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Autore: Selenite    15/11/2010    10 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 8
La pietra della Speranza


Quella sera la Sibilla uscì di casa e annunciò che non sarebbe tornata fino al giorno successivo. Guardò velocemente Mahel prima di andarsene e, con uno sguardo basso e colpevole, uscì dalla porta lasciando la casa nel silenzio.
Il volto sconvolto di Mahel alla rivelazione che Lagharta le aveva fatto, l'aveva costretta al silenzio e ad un imbarazzante rimorso.
Si era isolata nella stanza dove la Sibilla l'aveva curata durante i suoi primi giorni a Gaia, in trance davanti alla finestra che dava sull'esterno.
Neanche il bussare alla sua porta la distolse dai suoi pensieri.
-Mahel...?- Saluss le spuntò davanti agli occh, guardandola -Mahel, tutto bene?-
Mahel guardò la fatina, seria, per poi sorridere -Saluss...buonasera...-
-Non vieni a mangiare, Mahel? È da stamattina che non mangi niente...- la fatina le si avvicinò, toccandole la guancia.
-Non ho fame- rispose lei, scuotendo la testa -Voglio solo pensare un po'...-
Saluss rimase ferma a svolazzarle davanti agli occhi, un po' spaventata -Mahel...sei sicura che vada tutto bene...?-
-Certo- rispose lei tranquilla, porgendole la mano -Saluss, se io avessi qualcosa che non va te ne accorgeresti?-
La fatina si poggiò alla mano della ragazza, scrutando fino in fondo i suoi occhi dai colori divini -Si...penso di si-
-Bene- rispose in quel modo, quella piccola umana dall'apparenza divina, tornando a scrutare il cielo con gli occhi pieni di domande. Saluss se ne svolazzò via, aspettando alla porta qualche istante che lei gli rivolgesse la parola.
Ma non sentì nessun suono.
Perciò, seppure a malincuore, tornò a essere luce e uscì dalla stanza attraverso la porta.

-La principessa non dà sue notizie?- chiese Lagharta, vedendo ricomparirgli accanto la fatina con aria triste -Saluss?-
Era allo stesso tavolo di quella mattina, seduto sulla sedia e con un piatto vuoto davanti a lui. La luce della lampada era delicata ma potente, come sempre, perciò sembrava che fosse appena mattina. La spada era riposta accanto a lui, in caso d'emergenza, e il suo animo era totalmente in pace. La fatina, invece, aveva l'artia triste e colpevole.
-Mahel sta ponendosi domande a cui non sa rispondere e si tormenta, anche se sorride- rispose lei, guardando Lagharta negli occhi -Dobbiamo fare qualcosa-
-Non è affar mio- rispose il ragazzo mettendosi più comodo sulla sedia -Lei deve decidere sola cosa fare o cosa vuole. Non voglio avere a che fare con lei più di quanto non debba per necessità-
Saluss si avvicinò a Lagharta, afferrandogli delle ciocche di capelli con le manine -Per quanto tempo ancora sarai spaventato dal ricordo di quella maledetta predizione...?-
Lagharta gli fece scudo con la mano, come a volerla carezzare, sorridendo -Fin tanto che Mahel esiste in questo mondo, non posso fare altro che odiare la Profezia e lei. Con tutto il mio cuore, con tutto me stesso-
-Vuoi che lei si senta colpevole in eterno...?- sussurrò la fatina, lasciando che gli occhi le si riempissero di lacrime -Morirà di dolore...-
-Sono sicuro che è abbastanza forte da non crollare per un una mia semplice constatazione...- sussurrò a sua volta Lagharta, quasi spaventato -Devo farmene una ragione. Non sarò io a salvare questo mondo...-
Tra lui e Saluss cadde il silenzio. Lagharta carezzava la fatina e questa tentava di infondergli coraggio e tranquillità.
Ormai non potevano più tornare indietro.

Era tardi. La luna non illuminava il cielo, quella notte, perciò Mahel non riusciva a farsi un'idea di quanto tarda potesse essere l'ora.
Aveva rimesso i suoi vestiti, dopo lungo tormentarsi, rifatto il letto e ripiegato la vestaglia che la Sibilla le aveva dato dopo il bagno.
Aveva bisogno di sapere.
Aprendo piano la porta, vide che la luce sul tavolo era spenta e che né Saluss né Lagharta erano nei paraggi. Entrò nella sala semioscura e si avvicinò alla porta che dava sull'esterno.
-Se mi succederà qualcosa, Lagharta non potrà che esserne sollevato...- borbottò Mahel, sentendo dentro di sé una strana rabbia mista a tristezza -Vorrei solo...vorrei solo che lui non mi odiasse. Non così, senza alcun motivo. Non lo capisco...-
Aprì la porta ed uscì.

Pensandoci bene, Mahel non conosceva l'odio.
O meglio, non lo aveva mai pensato o provato per nessuno in particolare.
Per lei l'odio non poteva essere un sentimento “umano”. Cosa poteva portare un umano a rifiutarne un altro in maniera tanto violenta da odiare la sua presenza, il suo respiro, la sua stessa vita? Gli esseri umani potevano far finta di non accettare la presenza di un'altra persona, antipatia quindi, ma non arrivare davvero al non volerla accettare.
Gli esseri umani no. Quindi Lagharta, che accettava la sua presenza solo perchè costretto, non lo era...?
Scosse la testa, mentre il freddo vento della notte le inebetiva i sensi. Il profumo soffuso degli alberi l'accompagnò per una buona parte della sua camminata notturna, finchè un pensiero non le sfiorò il cervello rendendola incapace di continuare.
Ma lei esattamente dove stava andando?
Si fermò, guardandosi attorno senza sapere neanche dove si trovasse. A pochi metri da lei c'era il fiume, increspato per via del vento e scuro come le tenebre. Sconsolata, soffiò i lunghi ciuffi di capelli via dagli occhi e vi si avvicinò, mettendosi a sedere sulla sponda proprio vicino a due fiorellini, forse margherite. Ma esistevano le margherite, a Gaia?
Un fiore era chino sull'altro, con la corolla appena appena socchiusa. L'altro, chino opposto all'altro, come a volerlo scansare, era chiuso completamente. Come si rifiutasse di aprirsi a qualcuno di così simile ma, allo stesso tempo, così diverso.
Mahel sussurrò un sommesso -Lagharta...- per poi portarsi le ginocchia al petto e aspettare, almeno fin tanto che l'alba non avesse illumato il cielo di Gaia.

Quando, alzandosi al mattino, non l'aveva trovata al tavolo, Lagharta pensò scherzosamente che Mahel fosse morta di fame.
Aveva quindi, molto gentilmente, bussato alla sua porta, per scoprire che nella sua camera non c'era. E aveva pensato che fosse scappata.
Saluss lo guardava preoccupata, gli occhi che lo imploravano di sforzarsi fino al massimo del suo carattere, in profondità al suo cuore -Lagharta...ti prego...- sussurrò all'improvviso, accostandosi dolcemente ai capelli corvini del ragazzo -Mahel sarà sola, spaventata e confusa...e soprattutto, vorrà delle risposte da te...-
Lagharta la guardò di sottecchi, sospirando. Aveva paura.
-Saluss...se Mahel mi accettasse e provasse per me determinati sentimenti io non potrei che allontanarla in maniera violenta-
-Lo so- sospirò la fatina, spaventata -Ma tu già adesso nascondi nel tuo cuore la realizzazione della Profezia. Più cerchi di allontanarla, più diventa importante...-
Lagharta socchiuse gli occhi, pensieroso -Vedi Saluss...Mahel è una ragazza normale. Dalla bellezza divina, in quanto così dev'essere, ma dall'animo semplice. Non ha niente di sbagliato, niente che potrebbe NON piacermi. Se io l'accetto, potrei...-
-Non accadrà- Saluss afferrò una ciocca di capelli di Lagharta, infondendo al ragazzo un tepore dolce e confortevole -Io sarò qua, e per niente al mondo permetterò alla Profezia di avverarsi. Dovessi sacrificare la mia felicità, tu e Mahel non diverrete mai sposi...-
-Non è quello che mi preoccupa. Io non mi innamorerò mai- ridacchiò Lagharta, con una punta di cattiveria -Non di lei. Non è abbastanza bella per uno come me, non credi...?-
Saluss si lasciò scappare un risolino sommesso, quasi sollevata -E allora qual'è il problema, Lagharta...?-
Lagharta le fece scudo con la mano, quasi come fosse una carezza -Se ai suoi occhi assumessi un temperamento “umano” potrebbe affezionarsi. Non voglio che accada...perchè dall'affetto non è improbabile passare all'amore...-
Saluss chiuse gli occhi, sopprimendo i sentimenti d'angoscia che nascevano dentro di lei -Si Lagharta...lo so...- sussurrò -Lo so molto bene...-

Quando Mahel riaprì gli occhi, pensando fosse passato solo un attimo, era mattina.
La Sibilla era davanti a lei, con lo sguardo dolce e un fagotto tra le mani -Mangia alla svelta, tra poco Lagharta sarà qua...-
Mahel, ancora intontita da quel sonno veloce e agitato, afferò il fagotto scoprendone una pagnotta ancora tiepida e dall'odore dolce -Che cos'è?-
-Pane al miele- ridacchiò la Sibilla -Volevi andare al Tempio di Vie...?-
Mahel avrebbe voluto chiederle come facesse a saperlo, ma ricordandosi del suo soprannome, Sibilla, ingoiò la domanda assieme ad un boccone di pane -Mi ha vista in una sua predizione...?-
La Sibilla piegò di lato la testa, come pensandoci -Un sogno. Sogno premonitore. Fortunatamente mentre tu zampettavi fino a qua, io ero già sulla strada di ritorno...-
Mahel abbassò lo sguardo, gli occhi rossi per il poco sonno e l'agitazione -Mi dispiace. Volevo togliere qualche preoccupazione a Lagharta, ma penso di aver fatto l'ennesima stupidaggine...- sussurrò imbarazzata -Avrei solo voluto...-
La Sibilla, avvicinandolesi, le posò un dito sulle labbra, scuotendo la testa -Le tue intenzioni erano buone. Lagharta capirà. Ma tu non sei di Gaia e devi sottostare alla dura realtà di non sapere quale sia la strada...capisci, ninù?-
Mahel annuì, mettendo nello stomaco l'ultimo boccone del pane -Io non voglio che mi odi. L'odio non è un sentimento umano- borbottò inquieta, nascondendo gli occhi dietro le mani piccole -Non lo posso sopportare...-
-Lagharta non vuole che tu lo veda umano. Perchè ha paura della mia Predizione...- rispose la Sibilla, assicurandosi che Mahel la guardasse -Lui vuole che tu rimanga in vita. Se si lascia odiare, o biasimare, lo fa solamente perchè lui e tu siate in salvo...-
-Che cosa vuol dire...?- chiese la giovane, afferrando l'erba con le dita -Io devo odiarlo...?-
-Già. Tu devi odiarmi- la voce di Lagharta era dietro di lei, tanto vicina da spezzarle il cuore. Saluss gli svolazzava accanto, con aria tranquilla, ma con una vena di tristezza che Mahel per esperienza coglieva alla perfezione.
-Lagharta...perchè ti devo odiare...?- chiese Mahel, sentendo improvvisamente girarle la testa -Io...non capisco...-

La Sibilla guardò Lagharta negli occhi, scuotendo la testa.
Lagharta respirò a fondo per poi avvicinarsi alla giovane con aria seria. La guardò con i suoi intensi occhi blu, suadenti e profondi, il viso bellissimo incorniciato da appena qualche accenno di barba rasa. Un ragazzo appena uomo che portava sulle sue spalle il dolore di una famiglia distrutta e di un destino di morte.
-Ascoltami bene, Mahel...questa è la prima e l'ultima volta che te lo dico, da ora in avanti non ci sarà più gentilezza in me. Né nelle mie azioni. Ti odierò, ti tratterò male, farò di tutto perchè tu non prenda ad assumere verso di me atteggiamenti di affetto. Devi promettermi di ascoltare attentamente e di tener fede al favore che ti chiederò-
Mahel si sentì prendere in braccio, Lagharta l'alzo da terra tenendola stretta fra le sue braccia. Saluss si era poggiata sulla fronte della giovane, iniziando a rilucere di quella strana aura rosata che portava sempre tranquillità e pace -Lagharta...?- sussurrò quasi immersa nell'inconscienza -Che cosa stai dicendo...?-
-Qualsiasi cosa accada...qualsiasi al mondo. Che io ti salvi, perchè lo devo fare, che io ti aiuti, perchè devi aiutarmi a concludere la mia missione...qualsiasi atto di “gentilezza” proverrà da me verso di te, devi promettermi che mai si tramuterà in amore da parte tua. Perchè in quel caso ti ferirò così tanto da farti desiderare la morte. Hai capito Mahel?-
Mahel non riusciva a tenere gli occhi aperti. Sentiva improvvisamente un tepore accoglierla, dolce, come una coperta che le si avvolgeva delicatamente intorno al corpo. Non riusciva a piangere, nonostante Lagharta le stesse chiedendo una promessa così inconcepibile, in altre circostanze. Però annuì, stringendogli la maglia fina attorno al collo -Lagharta...io non posso innamorarmi di te. Io non so cosa sia l'amore...non voglio scoprirlo qua, in un mondo che non è il mio. Non capisco perchè...- le parole non uscirono più dalla sua bocca, la stanchezza era troppa. Cercò di tenere gli occhi aperti, di finire la sua frase. Ma cadde in un sonno profondo. Un sonno beato e tranquillo.
Saluss guardò Lagharta con astio, tornando immediatamente nell'essenza della spada. Non disse niente, non fece niente, si limitò a sparire.
La Sibilla guardava Lagharta scuotendo la testa, come delusa -Credi di aver risolto qualcosa, a chiederle una promessa così stupida...?-
Lagharta sospirò, stringendo la ragazza a sé. Era così minuta e fragile, in quel momento, non aveva quasi peso. Però era sollevato, lei glielo aveva promesso, no?
-Fin tanto che lei non si innamorerà di me...fin tanto che verso di me avrà solo sentimenti di compassione e di sopportazione...io potrò evitare di odiarla. Quando i suoi sentimenti si trasformassero in qualcosa che non posso gestire, quello sarà il momento in cui la ucciderò- rispose secco il ragazzo, con una luce strana negli occhi -Il mio obiettivo adesso è solo Laherte. Fermarlo è tutto ciò che devo. Ciò che succederà dopo lo deciderò quando accadrà- detto questo Lagharta si incamminò verso la casa della Sibilla, non sentendo lo sguardo della donna posarsi su di lui in modo pacato e spaventato.
-Non puoi fermare la Predizione...o se ci riuscirai, non puoi nel modo in cui spereresti. Qualcuno avrà da soffrire, in tutto questo...e spero proprio che non sarai tu...-

Aprendo gli occhi, Mahel vide la stanza luminosa e areata.
Doveva essere passato un bel po', perchè fuori ci fosse ancora luca. Forse un giorno? Non riusciva a ricordarlo.
Non si sentiva stanca, non aveva sonno neanche quando si era svegliata vicino al fiume. Doveva essere uno dei poteri di Saluss, perchè alzandosi dal letto non sentiva niente.
Non voleva perdere altro tempo, iniziava a stancarsi dei suoi continui riposini, lei che era sempre così attiva, perciò aprì la porta che dava sulla sala da pranzo e trovò Lagharta in piedi accanto al tavolo, una borsa a tracolla e la sua spada ben assicurata alle spalle, una borsa sul tavolo aperta che la Sibilla stava riempiendo e Saluss sulla testa di Lagharta, che gli tirava le ciocche tentando di farlo arrabbiare -Senti male? Senti male...?-
-Si, stupida fatina, sento male!- sbottò Lagharta cercando di afferrarla, ma era impossibile. Un attimo dopo era al suo polso, che ridacchiava -Eheh, non mi prendi!-
-Piccola...- rideva di gusto, quel ragazzo dal sorriso raro, ma sapeva che con Saluss era diverso. Non aveva motivo di odiarla, non lei.
-Oh...ninù...stavo proprio per venire a chiamarti. Ormai è ora che voi partiate- la Sibilla mise le ultime cose nella borsa e la porse a Mahel, avvicinandolesi -Prendi pure-
-Gra...grazie- borbottò la giovane, un po' intontita -Ma che...è mattina?-
La Sibilla annuì con la testa, andando a lato della stanza e afferrando l'arco di pietra, per poi portarlo verso di lei e porgerglielo -Non è così pesante come sembra, anche se ha il suo peso, però devi portarlo con te. Colonna lo vorrà vedere...-
Mahel prese l'arco, che cadde a terra con un tonfo. Non riusciva ad alzarlo. Ma non era quello il problema. Guardava la Sibilla, che le rivolgeva uno sguardo amorevole. Poi guardò verso Saluss, che le sorrideva come niente fosse e Lagharta, che le rivolgeva uno sguardo pieno di superiorità -Mi spiace averla fatta riposare solo 10 minuti, ma vostra altezza dovrà fare lo sforzo di scarpinare un po'. Ci attendono quattro giorni di cammino per il Tempio di Vie- sbottò secco Lagharta, afferrando l'arco di pietra -Per stavolta, questo lo porto io. Ma appena arrivati al Tempio, come non mi interessa, lo prendi a spalla e te lo porti. Io ho già la mia spada a cui pensare- detto questo si assicurò l'arco alla spalla opposta alla borsa e alla spada, aprì la porta e vi rimase un secondo -Ti aspetto fuori, principessina- per poi sparire dietro l'uscio.
Mahel rimase qualche secondo interdetta. Saluss era rimasta lì davanti a lei, a svolazzare felice, e la Sibilla la guardava quasi stupita -Qualcosa non va ninù?-
-Non...è successo tutto così in fretta...- borbottò confusa -Credo di non aver capito...-
-Oh tranquilla. Il mio potere è più concentrato se usato da me direttamente, perciò quando ho iniziato a sprigionarlo hai sentito intontimento e poi sei crollata. Lagharta ti ha portato qua e abbiamo fatto subito i bagagli, non ti preoccupare- la fatina le sorrise, avvicinadolesi -Se Lagharta usa i miei poteri attraverso le sue mani lo senti molto più lieve. Purtroppo non ho così delicatezza come lui, non uso quasi mai i miei poteri in modo diretto, scusami se ti ho stancata- le si avvicinò alla fronte e le dette un bacio -Scusami-
Mahel, guardando la fatina, vedendo il suo volto attraversato da un lampo di tristezza, capì -Ti scusi per le parole di Lagharta...?- chiese Mahel sorridendo -Eh, Saluss?-
La fatina annuì, scuotendo la testa come a non volerci pensare -Mahel, io...-
-Non mi innamorerò di Lagharta. Come gli ho detto, non potrei. E poi, fra tutti i ragazzi di questo mondo, proprio di uno come lui? Mi rifiuto. Lo aiuterò a salvare Gaia, dopo di che tornerò nel mio mondo dalla mamma. Fine- sbuffò allontanado un ciuffo di capelli dagli occhi, assicurandosi la borsa a tracolla e guardando la Sibilla -Al Tempio troverò Colonna?- chiese seria.
La Sibilla annuì -Si ninù. Ho già avvertito del vostro arrivo, Colonna vi aspetterà personalmente alla Sala delle Udienze. Potrai colloquiare con lei e chiederle tutto ciò che reputi opportuno...-
-Benissimo- rispose Mahel, frugandosi in tasca alla ricerca della pietra -La mia...pietra...?-
Si ricordò improvvisamente di averla lanciata per la rabbia, qualche ora prima, verso un muro della stanza. Guardo la Sibilla e Saluss che, timidamente, la guardò arrossendo -Mi...mi sono permessa di prenderla e di farne un ciondolo con la Sibilla...- la Sibilla annuì e afferrò una mano di Mahel, posandole sul palmo la pietra -Portala con te sempre, ma non tenerla troppo allo scoperto. Forse non è l'essenza di Vie, ma è comunque una pietra sacra. Finchè Colonna non ti avrà detto cos'è, se potrà dirtelo, fai attenzione che nessuno la veda. Mi hai capito?-
Mahel annuì, guardando la pietra ora legata da un laccio. Se lo assicurò al collo, tenendolo abbastanza lente da poterlo nascondere sotto la maglia e guardò la Sibilla -Sibilla...grazie. Grazie per tutto ciò che hai fatto fino ad ora- sussurrò la ragazza, abbassando lo sguardo -Io...io voglio cercare di capire le ragioni di Lagharta. Voglio cercare di fare tutto ciò che posso, finchè non avrò trovato le risposte che cerco. Adesso so che non mi odia senza alcun motivo. Qualcosa nasconde...e finchè non me lo vorrà dire, aspetterò. Dopotutto...lui ha un compito più gravoso del mio, sulle spalle- rispose guardando Saluss, che capì benissimo a chi la giovane si stesse riferendo.
-Salveremo Exitio. E anche Laherte- sussurrò a sua volta la fatina, sorridendo.
Mahel annuì -Come cerca di fare Lagharta, salveremo tutti quandi- guardò la Sibilla aprirle la porta e fece un lungo sospiro -Andiamo Saluss...-
Saluss la seguì fuori della porta, ricongiungersi a Lagharta. Uno scambio acceso d'opinioni, come se fosse a conoscenza del legame di Lagharta. In quel momento tutto ciò che voleva Mahel erano risposte. Altro non importava.

Quando la Sibilla non li vide più all'orizzonte, pensando che le prove che avrebbero dovuto affrontare erano più numerose di quanto credevano, si sedette al tavolo e iniziò a pensare.
La pietra che Mahel aveva tenuto per tutto il tempo con sé era un segno. Un segno senza il quale non sarebbe riuscita a farsi forza. Pensava che Colonna gliela avesse lasciata di proposito, perchè lei affrontasse Gaia con uno spirito di coraggio e d'avventura.
Senza quella pietra, Mahel non si sarebbe mai posta domande. Avrebbe pensato ad una serie di coincidenze, ma senza dubbio non sarebbe tornata al Lago e non avrebbe incontrato Lagharta. E niente sarebbe cominciato.
Pensando a questo, una nuova speranza si fece spazio nella Sibilla. La speranza che la Predizione fosse semplicemente un errore, che la Guerra si poteva risolvere in altro modo. Che nessuno sarebbe morto e che avrebbero salvato entrambi i mondi.
Entrambi, perchè ancora Mahel non sapeva che non era solo il mondo di Gaia ad essere in pericolo. Ma ancora non era il momento perchè lei lo scoprisse.
Un libro accanto al tavolo attirò la sua attenzione ed una carezza, propria sola di una persona anziana che conosce così tanto da poterne soffrire, passò sulle lettere di quella copertina senza tempo: “La maledizione dell'Acqua”.
C'era ancora qualcosa per cui valeva la pensa divertirsi.



***

OH MIO DIO. CI HO MESSO 3 SETTIMANE!!! Chiedo umilmente scusa ç__ç ma non ho potuto fare altrimenti. Purtroppo sto affrontando un periodo bruttissimo a lavoro, poi ho qualche problema con un'operazione che dovrei fare a breve e...ho lasciato da parte la scrittura per un pò. Ma ho intenzione di scrivere a pieno regime, perchè da adesso entra in gioco la vera e propria avventura!!! Lagharta e Mahel sono partiti in fretta e furia per il Tempio di Vie, credetemi...ne affronteranno di tutti i colori. Forse incontreranno qualche amico sul cammino...ma non anticipiamo niente! Ne approfitto per ringraziare velocemente tutti quanti (sono le due di notte, accidenti a me!!!) quindi...via ai RINGRAZIAMENTI!!!
Lete: oddio una nuova lettrice!!! Sono molto contenta che hai trovato il tempo di recensire, quindi stai tranquilla. Anche solo esserti disturbata per lasciarmi queste righe ha suscitato in me lacrime di gioia, sigh sigh ç__ç grazie grazie mille! Da adesso in poi non mi dilungherò più troppo sui personaggi di Mahel e Lagharta, perchè entreranno in scena altri fattori, come ad esempio l'inizio della Guerra...quindi continua a leggere e, se puoi, anche a lasciarmi un tuo parere. Mi farebbe davvero felice ^-^ ti mando un bacione e ti aspetto al prossimo cap =*
Dust_and_Diesel: io ti ADORO, questo ormai ti dovrebbe essere entrato in testa. Adoro le tue recensioni, adoro te puccia e puccettosa, ti adoro U-U sei come sei, ti trovo assolutamente fantastica. Anche perchè, nonostante tutto, adori uno stronzo come Lagharta, il che mi rende non poco orgogliosa di lui. Qui è addirittura carino e gentile, quindi dovrebbe piacerti ancora di più ^-^ no? Laherte è parte di Lagharta in quanto ultimo suo familiare in vita. Come si capisce è stata la Sibilla a fargli da "mamma" perciò il suo vero sangue scorre solo in Laherte. E quando te lo descriverò ne resterai affascinata perchè è un cattivo "umano" pieno di difetti e di insicurezze. Ha solo la mania di voler conquistare il mondo, che ci deve fare xD e comunque non ti devi scusare per le recensioni prolisse. Adoro che siano così lunghe. Mi da piacere leggerle, mi sento apprezzata ^-^ quindi continua. E se proprio non vuoi essere prolissa, lo puoi essere su msn U-U mi accontento uguale xD ora però scappo a dormire, perciò sono io che mi auto-censuro xD un bacione ed al prossimo cap =*
Milou_: prima che Mahel ottenga risposte passerà ancora del tempo, e la pietra è fondamentale, anche se per adesso completamente inutile...risolvera molti quesiti e non immagini neanche che cosa sia xD ma spero che la curiosità ti spinga a leggere ^-^ sisi. Perciò ti lascio con questo nuovo capitolo, assicurandoti che entro una settimana (ma anche meno!) uscirà il nuovo. E spero che sarai ancora qua a leggermi ^-^ grazie mille delle tue parole sempre così gentili, sei adorabile >.< un bacio ed al prossimo cap =*
fruttina89: per adesso Lagharta la odia per motivi di forza maggiore. Ma non prova niente per lei. Mahel, dal canto suo, sa che esiste, che è lì davanti a lei, ma non può forzarlo a sentimenti che non gli appartengono. Un pò come facciamo tutti...se ci capita di ricevere dell'odio c'è chi reagisce con altro odio. Mahel è una ragazza rara che agisce d'istinto ma non dà giudizi troppo affrettati. Infatti non concepisce come reale l'odio di Lagharta e ne ha avuto dimostrazione alla fine ^-^ penso che sia un bene anche per il suo amor proprio. Però non posso dilungarmi (sono le due di notte xD) perciò ti mando un bacione, ti ringrazio, e ti aspetto al prossimo cap =*
Fairy_chan88: le tue recensioni sono quelle che aspetto con più ansia, perchè tu hai visto le basi di questa storia, l'hai vista nascere in due capitoli in passato e poi adesso...eccola qua, nuovissima e completamente diversa, dove le idee del passato e quelle del futuro si mischiano in una storia completamente differente! Spero che ormai i caratteri di Mahel e Lagharta siano ben delineati e che possa passare al piatto forte del racconto cioè...alle risposte! Anche io le aspetto, ti dico la verità, ormai Mahel e Lagharta non sono più i personaggi che avevo in testa all'inizio...mannaggia a loro xD perciò ti saluto, ti mando un bacio e ti aspetto al prossimo cap =*
Kuroshi_Tsukishiro: non sono stata molto di compagnia ultimamente, il lavoro non va tanto bene e visto che hai i tuoi problemi non volevo angosciarti. Provvederò a leggere il tuo cap e commentarlo al più presto, appena avrò la testa per scrivere qualcosa di decente. Quando poi senti Dark digli che ho aggiornato e che non importa che commenti, se non può farlo, ma che ti dica cosa ne pensi xD mi sto preoccupando di non sentirlo ç_ç comunque...sono contenta che anche tu sia fan di Lagharta e che aspetti con ansia le sue avventure xD prima o poi scriverò una raccolta di shot comiche su di lui, penso siano più congeniali al suo personaggio. Per adesso ti lascio questo, spero che mi farai sapere cosa ne pensi al più presto. Ti mando un abbraccio forte, tanti auguri per l'università e per la "tua ragazza", un bacione e ti aspetto al prossimo cap (o su msn) =*
Grazie, come sempre, al mio nii-nii Gennino, che legge e mi commenta, mi tira su e mi aiuta in questo periodo difficile. Grazie al mio ragazzo, che insieme a Gennino è il mio sostegno insostituibile, mi ama e mi sopporta nonostante i miei diecimila difetti e sta sempre accanto a me, anche quando io stessa mi picchierei selvaggiamente. Vi adoro immensamente, grazie davvero!!!
Grazie anche a tutti quelli che mi leggono solamente, che hanno messo la storia fra le preferite o le seguite. La vostra dolcezza è qualcosa di così gradito in questo momento, che non posso fare a meno di baciarvi tutti quanti e di ripetervi GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!
Un bacione a tutti, ci vediamo al prossimo cap =*
  
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