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Autore: TushiUndDark    03/01/2011    7 recensioni
"Ora l'ho capito." soffiò abbassando lo sguardo imbarazzata, spaventata alla sola idea di guardare quegli occhi immensi, quei pozzi profondi dall'acqua limpida. "è perchè mi batte forte il cuore (...)"
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo nove.

“Maledetto d’un Weasley!” ringhiò Hermione al corridoio vuoto mentre lo percorreva per la decima volta nel giro di un quarto d’ora.
Quella sera avrebbe dovuto sostenere l’esame di Astronomia e doveva ancora finire di ripetere tutte le mappe celesti prima di salire nella torre più alta di Hogwarts.

“Ma dove diavolo si è cacciato!” bofonchiò irritata battendo un pugno contro il muro di pietra facendosi male la mano.

Poteva essersi cacciato dappertutto!

Gli unici posti dove non aveva ancora controllato erano la biblioteca e il piano proibito e in uno sarebbe stato davvero inutile cercare;sospirò rumorosamente e si incamminò, rassegnata verso il terzo piano quando un fracasso infernale la fece bloccare.

“Sono qui” disse poco dopo una voce calda alle sue spalle, ma lei non si voltò.

“Mi stavi cercando?”

“Oh..si” bisbigliò improvvisamente imbarazzata, “ti cercavo”, continuò ringraziando il celo che lui non potesse vedere il rossore farsi strada sulle sue guance.

Porca Morgana!
 
Aveva seguito Fred senza avere la benchè minima idea di cosa dirgli.

Resta con me?

Non andare?

In quel momento avrebbe potuto dire di tutto e non avrebbe fatto alcuna differenza.
Chiuse gli occhi serrando forte le palpebre pregando che Pix apparisse improvvisamente armato di Caccabombe per toglierla da quella situazione spinosa;ma nessun Poltergaist accorse in suo aiuto, e quando riaprì gli occhi, si ritrovò nello stesso corridoio polveroso, con Fred qualche metro da lei e assolutamente niente da dire.

I minuti scorrevano inesorabili, respirò un paio di volte con al testa che vorticava freneticamente alla ricerca di qualcosa, qualsiasi cosa.

***

Fred corse via dalla Sala Grande lasciando Hermione ancora china sulle sue maledette mappe astronomiche, celesti, o come cavolo si chiamavano.

Furioso, triste, rassegnato? Non avrebbe saputo dirlo neanche lui.
Le aveva detto che sarebbe rimasto li, con lei e per lei; stava rinunciando al suo dovere, per lei.
La sua famiglia, i suoi amici, la popolazione magica, tutti, avrebbero avuto bisogno di lui fuori da quella prigione di pietra e, oramai, pizzo e merletto ma lui;lui aveva deciso di restare. Di lasciare solo anche suo fratello George per cosa?

Stava ponendo la stessa domanda a se stesso da una buona decina di minuti steso a pancia in su sul grande tavolo di legno che occupava quasi tutta la stanza invasa dalle ragnatele e dalla sporcizia di Mrs Pussy, quando la sentì.

Non poteva non essere lei. Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.

Hermione.

Si catapultò fuori dalla stanza andando a sbattere in una pila si secchi vecchi e ingialliti facendo un rumore infernale; poi la vide, di spalle, e fece un passo in avanti.

“Sono qui”.

Lei non si mosse;restò li, con il mantello nero immobile nemmeno fosse fissato in quella posizione da un incantesimo pietrificante e il piede destro più avanti di quello sinistro.
Ma non si girò.

“Mi stavi cercando?” continuò incerto sul fa farsi.

“Oh..si” rispose in un soffio, “ti cercavo” concluse ancora tutto d’un fiato;nemmeno ora si voltò a guardarlo, il che lo stava uccidendo.

Per le mutande di Merlino Hermione!

Si ritrovò a serrare i pugni tanto da farsi male mentre agognava una risposta, una qualsiasi! Gli sarebbe bastato un nulla, nulla che non arrivava.
Nello stesso momento in cui stava per girare i tacchi e andare via, per sempre, Hermione si voltò: gli occhi lucidi e il labbro inferiore tremante.

Com’era bella.

Fece un tre passi verso di lui, tremendamente lenta; li contò, restando stavolta lui immobile con il cuore che batteva a mille quasi volesse schizzar via dal petto e mettersi ad urlare come la Strillettera che Ron aveva ricevuto qualche anno prima dalla signora Weasley.

Hermione prese un respiro profondissimo e poi:

“Trentatrètrentiniandaronoatrentotuttietrentatrètrotterellando!” sputò tutto d’un fiato.

Fred inarcò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto interrogativo, “Trentatrè cosa?” chiese prima di aprirsi in un sorriso sincero e bellissimo.


***

“Trentini” rispose Hemrione alquanto imbarazzata portandosi una ciocca ribelle dietro l’orecchio destro mentre si torturava il labbro inferiore con il canino sinistro.

Ma cosa diavolo le era preso? Per il calderone ammuffito di Merlino cosa le era saltato in mente? Avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, qualsiasi! Invece di tirar fuori quello stupido scioglilingua babbano. Fatto stava che, mentre lei era intenta a darsi sberle immaginarie, Fred sorrideva.
Sorrideva sinceramente, come non lo vedeva fare da molto tempo e le si strinse il cuore.

Le si avvicinò più velocemente di quanto avrebbe desiderato perchè non sapeva che effetto avrebbe potuto procurarle quella pericolosissima vicinanza; lui le prese la mani, stringendole forte tra le sue mentre non riusciva a staccare gli occhi dai suoi.

“Resta qui, stupido di un Weasley!” disse con finta seccatura liberando una mano dalle sue e dandogli una manata sulla spalla.

“Per te brutto topo da biblioteca!” e annullò la distanza tra le loro bocche che si bramavano oramai da giorni interminabili.


*Fè:* ragazze, ho una domanda per voi. vorrei pubblicare una FF su ink exchange di Melissa Marr ma la categoria non c'è.. come faccio? baci <3
  
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