Capitolo 13
{ War
is over if you want it }
{ A Mills.
La mia canah.
La mia beta reader per la maggior parte delle volte.
La compagna di mille malefatte.
La mia Socia.
Mia sorella per scelta, e per convinzione. }
And so this is Xmas
For weak and for strong
For rich and the poor ones
The world is so wrong
And so happy Xmas
For black and for white
For yellow and red ones
Let's stop all the fight
[...]War is over, if you want it!
{Happy Xmas - John Lennon}
25 Dicembre 1977
Sala Comune di Grifondoro, 00:01 am
Buffo. Secondo la sua sveglia era già Natale da un paio di minuti.
Quand'era bambina, passava la notte tra il 24 e il 25 Dicembre sforzandosi di
non cedere al desiderio assillante di rilassare le palpebre e concedersi un
sonno tranquillo, solo per poter scattare al minimo rumore e cogliere Babbo
Natale in flagrante.
Irrimediabilmente, però, finiva per addormentarsi ai piedi del letto di Petunia,
con il viso ancora illuminato dalla speranza e dalla gioia genuina che solo una
notte magica come quella poteva regalarle.
Troppe cose erano cambiate da allora.
La notte di Natale dei suoi 17 anni non la stava passando alla ricerca di un
vecchietto barbuto che disperdeva regali.
Lily, infatti, scese le scale del dormitorio in punta di piedi, avvolta in una
felpa enorme -ufficialmente appartenente a suo padre- che le copriva il pigiama.
Non riusciva a prendere sonno.
Per quanto si rigirasse nel suo comodissimo letto, per quanto potesse cambiare
posizione e contare tutte le pecore di questo mondo, i suoi occhi restavano
spalancati e non ne volevano proprio sapere di cedere.
Perciò, aveva deciso di scendere e sgranchirsi un po' le gambe. Almeno, non
avrebbe corso il rischio di svegliare le altre ragazze con cui condivideva il
dormitorio.
Adocchiò una poltrona in Sala Comune e vi si lasciò cadere sopra, incrociando le
gambe.
A terra, abbandonata poco distante da lei, c'era la Gazzetta del Profeta del
giorno prima.
Lily si allungò ad afferrarla, attirata dal titolo che troneggiava in prima
pagina.
L'aria natalizia non spazza via la scia di morte.
In basso, le foto delle vittime. Una donna dalla pelle scura, che sorrideva
mostrando una fila di denti bianchissimi. Accanto, un signore sulla cinquantina.
Poi, una ragazzina con due trecce bionde. E ancora, una famiglia in posa davanti
al loro casolare di campagna.
Lily avvertì un brivido correrle lungo la schiena facendole accapponare la
pelle, e distolse lo sguardo da quei visi che avevano condiviso tutti lo stesso
ingiusto destino.
Cosa diavolo stava succedendo?
Possibile che l'importanza della vita fosse stata svalutata in quel modo?
Tutte quelle anime colte come non fossero altro che rose non abbastanza forti da
difendersi dalle mani di un bambino capriccioso, desideroso di attraversare un
campo senza graffiarsi le gambette con le spine.
Egoisticamente, la ragazza pregava che almeno la sua famiglia fosse al sicuro.
Forse aveva sbagliato a non tornare a casa durante le vacanza. Forse avrebbe
dovuto accantonare per un momento il corso Pre-Auror e tutti i problemi che
affliggevano Hogwarts, per curarsi esclusivamente di loro.
Con un sospiro, lasciò cadere nuovamente il giornale ai piedi della poltrona,
rannicchiandosi in posizione fetale, quasi a voler trarre conforto dalle sue
stesse braccia.
Ben presto, il sonno cominciò ad intontirla, cullandola e persuadendola ad
abbandonare le palpebre. Sentì uno strano calore ed un torpore improvviso,
rendendosi conto solo in quell'istante di avere una coperta poggiata addosso.
Che cosa strana.
Non l'aveva mica portata lei.
O forse sì?
Cercò di frasi strada tra la giungla dei suoi pensieri alla ricerca di una
risposta, ma Morfeo ebbe la meglio sulla sua determinazione già vacillante e la
trascinò con se nel baratro dei sogni.
00:32 am
Non sapeva esattamente perchè fosse sceso in Sala Comune.
Tanto meno, non sapeva perchè avesse deciso di rifugiarsi sotto il Mantello
dell'Invisibilità.
Fatto sta che James, in piedi davanti a quella poltrona, non poté fare a meno di
credere che il destino ci avesse messo una mano e l'avesse tirato fuori dal
letto. La sua intenzione originale era quella di andare ad arraffare qualche
toast in cucina -si sa, la notte è la culla della fame improvvisa- ma,
inevitabilmente, era stato trattenuto in Sala Comune a causa di forze maggiori.
Vedere Lily rannicchiata, con quell'espressione così angosciata che le balenava
negli occhi, gli aveva stretto il cuore in una morsa. Sentiva il bisogno di fare
qualcosa per lei, di avvicinarsi e strappare un sorriso a quelle labbra tese e
statiche. La guardò prendere il giornale e si accorse del brivido che la
attraversò inspiegabilmente.
Così, mosso da una forza che non gli apparteneva, era risalito nei dormitori e
aveva preso la coperta dal suo letto. Era tornato giù e l'aveva distesa su
quella figurina infreddolita, che sembrava non voler prender sonno. Poi, dopo
solo una manciata di secondi, James vide il suo corpo rilassarsi, mentre il
respiro le si regolarizzava lentamente.
Si meravigliò nel sentirsi interessato ad ogni minimo movimento da lei prodotto,
ad ogni singola smorfia che il suo viso riproduceva.
Durante le lezioni, nei corridoi, in qualsiasi altro luogo, il suo sguardo non
poteva indugiare troppo su di lei: gli occhi di Lily lo individuavano
immediatamente, e James leggeva così tante domande in quelle iridi verdi da non
riuscire a sostenere il suo bisogno di certezze.
In quel momento, invece, persa nei suoi sogni, era così indifesa.
Come quella volta ad Hogsmeade, solo pochi mesi prima.
E pensare che sarebbe bastato un semplice movimento, un solo gesto un po' più
affrettato... magari si sarebbe lasciata andare. Magari, a quell'ora, sarebbe
stato tutto diverso.
O magari lo avrebbe respinto clamorosamente, e lui non avrebbe potuto
condividere con lei neanche quei momenti rubati quando erano con il resto del
gruppo.
Eppure, sarebbe potuto essere tutto così semplice.
Se solo Kate si fosse decisa ad aprire quella boccuccia e a fargli capire cosa
pensasse Lily.
Invece, quella ragazzina che era stata capace di diventare in così poco tempo
una delle persone di cui più si fidava, aveva stabilito una regola ben precisa
alla loro amicizia: non avrebbe tradito la fiducia delle sue amiche per dargli
consigli.
Certo, era un comportamento ammirevole. Ma lui aveva bisogno di sapere cosa
frullava nella testa ad una certa persona!
Si lasciò scappare un sospiro, mentre Lily mugugnava e si muoveva nel sonno. Una
ciocca vermiglia le ricadde scomposta sul viso, nascondendole a tratti un
occhio.
James avvertì nuovamente il suo cuore saltare un battito e non riuscì a staccare
lo sguardo da lei.
Merlino, se lo avesse visto Sirius in quel momento. Probabilmente lo avrebbe
fatto richiudere d'urgenza al San Mungo.
Scosse la testa sorridendo tra se e se, poi si chinò su di lei, avvicinandosi
più di quanto non avesse mai osato fare.
Le scostò lentamente i capelli dal viso, indugiando con le dita sulla sua
guancia in una carezza insicura. Era incredibile quanto la sua pelle potesse
essere morbida...
"Buon Natale, Evans" mormorò, a pochi centimetri dal suo orecchio.
Poi si allontanò, e risalì in dormitorio in punta di piedi.
Ore 6:47 am
Lily aprì gli occhi di scatto. Senza muoversi, prese a sondare con lo sguardo
ogni angolo della Sala Comune, come fosse certa della presenza di qualcun'altro
nella stanza.
Si passò una mano tra i capelli, spingendoli all'indietro.
Aveva fatto uno strano sogno quella notte ma, per quanto si sforzasse di
raccogliere particolari e dettagli nella sua mente, non riusciva proprio a
ricordarlo.
Non appena credeva di esservi vicina, la risposta sfuggiva.
C'entrava una coperta, un viso sfocato, qualcosa del genere insomma.
E poi, quella voce così vicina...
No, non poteva essere.
Era l'aria natalizia a darle alla testa, senza alcun dubbio.
... ma intanto aveva davvero una coperta addosso! Come diavolo era possibile?
Stava perdendo colpi?
Non ebbe il tempo per interrogarsi ulteriormente.
Passetti veloci corsero giù per le scale del dormitorio femminile, amalgamandosi
a sussurri eccitati.
"Eccola qui!".
"Buon Natale, Lillia!".
Lily strinse a se quelle due testoline spettinate che le saltarono addosso,
mentre il sole cominciava ad invadere la Sala Comune ed una strana sensazione
albeggiava proprio all'altezza del suo petto.
Che fosse stata provocata da un sogno o dalla realtà, le avrebbe permesso di
vivere il suo Natale con un sorriso in più.
« Angolo
dell'Autrice »
Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta!
Salve a tutti! *___* andiamo, non credevate che sarei riuscita a postare in così
poco tempo u.u ...in realtà, non ci credevo neanche io xD
E' vero, questo capitolo è breve e coinciso (: ma mi serviva per due motivi:
1. Per chiarire un po' i vari rapporti tra i personaggi {come potete vedere NO,
James non prova niente per Kate xD non in senso amoroso, ovviamente u.u}
2. Per concedere, finalmente, un po' di spazio a Lily e James insieme. Poveri
cari, praticamente si ignorano a vicenda .-. da qui, invece, possiamo capire che
la situazione, seppur lentamente, si sta evolvendo...
La smetto di blaterare!
Innanzittutto, un grande benvenuto va ai nuovi lettori (alcuni dei quali mi
hanno anche lasciato una recensione *.*) e un ringraziamento enorme va alle
9 bellissime persone
che hanno perso un po' del loro tempo per lasciarmi un piccolo parere (e uno
sclero xD ma io vi adoro!) e alle 135 persone che hanno la storia tra preferiti,
seguite e da ricordare!
Adesso vado (: stasera a cena ho una caterba di cugini e zii, occorre il mio
nobile aiuto ai fornelli (...).
Beh...
BUON NATALE A TUTTI!
Divertitevi, scartate i regali e.. non mangiate troppo! (Io, personalmente, tra
cenoni e pranzi credo proprio che raggiungerò le dimensioni di una giovane orca
assassina).
Alla prossima! <3
Vì