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Autore: OrAnGeMaSk    05/06/2011    3 recensioni
"Prese le poche magliette presenti nel cassetto del comodino e le gettò in malo modo nella piccola valigia nera. Dire che era arrabbiata era dire poco: era furiosa. Se in quel momento qualcuno fosse entrato in camera sua avrebbe rischiato uno sguardo inceneritore e subito dopo come minimo due mesi di ospedale."
Vecchia fanfiction corretta che ripubblico sperando che piaccia.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yu Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono dei loro rispettivi proprietari. Questa storia non è scritta a scopo di lucro. Gli unici personaggi che mi appartengono sono i miei personaggi originali.



FIRST CHAPTER - OLD STUPID FRIEND

"Diffama sempre il tuo nemico. Vedrai che qualcosa resta nella memoria della gente."
Francis Bacon

Era passata più di una settimana da quando Komui aveva  annunciato l’arrivo di un nuovo Esorcista direttamente dalla Cina: sarebbe arrivato di lì a qualche ora. Allen non stava più nella pelle di conoscere una nuova persona con cui stringere amicizia, e come lui anche Linalee; Lavi sperava ardentemente che fosse una bella fanciulla carina e simpatica con cui flirtare, mentre a Kanda non poteva interessare di meno.
-Non vedo l’ora di scoprire che tipo è questo Esorcista!- Allen, insieme a Lavi, Linalee e Crowley, stava camminando per i corridoi dell’Ordine: quando si trattava di Esorcisti erano sempre tutti allegri, forse perché avrebbero potuto conoscere qualcuno che, come loro, sapeva cosa voleva dire portare il peso di essere un Apostolo di Dio.
-Chissà che tipo di Innocence avrà, invero- Persino Crowley era meno depresso del solito -E chissà se ha un buon sapore- Continuò mostrando i canini.
Lavi e Allen si allontanarono di qualche passo dal vampiro, sbiancati e abbastanza allarmati.
-Io spero che il nuovo Esorcista sia una ragazza, così almeno Miranda ed io avremo qualcuno con cui parlare di cose, diciamo, più da…-
-Anche io spero che sia una ragazza!- la interruppe Lavi con gli occhi a forma di cuore.
-Tra poco lo sapremo- Alle spalle dei ragazzi era apparso Komui in vestaglia con le pantofole e una tazza di caffè in mano.
-Ma che ci fai vestito così- Tutti erano rimasti allibiti, mentre Lenalee gli tirò un leggero scappellotto sulla testa.
-Piuttosto non puoi proprio dirci niente riguardo questo Esorcista?- Lavi si avvicinò al Supervisore con le orecchie rizzate.
-No mi dispiace! Posso solo dirvi che mi è arrivata conferma che questa persona è già sbarcata in Inghilterra, entro stasera sarà qui-
-E perché non usare l’Arca? Centra qualcosa Lvellie?- Chiese Allen con sguardo cupo: quell’uomo proprio non gli piaceva.
-Non ci è permesso usare l’Arca senza un permesso scritto e firmato dall’Ufficio Centrale. Piuttosto, andatemi a cercare Kanda. Deve essere presente anche lui dopo- Così Komui si congedò dai ragazzi.
Tra pochissimo sarebbe arrivato il nuovo esorcista.
“Ti prego, fa che non sia come Kanda” pensò Allen, dopo aver perso a morra cinese contro gli amici, mentre si dirigeva sconsolato verso il campo d’allenamento per chiamare il ragazzo giapponese.

***

Lenti e sicuri passi rimbombrono attraverso l’oscuro corridoio, illuminato solo dalla fioca luce lunare che filtrava dalle grandi vetrate alla sua sinistra. Davanti a lei, a guidarla, Bookman: quell’ometto dai buffi capelli era venuto a prenderla alla stazione, si era presentato come Bookman e l’aveva accompagnata alla carrozza.
Ne aveva sentito parlare, della stirpe dei Bookman. Non bene, a dir la verità. Sciacalli che infestano i campi di battaglia, registrando tutto ciò che cade sotto il loro sguardo, si mettono in mezzo a guerre che non hanno niente a che fare con loro, spudorati mentitori e ipocriti, sempre con i loro falsi sorrisi e i loro misteriosi silenzi. Da quello che importava a Rei potevano anche essere traditori o assassini, sapeva solo che tra la Dark Religious e i Bookman esisteva un patto e questo le bastava. L’importante era che non le stessero tra i piedi.
-Siamo arrivati- La voce di Bookman rimbombò attraverso  tutto il corridoio riportando Rei alla realtà.
Si trovavano di fronte a una semplice porta in legno massiccio, oltre essa, nella stanza, ad attenderli gli altri Esorcisti dell’Ordine: sarebbe dovuta andarci d’accordo e lavorarci assieme. E lei lo odiava. Lavorare in gruppo non era una cosa che le si addiceva, lei che aveva sempre contato solo sulle proprie forze per andare avanti, che se l’era sempre cavata da sola in ogni situazione, lei che credeva che tutti le fossero d’intralcio.
Lentamente Bookman bussò.
-Avanti- da dentro una voce li accolse.
L’ometto abbassò la maniglia della porta e la spinse: la luce della stanza ferì gli occhi della ragazza, ormai abituati al buio di quel corridoio.
I due esorcisti entrarono, prima Bookman e Rei subito dietro.
Si guardò attorno, la stanza non era grandissima ma era molto alta e di una forma circolare. Alle pareti c’erano decine di librerie con centinaia e centinaia di libri, appesa, dietro una scrivania, sommersa da fogli, libri e documenti vari, un’enorme cartina geografica raffigurante l’Europa.
Nella stanza vi era anche un divanetto. Su di esso erano seduti tre Esorcisti: una ragazza e due ragazzi. Ora che ci pensava si era concentrata sull’arredamento senza calcolare minimamente le persone presenti, non che gliene importasse qualcosa. Oltre ai tre ragazzi sul sofà, c’erano anche una donna alta e magra affiancata da un uomo abbastanza grosso e calvo, da uno più basso, biondo e con due nei verticali sulla fronte e da uno avvolto in un lungo impermeabile nero. Un’altro ragazzo si trovava poco distante dal gruppo appoggiato alla parete con le braccia conserte al petto. Quando lo vide, Rei assottigliò gli occhi impercettibilmente.
-Tu devi essere Rei-  un uomo alto con gli occhiali e un buffo cappello le si avvicinò sorridendo.
-Benvenuta all’Ordine Oscuro, io sono il Supervisore Komui Lee- continuò questo.
Rei lo osservò senza dire niente, fece solo un cenno col capo.
-Ciao- uno dei ragazzi seduti sul divano si alzò in piedi -Io sono Allen Walker- le porse la mano.
Osservò quello strano ragazzino: aveva i capelli bianchi come un vecchio e uno stranissimo segno sull’occhio sinistro, il simbolo degli Akuma. Rei ridusse gli occhi a due fessure, guardò la mano del ragazzo e salutò semplicemente senza stringergliela.
A giudicare dalla sua espressione doveva esserci rimasto un po’ male.
Anche la ragazza seduta sul divano si alzò e le si avvicinò.
-Ciao io sono Linalee, piacere di conoscerti- lei però non porse la mano come Allen, temendo un rifiuto come appena successo con l’amico.
-È bello sapere che c’è un’altra ragazza nell’Ordine, visto che siamo in poche- le sorrise.
“Ma che ha da sorridere questa? Non ha capito che siamo in guerra?” Si chiese Rei. La osservò meglio: era più bassa e più mingherlina di lei, una maglia nera, forse donatale dall’Ordine, e una gonna corta.
-Linalee ha ragione: ora c’è una ragazza in più- a parlare era stata la donna che prima era in piedi dietro al divano -Ah! Io sono Miranda Lotto- le porse la mano e, come aveva fatto con Allen, Rei non si degnò di stringerla, nemmeno la guardò. Miranda parve in preda a una strana ansia, pensò che forse aveva sbagliato qualcosa nell’approccio. D’altronde non era mai stato facile per lei stringere amicizia.
-Stai tranquilla Miranda- si alzò anche il terzo ragazzo dal divano e, dopo aver dato una leggera pacca sulla spalla all’amica per consolarla, si avvicinò a Rei -Visto che sono una persona educata mi presento. Sono Lavi-
-Nessuno te l’ha chiesto- Finalmente Rei parlò. Il suo tono era freddo e distaccato.
-Dovresti presentarti anche tu sai?- Lavi le rispose subito a tono, offeso dalla replica della ragazza.
Rei ridusse gli occhi. Chi si credeva di essere quello per dirle cosa fare? Lo osservò meglio, era alto, un po’ più di lei, dai capelli rossi e un occhio verde. L’altro era coperto da una benda: chissà cosa nascondeva. Lasciò perdere, magari l’aveva perso in un combattimento. Non sarebbe cambiato niente se lo avesse saputo o meno.
Piuttosto decise di concentrarsi sulla figura nell’angolo, su quel ragazzo dai lunghi capelli neri e lo sguardo imbronciato.
Superò tutte le altre persone presenti nello studio, senza degnare di uno sguardo l’uomo col mantello che le si era avvicinato per conoscerla, e con passo svelto e deciso si parò di fronte al ragazzo con la spada legata in vita. Questo la osservò e si tirò in piedi, un’aria di sfida stampata in faccia, proprio come lei.
Passò qualche attimo di silenzio in cui i due si squadrarono intensamente, finché Rei non si decise a parlare.
-Perché non mi hai salutata?- Una punta di superbia nella voce.
-Sono sorpreso-  Una semplice risposta, ma Rei afferrò subito il concetto nascosto dietro le parole del ragazzo.
-Non credevo fossi ancora viva- ecco cosa intendeva Kanda quando diceva che era sorpreso.
Ma i più sorpresi di tutti erano senz’altro le altre persone presenti nella stanza: chi lo avrebbe mai immaginato che il freddo Yu Kanda potesse dare confidenza a una ragazza appena conosciuta, anche se, a giudicare dai discorsi che stavano facendo, pareva che i due già si conoscessero, e da tanto tempo anche.
I due ragazzi si osservarono, senza badare ai commenti dei compagni, e continuarono con il loro discorso.
-L’hai più vista? Quella donna fantasma intendo- Una strana punta di derisione nella voce di Rei.
Kanda assottigliò gli occhi e in viso gli si disegnò uno strano ghigno.
-Stronza- adesso era davvero infuriato -Non sei cambiata minimamente eh? D’altronde una come te non può cambiare-
La osservò: a dir la verità era cambiata solo nell’aspetto. I capelli neri erano ancora corti e ribelli come anni prima, qualche ciuffo le copriva gli occhi verdi, a sprazzi gialli, molto simili a quelli di un felino. Poté notare quanto fosse alta, come lui praticamente, e decisamente di più della mammoletta. La pelle era diafana, come se la ricordava: era così bianca che in alcuni punti sembrava quasi trasparente e Kanda poteva giurare di riuscire a intravedere qualche vena. Le osservò il corpo: non era molto femminile, aveva le spalle larghe per una ragazza, il seno era piccolo, quasi inesistente,ed era magra, nonostante i muscoli fossero ben definiti, segnati dall’allenamento continuo degli anni passati. In faccia non aveva l’ombra di trucco e non aveva nessuno strano accessorio che di solito indossano tutte le ragazze della sua età. Al collo aveva solamente il solito ciondolo che indossava fin da piccola: una strana pietra blu incastonata tra dei fili di argento lavorati.
-Maniaco- la voce di Rei lo portò giù dalle nuvole.
Sul suo volto un’espressione confusa, non capì ciò cha aveva appena detto la ragazza, lei, dal canto suo, notò la faccia interrogativa di Kanda e si spiegò meglio.
-Sveglia! Ho detto che sei diventato un maniaco. Mi stavi guardando il seno, eppure si vede che non ne ho molto- disse tutto questo con una semplicità e un’apatia impressionanti. Qualsiasi ragazza si sarebbe vergognata di pronunciare quelle parole, ma non lei. A lei non interessava il proprio corpo, non le interessava imbellettarsi con trucchi e cose simili per piacere a un ragazzo, certe cose lei le riteneva futili, prive di significato e non riusciva a capire perché una persona dovesse spalmarsi in faccia delle strane cose e vestirsi con abiti corti e scollati solo per attirare gli sguardi di uomini lascivi e viscidi su di se. Lei non aveva bisogno di un uomo. Era forte e valeva tanto quanto gli energumeni della Sede Asia, forse di più.
Era  fredda, apatica, stronza quando le andava, nei suoi occhi non si leggeva la minima emozione, gli indumenti che metteva erano semplici, per niente curati o abbinati tra di loro, una semplice maglietta, una felpa se faceva freddo, dei pantaloni, corti o lunghi a seconda del clima, e un paio di scarpe comode, a lei bastavano e avanzavano.
Kanda, punto nell’orgoglio, decise di rispondere a tono alla ragazza di fronte a lui.
-Non mi interessano le femmine, figuriamoci i maschiacci come te?- Un sorrisino soddisfatto sul viso.
-Ehm… scusate. Non per interrompere la vostra amorevole discussione, ma ormai è mezzanotte passata- Komui intervenne nel discorso tra i due, richiamando l’attenzione su di se.
-Scommetto che sarai stanca dopo un viaggio così- si rivolse a Rei -Linalee ti mostrerà la stanza e domani ti faremo fare un giretto turistico dell’Ordine-
Rei guardò per un attimo il supervisore, poi osservò la ragazzina che avrebbe dovuto accompagnarla fino in stanza, intenta a sorriderle.
-Seguimi- le disse Linalee dirigendosi verso la porta -Buonanotte a tutti- disse poi rivolta ai compagni esorcisti e al fratello, prima di incamminarsi seguita da Rei.
-Allora vado anche io a dormire, buonanotte- Disse Crowley, evidentemente stanco e arrabbiato del fatto di non essere riuscito a presentarsi alla nuova arrivata: gli stava già antipatica quella ragazzina dai modi freddi e superbi. Lo seguirono anche Miranda, Marie e Bookman.
Ora nella stanza erano rimasti solo Allen, Link, Komui, Lavi e un Kanda abbastanza irritato.
Il giovane Bookman si avvicinò allo spadaccino con uno strano sguardo in faccia e una strana luce negli occhi.
-Dimmi Yu- iniziò con sguardo malizioso.
-In che rapporti siete tu e Rei? Voglio dire, vi conoscete vero? Tra di voi c’è qualcosa?-
-Ma Lavi che dici?- Allen si intromise nella discussione, avendo sentito il discorso del rosso e,anche se faceva lo gnorri, pareva abbastanza interessato all’argomento sollevato da Bookman Junior. E come lui anche Link, che si avvicinò per sentire meglio la conversazione.
-Ma come? Non hai visto come si guardavano, Allen?- continuò Lavi imperterrito, senza accorgersi degli strani rumori di vene che si stavano rompendo provenienti da Kanda.
-Allen- adesso si era intromesso anche Komui -Quei due continuavano a guardarsi in modo strano-
-Già!- Sorrise il rosso, felice di aver trovato qualcuno che lo appoggia -E Kanda continuava a guardare il corpo di Rei! Hehe, che marpione!- E le vene continuavano a rompersi e nessuno se ne accorgeva.
-Beh ma ve lo immaginate Kanda con il fuoco dell’amore che gli brucia dentro- Altra vena. Lo avevano proprio escluso, e pensare che stavano proprio parlando di lui.
-Magari qualche bacio gli potrebbe togliere quella sua aria fredda e distaccata, e magari ci abbraccerebbe ogni giorno, vero Yu?- Dopo quella domanda tutti si girarono verso il diretto interessato.
Kanda aveva abbassato la testa silenzioso,tremava vistosamente e una strana aura omicida lo avvolgeva. Alzò di scatto la testa, uno sguardo malefico a dir poco spaventoso a dipingergli il viso. Ora a tremare erano Lavi, Komui, Link e Allen, quest’ultimi anche se sapevano di non aver fatto niente.
-Vi faccio a fettine- e detto questo sfoderò Mugen cominciando ad avvicinarsi pericolosamente ai quattro, immobilizzati dal terrore.

***

Intanto nei corridoi dell’Ordine, Linalee e Rei raggiunsero la stanza di quest’ultima.
-Bene eccoci arrivate- Linalee cercò d’intavolare una discussione con la compagna, visto che per tutto il tragitto nessuna delle due aveva parlato, o meglio, Linalee le aveva spiegato dove erano le varie stanze chiedendole se avesse capito mentre Rei non aveva fatto altro che annuire con un semplice “mh” e un cenno del capo.
-I bagni come ti ho già detto sono divisi tra maschi e femmine- continuò la più piccola, evidentemente tesa.
-Allora buonan…- Non riuscì a finire la frase perché Rei si era precipitata in camera, sbattendole la porta in faccia.
Linalee, rimasta fuori, abbassò il capo triste: provava a convincersi che quella di Rei nei suoi confronti non fosse antipatia, ma solo timidezza. Cercava di convincersi eppure non ci riusciva. Iniziò a incamminarsi verso la sua stanza, mentre una lieve lacrima le solcò il viso.
Rei, in camera sua, prese dalla valigia il suo carillon, gettò il bagaglio in un angolo e si buttò sul letto: aveva proprio bisogno di un po’ di riposo e un letto decente dove dormire, visto che era da giorni che non dormiva tranquillamente, un po’ perché aveva il sonno leggero, un po’ perché quando era in viaggio, treno o nave che fosse, non riusciva mai a prendere sonno, e quando ci riusciva, si svegliava dopo poche ore senza più riuscire ad addormentarsi; e un po’ perché sempre quell’incubo ricorrente continuava a tormentarle le notti. Osservò la luna, sbuffando nel vederla proprio come se la immaginava: rossa, come il sangue.

***
Note dell'autrice:
Ed ecco anche il secondo capitolo, che per fortuna era già bello pronto e dovevo solo risistemarlo.
Come avete potuto notare da questo capitolo, Rei è una tipa fredda e può sembrare antipatica a prima vista. Dopotutto io adoro i personaggi pieni di difetti, infatti non sopporto quelli troppo perfetti o che sanno fare tutto. Bisogna capire che le Mary Sue e Gary Stu non esistono ma tutti abbiamo dei difetti che ci rendono unici. Proprio per questo odio i personaggi belli, capaci, super intelligenti e che hanno mille tecniche nel proprio repertorio insegnate loro da Goku, Naruto, Ichigo, Rufy, Sailor Moon, Gandalf e Yoda! E a volte mi sta antipatico anche Allen, perchè sorride anche nei momenti in cui invece c'è bisogno di una bella inca**atura!
Tornando al capitolo, avrete notato che Kanda e Rei pare che si conoscano da molto tempo e che quest'ultima non trovi molto simpatica Linalee...E sono sincera quando dico che Linalee è stata creata solo per riempire il Manga con una ragazza in più perchè, ai fini della storia, lei non serve a niente... Un pò come molti personaggi femminili in altri manga (e qui si scatenò il putiferio tra i lettori di questa fanfiction). Voglio dire, Linalee non serve davvero a nulla e mi da fastidio il fatto che non ci sia un volume in cui non si metta a frignare.
Ora comunque vi lascio a un'anticipazione del prossimo capitolo, oltre a un ringraziamento a tutti coloro che hanno recensito e letto la storia. Grazie di Cuore, con la C maiuscola.

"Si svegliò di soprassalto, la fronte madida di sudore. Scese dal letto tremando leggermente e si avvicinò alla finestra, aprendola. Inspirò l’aria fresca del mattino per calmarsi un attimo."

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Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
  
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