Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
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Autore: Kirby    16/02/2006    4 recensioni
Eccomi qua, pronta con una nuova ficcy... Non voglio svelare troppo... Solo che i protagonisti sono Anna e Gilbert... Buona lettura...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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“Sei il nuovo dottore di Avonlea

“Sei il nuovo dottore di Avonlea?” domandò con voce flebile Anna, stentando a credere alle sue orecchie.

“Non glielo avevi detto?” domandò Marilla rivolgendosi a Gilbert.

“Non siamo entrati in argomento” rispose lui, trattenendo un sorriso. Sapeva che se l’avesse fatto la ragazza, sarebbe esplosa.

“E’ passato il giovane Hamilton… Voleva sapere se hai deciso qualcosa per il ballo” disse con noncuranza la signora Lynde, versandosi del the.

“No, non ho ancora deciso nulla” ripeté lei senza pensare.

“Ai miei tempi il cavaliere lo si sceglieva almeno un mese prima del ballo!” sentenziò per nulla scoraggiata la matrona, sorseggiando la bevanda ambrata.

“Ma Anna non ha simili problemi” s’informò curioso il dottore, fissando una ad una le tre donne che occupavano la stanza.

“Veramente Anna non ha ancora il cavaliere” spiegò Marilla, non notando l’occhiataccia della ragazza.

“Non glielo avevi detto cara?” s’informò allusiva Rachel, guardandola con finta ingenuità.

“Veramente un mezzo impegno con James ce l’ho” rispose lei, cercando di salvare la faccia.

“A noi non ha detto così, ma forse abbiamo capito male. Gilbert? A te cos’è sembrato?” chiese Rachel poco propensa a lasciar perdere un argomento così piccante.

“Non mi è sembrato…” confermò lui, in parte dispiaciuto di dover contraddire Anna.

“Cos’è successo al tuo piede Marilla?” s’informò la ragazza, lasciando cadere l’argomento.

“Sono caduta come una sciocca in giardino” ammise lei scuotendo la testa avvilita.

“Non è nulla di grave, una semplice storta che guarirà in pochi giorni” le spiegò Gilbert alzandosi in piedi, pronto a lasciare la casa dal tetto verde.

“Ma Gilbert dovrà visitare spesso la povera Marilla” disse con voce compassionevole Rachel.

“Passerò tra qualche giorno” disse lui guardando stupito la matrona.

“Non vorrei sottovalutassi questo incidente: Marilla non è più giovanissima” lo redarguì severa lei.

“Il mio lavoro è una cosa seria. Se servirà a farla stare tranquilla passerò domani” rispose lui, guardando la donna stupito dalla sua ipocondria.

Aveva letto da qualche parte che, molte volte la gente che aveva perso persone care, tendeva a temere anche i mali più sciocchi. Ma Rachel Lynde non le sembrava quel tipo di persona.

“Anna? Hai lasciato i tuoi allievi da soli” le rammentò Marilla con voce preoccupata. Sapeva quando la ragazza tenesse al suo lavoro e non voleva crearle problemi.

“C’è Diana con loro. E’ stata lei ad avvisarmi” la tranquillizzò lei.

“Il dottore è arrivato con il calesse, potrebbe ricambiare il passaggio di ieri” disse allusiva Rachel, fissando Gilbert con occhi di braci.

“Se ad Anna fa piacere” disse solo, non volendo contraddire la matrona.

“Chissà quante visite ancora hai da fare” cercò di evitare lei.

“Devo solo andare allo studio” le spiegò lui.

“D’accordo allora” accettò riluttante.

“Ci vediamo nel pomeriggio” cinguettò Rachel sotto gli occhi stralunati di Marilla, mentre i due ragazzi si avviavano verso il calessino.

“Non dovevi sentirti obbligato” disse lei, prendendo posto ed attendendo che lui facesse altrettanto, evitando accuratamente di guardarlo.

“Nessun obbligo, dopotutto una volta eravamo amici” disse lui cercando di portare la conversazione su argomenti neutrali.

“Una volta Gilbert” specificò lei fissando un punto lontano davanti a sé “non dimenticarlo”.

Anna si complimentò con se stessa: era riuscita a dare un tono secco ma elegante. Purtroppo, il destino aveva altro in serbo per lei.

Una buca rovinò l’effetto che la ragazza aveva dato alla frase, rischiando di farla cadere: rischio evitato grazie al pronto intervento del giovane che la sorresse abilmente con un braccio, evitando danni peggiori.

“Tutto bene Anna?” chiese preoccupato lui, fermando il cavallo con la mano libera, evitando di allentare la stretta.

“Sì” ammise lei, sbirciando malamente la buca sulla strada, quasi che un suo sguardo potesse farla sparire, voltandosi verso il giovane.

Vicini… troppo vicini. Nessuno dei due osò muovere un muscolo, in attesa che l’altro facesse la sua mossa. Il verso di un uccello riscosse i due ragazzi che, arrossendo, si separarono.

“Dovrebbero riparare questa strada” borbottò Anna seria, evitando lo sguardo del giovane.

“Avonlea è un piccolo villaggio, sicuramente ci saranno strade in uno stato peggiore di questo” rifletté ad alta voce.

“Se Matthew fosse vivo questa strada sarebbe ancora perfetta” mormorò lei con voce improvvisamente triste.

Gilbert non rispose: non era facile competere con una persona in circostanze normali, figurarsi con un morto.

E non uno qualsiasi, ma uno che aveva accolto una ragazzina sola e le aveva donato una casa e tutto il suo amore.

“Nessuno potrà mai prendere il suo posto” disse lui sorprendendo se stesso per primo.

Anna non osò ribattere: era vero, pur non avendo mai espresso questo concetto a voce alta, lei aveva in qualche modo cercato di vedere Gilbert come Matthew.

Che avesse sbagliato? Che avesse sprecato tutto quel tempo per nulla? Che il ragazzo fosse completamente innocente e fosse lei ad avere torto?

Non era una cosa facile da accettare e soprattutto non voleva dargli quella soddisfazione.

“Anna? Siamo arrivati” le fece notare lui gentilmente, risvegliandola dai suoi pensieri.

“Grazie Gil” rispose lei scendendo.

Troppo tardi s’accorse d’aver chiamato il ragazzo con il vecchio nomignolo. Arrossì imbarazzata, cercando di non farlo notare.

“Prego Anna” disse lui, incapace d’aggiungere altro, mentre la ragazza annuiva e rientrava frettolosamente in classe.

“Perché non può tornare tutto come prima?” mormorò lui facendo partire il cavallo.

 

Sei una stupida Anna Shirley! Che cosa ti è preso?! si ripetè per l’ennesima volta.

“Maestra?” la chiamò una voce sottile, mentre una manina le toccava il braccio.

“Dimmi” disse guardando il suo allievo.

“Volevamo sapere se abbiamo fatto qualcosa di male” chiese lui dopo aver respirato profondamente.

“Non avete fatto nulla, perché?” chiese imbarazzata.

“Da quando è rientrata ha l’aria seria” le fece notare lui.

Anna fissò il ragazzino: era Josh Bangley, un bambino di quarta elementare dai capelli rossi ed occhi verde spento. Sapeva quanto fosse riluttante a parlare con i grandi, ma era stato scelto suo malgrado per scoprire cos’affliggesse l’insegnante.

“Vai a posto Josh” disse lei alzandosi in piedi “Avete terminato gli esercizi?” chiese con voce seria fissando l’aula.

Vari mormorii le fecero capire che i compiti erano stati svolti.

“Possiamo correggerli allora. Adam vieni alla lavagna” disse sorridendo gentile.

I bambini si rilassarono all’istante vedendo il suo viso tornare allegro e calmo e ripresero a seguire la lezione con la stessa attenzione di sempre.

 

“Sei uscita prima del solito!” le fece notare Diana appena vide l’amica uscire dalla scuola.

“Già, il pensiero di Marilla non mi dà pace” disse lei. Si scusò mentalmente con la sua amica del cuore per la bugia che le aveva detto, ma non era ancora pronta a raccontarle cos’era accaduto qualche ora prima.

“Ti capisco. Se vuoi possiamo rimandare la preparazione dei vestiti per il ballo” le propose Diana.

“No, altrimenti rischiamo di non averli pronti in tempo e Marilla non lo vorrebbe” la rassicurò lei sorridendole.

“D’accordo, posso restare fino alle sette e mezza” la informò, sospirando felice all’idea di trascorrere parte del pomeriggio con lei.

“Benissimo” sorrise Anna, ascoltando distrattamente l’amica.

“Hai trovato il tuo cavaliere per la festa?” le domandò Diana.

“Non ho ancora deciso” ammise riluttante lei, mentre l’immagine di Gilbert faceva capolino nella sua mente “magari potrei invitare Gilbert” scherzò lei.

“Non credo… ho saputo che Jenny Mayers lo ha invitato” rivelò Diana, mentre Anna sentiva ribollire la rabbia che pensava d’aver represso nel migliore dei modi quella stessa mattina.

 

Ecco qua la fine di un altro capitolo, ringrazio Nisi Corvonero per il Beta Reading, spero che lascerete un commentino, anche piccino piccino…

Ringraziamenti:

Lu: ciao! Ecco il seguito, spero d’aver aggiornato sufficientemente in fretta. Non posso dire cos’ha combinato Gilbert, ma lo saprai abbastanza presto. Fammi sapere cosa ti sembra il capitolo. Ciao!!

Nisi Corvonero: carissima! Ecco il capitolo… Attendo il giudizio (tu sai ^^). Ciao!!

Ringrazio tutti i lettori anonimi, magari lasciate un commentino…

Grazie, Kirby.

 

  
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