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Autore: Greta_2097    08/05/2011    1 recensioni
Daniel,Daniel Grigori. Quel nome aveva un non so che di angelico
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Erano le cinque e mezza di mattina ed il telefono cominciò a squillare ripetutamente “chi diavolo è a quest’ora?” pensai, accesi la luce e risposi:
“Pronto?”
“Ciao tesoro!”
Era lei, non poteva essere che lei :Angela.
“Angela! Ciao! Finalmente mi chiami ,sapessi cosa succede qui a Pruenade, come va in Italia?”
“Bene, Kate, ho bisogno di dirti una cosa. Ascolta potrei tornare più tardi del previsto…”
“In che senso? Angela di quanto tempo stai parlando?”
“Katherine sto parlando di non tornare per l’estate”
Che cosa aveva appena detto ? Angela era la mia migliore amica e si era trasferita in Italia ,ma doveva ritornare a Pruenade ,America, per l’estate e forse per l’autunno.
“Che cosa?!”
Dopo queste mie ultime due parole cadde la linea e non sentii più niente.
Mi rimisi nel letto ancora un po’ assonnata, tentai di riprendere sonno , mi voltai e mi rivoltai ma non ci riuscì. Pensai a quello che aveva detto Angela. Come poteva lasciarmi qui da sola? Lei era la mia unica amica.
Mi alzai dal letto che erano le nove e mezza. Era domenica perciò potevo dormire fino a tardi.
Appena alzata mi gettai sotto la doccia fredda, visto che ormai era estate, per poi vestirmi con i soliti abiti: jeans ,maglietta a maniche corte rosa.
Appena vestita andai da basso per fare colazione, ancora un po’ stordita per via di quello che mi aveva detto Angela, ma tentai di non farlo capire ai miei se no mi avrebbero riempito di domande: cosa c’è tesoro? Cosa è successo ? Possiamo aiutarti?. La risposta? Ancora non la so.
Scesi le gigantesche scale a chiocciola in marmo con un falso sorriso, non se ne sarebbero accorti.
Andai in cucina, si sentiva un ottimo odore “che buon profumino” pensai “chi sa cosa avrà fatto di buono Carmen”.Mi sedetti al lunghissimo tavolo di legno scuro pieno di cose squisite e dissi:
“Buon giorno!”
“Ben svegliata tesoro!”
Rispose mia mamma,Tina, con un sorriso grazioso .
“Tesoro dobbiamo dirti una cosa “
Disse mio padre, Robert, con voce preoccupata.
“Ascoltaci Kate, sai che il nostro lavoro è importante vero?”
Certo che lo sapevo se no non si sarebbero potuti permettere la villa dove abitiamo, la governante, la cuoca e il giardiniere.
“Si, certo che lo so”
“Ed è proprio per questo che, dobbiamo trasferirci”
“Cosa? Dobbiamo trasferirci?Solo per il vostro stupido lavoro? No io resto qui.”
Dissi con  fermezza,poi mi alzai furiosa dal tavolo,risali velocemente le scale e andai in camera mia.
Per tirarmi su di morale feci la cosa che mi piaceva di più al mondo:ballare.  
Misi la prima canzone che mi capito alla mano: “Kiss me true the phone” e cominciai a ballare senza mai  fermarmi con le lacrime che piano scendevano sul mio viso.
Finita la canzone rimasi immobile con il fiatone e il viso bagnato,poi sprofondai nell’enorme letto matrimoniale della mia camera e mi misi a guardarla: appena entrati dalla porta bianca si notano gli svariati poster di ballerine attaccate sul muro lilla intonato con la moquette bianco panna. Poi sulla destra c’è una scrivania bianca con una pila di libri. Al centro una lampada e,da parte, un porta matite pieno zeppo. Di fianco alla scrivania, sul muro,c’è la televisione a schermo piatto. Sotto di essa una piccola zona per ballare con stereo e cd. Davanti alla “zona danza” c’è il letto matrimoniale con il materasso ad acqua. A fianco del letto c’è il comodino bianco con tre cassetti e sopra il mio libro preferito “cime tempestose”e la bajour. Alla sinistra del comodino c’è la mia cabina armadio o meglio la porta della mia cabina armadio. Dentro di essa c’era un’intera stanza piena di vestiti,scarpe e gioielli che non mettevo mai.Dall’altro lato della stanza , dopo il letto, c’era il mini frigo e un piccolo fornelletto con vicino una sedia a puffo lilla. Da parte al mini frigo c’è la porta del bagno con dentro ovviamente il bagno. Dopo pochi secondi mia madre bussò alla porta.
“Tesoro?Posso? “
“Si,vieni mamma” Dissi con voce aspra.“Cosa c’è?”
“Lo sai benissimo di cosa voglio parlare “
“Non voglio partire mamma”
“Lo so. Hai sedici anni no? Puoi fare le tue scelte, solo che…”
“Solo che volete che venga con voi, lo so, ma dove poi? E se Angela dovesse tornare?”
“Per Angela non ti preoccupare, l’abbiamo invitata un mese nella nuova casa che tra l’altro è proprio in riva al mare a Miami e avrai tutta l’estate per ambientarti”
“Cosa? Quando glielo ai detto? Perché mi ha chiamato questa mattina e mi ha detto che non poteva venire per l’estate?”
“Ho chiamato sua  madre mezz’ora fa e  ha detto che doveva pensarci”
“Se ti dico di si, cosa avrò in cambio?” Dissi, sapendo già come sarebbe andata a finire
“Facciamo così : potrai uscire tutte le sere, fare shopping  quanto ti pare e avrai un pc nuovo di zecca!”
“Con il coso per mettere dentro i dischetti e la custodia rossa?”
“Si”
“E potrò anche scegliere come sarà la mia camera?”
“Ok”
“Affare fatto!”
Dissi con un po’ di ironia, ma anche un po’ di malinconia visto che stavo per lasciare Pruenade per  sempre, mi sarebbe mancata: mi sarebbe mancato il sole leggero sulla pelle, le colline sconfinate di Pruenade, l’aria di campagna e la gentilezza di tutti gli abitanti.
La settimana dopo dovetti preparare i bagagli,a mala voglia,così salutai tutti quelli che conoscevo. Salutai anche Angel Varrocchi che mi tormentava fin dall’asilo. C’erano certe persone che mi sarebbero mancate mentre altre proprio per niente.
Il giorno dopo partimmo e ,dopo poche ore, arrivammo a Miami verso le sette di sera. Faceva ancora caldo ed il sole non era ancora calato,ma presto si sarebbe trasformato in un bellissimo tramonto.
“Bene, siamo arrivati! Ora prendiamo un taxi che ci porti alla nuova casa, non vedo l’ora di vedere la tua faccia quando la vedrai!”Disse mia madre, che ormai si era già abituata all’aria della Florida o forse è meglio dire di Miami.
Il viaggio in taxi fu lungo abbastanza per farmi scovare un paio di posti interessanti : il chioschetto sulla spiaggia o un bellissimo negozio di musica dove avrei potuto comprare degli spartiti per il piano forte e per il violino, un meccanico in caso la mia “vespa” rossa o la mia “fiat 500”bianca si rompessero e per ultimo, ma non meno importante, una palestra di danza dove avrei potuto andare a tenere lezioni o ad allenarmi in caso non volessi stare a casa.
Arrivati alla nuova casa la prima cosa che mi colpi fu la spiaggia davanti, poi appena entrai vidi un salone immenso con il pavimento in marmo la tv a schermo piatto attaccata al muro con davanti un divano nero e da parte due librerie di legno scuro. Dall’altra parte della stanza c’era un pianoforte nero a goccia,dietro ad una vetrata che dava sulla spiaggia dove c’erano alcune sdraio ed un ombrellone.
La cucina era stupenda, grande, ma non enorme, tutta giallo ocra con i ripiani in legno chiaro, la sala da pranzo aveva un tavolo più piccolo rispetto alla vecchia casa, ma in compenso vi era un camino sulla parete.
Al piano superiore, dopo aver salito la scala a chiocciola di legno, c’è la mia stanza: la stanza più bella del mondo, rossa con la moquette bianca , appena entri, circa a 4 metri dalla porta, c’è il mio letto matrimoniale rosso con da parte il comodino color oro, sulla parete a sinistra c’è il mio armadio, che ho deciso di prendere normale. Dall’altra parte della camera c’è la scrivania bianca con sopra il mio computer nuovo di zecca, da parte c’è il bagno, ovviamente rosso.
Incominciai a riordinare le mie cose: il telefono, i libri, la sveglia,…
“Kate è pronta la cena!”
La voce serena di Carmen mi rassicurò per un nano secondo.
“Si, arrivo”
Dopo cena era ancora chiaro così decisi di andare a fare un passeggiata sulla spiaggia per leggere un po’. Appena trovato il punto perfetto mi sedetti e cominciai a leggere cime tempestose.
“Cime tempestose è? Na, non fa per me”
Mi ritrovai davanti un ragazzo non molto alto, con Ray-Bay neri, magro, per niente muscoloso, capelli castano chiaro con una faccia simpatica vestito con dei jeans e una camicia nera, con da parte una ragazza alta come me capelli rossi ricci magra con una maglietta rossa a maniche corte e dei jeans bianchi .Loro due avevano qualcosa di strano ma piacevole, non so spiegarvi cosa…
“Piacere Miles e lei è Arianne “
“Ehi mi so presentare da sola sai?”Disse la ragazza dando una piccola pacca sulla spalla al ragazzo
“Piacere io sono Katherine, ma potete chiamarmi Kate”
“Sei nuova di qui?”
“Si, mi sono appena trasferita da Pruenade”
“Bene allora benvenuta a Miami! Farai il liceo Clinton?”
“Si, anche voi fate quel liceo?”
“Si, io sono al secondo anno e Miles al terzo, tu?”
“Anche io sono al secondo”
“Ehi ragazze, stanno facendo un falò qui vicino, andiamo?”
 “Per me è ok, vuoi venire anche tu Kate?”
“Ok, però prima devo fare un salto a casa per darmi una ripulita”
Già mi ero dimenticata che ero vestita ancora con la tuta.
“Grande ti accompagno io, Miles tu vai noi arriviamo tra poco!”
“Kate dove abiti?”
Indicai villa gialla sulla spiaggia e Arianne non ne rimase sconvolta, come mi aspettavo, ma invece sorrise e disse:
“Carina! Non vedo l’ora di vedere il dentro, sai la mia è leggermente più grande ma non vivo con i miei genitori e poi non sulla spiaggia!”
Sorrise e in seguito ci incamminammo verso casa mia, parlammo mentre camminavamo così scoprì molte cose: lei e Miles erano stati insieme, ma non ho capito bene perché si erano lasciati, sembrava che non volesse parlare, perciò lasciai stare per non infierire. Scoprì anche che lei e Miles vivevano insieme.
Arrivate a casa mia i miei genitori mi misero subito in imbarazzo:
“Ciao! Chi è lei Kate? Una tua amica? In ogni caso piacere di conoscerti! Io sono Tina e lui è Robert Wilson, siamo i genitori di Kate”
“Molto piacere, Arianne Middleton, lieta di conoscervi!”
“Bene, Katy finalmente ti sei trovata un’amica, era da quand’eri piccola che non eri così contenta! Vado a prendere le foto!”
“No! Cioè noi dobbiamo andare a un falò sulla spiaggia, sono venuta per darmi una sistemata, dobbiamo proprio sbrigarci e non abbiamo tempo per le foto!”
In quel preciso istante mi senti la faccia rossa come un peperone e visto che ero arrossita mi iniziarono a fissare tutti. Incominciai a sudare.
“E’ meglio sbrigarsi non vorremmo fare tardi, è stato un vero piacere conoscervi!”
Arianne, che aveva capito tutto, mi salvò da quella situazione tremenda, così andammo di corsa in camera mia. Non sembrava affatto sorpresa come tutti quanti  dell’aspetto della mia camera e questo me la fece apprezzare ancora di più.
“Dai infilati sotto la doccia. Io intanto ti preparo i vestiti, su muoviti!”
Arianne era molto determinata e aggressiva, ma gli si leggeva negli occhi che, infondo infondo, era tenera e dolce, l’amica che faceva per me.
Appena usci dalla doccia vidi Arianne che curiosava nel mio armadio in cerca di un vestito appropriato, credo…
“Trovato niente?”
“Si, tieni questo dovrebbe andare”
Appena vestita ci incamminammo verso il falò, Arianne aveva detto che ci sarebbe stato qualche amico, ma appena arrivammo alla festa c’era gente da tutte le parti che occupava tutta la spiaggia.
“Vado a prendere da bere, tu fatti un giro ok?”
Annui. Feci un respiro profondo e mi avventurai in mezzo a tutta quella folla fino a quando raggiunsi un falò, ma non c’era molta gente solo qualche persona.
Vidi che c’erano dei tronchi per sedersi. Tentai di avvicinarmi solo che inciampai. Stavo per cadere quando un ragazzo mi prese tra le braccia. Al quel punto lo vidi : lui, non sapevo come si chiamasse, non sapevo chi era, sapevo solo che era l’essere più bello che abbia mai visto in vita mia.
Dopo esserci fissati per un istante, che sembrò durare una vita, mi uscì dalle labbra un semplice “Grazie…”
“Non c’è di che”Rispose lui sorridendomi
“Vedo che vi siete già incontrati…”
In quel momento mi chiesi perché Arianne ci stava fissando con quello sguardo divertito. Dopo pochi minuti me ne accorsi, sembrava che lui mi stesse per baciarmi. Ci guardammo imbarazzati e lentamente ritornammo in posizione eretta.
“Lui è Daniel Gregori, Daniel Kate, Kate Daniel” Disse Arianne
Daniel, Daniel Gregori. Quel nome aveva un non so che di angelico.
  
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