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Autore: L_Fy    06/12/2005    11 recensioni
E’ credenza comune che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. In realtà, una certa megalomania prettamente inglese ha influenzato il pensiero popolare. Per gli addetti ai lavori, per coloro, cioè, che possono valutare con cognizione di causa la preparazione degli studenti che terminano gli studi, è indubbio che la migliore scuola del mondo magico sia la scuola di magia e stregoneria di Durmstrang.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 23 : Vigilia

 

Quando scese a fare colazione, indossando gli abiti da viaggio del giorno prima, Costanza era ancora di cattivo umore: a dire il vero ce l’aveva con se stessa e non sapeva nemmeno lei perché. Magari era solo l’effetto destabilizzante dell’atmosfera in casa Valenskij, pensò dubbiosa. I cugini di Sasha accolsero molto tiepidamente il suo cambio di look: cugino Anton, che si era quasi offerto di accompagnarla a fare compere, la sera prima, si defilò quasi nello stesso momento in cui mise piede in sala da pranzo, con il suo bravo vestitino accollato e la sua crocchia severa sulla nuca; zio Leone ci mancò poco che le chiedesse chi diavolo era, con suo sommo imbarazzo. Miracoli della luce mattutina, pensò Costanza con un sorriso diabolico. Finita la colazione, accompagnò Hodges a dare da mangiare ai lupi volanti, tradizionale mezzo trainante delle slitte magiche in tutto il territorio albanese. Dopo di che, si chiuse in camera sua per accudire Balthus, senza che lo strano malessere che la attanagliava dalla notte prima le desse tregua.

"E’ tutta colpa di quello spocchioso damerino di Valenskij" ringhiò sottovoce mentre con la bacchetta magica avvolgeva l’uovo insolitamente quieto in una nuvola di vapore bollente "Non so bene perché, ma deve per forza essere colpa sua. Dannato mister Letamaio"

"Vedo che, oltre a tutto il resto, hai anche la fastidiosa abitudine di sparlarmi alle spalle" disse una voce irriverente dietro a lei "Stai tentando di mettermi contro al nostro pargolo prima ancora che nasca o è solo uno sfogo personale?"

Costanza nemmeno si girò a guardare Sasha entrato di soppiatto in camera sua.

"Immagino che le porte chiuse per te siano un opional, Valenskij" rispose con voce particolarmente acida "D’altra parte, dovevo immaginarlo che tra tutti i tuoi difetti fosse da annoverare anche quello di spione"

Sasha non si scompose: non sembrava però rilassato come al solito e una delicata ombra azzurrina sotto gli occhi tradiva il fatto che anche lui non aveva avuto sonni tranquilli.

"Noto con piacere che ti sei svegliata col dente avvelenato" sorrise Sasha abbandonandosi con indolenza sul divanetto davanti al camino "Niente di nuovo sotto il sole, insomma"

"Che sei venuto a fare, qui?" domandò bruscamente Costanza sedendosi di fronte al camino senza guardarlo in faccia. Sasha aspettò un po’ prima di rispondere e quando lo fece l’espressione del suo viso era grave e assorta.

"Ci ho pensato molto stanotte e non credo che sarebbe saggio proseguire con questa storia di profezie e uffici fantasma" disse con voce insolitamente seria "Potrebbe diventare parecchio pericoloso"

Costanza drizzo la schiena e pressò le labbra in una smorfia ostinata.

"Ti ho già detto che non sei obbligato a rischiare per me" rispose con voce sferzante "Nessuno ti costringe a seguirmi ed io ce la posso fare benissimo da sola. Ti esonero dal ruolo di cavalier servente, signor Valenskij: ora, puoi andare al diavolo quando più ti aggrada"

Sasha le lanciò uno sguardo a metà tra l’esasperato e il divertito.

"Tu non capisci proprio niente, miss Spocchia" disse dopo un po’ con voce calma e quasi dispiaciuta.

"Che novità" sbuffò Costanza, irritata "Hai niente di nuovo da dirmi a parte il fatto ovvio che mi trovi stupida?"

"Io non ti trovo affatto stupida" rispose Sasha con voce dolce "Antipatica, boriosa, lunatica e molto, molto irritante, questo sì. Ma stupida, no: non l’ho mai pensato di te"

Di nuovo confusa dal cambio di temperatura dell’atmosfera intorno a loro, Costanza di decise ad arrabbiarsi.

"Immagino di doverlo prendere come un complimento" sibilò contrita "Adesso devi annusarmi ancora i capelli per sentire se odorano di alghe islandesi o posso andare a comprarmi un vestito per stasera?"

Sasha fu in piedi di fronte a lei con un agile balzo che la costrinse ad indietreggiare per non toccarlo.

"Tu…" iniziò Sasha, ma poi tacque, affondando severamente gli occhi nei suoi. E di nuovo, per Costanza, ci furono sudorazione abbondante, senso di mancamento, desiderio di qualcosa senza sapere cosa…

"Ti accompagno" affermò Sasha con una tale decisione che Costanza si infuriò ancora di più.

"Ti ho già detto che non ho bisogno di te, mister Letamaio" sbottò indietreggiando "Non ho nessun bisogno di un cavalier servente e nemmeno ho bisogno della fastidiosa cardiopatia che mi prende sempre quando ci sei tu. Sto molto meglio da sola!"

Detto questo girò i tacchi e quasi fuggì fuori dalla porta. Sasha era rimasto in piedi di fronte al fuoco, la faccia atteggiata ad una espressione dubbiosa. Si girò appena verso Balthus, ai suoi piedi, e con voce frustrata e confusa chiese incerto:

"…cardiopatia?"

* * *

Costanza si fece preparare la slitta volante e in dieci minuti era già in viaggio verso la città. Velocemente, si ficcò nel primo negozio di vestiti che trovò e comprò il più accollato e severo pezzo di stoffa disponibile. Dopo di che, ubbidendo ad un tragico colpo di testa e sempre furiosa senza sapere perché, ordinò all’elfo cocchiere di dirigersi verso la Piccola Baita dell’Orso; questi ubbidì senza fiatare, nonostante il luogo indicato fosse lontanissimo da lì. Per tutto il viaggio, Costanza rimuginò assorta sui motivi che la inducevano ad essere così suscettibile e odiosa con tutti. La colpa era di Valenskij, di sicuro, ma ancora non aveva capito per quale strana alchimia la sua presenza fosse così destabilizzante. Non voleva prendere assolutamente in considerazione il fatto che lì sola, sulla slitta, lui le mancava… Assurdo! Quando c’era lui, non facevano altro che litigare. "E tu non fai altro che sperare che ti baci" aggiunse una vocina perfida dentro la testa. Per poco non si prese a schiaffi da sola, pur di non considerare quel pensiero assurdo. Eppure, quello ristagnava ancora lì, fastidiosamente ancorato ai suoi sensi, insieme al sorriso strafottente di Valenskij e ai suoi occhi neri e liquidi… "Non riesci a togliertelo dalla mente, fai continuamente sogni imbarazzanti su di lui e ancora non ti decidi ad ammettere che quello ti fa venire le scalmane?" sbuffò di nuovo la vocina nella testa "Sei peggio di uno struzzo così ficcato nella sabbia da non vedere più come se ne esce"

"Io non ho affatto le scalmane per Valenskij" sentenziò Costanza a voce bassa e vibrante di orrore.

"Già. E non sei nemmeno sull’orlo della schizofrenia, parlando da sola su una slitta magica" ribatté la vocina nella testa "Sei o non sei una strega ragionevole? Ammetti che Sasha ti piace e comincia a pensare ad una soluzione!"

Costanza, ormai stremata dalla sua doppia personalità, ammise finalmente che quella vergognosa affermazione era assolutamente vera. Sasha Valenskij era un tarlo che le si era annidato nel cervello, un tarlo che le smuoveva sensazioni e sentimenti mai provati prima di allora. La sua voce era capace di toccarla ad una profondità che nemmeno immaginava di avere, e le sue mani….le sue mani erano l’unica cosa che desiderasse, da chissà quanto tempo a quella parte. Il cuore prese a farle male come se una lancia appuntita l’avesse trafitto.

"E’ così?" mormorò con angoscia "E’ davvero così che funziona?"

La risposta era talmente ovvia e davanti al suo naso che si vergognò di non averla colta prima: sconvolta, disperata, quasi sull’orlo delle lacrime, Costanza Malatesta ammise finalmente di essere irrimediabilmente, furiosamente cotta di Sasha Valenskij.

* * *

Era ormai sera inoltrata: benché non lo desse a vedere, Sasha era letteralmente furioso con la sorellastra che era partita la mattina con la slitta di famiglia senza dire dove andava e, ormai prossima l’ora di cena, ancora non era rientrata.

"Dove diavolo si sarà cacciata quella dannata testa di gallina?" pensava cercando di contenere la rabbia passeggiando indolente lungo la galleria dei ritratti di famiglia. Senza quasi rendersene conto, tornò davanti al ritratto del nonno Balthus Valenskij che, in sella al suo ombroso ippogrifo, sembrava quasi aspettarlo.

"Ciao nonno" salutò Sasha lugubremente ficcandosi le mani in tasca.

"Buongiorno, figliolo" rispose il ritratto, canzonatorio "Tutto solo soletto, oggi? La dolce compagnia di stanotte è già sparita nel nulla?"

"Magari" grugnì con forza Sasha, aggrottandosi ancora di più "Possibilmente soffrendo"

"Che esagerato!" rise Balthus, per niente impressionato "Stanotte sembravate così intimi che mi aspettavo da un momento all’altro un annuncio di matrimonio ed oggi parli di Costanza come se fosse una delle Furie"

"Una delle Furie, a confronto di Costanza, è dolce come Biancaneve" rispose Sasha, irritato "Con quella non sai mai come va a finire: quando credi di aver fatto un passo avanti e di averla un po’ conosciuta, torna a trasformarsi nel tuo peggiore incubo peggio di un Molliccio!"

Balthus fece un sogghigno saputo che irritò ancora di più il nipote.

"Caro Sasha" esordì Balthus nel suo migliore tono condiscendente "Mi sembra che tra te e Costanza i rapporti non siano dei più facili"

"L’unico rapporto che ho con lei è il fortissimo desiderio di strozzarla quando apre bocca" mugugnò Sasha inviperito.

"Capitava la stessa cosa a me con tua nonna" commentò piacevolmente Balthus arricciandosi i baffi "Solo dopo ho capito che la frenesia di metterle le mani addosso era di altra natura"

"Per favore, risparmiami la tua versione della seduzione inquinata dal fenotipo di nonna Franziska" berciò Sasha, ampiamente di malumore "E poi Costanza non è proprio il mio tipo. A me piacciono bionde, procaci e mute"

"Come a tutti gli uomini" sospirò Balthus "Però, quando abbiamo avuto abbastanza bionde procaci e mute da farne indigestione, cerchiamo quelle che ci fanno sudare perché non le capiamo e perché siamo mortalmente curiosi di sapere cosa nascondono sotto a quei loro severi colletti chiusi"

"Stai fresco se credi che io perda tempo a pensare al colletto di Costanza" ribatté Sasha, confuso dal fatto che il nonno avesse così facilmente centrato il bersaglio del suo malumore.

"Tu non lo vuoi ammettere, ma ti intrigano le donne intelligenti come Costanza. Il fatto è che sei ancora troppo giovane per capire quelle come lei"

"E chi vuole capirla? Io preferirei una maledizione Cruciatus"

Balthus fece una breve risata saputa.

"Io invece credo che tu sia molto attratto da lei"

"Figurati!" sbuffò Sasha, irritato "Non mi interessa assolutamente sapere cosa nasconde miss Spocchia sotto la sottana"

"Sicuro?" domandò Balthus, scettico e Sasha cambiò velocemente discorso dopo che, come una meteora, gli aveva attraversato la mente il ricordo di Costanza che si srotolava una calza nel bagno delle ragazze.

"Stamattina ero andato a parlarle e quasi mi ha sputato in faccia: adesso è sparita chissà dove…capacissima di essere corsa a Durmstrang per lanciare a Karkaroff un’Avada Kedavra. Che razza di isterica, insopportabile…strega!!"

"Sembri seriamente preoccupato per lei" ammise Balthus, impressionato "Spiegami cos’è di lei che ti fa andare così tanto il sangue alla testa"

"Tutto!" sbottò Sasha, sfogandosi "Proprio non capisco gli improvvisi cambiamenti di umore di quella psicopatica: per anni è stata la seria e indisponente miss Spocchia; poi all’improvviso, diventa dolce e arrendevole, con quei capelli e quella… bocca…poi, torna ad essere più acida di una pozione Polisucco concentrata! Semplicemente, la odio!"

"Io penso che a darti fastidio sia il fatto di non avere sotto controllo la situazione" meditò Balthus e Sasha lo fissò come se fosse sorpreso di trovarselo davanti "Sei un bel giovane e sicuramente fino ad ora non hai avuto difficoltà ad ottenere quello che volevi. Ma con Costanza non funziona così, e la cosa ti brucia"

"Mi brucia il dover sopportare la sua presenza" sbuffò Sasha, passeggiando nervosamente avanti e indietro. Balthus stava per replicare quando venne interrotto dal campanello che avvisava che la cena era in tavola.

"Ecco!" strepitò Sasha, furibondo "E’ la vigilia di Natale, la cena è pronta e quella disgraziata ancora non si è fatta viva! Se non ci pensa suo padre a punirla, giuro che le scaglio due schiantesimi io!"

"Che succede qui?" intervenne la voce secca di Franziska Valenskij alle sue spalle: Sasha si girò verso la nonna, contenendo il suo malumore.

"Niente, nonna: stavo parlando con il nonno di….cose personali" brontolò cupo.

"Allora, saresti così gentile da accompagnarmi in sala da pranzo? Forse te lo sei dimenticato, tutto preso dai vostri discorsi tra uomini, ma è la vigilia di Natale ed abbiamo la sala piena di ospiti"

"Stavo aspettando il ritorno di Costanza" sbottò Sasha, controvoglia e Franziska accolse la sua dichiarazione con un altezzoso sopracciglio alzato.

"Curioso" disse dopo, con una parvenza di sorriso nella voce "Perché Costanza è appena scesa dalla sua stanza e sta aspettando noi di là in sala con tua madre e Alfonso e tutti gli altri. Ora puoi porgermi il braccio e muovere il tuo prezioso deretano prima che gli ospiti comincino a spazientirsi?"

Mezzo confuso e palesemente infuriato, Sasha obbedì e veleggiò con la nonna verso la sala da pranzo riccamente addobbata per le feste: in un tripudio di agrifoglio e candele fluttuanti a mezz’aria, la tavola imbandita dava un’idea di ricca, aristocratica opulenza. Come entrò nella stanza, Sasha inchiodò due occhi furenti su Costanza che, avvolta nel suo abito nuovo e con i capelli ben stretti sulla nuca, sembrava una versione giovane della signora Franziska Valenskij. Mentre mangiava (poco) e beveva (molto), Sasha non tolse mai gli occhi di dosso a Costanza senza mai essere ricambiato: rispondeva a monosillabi alle domande di Sonja, grugniva appena a contorno di una più tiepida conversazione e intanto lanciava anatemi fumanti verso la sorellastra che non si degnava nemmeno di girare il suo altezzoso naso verso di lui. Se qualcuno si accorse che l’atmosfera natalizia non verteva affatto su pace e amore, tra i due fratellastri, non lo diede a vedere: dopo la cena, si trasferirono in salotto dove l’atmosfera sembrò scaldarsi un pochino al momento di scartare i regali. Zio Leone, abbondantemente carburato da un ottima vodka start fire, si degnò persino di riconoscere Costanza come la stessa persona della sera precedente e i cugini Edmondo e Carlo Maria intonarono due canti tipicamente italiani accompagnati dal coro di piccoli elfi che addobbava l’enorme albero di Natale in mezzo alla stanza. Sasha ricevette, come al solito, vestiti e libri da sua madre e sua nonna; Alfonso gli regalò, a sorpresa, un fucile babbano di ottima fattura, raro cimelio con il quale Sasha accarezzò l’idea di uccidere su due piedi la sorellastra. Costanza, invece, ricevette libri e un set da cucito sul quale si trattenne per un pelo dallo storcere il naso. Al momento del brindisi di mezzanotte, Sasha e Costanza si trovarono casualmente vicini e abbastanza furibondi l’uno con l’altra da intraprendere una conversazione.

"Ti sei divertita oggi a fare compere?" sibilò Sasha sprizzando scintille dallo sguardo.

"Immensamente" rispose Costanza con un ringhio indistinto "E tu che hai fatto di bello? Ti sei dilettato nella nobile arte di crocifiggere qualcuno o sei rimasto a rimirarti allo specchio tutto il giorno?"

"Per tua informazione, la prossima volta che decidi di sparire per tutto il giorno accertati che nessuno ti stia aspettando" riprese Sasha a voce più alta "Non tutto il mondo è a tua completa disposizione 24 ore su 24"

"Ti ho già detto che non ho bisogno di un cavalier servente" dichiarò Costanza, altezzosa.

"Dove diavolo sei stata?" sbottò Sasha, incapace di trattenere la domanda che gli premeva dietro le labbra.

"Non sono affari tuoi"

"Sì che lo sono. Dimmi dove ti eri cacciata"

"A comprare un vestito"

"Quello scafandro che hai addosso? Ci avrai messo due nanosecondi. Che hai fatto, dopo?"

"Sono andata alla Piccola Baita dell’Orso" rispose Costanza, riottosa. Per poco Sasha non sputò fumo dalle narici.

"Sei stata…dico, sei impazzita?"

"Io ancora no, ma tu sei davvero pronto per il ricovero coatto" sbadigliò Costanza.

"Quello è un covo di galeotti, truffatori, assassini…come ti è saltato in mente di andarci da sola?"

"Forse non ho espresso chiaramente il concetto" ribadì Costanza, rannuvolandosi "Io. Non ho. Bisogno. Di te. Devo tatuartelo su un braccio come il segno del Male Oscuro?"

"Sei una boriosa, assurda mentecatta!" scattò Sasha mentre cugino Vanja si girava verso di loro, interessato "Che ci sei andata a fare, fin laggiù?"

"A parlare con madame Madescu" rispose Costanza, di malumore "Ma se n’è andata il giorno stesso che ci ha incontrato"

"Potevi finire schiantata, stregata o anche uccisa!" strepitò Sasha e un altro paio di cugini si girarono ad ascoltare, incuriositi "Meriteresti di finire nella Stanza delle Punizioni fino al nuovo millennio!"

"Ma chi ti dà il diritto di fare il giudice della Corte Suprema dei Maghi?" strillò finalmente Costanza, mollando gli ormeggi "Ne ho abbastanza della tua boria e del tuo naso aguzzo ficcato nei miei affari!"

"Non sono solo tuoi affari, maledetta miss Spocchia!"

"Certo che lo sono, dannato mister Letamaio!"

"RAGAZZI!"

La voce gelida di Franziska Valenskij sarebbe stata in grado di spegnere da sola un incendio. La stanza piombò immediatamente nel silenzio più assoluto mentre Sasha e Costanza si rendevano conto di essere al centro dell’attenzione generale.

"Vi sembrano questi il momento ed il luogo per litigare?" tuonò la vecchia con un’espressione terribile sul viso "Non ho mai visto una tale mancanza di riguardo e di educazione! Fate immediatamente le vostre scuse!"

Nessuno dei due ragazzi aprì bocca, ostinatamente. Franziska sembrò gonfiarsi come un panettone babbano.

"Ragazzi!" esclamò e il tono di comando della sua voce era così potente che i due furono costretti a girarsi l’uno verso l’altra, riottosi.

"…dispiace" mormorò Sasha a denti stretti.

"…cusa" masticò Costanza senza muovere le labbra.

"E adesso, visto che è mezzanotte e siete giusto sotto il vischio, scambiatevi un bacio fraterno di pace e amicizia!" intervenne zio Leone, evidentemente esaltato da una dose massiccia di vodka. Alle sue parole, Costanza e Sasha fecero entrambi un salto indietro come se si fossero spruzzati l’un l’altro di puzzalinfa.

"Piuttosto bacio un ippogrifo!" strillò Costanza, esagitata.

"Piuttosto, bacio una ferita purulenta!" grugnì Sasha sullo stesso tono.

"Ragazzi!" tuonò Franziska ma persino lei fu interrotta dall’arrivo di Hodges, insolitamente congestionato e oltremodo preoccupato.

"Signor Sasha, signorina Costanza…" quasi balbettò, trafelato.

"Che c’è!" sbuffarono contemporaneamente i due, senza degnarsi di un’occhiata.

"Il vostro uovo…su in camera…sta facendo strani rumori" mormorò Hodges in un fiato.

Per un attimo, Sasha e Costanza rimasero cristallizzati sul posto, increduli.

"Balthus…" sfiatarono le labbra livide di Costanza. Sasha le lanciò uno sguardo insondabile.

"Sì" disse gravemente "E’ ora"

Senza dire una parola in più i due si avviarono con passo pesante, perfettamente sincronizzati, ignorando persino nonna Franziska che, per la prima volta in vita sua, sembrava essere senza parole.

 

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE: Il prossimo capitolo faremo la conoscenza con Balthus il drago o questi affogherà nel proprio albume? Ai posteri l’ardua sentenza…

 

delfinocurioso: Bentornata! Spero che il progetto prosegua bene, magari mettici anche Johnny Depp in un angolino…ne sarei molto felice. Effettivamente, la piccola ficcanaso è un personaggio adorabile! Un po’ mi manca, nn vedo l’ora di scrivere del Capodanno! Ma dove vai sempre in giro per il mondo? Vagabonda! (la mia è tutta invidia…). Fatti sentire presto e aggiornami sullo stato dei lavori! Baci baci

Green Apple: Intanto, ti ringrazio infinitamente per le belle parole: effettivamente, il phatos tra Sasha e Costanza lo vivo sulla pelle e vi garantisco che non vedo l’ora che "consumino"… nn mi sopporto più a stare dei minuti interi davanti al video con la bocca semiaperta e l’occhio da triglia! Ti ho spedito una mail con delle richieste (niente a sfondo sessuale, tranquilla!). Scartoffie o no, grazie per essere sempre pronta a scrivere la tua recensione: ci tengo davvero tanto, sappilo! Un besito fuerte

Lilyblack: Mia tessssora, non ti preoccupare! Ci mancherebbe che fossi col fucile puntato a minacciare coloro che, in fin dei conti, mi stanno facendo un favore…Oh, mi sono spataccata con questo neologismo "stupendoso"! Soprattutto abbinato a Johnnino bello, credo che ci stia proprio bene! Senti, a proposito di Johnnino…sarei in leggera astinenza (sgroan!) non è che me lo rimanderesti per un tour de force di 24 ore? Grazie…a presto!

Yeran: Mi è piaciuto la tua raffinata descrizione della mamma di Sasha: rispecchia esattamente il mio pensiero! Sono felice di avervelo trasmesso con tanta chiarezza. Effettivamente, appena tornano a scuola, il quinto piano incombe…una curiosità: avevo scritto che il piano era il sesto, ma rileggendo un dotto discorso di Krum nel libro HP e il calice di fuoco, ho dovuto correggere. Apprezzate lo sforzo di mantenere al coerenza, please. Ah, grazie per l’informazione sulla sformatura della pagina…ho corretto. Bacioni fortissimi!!

Aurora Ginevra (Minako chan): Piccola genealogia durstranghiana: Rudolph Zabini e Marianna di Roccaglia sono i nonni materni di Costanza; Balthus e Franziska Valenskij sono i nonni paterni di Sasha. La mamma di Costanza e il papà di Sasha sono morti; il papà di Costanza, Alfonso, e la madre di Sasha, Sonja, si sono sposati. Non hanno altri figli. Se ti serve un albero genealogico dettagliato dimmelo: mi divertirei come una pazza ad inventare nuovi nomi e personaggi!! Baciotis

Virgi: Effettivamente, Capodanno è ancora lontano…devono succedere un paio di cosine, tra cui l’arrivo di Nadja. Prevedo una nuova vestizione, più consapevole, stavolta…ma non accenno di più, sennò rovino la sorpresa!! Comunque, dai ammettilo, la maggior parte delle situazioni è un già visto. Che io mi diverta a rivisitarle, è un altro paio di maniche, no? Baci baci

Romina: Mia diletta…innanzi tutto, mandami una mail, così ti posso aggiornare su quando e come avverrà il grande evento. Oh, se non mi dai un parere sincero, i rompo i tacchi delle scarpe, ci siamo capite? Però gli striscioni…mi hanno un po’ imbarazzato…te lo assicuro, non è che io sia questo gran genio di scrittrice, sai? Mi diverto e sono felicissima di far divertire, ma proprio "Elfie forever"…ti concedo un "Elfie non sei male" oppure "Elfie, c’è di peggio, và" ma di più no, mi sentirei inadeguata (sto scherzando: la prossima volta fammi una targa in bronzo con l’impronta delle mie preziose manine). Mi sto un po’ incartando con la trama, magari sto mettendo troppa carne al fuoco!! Se passo al delirio fammelo presente, ok? Un bacionissimo

Helen Lance: Come hai ragione! Gli uomini saranno pure utili e dilettevoli, ma hanno proprio tutti un neurone in multiproprietà (di solito, sintonizzato su calcio o tette, a scelta). Sasha si salva solo perché è mortalmente fico…

Nisi Corvonero: Madaiiii! Nonnina Paolina per entrambe, famiglie materne fuori di cotenna, stessa passione per la cucina, stesso appetito (in tutti i sensi), stesso segno zodiacale, stessa povertà neuronica…Nisi bella, ci somigliamo un po’ troppo. Potremmo scambiarci i posti e magari nessuno se ne accorgerebbe! (forse il mio Bepi sì…è parrucchiere e dovrebbe accorgersi che da bionda sono diventata mora, o no?). chiedo umilmente venia per la definizione di Bauscia: effettivamente, quando l’hanno spiegata a scuola io avevo il morbillo…anche nella mia famiglia, comunque, le donne hanno la nomea di personcine attive: se pensi che siamo una ventina, tra fratelli e cugini! E poi, lo sai cosa si dice delle emiliane, no? Potrebbe essere un’ottima pubblicità per raccattare su qualche ometto…uhm…ci devo pensare. "Giovane e procace emiliana bionda tinta, fa benissimo i tortellini e tante altre cose. Astenersi perditempo, calvi e persone dotate di bassa resistenza fisica" Troppo spudorato, così? Dammi un consiglio, o Divina, tu che sai a menadito il galateo…un bacio con lo schiocco, a presto!

Maharet: Scuuuuusa per la cavata agli occhi…era deformata la pagina! Adesso dovrebbe essere ok e ti assicuro che next time farò in modo che non succeda più. Povera Maharet, che cattivona questa Elfie!! Non vedo l’ora di leggere di questa protagonista influenzata da Costanza…io la conosco talmente bene (grazie, sono io!) che non riesco a capire cosa di lei può toccare l’immaginario collettivo (ma sentimi! Un libro stampato, il mio prof di italiano se la farebbe sotto dalla gioia, se mi sentisse). Beata te che tra un po’ la capa non ce l’hai più…io ho il mio capo nr. 1 (troppo forte e simpatico) e, sopra di lui, una capa affettuosamente denominata dai maschietti del mio ufficio "la gran tr..a". Detto tutto? Bacioni, a presto!!

  
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