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Autore: gasolina    27/11/2010    0 recensioni
CAPITOLO 2 on line!STORIA RIVISIONATA!!!XDCHIEDO SCUSA PER IL CASINO DEI CODICI DEL PRIMO CAPITOLO!!ADESSO DOVREBBE ESSERE LEGGIBILE!^^ Roxanne è una ragazza di Londra. Si nota subito che non è una ragazza comune. Figlia di un mago e una babbana (?), Roxanne va a scuola e ha amici normalmente. Questo almeno fino a quando non arriva una certa lettera......Presto il suo passato tornerà a galla, e il suo futuro verrà scritto......Hogwarts, sarà la sua casa, ma lì vi troverà ogni genere di cosa impossibile da chiamare "normale". Una fanfiction molto varia. Amicizia, Affetto, Amore, Passione, Azione, Guerre e tutto quello che è impossibile ed inimmaginabile! A voi fan di Harry Potter il giudizio!Una storia vi aspetta!So molto bene che solitamente le FF con nuovi personaggi non hanno molto successo, ma vedrò di interessarvi!^_-Leggetemi, eh!XD (ci saranno parti dedicate ai vari personaggi della saga originale^^)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if?, Raccolta, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Roxanne Sunsine - Capitolo 3 - Il Diario

 

Roxanne Sunsine

e il cuore nella pozione

 

 

Capitolo 3 - Il diario -

Mancava meno di un mese all’1 settembre e non avevo ancora preparato niente.

La lista degli oggetti mi sarebbe sembrata meno insensata se almeno li avessi visti una volta in tutta la vita.

Avevo mandato per la prima volta della posta via gufo grazie a Maria e capii che presto mi sarebbe servito un gufo tutto mio. Mi aveva anche spiegato, con un po’ di teoria, come usare la metropolvere.

Per trovare un camino adatto ad usarla sarei dovuta recarmi in città, in un pub irlandese, allora, se avevo capito bene, avrei dovuto usare la metropolvere chiamando ad alta voce il luogo da me scelto.

Era tutto molto difficile senza avere collegamenti interni alla magia. Mi sarei dovuta arrangiare per trovare il modo di arrivare a Diagonalley, dovevo comprare pentoloni, gufo, divisa, e soprattutto la tanto agognata bacchetta.

Non potevo nascondere che la cosa mi portava ad una forte agitazione e allo stesso tempo  eccitazione e la mamma non era da meno.

Stavo tornando da casa Tarner quando vidi sull’uscio di casa, impegnato in una conversazione alquanto animata con la mamma, un uomo, alto e bruno, impacchettato in un lungo soprabito nero con il capo coperto da un cappello a bombetta coordinato.

Era zio Richard, il fratello di papà.

-Roxanne, Roxanne, guarda chi è venuto a trovarci!-  il viso di mamma cambiò completamente espressione quando mi vide.

 

Zio Richard era uno dei maghi del Wizengamot, che per quanto ne sapevo io poteva anche essere una pescheria., e ci veniva a trovare una decina di volte all’anno da quando era morto papà. Forse lui avrebbe potuto darmi una mano per trovare ciò di cui avevo bisogno.

 -So che da settembre frequenterai Hogwarts!Congratulazioni!- disse affabile lo zio dopo esserci accomodati sulle poltrone del salotto.

-Grazie.- risposi cortese.

-Sono sicuro che ti piacerà. Hai già rimediato il materiale scolastico?- mi chiese.

Quella era la mia opportunità di chiedergli la cortesia di aiutarmi. –Ecco….a tal proposito volevo chieder..-

-Non preoccuparti, avevamo intenzione di andare domani a comperare tutto ciò che serve.- si intromise la mamma portando nel soggiorno un vassoio di tè.

-Bene!Proprio domani mi recherò a Diagonalley, vi accompagnerò. Rischierete di perdervi se nessuno vi facesse da guida.-

-Non vorremmo essere di disturbo, ci arrangeremo.- continuò mamma in tono gentile.

-Nessun disturbo Giuly, tutto per la mia nipotina preferita.- disse lo zio rivolgendomi lo sguardo.

-Dimmi,Roxanne…- intanto prese una delle tazze ricolme di tè,portandosela alle labbra e ne beve un sorso. – Hai una lista? Se mi fai vedere cosa ti serve farò un itinerario. –

Annuii e corsi in camera, salendo la scala, a prendere la busta che svuotai prendendo la lista allegata alla lettera.

Mentre uscivo, intravidi la sacchetta  di velluto verde ed il paio di gemelli che avevo trovato nel baule e pensai di chiedere aiuto su come usarli direttamente allo zio, quindi li afferrai e li portai con me.

Lo zio in poltrona fissando fuori dalla finestra, e la mamma dietro al bancone della cucina a spadellare, entrambi in silenzio, mi sembravano alquanto inquieti.

Mi sedetti vicino a zio Richard, posai sul tavolino di fianco a me la sacchetta e i gemelli e gli porsi la lista. La esaminò per qualche attimo e poi mi rivolse parola. –Tranquilla Roxanne, sono tutte cose che si possono trovare a Diagonalley. Non ci saranno problemi. Andremo dal vecchio Olivander!Vedrai, ti piacerà!Tutti i maghi e le streghe della Gran Bretagna vanno da lui a prendere la propria bacchetta. Sia io che tuo padre la comprammo da lui!- disse sorridendo.

Gli sorrisi in tutta risposta, eccitata all’idea di aprire le porte ad un nuovo mondo.

Mi ricomposi e mi venne in mente del sacchetto con i due gemelli e tesi automaticamente il braccio in direzione del tavolino, ma inaspettatamente la mia mano non toccò nulla che potesse sembrare vellutato o di metallo.

Voltai lo sguardo ed effettivamente non c’era traccia degli oggetti che vi avevo posato.

Guardai sotto ed intorno al tavolino, ma senza risultati.

-Roxanne, qualche problema?- chiese premuroso lo zio.

-Ecco, avevo lasciato…- non feci in tempo a finire la frase che la mamma mi interruppe venendomi alle spalle e cingendomi con un braccio.

-Richard, rimani a cena con noi?- chiese con un dolce sorriso.

-Oh, ti ringrazio Giuly, ma non vorrei disturbare.- disse alzandosi e si guardò il grande orologio da polso argentato. – E’ anche tardi, devo tornare al Ministero, ma domani sarò tutto per  voi!-

-Mi dispiace che tu non possa restare…- aggiunse mamma in tono sconsolato.

-Ti ringrazio Giuly, sarà per la prossima volta.- intanto si inforcava il lungo soprabito e la bombetta.

Schioccò un bacio sulla guancia di mamma e poi a me. – A domani ragazze, buona serata.

Una volta chiusa la porta, mamma tornò in cucina ed io andai in camera a preparare i vestiti per il giorno dopo.

 

Dopo cena eravamo entrambe sedute nelle poltrone in velluto rosso del soggiorno e mentre mamma leggeva una rivista, io esaminavo le pagine del diario di papà.

Contenevano per lo più appunti di poche righe, che per me  erano ancora poco comprensibili. Insieme a quelle poche righe c’erano anche dei racconti e delle barzellette e dei risulti di alcune partite di Quidditch con allegati dei commenti.

Se avevo capito bene il Quidditch era uno sport che si faceva a cavallo di una scopa, i dettagli non li conoscevo ancora, ma quello stravagante sport cominciò ad incuriosirmi.

Sfogliando le pagine un po’ usurate dal tempo, mi soffermai su alcune barzellette e aforismi, che evidentemente papà adorava scrivere. Ne trovai alcuni molto romantici, il che mi sorprese un po’, perché sembravano tutti diretti ad una ragazza in particolare, anche se il nome non veniva mai citato. Il pensiero che papà fosse stato innamorato di un’altra donna ai tempi della scuola, che non fosse la mamma, mi metteva un po’ d’inquietudine, perché non sapevo come l’avrebbe prese la mamma se l’avesse scoperto.

-Che cosa orrenda!- sentii la mamma esasperarsi. I miei occhi saettarono su di lei. Stava sfogliando le pagine della rivista in modo molto nervoso, quasi indignato, ma fui sollevata di vedere che non lo fosse per ciò che avevo appena scoperto.

-Questa gente non capisce niente di arredamenti! Come si permettono di scrivere articoli del genere!- sempre più indignata, chiuse la rivista e la lanciò sul tavolino del soggiorno.

Cercai di sembrare disinteressata e continui a sfogliare il diario mentre lei distendeva le gambe e le braccia per stiracchiarsi.

-Ehi, Roxy, cosa leggi di bello?- mi chiese, e in quello stesso momento sussultai.

-Delle barzellette.- risposi più in fretta che potei. –Il diario di papà?- mi chiese sospettosa.

Un po’ disorientata cercai di essere sbrigativa. –Si, a quanto pare gli piaceva scarabocchiare durante le lezioni.- lei quasi rise alla mia risposta. –Già, era un po’ distratto…-.

Stavo per cercare di sviare il discorso, ma con mia grande sorpresa, fu lei per prima a farlo.

-Roxy, si è fatto tardi, forse è meglio andare a dormire, domani dobbiamo svegliarci presto. Bisogna passare alla Banca dei Maghi per fare il cambio del denaro.- si alzò ed inforcò le pantofole e si legò la lunga vestaglia blu che portava sopra al pigiama.

-Spegni tu, qui?Io intanto salgo.- annuii e ci scambiammo la buonanotte.

Intanto cominciai a radunare gli oggetti dal tavolino: mancavano ancora la sacca verde e il paio di gemelli da polso che mi ero dimenticata di cercare dopo che zio Richard se né era andato. Decisi di rimandare al giorno dopo la ricerca, quando improvvisamente, il mio stomaco brontolò per la fame. Avevo voglia di un biscotto prima di andare a letto. Con ancora il libro tra le mani ed un dito a fare da segnalibro, andai dietro al bancone ed aprii la credenza estraendone un biscottiera di vetro. Posai il diario sul bancone e svitai il tappo di allumino ed estrassi un biscotto con gocce di cioccolato, riposi il contenitore nella credenza e mi infilai in bocca il biscotto mentre riprendevo i mano il diario.

Mentre masticavo giravo pagina con una sola mano ed intanto leggevo. In alcune pagine lessi i risultati di quelle che credevo sfide o partite sportive: “Corvonero vs Grifondoro  60 - 180”, “Tassorosso vs Corvonero 230 – 90”, “Serpeverde vs Tassorosso  120 – 170” e altri risultati con relative squadre. Mi soffermai su una pagina, era il 15 settembre del 1964,  se avevo fatto bene i conti era il terzo anno che papà frequentava Hogwarts.

Ho visto un angelo cadere dal cielo.” Rimasi perplessa e guardai avanti ed indietro tra le pagine del diario, che magicamente, conteneva i giorni di tutti e sette gli anni di scuola.

Mi accorsi che prima di quel giorno, non aveva mai scritto una parola che sembrasse minimamente romantica, tranne un “ti amo Commet”, prima di allora. Invece, da quel giorno in poi sembravano più frequenti parole e frasi che sembravano come delle lodi d’amore.

Ad alcune frasi che trovai in seguito sentii addirittura il calore divampare sulle mie guance.

Ero letteralmente spiazzata dalla situazione, ma una cosa l’avevo capita: mamma non avrebbe mai dovuto leggere quel diario!

Note dell'autrice:

Chiedo scusa, per chi nel caso mi seguisse, di questo enorme ritardo(quasi un anno). Non ho più avuto modo di scrivere, però in compenso in questo momento mi sento un vulcano di idee. In realtà nemmeno adesso avrei tempo e me ne rammarico tanto, perchè, adoro scrivere, ma con la scuola non c'è più vita....come dico sempre io: "Dov'è finita la nostra vita sociale?". Sarei curiosa di scoprirlo....la risposta più ovvia sarebbe nel cess...emh..nel gabinetto, ma tralasciamo!XD

Volevo ricordare che voglio andare per le lunghe, perchè volevo fare un qualcosa con una trama elaborata, ritrovando corrispondenze, a volte anche non molto rilevanti, ma curiose, con la saga originale...ci ho lavorato molto, ma alla fine sono riuscita a fare una linea del tempo decente, che mi permetta di fare un bel filo logico narrativo..spero di non sparare troppe cavolate!XDBhè...grazie a tutti quelli che mi leggono e mi hanno letto fino ad ora!^^ Recensitemi e fatemi sapere cosa ne pensate!

  
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