Bussarono
alla porta.
“Kate sono io, posso entrare?”
Oh era Arianne mi aveva fatto prendere un colpo credevo fosse mia madre!
“Sì, vieni entra!Mi hai fatto prendere un colpo!
Credevo fossi mia madre!”
“No tranquilla.”Disse sorridendomi e chiudendo la
porta.
“Ascolta ti ricordi Daniel Gregori?” Mi chiese poco
dopo.
Daniel, certo che me lo ricordavo, quel ragazzo poco più
alto di me, biondo di
capelli,occhi azzurri,muscoloso e abbronzato: Un angelo ai miei occhi.
Quando mi
ero trovata tra le sue braccia,qualche sera prima,mi ero sentita come a
casa. Ma
che cosa aveva detto Daniel? Gli aveva parlato di me? Gli aveva detto
qualcosa
? Che cosa? Dovevo saperlo.
Solo in quel momento mi accorsi che stavo arrossendo.
“Si, mi ricordo di lui, ti ha detto qualcosa su di me? Dico
così per dire…” Dissi
con la faccia rosso pomodoro.
“ No, niente su di te, ma Miles mi ha detto che chiede spesso
di te dalla sera
del falò”
“Davvero?”Chiesi io stupita
“Si, ma cosa c’entra adesso? Non è che
ti piace Daniel, vero? “
“No, certo che no,ma mi interessa saperlo
perché… Ok, si , ammetto che un po’
mi piace, solo un pochino…”Feci un segnetto con la
mano per indicare il poco
interesse. Ma chi riusciva a nasconderlo? Quando si ama così
tanto una persona
non si riesce a nasconderlo, e poi sono pessima a mentire!
“Ah così ti piace Daniel? Sono contenta per
te” Disse sedendosi sul letto
vicino a me.
“Non
è facile innamorarsi, perciò sei
molto fortunata”
“Grazie, ma se non dovevi dirmi questo allora che cosa ti ha
detto?”
“A già, quasi dimenticavo, ha invitato me, te e
Miles nel suo cottage in campagna
una settimana solo noi,vuoi venire?”
“Non lo so, ci devo pensare” Dissi con aria
sarcastica“Umm, si!”
In quel esatto istante scoppiammo tutte e due a ridere.
Ora,però,mi sorgeva una
domanda:ma i miei mi avrebbero lasciato andare?
Arrivò sera e Arianne se ne andò, era il momento
giusto per chiedere il
permesso ai miei genitori. Scesi la scala quatta quatta, come se fossi
una spia
e arrivai in cucina molto lentamente.
“Ciao, ascoltate devo chiedervi una cosa, Daniel Gregori ve
ne ho parlato no?
Comunque dicevamo Daniel ha invitato me, Arianne e Miles nel suo
cottage in
campagna per una settimana, posso andare?”Chiesi tutto
d’un fiato incrociando
le dita delle mani dietro alla schiena
“Vediamo, potresti farti degli amici e così ti
troveresti bene qui”Disse mia
madre pensando ad alta voce.Cominciarono a bisbigliare tra di loro,ma
non capi
niente.“La risposta è…
Si”Dissero infine.
“Grazie! Via adoro, partiamo
domani e
stiamo via una settimana ok? “
“Si, vai a preparare la valigia”
“Grazie!”
Chiamai Arianne e gli diedi l’ok così decidemmo di
trovarci domani alla
stazione verso le 8.30 del mattino, non ci sarebbe stato il problema
imbarazzo
perché Daniel era già al cottage, fortunatamente.
Il viaggio in treno non durò molto.
Appena arrivati al cottage, c’era Daniel ad aspettarci sulla
porta, bello,
biondo, perfetto, come sempre del resto.
“Ciao! Finalmente siete arrivati, bene venite vi mostro le
vostre camere”
Il cottage era un’enorme casa di legno con una immensa
distesa di prato da parte
a tutti i lati e una piscina-laghetto termale con una sorgente naturale
qualche
metro lontano dalla casa.
All’interno, i muri ed il pavimento erano in legno chiaro, il
salotto e la
cucina erano
separati, nella parte destra
della stanza c’è il salotto mentre nella parte
sinistra c’è la scala che porta
al piano superiore e una porta con all’interno la cucina. Al
piano superiore ci
sono le stanze dove dormiremo: una per me e Arianne, un’
altra per Miles e
Daniel e una stanza singola con un letto matrimoniale, in tutte le
camere ci
sono 2 bagni e 4 letti. Nell’ultimo piano
c’è un bellissimo terrazzo con un
tavolo e un binocolo dove si possono ammirare le stelle.
Appena sistemate le nostre cose scendemmo per la cena, io e Daniel
cucinavamo
mentre Arianne e Miles andavano a pendere la legna. Era estate ,ma in
montagna
di sera faceva ancora freddo.
“Bene, Kate vuoi fare a fettine le verdure o cuocere la
carne? Per me è uguale”
Mi chiese Daniel.
“Faccio a fettine le verdure, grazie. Mi puoi dare un
coltello e un’ asse di
legno?”
“Certo… Ecco qua”
“Grazie! Allora cosa cuciniamo di primo?”
“Un bel piatto di pasta?”
“Perfetto! Facciamo alla carbonara?”
“Ok”
Incominciammo a cucinare, il profumo era ottimo.
“Allora… Anche tu fai il liceo Clinton?”
“Si anche io faccio quel liceo, mi passi il pepe?”
Dissi.
“Si certo…”
“Ascolta Kate, ti va se domani andassimo tutti in spiaggia?
Ho già chiesto agli
altri e mi hanno detto di si…”
“Ok, magari ci possiamo portare il pranzo così non
dovremmo tornare indietro”
“Grande idea!” Disse lui con un sorriso, che mi
fece sciogliere.
“Si, ma ho una piccola domanda: esiste una spiaggia
qui?”
“Ops, ho detto spiaggia? Intendevo le terme, è una
“Serra” riscaldata dove c’è
una spiaggia e una specie di mare”
Il giorno seguente andammo in questa
specie di spiaggia, anzi se non me l’avesse detto non me ne
sarei accorta: il
soffitto in vetro era coperto dalle piante e le pareti anche, in mezzo
c’era la
tipica spiaggia e dopo di essa una specie di mare riscaldato e anche
con le
onde.
“Forte! Amico dopo questo sono in debito” Disse
Miles a Daniel con aria
stupefatta.
“Tranquillo amico, così andiamo a pari con tutto
quello che io ti ho
fatto”
Ci fu un minuto di silenzio, poi mettemmo giù gli
asciugamani.
“Bene, allora chi vuole fare una passeggiata nel bosco con
me?” Disse Daniel
con il suo sorriso angelico.
“Vengo io” Mi proposi.
“Ok, voi restate qui?” Disse
Daniel.
“Si, noi restiamo qui” Disse Miles guardando prima
Arianne e poi Daniel come se
stessero parlando telepaticamente.
“Ok…
vieni
Kate, andiamo” Disse Daniel facendo l’occhiolino a
Miles e sussurrando qualcosa
d’ incomprensibile.
“Si, arrivo”
Feci un cenno con la mano per salutarli e poi incominciai a camminare
verso il
boschetto in compagnia di Daniel.
“Allora, come facevi a sapere di questo posto?”
Dissi togliendo un ramo dalla
mia faccia
“I miei genitori vengono qui spesso e
allora…”
“Dovrò dirlo ai miei così che possano
vederlo anche loro”
“Senza offesa Kate, ma entrare qui costa 5.ooo.ooo di
dollari”
“Tranquillo io sono miliardaria”
“Cosa?!? Cioè così è
più chiaro”
“Come non lo sapevi? Credevo che Miles te l’avesse
detto”
“A quanto pare no” Disse lui imbarazzato.
“Siamo arrivati” Concluse.
Davanti a noi c’era una specie di casetta indigena fatta di
bambù e paglia.
“Vieni, entriamo”
Entrammo nell’abitazione e vidi un letto,un frigorifero e un
ventilatore.
“Io vado a farmi una doccia”
Non avevo notato la piccola porta da parte al letto.
“Ok, io resto qui”
Vidi una pila di cd, ma decisi di ballare senza. Mi misi a fare qualche
passo,
poco dopo però inciampai e finì tra le braccia di
Daniel, quelle muscolose forti
calde braccia, incrociai i suoi occhi castano d’orati che
cambiavano colore con
il tempo, le nostre labbra si fusero come burro su una padella.
“Daniel perché mi costringi a farlo?”
Daniel mi adagiò sul letto e rispose all’individuo
sconosciuto:
“Lasciami stare Locnud”
“Lo sai cosa devo fare e per lei non sarà
piacevole”
“Lasciala stare!!” urlò Daniel.
Dalle sue spalle si aprirono due enormi ali bianche, Daniel
saltò addosso a
quel tipo e dopo ci fu una luce fortissima e non vidi più
niente.