“Sei il nuovo dottore di
Avonlea?” domandò con voce flebile Anna, stentando a credere alle sue orecchie.
“Non glielo avevi detto?” domandò
Marilla rivolgendosi a Gilbert.
“Non siamo entrati in argomento”
rispose lui, trattenendo un sorriso. Sapeva che se l’avesse fatto la ragazza,
sarebbe esplosa.
“E’ passato il giovane Hamilton…
Voleva sapere se hai deciso qualcosa per il ballo” disse con noncuranza la
signora Lynde, versandosi del the.
“No, non ho ancora deciso nulla”
ripeté lei senza pensare.
“Ai miei tempi il cavaliere lo si
sceglieva almeno un mese prima del ballo!” sentenziò per nulla scoraggiata la
matrona, sorseggiando la bevanda ambrata.
“Ma Anna non ha simili problemi”
s’informò curioso il dottore, fissando una ad una le tre donne che occupavano la
stanza.
“Veramente Anna non ha ancora il
cavaliere” spiegò Marilla, non notando l’occhiataccia della ragazza.
“Non glielo avevi detto cara?”
s’informò allusiva Rachel, guardandola con finta ingenuità.
“Veramente un mezzo impegno con
James ce l’ho” rispose lei, cercando di salvare la faccia.
“A noi non ha detto così, ma
forse abbiamo capito male. Gilbert? A te cos’è sembrato?” chiese Rachel poco
propensa a lasciar perdere un argomento così piccante.
“Non mi è sembrato…” confermò
lui, in parte dispiaciuto di dover contraddire Anna.
“Cos’è successo al tuo piede
Marilla?” s’informò la ragazza, lasciando cadere l’argomento.
“Sono caduta come una sciocca in
giardino” ammise lei scuotendo la testa avvilita.
“Non è nulla di grave, una
semplice storta che guarirà in pochi giorni” le spiegò Gilbert alzandosi in
piedi, pronto a lasciare la casa dal tetto verde.
“Ma Gilbert dovrà visitare spesso
la povera Marilla” disse con voce compassionevole Rachel.
“Passerò tra qualche giorno”
disse lui guardando stupito la matrona.
“Non vorrei sottovalutassi questo
incidente: Marilla non è più giovanissima” lo redarguì severa lei.
“Il mio lavoro è una cosa seria.
Se servirà a farla stare tranquilla passerò domani” rispose lui, guardando la
donna stupito dalla sua ipocondria.
Aveva letto da qualche parte che,
molte volte la gente che aveva perso persone care, tendeva a temere anche i
mali più sciocchi. Ma Rachel Lynde non le sembrava quel tipo di persona.
“Anna? Hai lasciato i tuoi
allievi da soli” le rammentò Marilla con voce preoccupata. Sapeva quando la
ragazza tenesse al suo lavoro e non voleva crearle problemi.
“C’è Diana con loro. E’ stata lei
ad avvisarmi” la tranquillizzò lei.
“Il dottore è arrivato con il
calesse, potrebbe ricambiare il passaggio di ieri” disse allusiva Rachel,
fissando Gilbert con occhi di braci.
“Se ad Anna fa piacere” disse
solo, non volendo contraddire la matrona.
“Chissà quante visite ancora hai
da fare” cercò di evitare lei.
“Devo solo andare allo studio” le
spiegò lui.
“D’accordo allora” accettò
riluttante.
“Ci vediamo nel pomeriggio”
cinguettò Rachel sotto gli occhi stralunati di Marilla, mentre i due ragazzi si
avviavano verso il calessino.
“Non dovevi sentirti obbligato”
disse lei, prendendo posto ed attendendo che lui facesse altrettanto, evitando
accuratamente di guardarlo.
“Nessun obbligo, dopotutto una
volta eravamo amici” disse lui cercando di portare la conversazione su
argomenti neutrali.
“Una volta Gilbert” specificò lei
fissando un punto lontano davanti a sé “non dimenticarlo”.
Anna si complimentò con se
stessa: era riuscita a dare un tono secco ma elegante. Purtroppo, il destino
aveva altro in serbo per lei.
Una buca rovinò l’effetto che la
ragazza aveva dato alla frase, rischiando di farla cadere: rischio evitato
grazie al pronto intervento del giovane che la sorresse abilmente con un
braccio, evitando danni peggiori.
“Tutto bene Anna?” chiese
preoccupato lui, fermando il cavallo con la mano libera, evitando di allentare
la stretta.
“Sì” ammise lei, sbirciando malamente la buca sulla strada, quasi che un suo
sguardo potesse farla sparire, voltandosi verso il giovane.
Vicini… troppo vicini. Nessuno
dei due osò muovere un muscolo, in attesa che l’altro facesse la sua mossa. Il
verso di un uccello riscosse i due ragazzi che, arrossendo, si separarono.
“Dovrebbero riparare questa
strada” borbottò Anna seria, evitando lo sguardo del giovane.
“Avonlea è un piccolo villaggio,
sicuramente ci saranno strade in uno stato peggiore di questo” rifletté ad alta
voce.
“Se Matthew fosse vivo questa
strada sarebbe ancora perfetta” mormorò lei con voce improvvisamente triste.
Gilbert non rispose: non era
facile competere con una persona in circostanze normali, figurarsi con un
morto.
E non uno qualsiasi, ma uno che
aveva accolto una ragazzina sola e le aveva donato una casa e tutto il suo
amore.
“Nessuno potrà mai prendere il
suo posto” disse lui sorprendendo se stesso per primo.
Anna non osò ribattere: era vero, pur non avendo mai espresso questo concetto a voce alta, lei aveva in qualche modo cercato di vedere Gilbert come Matthew.
Che avesse sbagliato? Che avesse
sprecato tutto quel tempo per nulla? Che il ragazzo fosse completamente
innocente e fosse lei ad avere torto?
Non era una cosa facile da
accettare e soprattutto non voleva dargli quella soddisfazione.
“Anna? Siamo arrivati” le fece
notare lui gentilmente, risvegliandola dai suoi pensieri.
“Grazie Gil” rispose lei
scendendo.
Troppo tardi s’accorse d’aver
chiamato il ragazzo con il vecchio nomignolo. Arrossì imbarazzata, cercando di
non farlo notare.
“Prego Anna” disse lui, incapace
d’aggiungere altro, mentre la ragazza annuiva e rientrava frettolosamente in
classe.
“Perché non può tornare tutto
come prima?” mormorò lui facendo partire il cavallo.
Sei una stupida Anna Shirley! Che
cosa ti è preso?! si ripetè per l’ennesima volta.
“Maestra?” la chiamò una voce sottile, mentre
una manina le toccava il braccio.
“Dimmi” disse guardando il suo allievo.
“Volevamo sapere se abbiamo fatto
qualcosa di male” chiese lui dopo aver respirato profondamente.
“Non avete fatto nulla, perché?”
chiese imbarazzata.
“Da quando è rientrata ha l’aria
seria” le fece notare lui.
Anna fissò il ragazzino: era Josh
Bangley, un bambino di quarta elementare dai capelli rossi ed occhi verde
spento. Sapeva quanto fosse riluttante a parlare con i grandi, ma era stato
scelto suo malgrado per scoprire cos’affliggesse l’insegnante.
“Vai a posto Josh” disse lei
alzandosi in piedi “Avete terminato gli esercizi?” chiese con voce seria
fissando l’aula.
Vari mormorii le fecero capire
che i compiti erano stati svolti.
“Possiamo correggerli allora.
Adam vieni alla lavagna” disse sorridendo gentile.
I bambini si rilassarono
all’istante vedendo il suo viso tornare allegro e calmo e ripresero a seguire
la lezione con la stessa attenzione di sempre.
“Sei uscita prima del solito!” le
fece notare Diana appena vide l’amica uscire dalla scuola.
“Già, il pensiero di Marilla non
mi dà pace” disse lei. Si scusò mentalmente con la sua amica del cuore per la
bugia che le aveva detto, ma non era ancora pronta a raccontarle cos’era
accaduto qualche ora prima.
“Ti capisco. Se vuoi possiamo
rimandare la preparazione dei vestiti per il ballo” le propose Diana.
“No, altrimenti rischiamo di non
averli pronti in tempo e Marilla non lo vorrebbe” la rassicurò lei sorridendole.
“D’accordo, posso restare fino
alle sette e mezza” la informò, sospirando felice all’idea di trascorrere parte
del pomeriggio con lei.
“Benissimo” sorrise Anna,
ascoltando distrattamente l’amica.
“Hai trovato il tuo cavaliere per
la festa?” le domandò Diana.
“Non ho ancora deciso” ammise
riluttante lei, mentre l’immagine di Gilbert faceva capolino nella sua mente
“magari potrei invitare Gilbert” scherzò lei.
“Non credo… ho saputo che Jenny
Mayers lo ha invitato” rivelò Diana, mentre Anna sentiva ribollire la rabbia
che pensava d’aver represso nel migliore dei modi quella stessa mattina.
Ecco qua la fine di
un altro capitolo, ringrazio Nisi Corvonero per il Beta Reading, spero che
lascerete un commentino, anche piccino piccino…
Ringraziamenti:
Lu: ciao! Ecco il
seguito, spero d’aver aggiornato sufficientemente in fretta. Non posso dire cos’ha
combinato Gilbert, ma lo saprai abbastanza presto. Fammi sapere cosa ti sembra
il capitolo. Ciao!!
Nisi Corvonero:
carissima! Ecco il capitolo… Attendo il giudizio (tu sai ^^). Ciao!!
Ringrazio tutti i
lettori anonimi, magari lasciate un commentino…
Grazie, Kirby.