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Autore: I Camminatori dei Sogni    11/04/2011    0 recensioni
Il forum i Camminatori dei Sogni presenta la prima Chain Novel su La Ruota del Tempo, una via di mezzo tra fanfiction e Gioco di Ruolo scritta a più mani.
L'ispirazione proviene dalla saga di Robert Jordan: immaginando un suo probabile seguito, siamo partiti dalla quarta era, la successiva alla saga, inventando un mondo profondamente diverso nel quale vivono nuovi personaggi creati dai giocatori/autori.
La storia è in continua evoluzione, nuovi giocatori portano nuovi fili ad intrecciarsi nel Disegno. Un nuovo Drago Rinato dovrà affrontare un nemico antico, ma che questa volta ha saputo preparare al meglio il suo ritorno.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Camminatori dei Sogni :: Chain Novel :: La Ruota del Tempo

Una via di mezzo tra FanFiction e Gioco di ruolo, questa è una storia scritta da molte mani: il progetto WoT Chain Novel del forum i Camminatori dei Sogni.
L'ispirazione proviene dalla saga di Robert Jordan, the Wheel Of Time: immaginando un suo probabile seguito, siamo partiti dalla quarta era, la successiva alla saga, inventando un mondo profondamente diverso nel quale vivono i personaggi creati dai giocatori.
La storia è in continua evoluzione, nuovi giocatori (partecipa anche tu) portano nuovi fili ad intrecciarsi nel Disegno. Un nuovo Drago Rinato dovrà affrontare un nemico antico ma che questa volta ha saputo preparare al meglio il suo ritorno.

Capitolo 1: Un nuovo inizio [parte prima]

Siadon

Erano passati cinque giorni dal primo incontro con Leira. Li aveva cercati per un'intera settimana e proprio quando le speranze lo stavano per abbandonare la situazione era precipitata, rischiando di rovinare tutto. Quella mattina si stava aggirando nel piccolo mercato di Kiendger, affascinato da alcune pipe intarsiate con maestria in un legno tanto chiaro da sembrare marmo. Non si era recato in quel luogo per comprare delle pipe, non fumava nemmeno ma gli piaceva osservare simili opere d’arte. Lo distraevano da quello che ormai riteneva un fallimento completo. Assorto com’era, ci mise qualche istante per identificare il gruppo di soldati che stava iniziando ad ispezionare il mercato.
Dannati imbecilli pensò salutando cortesemente il mercante, congratulandosi nuovamente per la mercanzia e promettendo che sarebbe tornato l’indomani. Con disinvoltura si infilò in un vicolo poco distante, trovandosi a camminare al fianco di una giovane donna che stava lasciando il mercato trasportando un grosso cesto colmo di provviste. Le sorrise gentilmente ma prima di uscire dal vicolo si fermò, anche in quella strada c’era una pattuglia di Figli della Luce. Improvvisamente si accorse che la giovane donna era ancora al suo fianco, aveva un’espressione allarmata ed ora lo stava fissando inumidendosi le labbra.
Non aveva scelta, sperò con tutto il cuore che anche lei si fosse fermata per evitare la pattuglia. Erano soli in quel vicolo così le disse:
«Dubito che possano riconoscerci ma rimanere qui non è una buona idea. Passeggiando in due attireremo meno attenzioni… le posso portare il cesto?».

Stava ancora meditando sugli ultimi giorni, rigirandosi tra le dita la stupenda pipa bianca. Non riusciva a credere che ne fossero passati solo cinque da quella mattina. Non lo conoscevano, eppure lo avevano accettato come un familiare scomparso da molto tempo, ospitandolo nel loro nascondiglio. Di certo era un gruppo formatosi da poco. Nessuno all'interno di quella caverna sembrava comprendere davvero quali pericoli correvano. Altrimenti non lo avrebbero accettato tanto facilmente e non avrebbe nemmeno potuto lasciare il nascondiglio in tempo per ritrovare quel mercante.
Però non erano nemmeno degli sprovveduti, la stanza nella quale ora stava riposando era stata ricavata manipolando la roccia tramite il Potere ed alcuni tra gli uomini del gruppo avevano ottime potenzialità. Uno di questi entrò all’improvviso, colmo della parte maschile di quella forza, con uno volto terrorizzato. Prima ancora che potesse parlare le grida provenienti dall’ingresso della caverna gli fecero capire cosa stava accadendo.
«Ti seguo» gli disse alzandosi di scatto e raggiungendo quell’implacabile tempesta di fuoco e di vita che era la Fonte. Estrasse dalle custodie posate poco distante due lunghi pugnali ricurvi ed iniziò a dirigersi verso l’uomo. Questo si avvicinò all’entrata per studiare la situazione all’esterno quando due lame affilate gli sbucarono dal petto. Siadon accompagnò il corpo ormai privo di vita adagiandolo all’interno della stanza, poi osservò la battaglia che stava rapidamente giungendo al termine. Incendiò le vesti di una donna poco distante, rimanendo sorpreso nel vederla dimenarsi quando avrebbe potuto incanalare per spegnere le fiamme. Subito dopo rilasciò il Potere e tornò nella sua stanza, non voleva diventare un bersaglio.
Pochi istanti e Leira lo raggiunse correndo, piangeva disperata ed era ferita ad un braccio. Lo guardò, sconvolta nel vederlo lì in piedi come se nulla fosse, intento a pulire i pugnali e non ad usarli per combattere. «Perché…» fece in tempo a dire prima che i suoi occhi si allargassero in un’espressione incredula, mentre una lama la colpiva alle spalle ponendo fine alla sua vita.
«Che la Luce guidi i tuoi passi, Sorella» disse alla donna che stava estraendo un pugnale simile ai suoi dal corpo immobile di Leira.



Mabien Asuka

E' finita.

Le grida, i rumori della colluttazione, lo sferragliare di spade, la sua voce... ora arriveranno da me.
E' finita.

La testa che le pulsava e il buio a disorientarla: appena provò ad alzarsi non potè fare a meno di dare di stomaco. Addosso aveva qualcosa di pesante, ma morbido, forse una tenda di velluto o un tappeto. Riuscì a fatica a liberarsene e procedere a carponi alla ricerca di un qualsiasi punto di riferimento, ma ricadde per un lancinante dolore al ventre. Un ricordo fulmineo le mise davanti agli occhi l'immagine di Krooche che la colpiva al volto e le piantava lo stiletto in pancia. Arrancando, toccò il legno malandato di un vecchio portone e capì di trovarsi nell'ala vecchia del quartier generale.
Lentamente le idee si schiarivano e ricordò gli ultimi momenti di quella giornata: tutto era degenerato all'improvviso quanto Graham era entrato di corsa nella camera dove lei si trovata con Krooche, senza rispettare il suo solito cerimoniale, per avvisare il suo venerato superiore dell'arrivo di un'insolita delegazione di Inquisitori. Anche se non era mai stato ufficialmente informato, Graham sapeva benissimo chi fosse Mab in realtà e cosa facesse per Krooche, e anche se lo tollerava solo in nome della devota reverenza nei confronti del suo capitano, era corso ad avvertirlo, avendo subito capito la gravità di quella visita. Vestitisi frettolosamente, i due erano corsi verso l'ala vecchia, più per guadagnare tempo, che per fuggire veramente: un capitano dei Figli della Luce non poteva certo rifiutarsi di ricevere una delegazione di Inquisitori.
Ma l'idea dell'ala vecchia era stata evidentemente poco originale, dal momento che appena scesi ai corridoi che portavano alle stalle, sentirono l'eco dei passi di altri uomini che procedevano verso di loro chiudendo ogni via di fuga. Avevano rallentato la corsa davanti alla vecchia armeria, col suo portone dissestato e squarciato dagli anni, Mab si era girata a guardare Krooche, che in quel momento, più di ogni altro dal giorno in cui l'aveva incontrato, rappresentava insieme il suo boia e la sua ancora di salvezza. Lui già la stava guardando con occhi che non mentivano su quale dei due ruoli avesse già deciso di interpretare: mentre lei estraeva lo stiletto nascosto come sempre tra le pieghe della gonna, lui le aveva sferrato un duro colpo al volto che l'aveva fatta vacillare, poi le aveva tolto di mano la lama e l'aveva usata per colpirla.

Si issò sulle ginocchia e fece forza per aprire il portone: nel buio della notte, riuscì a riconoscere il corridoio che portava alle stalle. Dopo averla ferita, l'aveva gettata nell'armeria, dov'era svenuta trascinandosi dietro i vecchi tendaggi ormai stracciati e impolverati, che erano stati riutilizzati per ricoprire mobili antichi ancora lì custoditi.
Il corridoio ora era deserto, lo percorse tenendosi appoggiata alle pietre gelide del muro, gemendo per il dolore che le causava la ferita. All'esterno c'era un solo uomo di guardia, troppo annoiato e assonnato per riuscire a scorgere la sua figura nel buio o sentire il rumore dei suoi passi, attutito dalla morbida pelle degli stivali. Camminando il più disinvolta possibile tra i vicoli più stretti della città, cercando nemmeno lei sapeva cosa, andò a sbattere contro un uomo sicuramente uscito da poco da una taverna, a giudicare dallo stato d'ebbrezza in cui versava: vista l'ora e la zona della città, l'uomo afferrò la donna per un braccio, convinto si trattasse di una prostituta e la portò con sé nella squallida bettola a pochi passi dove probabilmente viveva solo. Rassegnata a doverlo assecondare per non attirare l'attenzione delle guardie, Mab lo seguì, accettò il suo denaro e fu estremamente grata alla Luce quando l'uomo, dalle proporzioni di una botte, crollò addormentato mentre si abbassava le brache.
Sperare di trovare qualcosa di pulito da mettersi nell'armadio dell'uomo era chiedere davvero troppo, ma per fortuna la gonna porpora nascondeva bene il colore del sangue di cui era imbrattata. Per il resto, dopo essersi pulita dalle macchie più vistose ed essersi pettinata come meglio poteva, e dopo aver derubato l'uomo di quel che non aveva ancora speso in vino, uscì in cerca di un posto che potesse tenerla nascosta ancora un po', mentre studiava un modo per abbandonare la città possibilmente l'indomani.

Continua...

Mabien Asuka di mercutia - su EFP
Merian Elen Syana di SilmaCauthon
Norah di Semirhage
Siadon di -ws
Toras Skellig di Neslepaks

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