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Autore: Lione94    31/01/2011    1 recensioni
Sono passati dieci anni da quando l'Olandese Volante è tornato dalle acque dei morti e ha terminato il suo compito, e ben venti anni da quel giorno memorabile della vittoria dei pirati sulla Compagnia delle Indie Orientali.
Adesso la volubile dea Calipso regna incontrastata su tutti i mari ma una ragazza comparsa dal nulla la sfiderà, coinvolgendo nelle sue avventure i più famosi pirati dei Caraibi, tra cui il capitano Sparrow, Barbossa e i coniugi Turner.
Dal terzo capitolo:
- Sapevo che la calma non sarebbe potuta durare per sempre - sospirò William Turner.
- Pensi che la tempesta sia stata per causa sua? - chiese Elizabeth perplessa.
Il Capitano annuì, serio.
- Oh andiamo, Will. Siamo pirati. La calma non fa per noi - ribadì la moglie, allegramente - Questa sarà un’altra avventura - sorrise e gli lasciò un leggero bacio sulle labbra.
Will sorrise di rimando, anche se non ancora del tutto sicuro di voler affrontare una nuova avventura.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18: Liberi Pirati









Un rombo scosse le acque facendo tremare convulsamente le navi che si scontravano nel Mare dei Caraibi. Una pioggia di schegge provenienti dalla coffa dell’albero maestro si abbatté sul ponte dell’Olandese Volante ed Elizabeth fu trascinata prontamente al riparo da Sputafuoco Bill che, anche se troppo stanco per combattere, riuscì a portarla in salvo. Solo quando si fermarono ansanti vicino a un cannone la piratessa si accorse della macchia di sangue che si allargava sul petto dell’anziano Turner.
- Sputafuoco! Sei ferito! - Elizabeth esaminò febbrile la ferita e si strappò una manica della camicia cercando di tamponare il sangue che le stava sporcando le mani. Le lacrime le annebbiarono la vista quando capì che quel colpo di sciabolata era troppo grave. - Vedrai che te la caverai. Presto finirà tutto. Arriverà… -
- Elizabeth - sussurrò Sputafuoco con tono deciso sebbene la sua voce suonasse fioca, posando una viscida e maledetta mano sul suo braccio per fermare la sua improvvisa medicazione - Non sono io che ho bisogno d’aiuto… -
Elizabeth osservò con crescente apprensione il punto che il vecchio pirata indicava tra il tumulto di corpi che si agitavano.
- Will! - urlò allora la piratessa preoccupata vedendo il marito immobile.
Il corpo del capitano Turner tremava per l’enorme sforzo di resistere alla volontà di Calipso che gli aveva ordinato di impugnare la sua spada per alzarla contro la moglie. Ma lui non avrebbe ucciso la sua Elizabeth… no, eppure resistere stava diventando sempre più difficile.
I suoi uomini lo occhieggiarono attendendo un suo ordine, sconsolati e rabbiosi per essere stati di nuovo colpiti dalla maledizione ma per quanto infuriati potessero essere non avrebbero mai abbandonato il loro capitano e la loro nave.
- Will! - l’urlo disperato di Elizabeth lo riscosse. William si voltò e con un sussulto notò la moglie vicino al corpo del padre morente. Corse da loro muovendosi agilmente nonostante il corpo da mezzo pesce coperto da licheni.
- Padre! - esclamò il capitano Turner fissando allibito il vecchio pirata.
Sputafuoco afferrò con le sue ultime forze la mano del figlio e gli disse: - Calipso avrà anche il tuo cuore ma non il tuo corpo, non la tua mente. Tu sei libero Will, sei libero di scegliere se ascoltare il tuo cuore -.
Una bordata scosse la nave e i corsari si ritrovarono a combattere contro nuovi Schiavi che avevano attaccato la nave. Era il caos, e l’Olandese Volante stava soccombendo.
La mano di Sputafuoco scivolò da quella del figlio fredda come gli occhi ormai spenti del vecchio corsaro. I due coniugi si guardarono senza parlare: i volti stanchi e tirati esprimevano tutte le loro emozioni. Il capitano Turner si alzò sotto lo sguardo timoroso di Elizabeth e prese la sua spada per affondarla con un rapido scatto nel petto di un uomo che stava cercando di colpire la moglie alle spalle.
- Forza uomini, rispondete al fuoco dei nemici! - ordinò ai suoi, schierandosi definitivamente con la Fratellanza.
Un forte dolore gli schiacciò il petto in una morsa, all’altezza del cuore ma quando intercettò il sorriso sollevato della consorte, seppe che avrebbe potuto resistere e combattere ancora, per lei, per James, per Sputafuoco, per tutti loro.


Un nuovo colpo di cannone scosse la Medusa e Barbossa si chinò malamente sulla gamba già irrigidita quando quella sana fu ferita da una lama affilata. Con il respiro ansante si guardò intorno per vedere i pirati piegarsi sotto la potenza della furia di Calipso, anche se sembrava che il capitano Turner avesse finalmente deciso la parte giusta con cui stare. I triplicannoni dell’Olandese Volante, prima contro la Fratellanza adesso erano dalla loro parte e colpivano con ferocia inaudita le navi che intralciavano il suo cammino.
Ma la furia di Calipso era la forza più potente di tutte e ogni suo nemico soccombeva alle sue onde agitate.  
Barbossa osservò il nero orizzonte e si domandò dove fosse la Perla Nera, dove fosse la loro salvezza e sperò che arrivasse al più presto.
Seppe che il suo desiderio era stato esaudito quando un Verde Baleno squarciò il plumbeo cielo e si raddrizzò per combattere con rinomata energia.
- Forza luride canaglie, cani! Fatevi sotto, vi appenderò tutti all’albero maestro! -
Mastro Gibbs gli diede man forte per rincuorare la ciurma: - Avete sentito il capitano? Forza, uomini! E’ il giorno della morte che dà alla vita il suo valore! -.
Ragetti dopo aver sparato al braccio di un corsaro, rivolse un’occhiata rassegnata al suo fido compagno Pintel: - Un giorno scopriremo la ragione del nostro soffrire - borbottò dando una botta in testa allo stesso pirata che aveva colpito precedentemente con il cane della pistola.


- Guarda la Perla Nera è tornata! - urlò Will sventolando il capello con un sorriso di speranza che gli illuminava il volto. Aveva capito che i rinforzi erano arrivati.
Elizabeth socchiuse per un attimo gli occhi a quell’improvviso lampo accecante e quando li riaprì vide davanti a loro la Perla Nera con a bordo Jack, Kendra e suo figlio James. Sospirò sollevata: quand’erano spariti aveva temuto il peggio, anche se sapeva che non li avevano abbandonati.
Stupita si fermò a guardare James e Kendra camminare veloci sulla passerella di solito destinata ai prigionieri o ai nemici per darli in pasto ai pesci cani e poi li vide, dopo essersi presi per mano, tuffarsi in nel mare agitato con un salto.
- James! -
Sembrò che al suo urlo tutti i pirati, sia Schiavi che i compagni della Fratellanza, si fossero fermati a vedere cosa stesse succedendo. Un silenzio inquietante era sceso sulle navi, sintomo che qualcosa di nuovo stava per accadere.


Kendra aprì gli occhi nell’acqua cercando d’ignorare il lieve bruciore che gli provocava quel gesto e si voltò a guardare James, stringendogli più forte la mano, mentre lottavano contro le correnti infuriate che li respingevano verso l’alto.
Tu-Tum.
A quel dolce suono amplificato i loro sguardi s’incatenarono, pieni d’amore. James le strinse la mano di ricambio e sembrò quasi che il suo sorriso brillasse nell’oscurità degli abissi.
Kendra lo amò e odiò Calipso con tutto il suo cuore.
Tu-Tum.
Le bolle che rappresentavano il loro respiro divennero più frequenti tanto che i due giovani sentirono le forze mancare. Un urlo di rabbia li raggiunse mentre dal petto di Kendra usciva una luce dorata e Calipso, con il volto trasfigurato da un’antica ira, comparve davanti a loro cercando di spezzare il loro legame.
Tu-Tum.
La luce divenne sempre più intensa finché non esplose intorno a loro, avvolgendo i due pirati e dagli abissi marini comparve Davy Jones finalmente libero di compiere la vendetta a lungo desiderata.
Un grido agghiacciante simboleggiò la sconfitta di Calipso.
I Pirati erano finalmente Liberi.
I battiti dei giovani cuori di Kendra e James si affievolirono mentre gli ultimi resti d’ossigeno abbandonavano i loro polmoni. La piratessa senti delle forti mani afferrarla per la vita e trascinarla verso l’alto, poi i suoi occhi si chiusero e tutto divenne buio.


Quando riaprii gli occhi incontrò quelli scuri di Jack che si era tuffato a riprenderli prima che affogassero nel mare.

Il cielo plumbeo, carico di cattivi presagi che oscurava il mare fu trafitto dai raggi del sole. Un forte vento da Est scacciò via le nuvole grigie e il sole tornò a brillare sui caraibi.

James afferrò il braccio di Mastro Gibbs e s’issò a bordo dell’Olandese Volante dove tutti li stavo attendendo con trepidazione. Subito fu travolto dall’abbraccio di Elizabeth.
- James, tesoro, stai bene? -
- Mamma, così mi soffochi! -
I presenti risero sollevati. Will si avvicinò a James e gli diede una pacca sulla spalla. - Sono fiero di te, James. E anche tuo nonno lo sarebbe stato! - affermò con orgoglio seguendo con gli occhi una piccola barca che spariva in un verde orizzonte.
Dietro di loro, annunciata da una stanca tosse, salì Kendra aiutata da Jack.
- Non so come ci sei riuscita ma grazie - l’accolse Will.
Kendra di sedette affianco a James che le strinse la mano. - E’ stato un giochetto - smentì con un sorrisetto e la voce flebile.
Era felice. Finalmente aveva vendicato sua madre, i fratelli della costa e la piccola Kristin e finalmente i pirati avrebbero potuto tornare a navigare liberi.
Guardò il capitano Sparrow: - Grazie Jack! -
- Di nulla figliola - replicò quello dondolando sul posto e schizzando d’acqua il capitano Turner. - Ma non lo dire troppo in giro o la mia reputazione da temibile pirata sarà rovinata -
- E quando mai è stata così brutta - lo prese in giro Barbossa ridendo, ma ben presto la sua risata si trasformò in una tosse secca che lo fece sobbalzare. - Per mille balene sono troppo vecchio per queste cose. Credo che mi prenderò una nave e mi ritirerò a Tortuga -.
James e Kendra si scambiarono un’occhiata complice e il giovane Turner disse: - Credo che prima di separarci rimanga una cosa da fare -.
Kendra sorrise e gli occhi di Elizabeth s’illuminarono e la piratessa diede un colpo al marito quando sospirò secco lanciando un’occhiata obliqua al capitano Sparrow.
Jack li guardò confuso, poi un lampo di comprensione balenò nel suo sguardo: - Cosa…? Oh no! Credo che mi sentirò terribilmente vecchio per colpa vostra. Sapevo che i Turner sarebbero tornati a tormentarmi! - ammutolì quando notò gli occhi di Kendra intristirsi - Oh d’accordo! -.
- Grazie, papà -.













Epilogo


Nel cielo splendeva un sole abbagliante che si rifletteva nel mare cristallino, mosso solo da una leggera brezza proveniente dal Sud. Tre navi di differente dimensione si stagliavano nell’immobile paesaggio. Le vele dei velieri si muovevano piano producendo un leggero fruscio che erano l’unico suono che si udiva sulle tre imbarcazioni affiancate.

Su quella più grande, un imponente veliero dalle vele bianche stavano radunati tutti gli uomini tra cui alcuni noti corsari dalla fama di essere riusciti a sfuggire dalla compagnia delle Indie e di aver sconfitto dalle ire di Calipso rendendo liberi i pirati da ogni controllo.
Will strinse con un sorriso la mano ad Elizabeth che si asciugava le lacrime di commozione che le sfuggivano dagli occhi castani mentre Jack li guardava sconvolto.
- Per tutti i fulmini, come vi siete rammolliti! -.
Molte paia di occhi si voltarono a fulminarlo, specialmente uno sguardo scuro.
- Grazie per il tuo intervento Jack, allora questa è la motivazione del perché i due giovani qui presenti non dovrebbero unirsi in matrimonio? -
Kendra e James, splendidi nei loro vestiti bianchi, scoppiarono a ridere alle parole del vecchio capitano Barbossa.
Mastro Gibbs sgranò gli occhi e buttò a mare la bottiglia di Rhum che stava bevendo per festeggiare, sicuro di aver già bevuto decisamente troppo quando gli sembrò di scorgere Jack arrossire sotto l’ombra del capello.
- Uhm, no. Non credo sia una ragione ragionevole sebbene suddetta ragione sia… -
- Jack! - lo riprese Elizabeth.
- Potete continuare - bofonchiò infine il capitano Sparrow.
- Bene - Barbossa si girò verso i due giovani pirati e sorrise mostrando una fila di denti neri quanto lo scuro vestito che indossava. Fece per aprire bocca e terminare la cerimonia ma fu interrotto una bordata cadde a pochi metri dalle navi facendole tremare per il boato.
- Che altro c’è adesso? - esclamò scocciato James riprendendo le piume bianche volate via dal capello.
- James, guarda! - lo chiamò Kendra indicando l’orizzonte dove una nave incedeva dalla loro parte con i cannoni fumanti e il Jolly Roger alzato.
- Peste e corna! Con voi non c’è mai un attimo di pace! - commentò Barbossa osservando altre quattro navi comparire al seguito della prima.
Jack sussultò quando vide il simbolo della nave e mormorò: - I bucanieri delle Antille! -.
William si voltò verso esasperato verso di lui: - Perché ho l’impressione che tu centri qualcosa con questa storia? -
Il capitano Sparrow sorrise sorniore e alzo in alto le mani. - Se vuoi guardare il vero artefice di questa storia non devi guardare me, vero piccioncini? -.
Kendra e James si scambiarono un’occhiata complice e la piratessa disse: - E’ probabile che abbiamo sottratto a loro qualcosa di molto prezioso e credo che adesso siano venuti a rivendicarne la propria appartenenza -.
Elizabeth rise e poi iniziò a dare ordini agli ordini agli uomini che si sistemarono sulle tre navi pronti alla battaglia.
Barbossa borbottò che la sua vecchiaia era d’intralcio e mentre tornava alla sua nave zoppicando sulla gamba di legno, si avvicinò a James e gli diede una spinta: - E baciala la signora Turner, ragazzo! -.
- Uomini ai cannoni, mastro Gibbs aiutate ad issate quelle gabbie! … James al timone! - Kendra gli urlò nelle orecchie, autorevole.
James si chinò verso di lei e le rubò un bacio. - Siete pronta a combattere, signora Turner? -
Kendra sorrise e sguainò la spada. - Al vostro fianco sempre, signor Turner! -.
Una voce li interruppe: - E se invece mettessimo in pratica la più nobile arte dei pirati? -.
- Jack! -.




Fine
...o forse è solo l’inizio di una nuova avventura









Eccoci finalmente alla fine di Drink Up Me Hearties Yo Oh! ç___ç Che sofferenza scrivere la parola fine infatti non ho resistito ad aggiungere la seconda nota, mi ero affezionata moltissimo ai personaggi di Potc  :D
Vi chiedo scusa se quest'ultimo capitolo è arrivato dopo ben 5 mesi (o_O) ma sono stata impegnatissima, e poi ammetto che che ogni volta che rileggevo il capitolo scritto lo trovavo inadeguato e lo cancellavo per riscriverlo... spero che la fine ricompensi la vostra luuuunga attesa.
Voglio dedicare il capitolo finale in particolare a FannySparrow, RebeccaLupin e Yunie992 che mi hanno sempre seguito e lasciato recensioni, ma anche a voi lettrici silenziose che avete messo tra le seguite, le preferite e le ricordate la mia storia.
Un bacione a tutti... e come come dice in nostro amato capitano Yo Ho beviamoci su!
   Chiara




  
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