Sono contento… e mi ritengo fortunato! Fortunato di essere un Pokémon domestico… qualche settimana fa non lo avrei mai pensato…
-Ahhhhh!!!- Un grido acuto si innalza dietro di noi. Ci voltiamo, spaventati, e scorgo la ragazzina dai capelli rossi alla quale il mio allenatore aveva rubato la bici ieri pomeriggio. Sembra quasi terrorizzata, livida dallo spavento. Raggiunge il mio allenatore da dietro e appoggia le mani sulle sue spalle.
-Che ti succede?!-
-Guarda per terra!!- Volgiamo lo sguardo verso il punto indicato dalla ragazzina (che si chiama Misty, se non sbaglio) e riusciamo a scorgere un Pokémon accanto ad un albero… un Pokémon piccino, non sarà alto neanche venti centimetri. Ash sembra contento di vedere quel Pokémon e, infervorato, esclama: -Wow, è un Caterpie! Uno dei rari Pokémon insetto!- Raro? Ne ho visti a centinaia nella campagna tra Pallet e Viridian City. Forse Ash non ne aveva mai visto uno prima di persona.
-Anche se è un Pokémon, gli insetti sono disgustosi! A me non piacciono per niente, fa’ qualcosa!!- La voce lamentosa e piagnucolante di Misty mi dà un poco fastidio alle orecchie. Ma perché ci sta inseguendo? Non capisco…
-Va bene… allora stai indietro.- Misty si allontana rapidamente, ed io osservo il mio allenatore. Ma dico… che vuoi fare con quel Pokémon, Ash? Il ragazzo col cappello mi osserva un istante, e deve avere compreso il mio pensiero… lo vuole catturare.
Ash afferra qualcosa dietro alla schiena, e questo qualcosa lo porta davanti a sé. Quella… è una Poké Ball! Ma è piccola!
-Sarà un giochetto da ragazzi!- L’allenatore, con un dito, tocca il cerchio bianco in mezzo alla sfera ed essa, magicamente, si ingrandisce. Il solo guardare quella trappola semovente mi mette una strana agitazione nel corpo. Il prossimo ad essere catturato, dunque, sarà il piccolo Caterpie. Lo osservo per lungo tempo, ma Caterpie non sembra volersi muovere dalla sua posizione, quasi sembrasse che lì ci fosse una sua statua. Una volta gli avrei gridato di mettersi in salvo, ma ora… non lo penso più. Mi sembra addirittura che sia giusto che venga catturato. Se poi l’umano che dovrà allenare Caterpie è Ash, lo ritengo doppiamente giusto.
I due si guardano negli occhi per un periodo di tempo che a me è parso il più lungo ed il più intenso di tutte le attese che ho dovuto sopportare nella mia vita. Sia Ash che Caterpie non si schiodano dalle loro posizioni, studiandosi a vicenda, aspettando che sia il proprio avversario a fare la prima mossa. Ma ecco… Ash si sta muovendo. Con la mano libera, afferra la visiera del suo cappello e se la porta indietro, sulla nuca. Scruta ancora per un momento il Caterpie e, senza pensarci più sopra, con un grido lancia la sfera Poké, diretta verso l’inerme Caterpie.
-GOTTA CATCH’EM ALL!!-

Bene! Anche questo episodio è concluso! Spero che vi sia piaciuto, e se volete che continui ad esplorare la mente del nostro amico elettrico, non avete che da commentare! Ci si vede presto! Ciaoooooo! ^__^
   
 
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