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Autore: Dragon Shiryu    12/05/2011    2 recensioni
Nella mente di un ragazzo ritorna una notte un incubo dimenticato. Cosa sarà mai?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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EPILOGO


Ben 10 anni erano passati dal giorno in cui il giudice aveva stabilito per lui la pena per il reato commesso.
Ed era stata anche l’ultima volta che i suoi occhi videro Mariam, che quel giorno testimoniò contro l’accusa di essere stata colpita violentemente dal ragazzo, riducendo così la condanna iniziale di 15 anni pretesa sia dall’accusa che dalla poliziotta che lo aveva arrestato.
Ma è stato anche in quel momento che ricevette una notizia sconvolgente: nonostante fosse il carnefice degli incubi avuti durante la sua adolescenza, Jason era morto dissanguato in quella casa e inutili furono i soccorsi e la veloce corsa in ospedale.
Ciò nonostante questi pensieri risultarono inutili dentro quella cella desolata, dove Andrew aspettava solamente il momento in cui sarebbe uscito da quell’inferno, dove era rimasto senza far nulla per questo lungo periodo.
- Sei pronto? – disse ad un tratto una guardia giurata aprendo la porta che li divideva – È giunto il tempo di lasciare posto ad altri detenuti. Prendi perciò le tue robe e seguimi!
L’oramai 35enne obbedì all’ordine senza discutere, quando, dopo aver firmato tutte le carte necessarie, si trovò davanti a quella porta che lo avrebbe ricondotto alla libertà.
- Spero di non vederti più in vita mia! – sorrise quella stessa poliziotta mentre vide colui che arrestò aprire quell’ostacolo, che si richiuse poi qualche istante dopo dietro alle sue spalle.
Chiuse i suoi occhi in modo da poter sentire sulla propria pelle quell’aria fresca, isolandosi per un attimo dal mondo intero, ma ad un tratto qualcuno lo fece tornare alla realtà.
- Cerca di affrettarti! Non voglio morire congelata… - si lamentò una voce di fanciulla che poteva avere all’incirca 25 anni.
- Sei noiosa… Non te lo ha mai detto nessuno? – sorrise vedendola appoggiata accanto ad una macchina bianca.
- A parte te, fratellone, credo neppure uno! – rispose Jenny ricambiando il gesto – Lo sai che i nostri genitori non vedono l’ora di riabbracciarti?
Il moro era eccitato dall’idea di rivedere dopo molto tempo la madre e il padre, ora un po’ anziani, considerando che in questi anni l’unica persona che aveva visto là fu proprio la sorella.
- Sono molto felice di vederti di nuovo a casa… - si commosse quest’ultima mentre lo aiutava a mettere gli abiti dentro il portabagaglio – Ci sei mancato…
- Anche voi! – continuò il fratello, che, dopo essere entrato nell’auto, appoggiò la testa sul sedile, viaggiando subito con la sua mente.
- So a cosa stai pensando in questo momento… vuoi sapere che fine ha fatto Mariam, vero? – e l’uomo girò solo la testa verso l’interlocutrice , che, col volante in mano e motore acceso, continuò a parlare – In realtà so solo che, assieme a sua madre, ha deciso di scomparire per non essere importunata dai giornalisti…
- E dov’è andata?
- Non ne ho idea… Mi dispiace!
I due continuarono a chiacchierare fino a quando non arrivarono a casa, dove Andrew abbracciò subito i suoi genitori sotto gli occhi commossi di Jenny, che lo seguì con lo sguardo anche quando decide di andare verso la sua camera.
E lui entrò con calma e, si voltò attorno: quella stanza non era per nulla cambiata e sembrava addirittura che si fosse fermato il tempo, constatando che l’aveva ritrovata proprio come l’aveva lasciata.
Osservò anche il computer situato sulla la scrivania, stranamente pulito, ipotizzando che tutti i giorni qualcuno lo spolverasse.
- Visto? – entrò ad un tratto la mamma – Abbiamo lasciato così com’era! Pulizia compresa…
- Ne sono felice! – rispose il figlio.
La donna si avvicinò a lui con un viso gonfio di lacrime e i due, senza parlare, si abbracciarono piangendo, in un momento intimo fra madre e figlio… come se i due si fossero capiti in un solo sguardo.
- Mi dispiace che hai rivissuto quello che hai passato da piccolo…
- Non preoccuparti, mamma… Adesso ho deciso di voltare pagina! – e, dopo essersi staccato, la mamma decise di lasciarlo un po’ da solo nella camera.
Dopo aver sentito chiudere la porta, Andrew, una volta acceso il suo pc, decise di controllare le sue e-mail trovando, fra le tante, una scritta da Mariam ben 10 anni fa.
Andrew era indeciso se aprirla o meno, avendo paura del contenuto, ma, dopo qualche dubbio, decise di leggere il contenuto di essa.

“Ciao Andrew.
So che quando leggerai questa e-mail saranno passati molti anni, ma ho deciso di scrivere lo stesso.
Io e mia madre abbiamo deciso di allontanarci per sempre in un luogo segreto, perciò ti prego di non cercarmi per nessun motivo… Voglio dimenticare questa brutta faccenda e anche cancellare la tua faccia per sempre.
Addio.
P.S.= Non rispondere a questa e-mail… e non cercarmi neanche sul mio numero di cellulare: ho deciso di cambiarle entrambi.
Mi dispiace.”


- Come preferisci… - e deluso dalle frasi fredde e distaccate, il 35enne eliminò tutto ciò che riguardava la sua ex fidanzata e, dopo aver spento il computer,si sdraiò sul suo letto, sapendo che da quel momento in poi la sua vita sarebbe cambiata.
Non sa come, ma lo sarebbe stata.
  
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