Anime & Manga > D'Artagnan
Segui la storia  |       
Autore: lady lina 77    18/05/2011    6 recensioni
I moschettieri sono impegnati nella battaglia contro gli Ugonotti a La Rochelle. D'artagnan parte, sperando in una grande e nuova esperienza, quella guerra di cui tanto ha sentito parlare e che mai ha vissuto sulla sua pelle. Ma ci metterà poco a capire che la guerra non è un'avventura da romanzo... Il suo mondo, i suoi affetti, la sua anima finiranno risucchiati in un incubo buio come la notte...
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao ragazzi e scusate la lunga assenza! Sono rimasta indietro sia con la scrittura di questa storia, sia con la lettura delle altre (devo mettermi in pari con la splendida storia di Jenny!). Ma al momento sono stra-oberata di lavoro, devo preparare le elezioni sia comunali che i referendum e passo in ufficio, a volte, anche 13 o 14 ore consecutive e quindi non riesco a fare altro! Prometto che appena mi finisce sto periodo caotico, torno più attiva e mi rimetto in pari con tutto!

Per ora, vi lascio questo breve capitolo, scritto a spizzichi fra uno straordinario e l'altro *__*

Grazie a tutti quelli che leggono, commentano e incitano a continuare!

Un bacione!






Fuga



Grethel, per sfortuna dei moschettieri, conosceva bene le strette viuzze di La Rochelle. Conosceva ogni anfratto, ogni angolo, ogni via buia e nascosta, ogni stratagemma per seminare inseguitori inopportuni.

Lei e d'Artagnan, proprio come i moschettieri che li inseguivano, erano a piedi. Questa era una buona cosa e le sue conoscenze della città facevano il resto. Erano in vantaggio sui loro inseguitori, nessuno conosceva bene La Rochelle come lei...

Grethel e d'Artagnan corsero come matti travolgendo soldati, persone, civili, chiunque si fosse posto davanti al loro cammino.

Il giovane moschettiere era confuso. Sapeva che i tre inseguitori erano suoi nemici, che erano probabilmente pericolosi però... Non avrebbe, a onor di logica, dovuto fermarsi e affrontarli? Non era quello il suo ruolo e compito? Certo, si era piegato al volere di sua moglie e si era allontanato con Grethel dal campo di battaglia e di conseguenza Vincent si sarebbe arrabbiato molto, ma forse con quell'azione, battendo quei tre, si sarebbe riscattato ai suoi occhi! Certo, aveva ben inteso cosa volesse fare Grethel e quanto fosse contraria al fatto che lui fosse tornato in guerra però... Dannazione, lui voleva combattere!!! E sua moglie invece voleva tenerlo lontano dai campi di battaglia! Un bel casino davvero! Certo, capiva la preoccupazione di Grethel, capiva le sue intenzioni e la sua buona fede nel volerlo mettere al sicuro dopo il grave ferimento di cui era stato vittima ma quei pochi minuti di lotta gli avevano fatto capire una cosa di quel passato che ancora gli sfuggiva: Lui amava impugnare una spada, amava combattere ed era affascinato da tutti quegli uomini in divisa che sì erano suoi nemici ma anche uomini che combattevano per i loro alti ideali. E che per quegli ideali avrebbero dato senza alcun problema la vita...

Ma probabilmente quegli uomini non avevano una moglie, una famiglia, doveri di sposi... Forse erano uomini che passavano le loro serate in osteria, circondati da donne allegre e facili, non avevano una donna a casa che li aspettava...

Lui si, aveva Grethel. E l'amava! E, anche se il suo istinto era di combattente, per prima cosa doveva onorare le promesse di matrimonio e rendere felice la donna che aveva sposato!

Capiva perchè dovevano fuggire. Loro due avevano abbandonato il campo di battaglia durante una guerra, tradendo gli ordini del loro capitano. E questa era una macchia grave, che poteva essere punita con la morte. In guerra funzionava così, lo sapeva!

Seguendo Grethel in quella fuga, lui e sua moglie erano diventati disertori! La Rochelle ormai non era più un posto sicuro. Cardinalisti e moschettieri erano i loro nemici ed ora lo erano anche gli Ugonottti!

Corsero per viuzze strette, girando come trottole da una via all'altra. D'artagnan era scosso, si faceva guidare dalla saggezza di Grethel che più volte gli aveva dimostrato di sapersi muovere perfettamente in quella città e di sapersela cavare in ogni situazione. Probabilmente il continuo cambio di vie e direzioni che Grethel gli stava facendo fare era un modo per confondere e seminare i loro inseguitori. Ma poi, che avrebbero fatto...?

"Grethel, che faremo? Dove andremo? Se Vincent ci vedesse..." - urlò col fiato corto per la corsa.

Grethel si voltò, non smettendo di correre come una matta. "Torneremo al nostro rifugio. A quest'ora lo sai, non c'è nessuno... Prenderemo un cavallo e andremo via da quì! E' pericoloso per me, per te, per tutta questa assurda guerra e questa situazione! Ce ne andremo a cavallo e nessuno saprà più nulla di noi! Cominceremo tutto da capo, da zero!". Già, da una tranquillità nuova e acquisita... Lontana da una guerra e sola con un uomo che teneva a lei davvero. Un moschettiere! Che forse, l'avrebbe condotta dall'uomo che cercava da tanto, da sempre! In fondo, con d'Artagnan nelle sue mani, Vincent e gli Ugonotti diventavano superflui per lei. In due, sola con il suo finto marito, avrebbe saputo muoversi meglio e arrivare più velocemente alla sua meta.

Corsero come matti e come prevedeva Grethel, riuscirono a seminare i tre moschettieri. Non fu facile, se si fossero trovati a Parigi, nella loro città, la donna sapeva che li avrebbero acciuffati.

Seguendo i meandri di La Rochelle più nascosti li staccarono, giungendo al covo degli Ugonotti.

Senza perdere tempo, Grethel corse alla stalla, prendendo un cavallo nero già sellato. Poi corse in casa, mentre d'Artagnan la guardava smarrito e attonito, senza muoversi, senza capire. Quando Grethel decideva qualcosa, tutto di solito si svolgeva in fretta e solo dai suoi gesti e mai dalle sue parole capiva cosa aveva in mente. Anche quella volta, tanto che pensava che avesse in mente quella fuga da un pò e l'avesse già progettata da tempo, vista la rapidità e la sicurezza con cui si muoveva.

Grethel uscì dalla casa con in mano due mantelli scuri. Ne lanciò uno a d'Artagnan, intimandogli di indossarlo. Coperti con quelli, con in testa il cappuccio, avrebbero avuto meno problemi e probabilmente nessuno li avrebbe riconosciuti durante la fuga.

Il resto, d'Artagnan lo capì da solo. Montò in sella al cavallo, prese sua moglie fra le braccia e poi via, partì velocemente al galoppo.

In fuga...

Da La Rochelle...

Dalla guerra...

Dagli Ugonotti...

Dai – anche se non poteva saperlo – suoi amici...


...


La Rochelle era ormai lontana, la sua fisionomia si perdeva indefinitivamente nell'orizzonte del tramonto. Avevano galoppato come forsennati e solo dopo parecchie miglia si erano fermati. Il cavallo era esausto e aveva bisogno di riposarsi mentre loro avevano bisogno di raccogliere le idee...

Grethel si voltò verso di lui ridendo soddisfatta e felice. "Immagini la faccia che farà Marcel quando scoprirà la nostra fuga con un SUO cavallo? Accidenti, vorrei essere una mosca per volare nel nostro covo e vederlo!".

D'artagnan la fissò di rimando, torvo in viso. Sì, immaginava la faccia di Marcel! E la situazione a lui non faceva propriamente ridere. Si era allontanato da una guerra che, da come gli avevano detto, rappresentava uno dei suoi più alti ideali. Era fuggito, tradendo il suo gruppo, il suo capo, le sue idee... Certo, aveva dovuto scegliere e aveva scelto la donna che aveva sposato ma di fatto, il comportamento appena tenuto non gli piaceva. Si vergognava di se stesso, si era comportato da codardo... E allo stesso tempo era comunque conscio che si era comportato da buon marito. "Senti Grethel... perchè???" - chiese confuso.

La donna smise di ridere. Gli si avvicinò, gli cinse la vita e appoggiò il viso al suo petto. "Perchè... Non è la nostra guerra... Noi non siamo propriamente Ugonotti Denis, siamo solo anti-monarchici e per questo ci eravamo uniti al gruppo di Marcel. Ma io... io non voglio perderti per una semplice ideologia politica, non ne vale la pena! Sei stato tanto vicino alla morte, non voglio ripassarci! Avevamo tanti sogni noi, ricominciamo a lottare per realizzarli!". Già, i suoi piani avevano deviato percorso e doveva convincerlo che era giusto così! Basta frottole sugli Ugonotti, su una guerra della quale non aveva interesse, basta Marcel e quell'ambiente che lei odiava! Doveva portare di nuovo d'Artagnan dalla sua parte, proprio come aveva fatto quando si era risvegliato dopo il terribile incidente che l'aveva coinvolto quando lottava coi moschettieri.

D'artagnan le accarezzò i capelli. "Ma ora, che faremo?". Già, senza casa, in fuga...

Grethel sorrise. "Andremo a Rouen. Da ragazzina ci ho vissuto un pò di tempo e ho qualche amicizia che può aiutarci a trovare una casa di fortuna a poco prezzo". Già, quello era vero! Lei conosceva Rouen, ci era vissuta un anno. E Rouen era abbastanza vicina a Parigi e ai moschettieri. Con una scusa avrebbe organizzato un viaggio a Parigi con d'Artagnan e sarebbe andata alla ricerca dell'uomo che le aveva rovinato la vita. Ma prima dovevano sistemarsi, rimettere in sesto le cose, dopo quella precipitosa fuga.

Rouen era perfetta! Grande abbastanza per riuscire a nascondersi e passare inosservati, una città amica e conosciuta, con persone che l'avrebbero aiutata. Lì si sarebbe riorganizzata e da lì sarebbe ripartita alla carica. Con un nuovo piano, lontano dalla guerra e dalle prepotenze di Marcel.

Si strinse di più a d'Artagnan. "Ti amo... E ce la faremo!" - sussurrò. "Ti amo perchè, anche se ami combattere hai scelto me! Ti amo perchè per me vai contro tutto e tutti, anche contro le tue convinzioni e i tuoi ideali. Ti amo perchè mi hai seguita e ora sei quì!".

A quelle parole d'Artagnan si sciolse e ogni dubbio svanì dalla sua mente. Aveva fatto bene, la scelta giusta! Un vero uomo è tale se sa rendere felice la donna che ama, con onore e onestà, facendo fede alle promesse di matrimonio. E lui l'aveva fatto, era nel giusto!

La prese fra le braccia e la baciò a lungo.

Poi si rimisero in sella e a spron battuto e si diressero verso Rouen.


...


"Era d'Artagnan, ne sono sicuro!!!" - urlò Aramis, ormai senza più voce. Le bruciava terribilmente quanto fosse successo quel pomeriggio. Un susseguirsi di emozioni fortissime che si erano concluse con una grande rabbia e frustrazione. Dal dolore per la morte presunta di d'Artagnan erano passati all'incredulità di trovarselo davanti, dall'attimo di sbandamento dovuto alla sorpresa erano poi passati a quell'inseguimento forsennato per le vie di La Rochelle. E poi fine, era sparito nel nulla. Come, con chi, perchè scappasse da loro non gli era dato sapere... Tutto non aveva senso, che d'Artagnan fosse vivo, che fosse fuggito da loro con una donna sconosciuta, che avesse fatto perdere le sue tracce... Ma nonostante ogni logica, Aramis lo sapeva! Era lui e tutto DOVEVA avere una spiegazione! Dovevano solo cercarla!

Ma davanti a lei e ai suoi amici si frapponevano una guerra e le decisioni e il tono fermo e deciso del capitano De Treville.

Non credeva che avrebbe potuto irritarsi tanto col suo amato capitano... De Treville, tanto serio, tanto saggio, che l'aveva accolta nei moschettieri non tradendo mai il suo segreto con nessuno...

Porthos batté i pugni sul tavolo. "L'abbiamo perso di vista! Ma era lui e se voi ci permetteste di andare a cercarlo...".

"BASTA!!!". De Treville si alzò di scatto dalla sedia, pallido in volto e colmo di rabbia. Era una situazione difficile anche per lui ma mai avrebbe permesso a un suo moschettiere di obbiettare a degli ordini. "La vostra priorità è servire il nostro amato re! E ora la priorità è vincere questa guerra! D'artagnan o non d'Artagnan, questo non è un fatto rilevante! Vorrei che il vostro amico fosse vivo ma onestamente, dubito che fosse lui! Combatteva a fianco dei nostri nemici, me l'avete detto voi, ed è scappato con una donna che probabilmente appartiene alle fila degli Ugonotti! Era somigliante a d'Artagnan ma non era lui! E anche se lo fosse stato... un comportamento del genere significa TRADIMENTO verso il nostro corpo dei moschettieri e verso il re! Quindi, non c'è alcuna ragione per cui voi andiate a cercarlo! Non ora almeno, non con questa guerra in corso e non senza avere certezze! Allo stato attuale dei fatti, non posso concedervi alcun congedo per cercarlo, anche perchè non avete traccia alcuna! E io non permetterò che i tre migliori uomini del nostro corpo lascino il campo di battaglia all'inseguimento di un sogno, di un'illusione! Perchè, è di questo che si tratta...". Si accasciò nuovamente sulla sedia, stanco... "Certo, se sapessimo cose più certe, se sapessimo che è lui e che è nei guai, sarebbe mio dovere correre in aiuto di un mio fidato uomo... Ma così, NO! Gli ordini per voi rimangono gli stessi, rimarrete quì a combattere, come sempre!". E così dicendo, con un cenno della mano fece segno loro di congedarsi. Il cuore del vecchio capitano gridava di dolore... Avrebbe voluto che fosse davvero d'Artagnan ma non poteva, nel suo ruolo, privarsi di uomini come Athos, Porthos e Aramis nel corso di una guerra così terribile come quella che stavano combattendo...

Athos appoggiò le mani sulle spalle di Aramis e Porthos. Capiva perfettamente il dolore dei due amici ma capiva al contempo anche la posizione scomoda di De Treville. Non poteva conceder loro alcun congedo... "Capitano, col vostro permesso ci ritiriamo... E scusateci per il disturbo...".

Aramis e Porthos non fecero altre contenstazioni. Non ce n'era motivo, il capitano non avrebbe cambiato idea...

E mestamente i tre si avviarono alle loro tende per riposarsi per la notte...

Al momento, c'era ben poco da fare...


  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D'Artagnan / Vai alla pagina dell'autore: lady lina 77