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Autore: marwari_    20/03/2011    2 recensioni
[Altro personaggio; Cylone modello 3 (D'Anna); Cylone modello 6 (Caprica); Kara Thrace; Laura Roslin; William Adamo]
La Pegasus è appena ritornata nella flotta. C'è un Cylone a bordo!
Cosa succederebbe se un umano venisse cresciuto dai Cyloni?
Racconto nato durante una notte di incubi trasformati in sogni ad occhi aperti. Tensione, sentimento e legge morale in una storia pronta a levarvi il fiato.
[NB:chiedo perdono per gli errori di contenuto presenti nella fan fiction. seguo per il 50% i romanzi e per l'altro 50% la mia fantasia a totale ruota libera. QUESTA FF NON SEGUE FEDELMENTE GLI ORIGINALI BSG!!!!]
TEMPORANEAMENTE SOSPESA - FINO A: DATA DA DEFINIRE
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laura Roslin, Numero Sei, Numero Tre, Nuovo Personaggio, Starbuck
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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l'Ammiraglio
- Laura?- da quanto tempo non si sentiva chiamare così. Ora per tutti era Signor Presidente o altri titoli altisonanti, le mancava essere chiamata per nome, e poi quella voce così pura la riportava indietro nel tempo, quando ancora era la spensierata maestrina di elementari della sua città, già, prima però, dell'Olocausto Nucleare
- Laura?- la ragazza la chiamò ancora, la sua voce era ansiosa, ma piena di un'ansia piacevole, quasi curiosa
- Sì, che c'è?- rispose la donna cordialmente affacciandosi per riuscir a scorgere l'oggetto della sua attenzione. La ragazza stava tenendo fra le dita la connetta grigia del telefono
- Fa uno strano rumore, a che serve?- domandò, la Roslin le si sedette accanto
- Serve per comunicare con un'altra nave per esempio. Voi come comunicavate con gli altri Cyloni?-
- Era meglio non parlare a così lunghe distanze, avrebbero potuto scoprirci, sai?-
- Cosa intendi per scoprire?-
- Ma è tanto grande questa nave?- la ragazza sviò con naturalezza palese l'argomento, tanto che la Roslin quasi non se ne accorse neanche
- È grande.- rispose semplicemente
- Mi porti in giro a vederla?- chiese con entusiasmo
- No, piccola, io adesso non posso... Devo accordarmi per alcune cose con l'Ammiraglio, non so se avrò mai tempo, ma ti prometto che la visiterai.-
- L'Ammiraglio?-
- Per l'appunto, tra poco sarà qui anche per te, perciò è meglio che ti prepari, forse riesco a convincerlo a portarti a fare un giretto, ti sei annoiata a stare sempre rinchiusa qui dentro, eh?-

Laura Roslin l'aveva di nuovo lasciata di nuovo sola nella stanza del Coloniale Uno. Era un luogo piccolo e triste, pieno solo di libri, sedie e tanti oggetti che servivano più che altro alla burocrazia, di certo non di molto interesse per una mente che bruciava per la conoscenza.
Si sentiva la donna canticchiare ogni tanto, seduta da qualche parte a fare chissà cosa a cui la ragazza non aveva accesso.
Si era sistemata sulla poltrona più vicino all'oblò ed osservava le stelle, la sua unica distrazione in quei momenti noiosi, sempre uguali, che la avevano accompagnata per tutti i giorni che era rimasta lì con il Presidente; quelle stelle le facevano tornare in mente il passato, quei piccoli puntini che brillavano veloci al loro passaggio ed invece di una donna alquanto stonata che canticchiava di sottofondo, solo il fiato lungo e l'angoscia di essere scoperte che animava la sua esistenza. Le stelle l'avevano anche accompagnata durante l'ultima fuga dalla nave base Cylone, quando, poi, era stata catturata dalla Pegasus insieme a Caprica.
Il passato faceva male, le prendeva una strana morsa allo stomaco quando quei dannatissimi flash facevano spazio nella sua mente e le immagini prendevano a scorrere dinnanzi ai suoi occhi, erano momenti bui, momenti in cui si sentiva pienamente persa, poiché le mancava l'elemento principale, ciò che la spingeva a lottare, ciò che le dava il coraggio di proseguire, Caprica, la sua Caprica.
Bussarono al portellone, le immagini svanirono com'erano venute.
La ragazza era persa, no, non ora, non potevano entrare nel suo mondo, non adesso che si sentiva vulnerabile e confusa da una passato che si stava ritorcendo sul suo futuro.
Si guardò freneticamente attorno cercando un nascondiglio, sentì la Roslin avvicinarsi con un'inconfondibile allegria che trasmetteva ai suoi tacchi che colpivano ritmicamente il pavimento, doveva nascondersi, non potevano vederla.
Scattò in piedi e vide la scrivania. Si gettò sotto di essa premendo le gambe al petto e la schiena contro un'ala del tavolo, cercò di calmare il respiro senza fare rumore e si mise all'ascolto.
- Signor Presidente!-
- Venga pure avanti, Ammiraglio!- esclamò la donna avvicinandosi ed attendendo che i soldati, dall'altra parte, aprissero il portellone.
Passarono alcuni attimi in cui gli scatti metallici e il rumore dei pistoni che sfregavano l'uno sull'altro saturarono l'aria rivelando poi William Adamo in posizione eretta e vigile contornato da soldati sull'attenti in file ordinate.
L'uomo si fece avanti lasciando la maggior parte degli uomini fuori, mentre due lo seguirono posizionandosi ai lati del portellone, una volta chiuso, come sentinelle. Tutti i soldati apparivano estremamente disinteressati, come sopramobili, anzi, come giocattoli a molla: impassibili fino a quando non gli si chiede di scattare alla velocità della luce.
La ragazza osservava tutto in silenzio sbirciando da sotto la scrivani, facendo correre il suo curioso sguardo oltre una foresta di gambe di sedie e oggetti sparsi sul pavimento.
Era una questione importante e allo stesso modo pericolosa che il Presidente e l'Ammiraglio i trovassero nello stesso tempo allo stesso luogo, e soprattutto non all'interno del Galactica e perciò dovevano sbrigarsi in fretta e risolvere nel minor tempo possibile
- Signor Presidente.- l'Ammiraglio fece il saluto ponendosi sull'attenti. Era un tipo strano dall'aspetto burbero ma incredibilmente ligio al dovere, con la determinazione negli occhi e la bellezza passata di un giovane a cui non era mai appartenuta veramente e che era semplicemente stato un tipo e nulla di più
- La ringrazio per essere venuto, Ammiraglio, sarò breve: la politica non mi lascia e gli incarichi stanno aumentando, non ho tempo per occuparmi della ragazza come vorrei e di certo non posso costringerla a restare rinchiusa qui tutto il tempo. Lei vuole vedere, conoscere ed esplorare e io vorrei concederle questa possibilità, le chiedo di aiutarmi e di portare la ragazza con lei e di trovarle un ambiente più consono.- l'uomo rimase in silenzio per alcuni attimi, non poteva chiederle di fare il babysitter!
- Con tutto il rispetto, Signor Presidente, dove dovrei... sistemarla questa ragazzina non-Cylone?- la Roslin sospirò
- Non lo so... è sola, confusa ed ha bisogno di distrazioni, non può stare a commiserarsi tutto il tempo a pensare a...- la donna si avvicinò al'orecchio dell'Ammiraglio -...a quel Cylone che chiama Caprica.- William Adamo grugnì, poi guardò fisso negli occhi del Presidente. Era un ordine o un favore? Forse un po' tutti e due.
- Essia, ma non le do garanzie...- rimase in silenzio alcuni istanti la donna sorridere, poi arricciò le labbra come in attesa di qualcosa - Dove sta la ragazza crea-problemi?- Laura Roslin sembrò folgorata da un'illuminazione mentre i suoi occhi vagavano per la piccola stanza non trovando l'oggetto della loro ricerca, come poteva essere svanita nel nulla?
- Oh, santa ragazza dove s'è cacciata?-
- E io dovrei fare la guardia a questo tesoruccio che sparisce e non si sa dove?- disse l'Ammiraglio gettando gli occhi al cielo.
La Roslin stava cercando dappertutto e si era avvicinata alla scrivania.
La ragazza era pronta adesso, la pettinatura perfetta che le aveva creato la donna non aveva retto molto sulla testa di una scalmanata come lei, sempre per terra per trovare interessi nuovi, ma ora era sicura, voleva esplorare, conoscere e vedere, e l'unico modo per farlo era quello di seguire quell'uomo dalla faccia bucherellata.
Prese un veloce respiro e scattò in piedi come una molla a due centimetri dal viso del Presidente che saltò indietro dallo spavento
- Benedetta ragazza, mi hai fatto prendere un colpo!!-
-...scusa!- sorrise con aria furbetta.
Laura Roslin la osservò di sfuggita e le spolverò il vestito che le aveva fatto indossare, poi le mise le mani sulle spalle e la invitò, quasi costringendola, ad avvicinarsi all'Ammiraglio
- La prima volta che l'ho vista era un'altra, è cambiata parecchio.- sussurrò alzando un sopracciglio
- Sì, è vero. Credo fosse solo confusa e spaventata.- confermò con un debole sorriso la donna
- Come ti chiami?- esclamò vivacemente la ragazza introducendosi nel discorso
- Non mi piacciono i tipi insolenti come te! ..e poi io sono l'Ammiraglio della flotta, un po' di educazione bambina!!- la rimproverò l'uomo, cosa che non scoraggiò la ragazza la quale sfoggiò un luminoso sorriso che sciolse anche l'Ammiraglio -..sono William Adamo.-
- Mi troverai una nuova casa?-
- Così pare..- continuò guardando la Roslin come per voler trovare risposta in lei o almeno una conferma
- E io potrò vedere uno dei vostri Viper da vicino?- gli occhi che brillavano di luce propria attirarono persino William Adamo, che fu stregato da quella ragazzina magnetica in pochissimi tempo, come del resto, tutte le persone che l'avevano incontrata, si poteva dire che aveva quello strano potere, si poteva dire che aveva quello strano dono
- Non vedo perché no... I caccia Cyloni sono molto diversi.-
- In parte è vero, in parte no: a parer mio sono molto simili in quanto a comandi. I nostri caccia sono intelligenti poichè possiedono vita a sé, i Viper sono solo macchine, ma sono affidabili comunque, sono leggeri e agili, e la loro forma gli permette di sfrecciare nel cielo con aerodinamicità... a parte che per le offensive, secondo me, sono scarsi in quello. Per carità, non dico che non siano efficienti, ma con dei lancia razzi più esterni potrebbero anche rendere di più.- i due adulti erano rimasti senza parole dalle conoscenze in campo tecnico dimostrate poco prima da quella ragazza apparentemente innocua
- Vedo che sei informata. Ti porterò lì all'istante..- affermò l'Ammiraglio spalancando con compiacimento gli occhi
- Non guardatemi così.. io riparavo i caccia Cyloni e certe volte li comandavo anche per viaggiare da una nave base all'altra per cercare.. Io riparavo i caccia.- ripeté con la faccia colpevole di chi era stato colto sul fatto. William Adamo e Laura Roslin si guardarono in faccia senza capire. Di certo la donna poteva dire di conoscerla un po' meglio per tutto il tempo che avevano trascorso insieme, ma in quanto a conoscenze sul passato della ragazza era all'oscuro tanto quanto lo erano gli altri
- Però tu devi venirmi a trovare assolutamente.- la ragazza si era gettata tra le braccia di Laura e la stringeva con tutta la forza di cui era capace
- Sì, certo, te lo prometto. Appena ho un po' di tempo libero, dovunque ti sarai sistemata, verrò... ma anche tu devi farlo, sai dove mi trovo, ci sarò sempre per te, ok?-
- Ok!- confermò con un largo sorriso.



   
 
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