Fanfic su attori > Gerard Butler
Segui la storia  |       
Autore: irene862    16/04/2011    2 recensioni
2015 --> REVISIONATA E CORRETTA!
Dal IX capitolo..
“Hai perfettamente ragione, sei stato uno stronzo. Un emerito, grandissimo stronzo! Non ti permettere mai più di rifare o ridire quello che hai detto e fatto. Perché te ne pentiresti! “ Non so dove presi il coraggio di minacciarlo. Ma fui contenta di avercelo ficcato da qualche parte.
“Non so con chi hai a che fare quotidianamente, nel tuo mondo patinato di super divi miliardari, ma qui è diverso. Siamo nel mondo reale bello! La gente merita rispetto!” Eravamo talmente vicini che i nostri abiti si sfioravano. Gli puntai un dito sul petto e lo pungolai. ” E non mi importa un fico secco se sei un attore Hollywodiano o che altro. Non credo ad una sola parola delle tue scuse di poco fa quindi non starmi tra i piedi ed andremo d’accordo! Non sono venuta fin qui da casa mia per farmi insultare da un maledetto idiota borioso, come te!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dolce e delicata come il miele'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 3

III Capitolo

 

 

 

 

 

Il giorno della partenza arrivò.

Salutammo entrambe John e ci dirigemmo in aeroporto. Un’ora dopo, cullata dal ronzio del motore cominciai a pensare al nostro arrivo e alle relative conseguenze che tutto ciò avrebbe comportato.

 

La mamma e Margaret erano amiche di lunga data. Si erano incontrate grazie a papà e ad Edward, il marito di Margaret, che erano amici d’infanzia. Mio padre, infatti, era nato in Scozia e viveva a pochi isolati dalla casa del signor Butler. Conobbe mia madre, di origini italiane, durante una vacanza studio e si piacquero all’istante. Lisa tornò in Scozia, durante le vacanze estive, per i successivi sei anni e mio padre quell’anno le chiese di sposarlo.

Insieme si trasferirono a Glasgow, cominciarono ad uscire assieme ad Edward e Margaret. Tra i quattro nacque una profonda amicizia che si rafforzò con la nascita dei gemelli, Philip e Paul, dei coniugi Butler e successivamente con la nascita di John, mio fratello. Lo stesso anno nacque anche Gerard, ultimo figlio della coppia di amici.

Nonostante tutto però, mia madre sentiva molto la mancanza delle sue origini, dell’Italia e della sua famiglia. Così, per amor suo, mio padre decise di trasferirsi in Italia quando John aveva solo tre anni. Qualche anno dopo nacqui io. Poi, inaspettatamente, Mio padre si ammalò e non poté godere a lungo di quell’armonia. Aveva problemi di cuore e, colto da infarto, nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi morì prima di arrivare in ospedale. Mia madre ne fu distrutta, il dolore e la sua assenza la segnarono profondamente e fu solo grazie alla presenza mia e di John, che continuò a vivere.

 

 

Aprì gli occhi e puntai lo sguardo su mia madre, seduta accanto a me. Solo in quel momento compresi, più che mai, la malinconia che aleggiava, da qualche giorno, su di lei. Tutta questa situazione aveva riportato a galla ricordi e sensazioni molto dolorosi per lei. John prima di partire mi confidò che quando papà morì, entrambi i coniugi Butler ci furono molto vicino sia a livello economico sia dal punto di vista psicologico e che questo era solo un modo per ricambiare l’aiuto ricevuto. 

 

 

 

Mi persi nuovamente tra pensieri e riflessioni così non mi accorsi neppure che eravamo in dirittura d’arrivo; fu la voce del comandante, annunciando l’imminente atterraggio a Glasgow, a risvegliarmi del tutto.      

Ritirammo i bagagli e salendo su un taxi, mia madre diede istruzioni per casa Butler, in un impeccabile inglese. A differenza di mia madre, io non avevo la stessa scioltezza con la lingua, quindi lasciai a lei il compito di fare conversazione con l’autista. Eravamo entrambe piuttosto stanche e mentre il taxi sfrecciava fra le trafficate strade mi guardavo attorno affascinata.

All’improvviso, seguendo un sentiero piuttosto stretto, un alto e nero cancello apparve davanti alla nostra auto che, lentamente, si aprì per lasciarci passare.

A causa del buio riuscì a cogliere molto poco della costruzione che ci avrebbe ospitato. Ma in vita mia non avevo visto una villa così grande e maestosa.  Bussammo al portone e pochi minuti dopo una donna, fisicamente molto simile alla mamma, venne ad aprirci.

Eravamo arrivate a destinazione finalmente. 

 

 

 

Note autrice:

Eccovi il terzo capitolo!. Pur essendo introduttivo e parecchio esplicativo, spero non lo troviate noioso. Era fondamentale, ai fini della storia, spiegare e chiarire fatti accaduti nel passato. Come annunciato, ho cominciato ad apportare “modifiche” alla vita del nostro Gerard… cominciando dai suoi fratelli-gemelli. Ho pensato che inserirli come gemelli avrebbe alleggerito la spiegazione e facilitato i loro interventi durante il corso della storia. Al prossimo capitolo! 

Iry

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Gerard Butler / Vai alla pagina dell'autore: irene862