Dedica assai sentita per quelle povere ragazze che con temperanza seguono questa storia e mi hanno più volte minacciato di morte affinchè scrivessi il nuovo capitolo. Chiedo venia, anche se mi odierete di più.
James Sirius Potter, capitano e battitore
Lily Luna Potter, cercatore
Hugo Weasley, portiere
Lucy Weasley, cacciatore
Luis Weasley, cacciatore
Fred Weasley II, battitore
Albus Severus Potter, cacciatore
Non c'è partita. Se non sei figlio dei grand eroi della seconda guerra magica, non sei degno d entrare nella squadra di Quidditch dei valorosi Grifoni.
Non che non siano bravi, anzi, tali padri... ma non ci sono selezioni che tengano. E' una setta privata, ed ovviamente la scuola impazzisce per loro. Come non potrebbero?
Per questo il giovane Scotty McGuire si disperò solamente poche ore quando, malgrado la sua innata dote di cacciatore, non venne scelto per la squadra ufficiale. Anche se raramente lo si vede alle partite. Per non dire mai.
***
"Rosie, tu mi ami?"
"Certo Al"
Avevano cinque anni, la voce cristallina e nessuna conoscenza del mondo.
"Me lo devi promettere. Teddy dice che se non lo si fa, non vale"
"Allora prometto"
"Ma vuoi più bene a me o a Lily?"
Rose Angela Weasley, alta meno di un manico di scopa, non ci riflette molto.
"Tu sei Al"
Tu sei Al, valeva davvero come risposta. Vale anche ora.
E' sua madre che si occupa della posta. Scrive a lui, a Lily e a James regolarmente una volta a settimana. Tre missive molto simili tra loro, ma in quella di Albus Severus, dopo gli abbracci di papà e i baci di mamma, c'è sempre un piccolo spazio usato da zio Ron e zia Hermione, per chiedergli di Rose.
Non riesco a capire perchè Rosie si fidi solo di te. Sarebbe stato più naturale con tua sorella, ma dobbiamo sempre scomodare te. Chissà perchè.
"semplice, io sono Al"
Semplice, lui è Al.
Così, quando vede sua cugina alzarsi, la segue, e vedendo che la solita smorfia di indifferenza che regala a tutti, per lui si tramuta in sorriso, ha la certezza che lui è ancora Al.
Passeggiano per uno dei tanti corridoi, costeggiando dipinti parlanti e muri antichissimi. Un' abitudine a cui lui non rinuncia. Sicuro della presenza della cugina al suo fianco, cammina sapendo che nulla al mondo potrà scalfire questi momenti ed il loro rapporto. Eppure, quando Rose si blocca improvvisamente fissando qualcosa non troppo distante da loro, percepisce quasi una minaccia.
Sono ancora Al, vero?
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Lo so, mi odiate. Avevo promesso che avrei ripagato questa pausa con un capitolo degno (o meglio lungo) di questa nome. Vi giuro che l'ho fatto, ma mentre rileggevo ho capito che, solo nell'interesse della storia, avrei dovuto dividerlo. Per cui, aspettate a lanciarmi contro quel che vi capita, a breve avrete anche il resto.
La prima e la seconda parte di questo capitolo sono slegate, lo ammetto. Semplicemente perché sono nati nella mia testa come due capitoli a se stanti. La vecchia me li avrebbe separati, questa nuova che ci tiene ai suoi lettori -e alla sua vita- ha capito che non poteva ripresentarsi con le mi solite tre righe di passaggio.
Enjoy.
REM#