Wrong
Blood
Sdraiata
sul sofà in pelle, con le mani giunte in grembo, Cho Chang
non
riusciva a non pensarci.
Quella cosa si faceva prepotentemente
spazio tra i suoi pensieri, e s'incideva nella sua mente.
«Quand'è
iniziato?».
Il
Dottor Goldstein indicò i suoi polsi, screziati da graffi
rossi.
La
donna fece spallucce.
«Quando
i bambini hanno ricevuto la lettera, penso»
balbettò.
Quando
Josh se n'è andato.
«Non
ci sono risposte sbagliate» la rassicurò lui,
posando una mano
sulla sua spalla.
Cho si
rilassò sul divano, sorridendogli appena.
«È
l'unico modo, Antony. Solo quando vedo il sangue mi sento bene».
{97 parole}
Note dell'autrice
A parte il mio odio spropositato per
Cho, vorrei spiegare cosa l'ha portata a questo punto. Dopo aver fatto
delle ricerche sia sul campo, ovvero chiedendo ad una ragazza
che sta studiando psicologia, e nel web, sono arrivata alla conclusione
che l'autolesionismo è una delle... "pratiche"
più diffuse tra chi si vuole autosabotare, ha bisogno di
attenzione o è insoddisfatto della sua vita.
La mia Cho ha seguito un percorso preciso e, sopratutto nell'ultima
drabble, che descrive la sua vita in età ormai adulta, si
nota come lei sia in balia delle avversità, quindi il suo
punto di sfogo è quello: l'autolesionismo.
Spero di essere stata chiara nella spiegazione e, comunque, non esitate
a chiedere o a farmi notare che, come temo, è una cosa leggermente campata
per aria.
Al solito, ringrazio infinitamente i recensori che mi hanno accompagnata e mi scuso con tutti coloro che non hanno ancora ricevuto la mia risposta: entro settimana prossima risponderò a tutti, se Dio vuole. Non ci credo, ricevere 22 recensioni per 3 drabble per me è una cosa più unica che rara ** Spero solo di non avervi deluso con questo finale un po' fuori dagli schemi.
Un bacio,