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Autore: Lady Of The Flowers    14/11/2010    13 recensioni
“Vuoi andare a New York, vero?”
Un viaggio, Matt e Dom (con la partecipazione della famiglia Wolstenholme) e la scoperta del loro amore.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ultimo capitolo, finalmente! E’ stato davvero bellissimo poter condividere questo piccolo sgorbietto con voi, siete fantastiche.
Ringrazio infinitamente: Stellina (Amica mia, senza di te non so come farei, sei preziosa, sei la mia Stellina mica per niente)  Deathnotegintama (Grazie di tutto mia adorata, un abbraccio grande), Lilla Wright (L’amore mio, sappi che adesso non ti mollo più), WhereIsMyMind (Supporto indispensabile il tuo, un bacio grande), Patri (Dolcezza, sei fantastica), barbydowney (Sempre dolcissima, tanti bacioni), BJgirl (Grazie per le tue recensioni bellissime, un bacione), MusicAddicted (Carissima, è stato un piacere conoscerti), BrokenGlass (Lei che mi fa sognare, un abbraccio forte), _DyingAtheist (Paoletta cara, adoro le tue recensioni), aleale00 (Grazie mille per i tuoi commenti, un bacio) , dolcettina (Il mio sexy Dom ti saluta, un bacio), Glitter Princess (Grazie, grazie e ancora grazie, un bacio) e per ultima ma non meno importante CheNeSo_ (Sperando che il tuo corpo non sia ancora liquefatto, un bacione enorme).
Un grazie anche a chi l’ha seguita e chi l’ha aggiunta alle preferite.
Vi aspetto alla mia prossima pazzia!
 

Riguardo a questo epilogo, mi scuso per il Tom cattivissimo, lui non è così, almeno spero. Ed è un po’ più corto degli altri, alla fine è un epilogo, no? ^^

E adesso, buona lettura.

 

 

Epilogo
 

                                                                                   Prima data del tour, Milano, camerino.
 

“Siete proprio sicuri?” Chiese Chris un’ultima volta, mentre i compagni si stavano ancora preparando per l’intervista che si sarebbe svolta da lì a poco, prima del concerto.
Dominic fece spallucce e con il mento gli indicò Matt, facendogli intendere che avrebbe dovuto chiedere a lui. In fondo, lo sapevano tutti come la pensava Dom. A lui importava solamente poter vivere quella storia bene, in pace con sé stesso e con il mondo, fregandosene del parere degli altri e respirando tranquillamente alla luce del sole, senza doversi nascondere come avevano, evidentemente in un modo alquanto inutile, fatto fino a quel momento.
Perciò, quello che poteva aver cambiato idea non era sicuramente lui, ma Matthew, che se ne stava seduto su una sedia davanti ad uno specchio da ormai qualche minuto. Probabilmente nemmeno stava guardando il suo riflesso, sembrava piuttosto che il suo sguardo, perso nel vuoto, stesse cercando di vedere attraverso. Non aveva neanche dato ascolto alla domanda di Chris che infatti aspettava a braccia conserte, appoggiato allo stipite della porta, una risposta che sembrava non arrivare e che mai sarebbe arrivata se Dom non si fosse avvicinato a Matt, inchinandosi ai suoi piedi e poggiando le mani sulle sue ginocchia, distogliendolo da quella strana contemplazione dello specchio che andava avanti da troppo e aveva rischiato di farlo apparire addirittura pazzo. 
“Matt, stai bene?” Chiese dolcemente il biondo dopo aver chiuso la mano di Matthew nella sua.
Il cantante prese un respiro, poi un altro più profondo. “Credo di sì.” Bisbigliò con voce tremante.
Chris si avvicinò ai due con passo felpato, ma Matt se ne accorse comunque vedendolo riflesso nello specchio di fronte a lui. 
“Chris?” Chiamò.
“Sì?” Rispose il bassista frettolosamente.
“Cosa mi hai chiesto prima?” Disse poi.
L’aveva sentito parlare, ma non gli aveva dato ascolto. L’agitazione se lo stava divorando, centimetro per centimetro, pezzo per pezzo, ma in un modo così straziante e lento che pensava di poter impazzire da un momento all’altro. Ma quegli occhi fissi nei suoi, quegli smeraldi che brillavano ogni volta che incontravano i suoi, glielo impedivano. E quella mano non lo lasciava e mai l’avrebbe fatto.
“Niente, lascia stare.” Rispose Chris, sentendosi troppo invadente e volendo evitare di provocare altri danni interiori all’amico.
“Ripetilo.”
“Matt, ho detto che non fa niente.”
“Io voglio saperlo, adesso.” Continuò Matthew imperterrito.
Chris sospirò. “Ho chiesto se siete sicuri di volerlo fare, tutto qui.” Ripeté a malincuore, vedendo la mano di Matt stringere ancora di più quella di Dominic che lo guardava con un leggero sorriso sul viso, anche lui in attesa di quella risposta. Quella risposta che avrebbe cambiato il loro presente, il loro futuro, la loro vita insieme.
Matthew diede un’occhiata a Dom, lo vedeva che aspettava solo che la sua bocca si aprisse, che la sua voce emettesse un suono, pendeva dalle sue labbra.

Sono ancora in tempo. Sono ancora in tempo a dire no, forse. Ma tanto ormai chi mi crederebbe? Quelle dannate fotografie parlano chiaro. E anche l’espressione con cui mi sta guardando Dom ora, parla chiaro. Lo deluderei solamente se decidessi di tirarmi indietro. E poi, alla fine, mica mi ha obbligato lui a farlo. Ho deciso tutto io, senza chiedere niente a nessuno. Ma so come la pensa, so che quello codardo qui non è lui, so che se solo mi tirassi indietro adesso qualcosa cambierebbe, tra me e lui. Probabilmente la fiducia verrebbe a meno e mi farebbe male questo, farebbe male anche a lui e non posso, non devo permetterlo. Quindi, è deciso. Dirò questa cazzo di cosa davanti a tutti, terrò Dom per mano e lo dirò, porca puttana!
“Sì, lo faremo.” Disse Matt con un sorriso, dopo essersi alzato al fianco di Dom.
“Davvero?” Chiese Dominic ancora non del tutto sicuro di aver udito quel ‘sì’.
Matt annuì guardandolo negli occhi, gli circondò la vita con il braccio e lo strinse a sé.
Dom gli diede un bacio a labbra chiuse, a occhi chiusi. Non aspettava di sentire altro, era felice. “Grazie.” Gli sussurrò poi a fior di labbra.
Chris sorrise. Era preoccupato, questo non lo negava, ma allo stesso tempo non vedeva l’ora che i suoi due migliori amici stessero finalmente bene. Li guardò abbracciarsi e scambiarsi qualche piccolo ed innocente bacio. Non gli diede fastidio, stranamente. Era bello vederli felici, anche se il peggio doveva ancora arrivare. “Allora siete pronti?” Canzonò il bassista.
Dominic annuì, Matt fece un sorrisetto. “Direi di si, più o meno.” Aggiunse poi balbettando. “Ma l’intervista fra quant’è?” Non fece quasi in tempo a chiedere che Tom fece capolino dalla porta del camerino. “Ragazzi, fra dieci minuti tutti di là che è arrivata la giornalista!” Disse entrando.
Matt ebbe un momento di panico, rivolse a Dom uno sguardo pieno di tensione che subito l’altro ricambiò nel più tranquillo dei modi, sorridendogli e prendendogli la mano.
“Pronti?” Chiese Tom.
Lui ancora non sapeva della loro decisione, non sapeva che da lì a poco avrebbero rivelato al mondo ciò che li legava, quel filo speciale che li teneva legati, uniti, quella passione che bruciava dentro di loro. Credeva fosse solamente una delle solite interviste che capitavano ogni tanto prima di un concerto.
“Prontissimi!” Esclamò Dominic entusiasta, che non vedeva l’ora di togliersi quel peso opprimente.
Tom si avvicinò a loro ed iniziò a bisbigliare. “Sicuramente vi chiederanno spiegazioni per le foto. Avete già in mente cosa raccontare?”
Dom fece una smorfia. “Che vuoi raccontare, scusa?” Chiese. “La cosa ormai è palese.”
Matthew annuì, anche se ancora completamente invaso dall’ansia. Tom fece un passo indietro e li guardò un po’, poi aprì la bocca e alzò un dito verso l’alto, rimase qualche secondo così, immobile, mentre gli amici lo guardavano in attesa. Finalmente, dopo aver riordinato tutte le idee che gli frullavano per il cervello, si decise a parlare. “M-ma quindi avete deciso di dichiararvi al mondo?” Domandò agitato, probabilmente più di Matt.
Dominic lo guardò con aria di sufficienza. “C’è una possibilità migliore?” Chiese.
Tom si torturava le mani, le meningi per cercare una soluzione.
D’un tratto s’illuminò. “Non potete dire che era solamente una trovata pubblicitaria?” Chiese entusiasta di quella sua idea da quattro soldi.
Dom sbuffò. “Tom, ti pare che due, per di più uomini, per farsi pubblicità vanno a cena fuori insieme, si tengono per mano e si baciano?” Disse scontroso.
Matt accennò un sorriso divertito dalla faccia con cui Tom stava fissando Dominic. Un misto di paura, rabbia, risentimento e pareva anche che avesse una voglia matta di ridergli in faccia. Una cosa indecifrabile, in poche parole. “Quindi…” balbettò.
“Quindi lo diciamo, punto.” Intervenne Matthew dando una pacca sulla spalla a Tom per farlo ritornare in sé. “Ormai è deciso.”
Tom sbarrò gli occhi. “Cristo! Ma voi siete pazzi! Quelli vi urlano dietro, salgono sul palco e vi uccidono!” Gridò in panico.
“Tom, non credo ci uccideranno.” Sussurrò Dom ormai rassegnato all’idea che l’amico non gli avrebbe più dato tregua. “Dici che nessuno a mai pensato a me e Matt come una coppia? Sarebbe una cosa così strana? Inaspettata?” Chiese poi.
“Dio, sì che sarebbe inaspettato! Dom, io che vi sono stato vicino per tutti questi anni mai vi ho potuti pensare insieme, come una coppia!” Esclamò Tom convinto.
L’agitazione in Matt pian piano si andava dissolvendo, come se la stesse lentamente trasferendo nel corpo del loro amico che sembrava stesse per esplodere da un momento all’altro. Tom si mise le mani sui fianchi e prese un respiro profondo. “Volete rovinarvi la carriera? Volete far perdere il lavoro a Chris?” Domandò con voce tremante.
Dom e Matt si girarono verso Chris. Non sembrava preoccupato, anzi, più che altro pareva che provasse una certa compassione per Tom, che di lì a poco sicuramente avrebbe avuto un attacco di panico per cui avrebbero dovuto chiamare un ambulanza.
“Chris?” Chiamò Matt. Voleva sentire il parere dell’amico, alla fine, Tom avrebbe anche potuto avere un po’ di ragione. Se nessuno li avesse più ascoltati dopo quella dichiarazione?
Sembrava una cosa così enorme, milioni di persone avrebbero smesso di seguirli solo perché… Si amavano? Non era possibile.
“Sì?” Rispose Chris sentendosi interpellato.
“Tu cosa ne pensi?” Intervenne Tom. “Non hai paura di rimanere senza lavoro? Cosa farai se succederà quello che penso? Andrai a fare l’imbianchino?” Chiese cattivo.
Chris rimase inorridito dal comportamento di Tom, anche se si poteva capire. Aveva paura, tutto qui.
“Per me possono fare quello che preferiscono. Vogliono tenerlo segreto? Per me va bene. Vogliono dirlo al mondo? Io sarò contento che lo diranno al mondo. E non perderemo il lavoro, Tom, stanne certo.” Replicò Chris secco lasciando l’amico con un sapore amaro in bocca e gli altri due con una voglia matta di abbracciarlo.
Tom alla fine si arrese. “Come volete.” Disse guardando l’orologio che aveva al polso. “Fra meno di due minuti dovete essere pronti.” Aggiunse e sparì dietro alla porta che si chiuse alle spalle.
Dominic fece spallucce seguito da Chris, Matt era dispiaciuto, ma tanto sapeva che l’amico se ne sarebbe fatto una ragione molto prima di quanto credeva.
“Ma lo dite ora all’intervista o dopo?” Chiese Chris mentre si sistemava la giacca.
Matt lanciò un’occhiata a Dom. Non avevano pensato a come sarebbe stato dirlo durante il concerto. Poteva essere sicuramente un’idea.
“Adesso vediamo…” Rispose il cantante dirigendosi verso la porta. “Dai, andiamo che siamo già in ritardo.”
Uscirono tutti e tre dal camerino, perfetti come al solito.
“Pronti?” Chiese di nuovo Chris.
“Pronti!” Risposero all’unisono gli altri due, stringendosi la mano per un attimo.
La giornalista li aspettava seduta ad un tavolino con una tazza di caffè fumante davanti. Appena li vide entrare gli corse incontrò, li salutò e si presentò.
Qualche minuto dopo cominciarono con la solita intervista. Domande sul nuovo album, sul tour, sul concerto, sul futuro, ma si vedeva, si vedeva chiaramente che quella donna seduta di fronte a loro fremeva dalla voglia di fargli quella fatidica domanda che non tardò ad arrivare. La ragazza mora si schiarì la voce e si preparò a mettere in imbarazzo i tre musicisti, in particolare cantante e batterista che erano pronti a rispondere.
“Su diversi giornali sono apparse delle foto. Immagino ne siate al corrente…” Incominciò a dire.
Dom sorrise. “Sì, certo.” Disse.
“Ecco, tutti i vostri fan si stanno chiedendo se è vero, insomma, è stato un colpo vedere Matt Bellamy e Dom Howard baciarsi!” Esclamò l’intervistatrice con la curiosità che se la stava divorando.
I tre scoppiarono in una fragorosa risata.
La donna rimase di stucco. “Quindi, cosa avete da dire a riguardo? E’ tutta una messa in scena?” Continuò con le domande a raffica.
Matthew prese la parola. “A questa domanda non possiamo rispondere ora, mi dispiace.” Disse con un sorriso. “Ma avrai una risposta, non preoccuparti. Tieni le orecchie aperte dopo.” Aggiunse lasciando la ragazza insoddisfatta, ma ancora più vogliosa di sapere. 
I Muse la salutarono e se ne andarono, mollandola lì, carichi per il loro primo concerto del tour, sicuri che non sarebbe stato l’ultimo.
 

                                                                 * 

Un urlo.
Un boato.
I Muse sul palco.
Il concerto aveva inizio.
Chris si munì del suo basso, Dom si sedette alla batteria, Matt imbracciò la sua Glitterati.
“Buonasera Milano!” Disse il batterista al microfono, agitando una mano in aria e provocando un frastuono di gridi assurdo.
Matt si voltò verso di lui, gli sorrise e subito dopo il riff di Uprising iniziò a risuonare nell’aria.
Il pubblico andò in delirio, come sempre.
Suonarono fino allo sfinimento tutta la scaletta del concerto e alla fine, quando tutti si aspettavano solamente i ringraziamenti e la buonanotte, Matt afferrò il microfono e fece segno a Dominic di raggiungerlo. Il biondo si avvicinò e Matthew, sotto gli occhi di migliaia di persone, gli prese la mano, la strinse nella sua, lo guardo negli occhi per un attimo e poi iniziò a parlare.
“Sicuramente vi siete chiesti se quello che c’è scritto sui giornali è vero…” Disse e subito un insieme di gridi ed urla gli rispose. Molte persone in prima fila si erano munite di macchine fotografiche e di telefonini, sentivano che quello era un momento da non perdere, incancellabile.
Matt prese un respiro profondo, fece un sorriso. Aspettò ancora un attimo prima di riprendere a parlare, aveva paura, ma lo voleva fare. Improvvisamente intravide un cartellone tra le mani di due ragazze in prima fila. Lesse quello che c’era scritto. “And tonight, you can truly say, together you’re invincible! BellDom.”
Matt si sentì in qualche modo sollevato, non aveva idea di cosa la parola BellDom potesse significare, solamente, sapeva che era una strana unione del suo nome con quello di Dom, e questo voleva dire che qualcuno, allora, a loro due insieme ci aveva pensato.
“E' tutto vero.” Disse finalmente.
Lo stadio in cui si stavano esibendo sembrava diventato un cimitero, non una parola volava, neanche un segno di vita. Matt strinse più forte la mano di Dom che si avvicinò al suo orecchio. “Stai tranquillo.” Sussurrò leggero.
D’un tratto un grido di gioia si protrasse nell’aria. Una delle ragazze del cartellone lo alzò in aria, aiutata dalla vicina. Quel grido ne provocò un’altra ondata, seguita da applausi e fischi.
Sicuramente non tutti erano contenti di quello che era appena successo, ma alla fine era la loro vita e nessuno avrebbe mai dovuto intromettersi.
Un attimo dopo lo stadio intero stava cantando “Invincible”.
Dominic non poteva ancora crederci, Matt stava per impazzire di gioia. Chris li raggiunse e li abbracciò. “Felici?” Chiese sorridente.
“Di più.” Rispose Matthew.
Alla fine suonarono Invincible come non avevano mai fatto e la cantarono insieme al pubblico fino a mezzanotte inoltrata.

 
                                                                                            * 

Era andata.
Era fatta.
Erano liberi.
Il giorno dopo, sicuramente, internet sarebbe stato intasato dai video della sera precedente. Diversi giornali di gossip ne avrebbero parlato. Sul loro sito ufficiale chissà cosa li avrebbe aspettati, e Twitter poi…
Ma a loro non gliene importava più niente, ormai.
Il peggio era passato ed ora erano lì, insieme, abbracciati su quel letto troppo grande di una enorme suite d’hotel.
E non avevano più bisogno di niente, di niente…
Tutto quello di cui avevano bisogno erano loro, l’uno nelle braccia dell’altro, con le mani unite, con i cuori leggeri e con quell’amore che non li avrebbe mai fatti separare e quel senso di beatitudine, di pace che si propagava nell’aria quando le loro labbra si sfioravano lasciando che il resto del mondo scomparisse.
Solo loro due.
Loro due e nessun’altro, per sempre.

 

 

   
 
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