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Autore: Alex91    11/03/2011    4 recensioni
Sto facendo la cosa giusta?
Se tu fossi stato qui avresti potuto dirmelo.

[Storia classificatasi decima al concorso "Alpha Leonis contest" indetto da Lellas92 e malandrina4ever]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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In una vita di sconfitte Storia scritta per il primo contest a cui ho partecipato. Alpha Leonis contest di Lellas92 e malandrina4ever.

Titolo
: In una vita di sconfitte, un’unica, ultima vittoria.
Prompt scelto: Sconfitta
Note: Lo stile è volutamente di un livello più basso nei primi “episodi”, nel primo soprattutto ho cercato di usare parole più semplici e più fancuillesche come “acchiapparlo” o “si arrabbierà”, perché ho pensato di dover “parlare” con la mente di un bambino di quattro o cinque anni.



L’aria che batte sulla mia faccia mi fa socchiudere gli occhi. Io e Sirius stiamo volando con le scope giocattolo che ci ha regalato papà. Lo inseguo per le stanze della casa, ma non riesco ad acchiapparlo.

Quando sono più vicino allungo un braccio. -Ti ho preso!- grido ridendo, ma perdo l’equilibrio e urto il piede di un tavolino vicino il divano. Il candelabro di cristallo cade a terra rompendosi in mille pezzi.
Mi rialzo velocemente mentre Sirius mi viene vicino. -Oh no!- sussurro terrorizzato. -La mamma si arrabbierà tantissimo.- Sento già gli occhi pizzicarmi e riempirsi di lacrime.
Mamma grida mentre viene a vedere cosa ho fatto.
-Sono stato io, madre.- risponde Sirius quando lei chiede spiegazioni. Io lo guardo con stupore e riconoscenza. Lui è sempre stato coraggioso, io no.
-Sono stato sbadato e ho volato troppo vicino al tavolo.- continua. -Mi dispiace.-
Naturalmente gli arriva uno schiaffo e poi viene confinato in camera, mandato a letto senza cena. La mamma aggiusta il candeliere con un incantesimo e se ne va senza dirmi niente.
Mi sento in colpa mentre guardo mio fratello che sale le scale con assoluta calma e tranquillità.
Il minimo che posso fare è provare a portargli qualcosa da mangiare questa sera.
 
*
 
Continuo a girarmi e rigirarmi nel letto, non riesco a prendere sonno, in questo caldo, ultimo giorno di Agosto. Mi alzo e senza fare rumore attraverso il piccolo pianerottolo che divide le nostre camere.
Mi blocco davanti la porta e soffermo lo sguardo sulla targa con scritto “Sirius”, alzo la mano stretta a pugno, tentenno ancora un momento, poi mi decido e busso piano. Non ricevo nessuna risposta, ma apro lo stesso la porta.
La candela sul comodino è ancora accesa, mio fratello sta osservando una foto, ma la posa quando mi vede e mi fa cenno di avvicinarmi. La sua camera è un poco più grande della mia e ovunque ci sono stendardi rosso e oro e altri oggetti che rimarcano la sua appartenenza a Grifondoro. Ha volutamente esagerato per infastidire i nostri genitori e sottolineare la sua diversità da tutti noi.
-Sir, non riesco a dormire.- dico sedendomi accanto a lui sul grande letto.
-Sei in ansia per domani?- mi chiede comprensivo.
-Sì.- rispondo annuendo. -E se finisco anche io in un’altra casa?- Ricordo bene la vergogna che ha provato la famiglia quando ha saputo che un Black era stato smistato in Grifondoro, ma soprattutto il dolore negli occhi di mamma, profondamente delusa.
-Non ci sarebbe niente di male, Reg.- mi dice come se fosse davvero una cosa normale.
-Ma tutti i componenti della famiglia Black sono stati in Serpeverde!- dico senza guardarlo. Poi vedo la foto che ha poggiato prima sul cuscino. -Sono i tuoi amici, quelli?-
Sirius annuisce passandomi la foto: c’è lui ritratto insieme con altri tre ragazzi, tutti e quattro sorridenti.
-E sono purosangue?- mi viene spontaneo chiedergli.
Vedo che il suo viso si è rabbuiato. -Sì,- mi risponde -ma non è questo che conta, Regulus.-
-Noi non dovremmo mischiarci con la gente diversa.- rispondo convinto. È quello che mi è sempre stato detto e so che i Mezzosangue, o peggio ancora i Babbani, non sono degni della nostra considerazione.
-Sei proprio uno sciocco! Non puoi davvero lasciarti convincere da loro…- dice mio fratello con sguardo indispettito. -Sono altre le cose importanti Reg, spero che un giorno riuscirai a capirlo. Ora vai a letto, si è fatto tardi.-
Mi alzo dandogli la buonanotte.
-E non preoccuparti, domani attraverseremo insieme la barriera del binario.- mi dice con tono rassicurante.
Io gli faccio un timido sorriso prima di chiudere la porta.
 
*
 
-Ti ho portato un altro articolo!- esclama mia cugina entrando nella mia stanza.
-Grazie.- rispondo con un sorriso smagliante prendendo il ritaglio di giornale per attaccarlo alla parete assieme agli altri, sotto lo stemma dei Black. Bella è sempre stata orgogliosa di me e appoggia, come tutti gli altri, la mia ammirazione per Voldemort.
Sirius entra nella camera con un sorriso beffardo.
-Bellatrix,- esclama -non sapevo fossi qui.- Ma dal suo tono da attaccabrighe si capisce che non è la verità. -Sei venuta a riempire la testa di Regulus con le tue stupidaggini?-
-Basta, Sirius. Non sono stupidaggini. Voldemort è un grande Mago Oscuro!- ribatto lanciandogli un’occhiata di traverso.
-Sirius, cugino, fortunatamente tuo fratello non è come te.- lo canzona Bella. -Meno male che lui ragiona, non diventerà uno stupido babbanofilo come te. Lui è migliore di te.-
 
*
 
Entro in camera di mio fratello, la porta era socchiusa e vedo che il suo baule, aperto al centro della stanza, è già pieno delle sue cose.
-Che stai facendo?- gli chiedo stupito quando vedo che ha la bacchetta in mano. -Sai che non possiamo usare la magia fuori da Hogwarts!- mi accorgo che sta lanciando Incantesimi di Adesione Permanente a tutte le immagini, magiche e non, appese ai muri, così tante che la tappezzeria color argento quasi non si vede più.
-Non se ne accorgerà mai nessuno, il ministero non può sapere chi sta facendo degli incantesimi in casa.- mi risponde secco.
-Sì, ma perché lo fai?- domando senza ancora capire.
-Me ne vado, Regulus! Vado via da questa casa. Non vi sopporto più, voi e questa mania del sangue puro… e tu, così idiota da crederci. La tua stupida aspirazione di unirti ai seguaci di un mago con manie di grandezza. Vi odio tutti!-
Non posso credere che mi stia parlando in questo modo. Sirius non puoi andartene, non puoi lasciarmi, sei mio fratello!
-Non puoi farlo.- dico in un sussurro.
-E invece lo sto facendo.- mi risponde già sulle scale, senza neanche voltarsi.
Lo sento litigare con mamma e papà, infine sento sbattere la porta e poi solo silenzio.
Scendo lentamente le scale e trovo mia madre nella stanza dell’arazzo: punta la bacchetta e incenerisce il volto di Sirius, cancellando così anche lui dall’albero genealogico.
Sembra accorgersi solo adesso di me. -Puoi considerarti figlio unico da oggi.- mi dice sprezzante, ma posso vedere che in fondo anche lei soffre per questa situazione. Sirius le ha spezzato il cuore. -Gente come lui non è degna di far parte della nostra famiglia.- continua. -La casata dei Black è di nobili origini. Elementi del genere vanno solo eliminati.-
Esce dalla stanza con passo altero.
Osservo ciò che rimane nel punto in cui prima c’era il nome di Sirius: un cerchietto carbonizzato. Indugio con lo sguardo sul motto di famiglia.
Toujours Pur
 
*
 
I cortili di Hogwarts sono completamente coperti di neve. Vedo Sirius e i suoi amici giocare vicino un faggio in riva al lago gelato. Lui e quel Potter ridono divertiti, hanno un’intesa particolare.
Adesso è lui il suo nuovo fratello!
Vorrei soltanto che tutto potesse tornare come prima, vorrei poter di nuovo avere con Sirius il bel rapporto che avevamo. Come quando eravamo bambini e giocavamo e ridevamo; allora non c’era nessun problema legato al sangue, non avevamo pensieri per la testa. Eravamo solo io e lui, ancora troppo piccoli per capire. Non c’è modo di tornare indietro.
L’aria gelida invernale fa correre un brivido lungo la mia schiena. Distolgo lo sguardo da mio fratello e mi allontano sistemando meglio attorno al collo la sciarpa verde-argento.
 
*
 
Oggi è il grande giorno! Finalmente anche io riceverò il Marchio Nero. Mi sto dirigendo verso il luogo in cui si terrà la cerimonia e io giurerò fedeltà all’uomo che ho sempre ammirato.
Prima che uscissi di casa, i miei mi hanno dimostrato quanto fossero orgogliosi di me; continuavano a ripetere che ero sempre stato un figlio perfetto, che ero migliore. Non l’hanno detto esplicitamente, ma io ho capito che quel “migliore” in realtà voleva dire “migliore di Sirius”. Sirius. Se ci fosse stato mi avrebbe detto che sono un idiota, che sto per fare una cretinata… no, forse non avrebbe usato proprio questo termine.
Questo però è quello a cui ho sempre aspirato. Sì, sto per realizzare il mio sogno.
Da stasera sarò un Mangiamorte!
 
*
 
Non è proprio così che me lo immaginavo. Dopo aver finito la scuola ho cominciato a servire a tutti gli effetti il Signore Oscuro.
Non mi ero reso conto prima di quello che è disposto a fare pur di raggiungere il suo scopo; sì, credo nella superiorità dei Purosangue, ma non si dovrebbe arrivare a tanto!
 
*
 
Entro in casa scendendo in cucina di getto e richiamo il nostro elfo domestico. Con un sonoro crac, Kreacher compare davanti a me rivolgendomi un inchino.
-Kreacher, ho bisogno che tu faccia una cosa per me: al Signore Oscuro serve un elfo. È un onore poterlo servire. Devi fare tutto quello che ti ordina, poi devi tornare a casa.-
L’elfo si inchina di nuovo, con il naso che quasi sfiora il pavimento.
-Kreacher è lieto di fare tutto quello che padron Regulus dice a Kreacher di fare.-
Si smaterializza e tutto quello che mi rimane da fare adesso è aspettare. Devo ammettere che sono un poco preoccupato. Quando prima ho proposto Kreacher, l’ho fatto per dimostrare al Signore Oscuro la mia lealtà di servitore fedele, ma solo ora comincio a domandarmi cosa potrebbe fargli fare, a cosa potrebbe servigli un elfo?
Kreacher torna a casa qualche ora dopo, non sembra stare bene.
-Kreacher, che cosa è successo?- gli chiedo con urgenza inginocchiandomi accanto a lui. Il suo racconto è agghiacciante, a mano a mano che parla però comincia a insinuarsi in me un pensiero.
-Kreacher, resta nascosto. Non devi più uscire di casa!- dico preoccupato alla fine quando l’elfo ha finito di parlare e mi guarda spaventato con i suoi enormi occhi.
 
*
 
Al Signore Oscuro
 
Seduto alla scrivania comincio a scrivere il biglietto da chiudere in un medaglione che sono riuscito a procurarmi.
 
So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole
 
Sarei stato spacciato comunque; non si può smettere di essere un Mangiamorte e rimanere vivi, ma almeno così posso andarmene aiutando gli altri.
 
ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto.
 
Sì, l’ho capito subito quando Kreacher mi ha raccontato dell’altra notte, della caverna e del medaglione. Mi sono tornate in mente le parole che ti sei lasciato scappare una volta, davanti a noi; ho fatto due più due e ho capito che avevi creato un Horcrux.
 
Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo
appena possibile. Affronto la morte nella speranza che, quando
incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale.
R. A. B.
 
Esco dalla mia stanza, mi soffermo sul pianerottolo e passo leggermente una mano sulla porta di fronte a me.
Sto facendo la cosa giusta?
Se tu fossi stato qui avresti potuto dirmelo.
Attento a non fare troppo rumore, scendo in cucina e cerco Kreacher che, come immaginavo, sta dormendo nel suo armadio.
-Kreacher,- lo sveglio -ho bisogno che tu mi porti alla caverna, la caverna nella quale sei andato con il Signore Oscuro.-
 
*
 
La mia intera vita è stata una serie di sconfitte, solo che non me ne sono mai reso conto prima. Per me quelle erano piccole vittorie personali, ma non potevo essere più lontano dalla realtà. Avevi ragione Sir, sono stato un idiota!
Spero che con questo gesto io possa riscattarmi in qualche modo, voglio la distruzione di Voldemort.
Mi trovo su una roccia piatta al centro di un lago nero. C’è un bacile di pietra colmo di una pozione che risplende di un’intensa luce verde.
-Kreacher, non dovrai dire a nessuno quello che succederà questa notte. Quando avrò bevuto tutta la pozione, tu dovrai scambiare i medaglioni e tornare a casa. Allora dovrai distruggere il medaglione. Nessuno dovrà sapere quello che ho fatto.- In questo modo riuscirò a proteggere la mia famiglia.
L’elfo geme, è terrorizzato, ma farà quello che gli ho ordinato.
Prendo il calice di cristallo e lo immergo nel liquido fosforescente. Comincio a bere in fretta, un bicchiere dopo l’altro, senza dare il tempo alla pozione di fare effetto, ma dal quarto calice il dolore che mi aveva descritto Kreacheer si fa intenso. Rivivo episodi di questa mia inutile vita. Non so come, ma riesco a rimanere semi-cosciente, so che devo continuare a bere. Devo continuare a bere! Ripeto nella mia testa sovrastando le visioni.
Mi accorgo di aver vuotato il bacile solo quando sento il calice grattare contro il fondo di pietra.
L’ultimo bicchiere, mi dico.
Poi una prepotente sete mi pervade. Mi sporgo verso il lago e bevo, bevo ma non sembra bastare. La superficie non è più calma, ma comincia a ribollire, vedo gli Inferi emergere dall’acqua. Sento una mano gelida che mi artiglia il polso e mi trascina verso il fondo del lago.



DECIMA CLASSIFICATA
IN UNA VITA DI SCONFITTE UN’UNICA, ULTIMA VITTORIA- .Ale91.:

Giudizio di Lellas92

Grammatica:9.2/10
Stile:9/10
Originalità:10/10
Caratterizzazione:10/10
Utilizzodelprompt:10/10
Gradimento personale: 4/5
Totale: 52.2/55

Di grammatica ho trovato qualche errore di distrazione, per il resto tutto ok^^. Lo stile è buono, la storia è scorrevole e piacevolissima da leggere, ottimo davvero; oltretutto hai saputo rendere bene i diversi pensieri da bambino, o da giovane adulto, anche grazie allo stile stesso. Ho trovato la storia molto originale, hai saputo dare un tocco personale e particolare, nonostante la tematica che, capisco la difficoltà, era piuttosto banale e molto trita =). La caratterizzazione è anche massima, sei riuscita a inquadrare bene il personaggio dall’infanzia in avanti, fino al Marchio e poi al pentimento e alla conseguente morte. Il prompt, pur apparendo solo alla fine, ha comunque un ruolo centrale nella storia e l’hai utilizzato in un’ottica interessante, l’idea della vita come un insieme di sconfitte mi hai sorpresa, brava. Mi è piaciuta bella e scritta bene, davvero bravissima =D.

Giudizio di malandrina4ever

Grammatica: 9.2/10
Stile: 8/10
Originalità: 8.5/10
Caratterizzazione: 9/10
Utilizzo del prompt: 10/10
Gradimento personale: 3.5/5
Totale: 48.2/55

Allora, partiamo dalla grammatica: ho trovato qualche errore di distrazione (La mamma aggiusta ‘in’ candeliere; ‘Ricodo’ bene la vergogna; Sei venuta a ‘rimpire’ la testa di Regulus; motto di ‘famigia’) per il resto tutto bene ^^ Lo stile a mio parere è un po’ troppo precipitoso, in alcuni punti dà l’effetto di un elenco, una sequela di azioni...potresti provare a soffermarti di più sulle descrizioni per ovviare al problema magari =) La caratterizzazione di Regulus va bene, solo in alcuni momenti mi è sembrato un po’ troppo infantile –chiaramente non parlo dell’inizio in cui è ovvio che sia voluto XD-, in particolare quando sta per diventare Mangiamorte...ecco, mi è parso un po’ troppo entusiasta. La cosa in sé andrebbe anche bene, ma non penso che non si rendesse minimamente conto di cosa significava diventare un Mangiamorte...non so, io un minimo di preoccupazione gliel’avrei fatta provare ^^ Il prompt è inserito bene (il titolo è bellissimo a proposito**), magari avresti potuto essere un po’ più originale, ma anche così resta una bella storia =)
TOTALE: 100.4


Ringrazio infinitamente le giudici per i loro commenti, ma soprattutto perché ho avuto la possibilità di scrivere su un personaggio sul quale non avevo mai pensato di scrivere qualcosa.
E poi, grazie al loro concorso è nata la mia passione per i contest.
Quindi, GRAZIE Lellas92 e malandrina4ever! :)
   
 
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