Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MaryElizabethVictoria    06/06/2011    3 recensioni
Una vecchia fotografia viene ritrovata a Grimmauld Place. Contiene i ricordi dell'ultimo anno a Hogwarts dei Malandrini, dei loro primi amori,della dubbia frequentazione di tre ragazze Serpeverde, come è cominciata la guerra magica e chi vi ha preso parte. Se 'i ricordi sono l'unico paradiso dal quale non si può essere cacciati' per qualcuno è semplicemente è sprofondare all'Inferno.
(Assolutamente un esperimento, vorrei sapere se è degna di essere continuata^^ Buona lettura!MEV)
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

-Quindi è così che è morta?- domandò Sirius, apparentemente senza accusare il colpo - Sembra  assurdo ma per un istante, quando mi ha baciato... occhi verdi... insomma, l'avevo capito che non potevi essere tu- concluse con una risata amara.

Era di spalle e Amalya non riusciva  a vedergli il viso, anche se dubitava fortemente che le sarebbe stato d'aiuto per capire come si sentisse a quella rivelazione. Nemmeno Remus in quel momento aveva la presunzione di sapere che cosa stesse provando il suo amico, lui stesso non riusciva a distogliere lo sguardo attonito da Amalya Hardgraves.

-Si- confermò la donna- Principalmente è per questo che sono qui: devo raccontarvi alcuni eventi di quella notte. Altrimenti non potreste capire .

-Avanti allora- la sollecitò Remus - a questo punto non ha più senso rimandare.


 

Quella sera Amalya aspettava visite, sola nella vasta sala da pranzo della villa degli Earnshaw.  La cena era sul fuoco, Arya dormiva al piano di sopra, Darcy stranamente non era ancora rientrata e sua madre l'aveva spedita sul lato opposto della casa con una scusa perchè proprio non ce la faceva a sorbirsi le sue tragedie. Si aspettava da un momento all'atro che Elios entrasse per farle la proposta ( per la seconda volta), non aveva fatto che provare a convincersi della risposta da dare per tutto il giorno.

Elios entrò tutto trafelato come se avesse qualcuno alle calcagna, scuotendo via la pioggia dal mantello nero, ma non fu  certo una proposta di matrimonio la prima cosa che gli uscì dalle labbra.

- Chiama mia sorella e prendete le vostre cose- disse conciso- ce ne andiamo.

Amalya stava per domandare spiegazioni ,ma un suo sguardo fu più che esplicativo. Doveva essere successo qualcosa di molto brutto per giustificare tanta fretta. Si accorse inoltre che appeso al suo collo c'era un bambino che non poteva avere più di quattro anni dall'aria alquanto spaventata. Aveva  folti boccoli scuri e gli occhi di un verde intenso, molto simili a quelli di Darcy.

- Dov'è la mamma?- piagnucolò tirando un lembo della camicia di Elios, che lo ignorava volutamente - Voglio la mia mamma!

-E lui chi è?- chiese Amy , attirando per un momento l'attenzione del bambino che smise momentaneamente di frignare per osservarla a sua volta.

-Mio padre è morto insieme alla sua amante- annunciò Elios senza nemmeno provare a simulare tristezza, sembrava anzi arrabbiato - e lui non ha più nessuno al mondo, quindi dovrà per forza venire con noi- sottolineò quelle parole con una smorfia che provava che non era affatto felice di doversi prendere cura del bambino- è un po' che ci penso, la cose vanno davvero male per i tuoi amici . La guerra è praticamente persa. Credo ci convenga andarcene finchè possiamo, noi, Darcy e sua figlia. Abbiamo un castello in Francia, potremmo stare lì, c'è un parco enorme tutto intorno  che i bambini adoreranno...

-Quindi lui è tuo...- Amalya guardò ancora il bambino che la fissava intimorito.

-Non è mio fratello- chiarì Elios con una punta di orgoglio molto tipica di chi è cresciuto in una famiglia rigidamente purosangue- solo il bastardo di mio padre e di quell'orribile babbana.

-Io voglio la mia mamma!- insisteva il bambino e Amalya pensò bene di tenerlo lei in braccio prima che Elios, già parecchio irritato, lo lasciasse cadere per l'esasperazione.

-Ok, però andare via così ...-cercò di prendere tempo- ... non dovremmo prima parlarne anche con Darcy?

-E perchè no? Non c'è più nulla a tenerti qui, o sbaglio...- Elios le riservò un'occhiata penetrante che si poteva proprio evitare dato che sapeva perfettamente che cos'è che la tratteneva in Inghilterra, non l'Ordine della Fenice ma un suo singolo componente dal sangue sporco che lei non poteva fare a meno di amare-  Dov'è mia sorella a proposito?

-Ancora fuori credo, esco io a cercarla- propose Amalya, nel disperato tentativo di prendere un po' di tempo per riflettere.

Lasciò il piccolo, ormai addormentato per lo sfinimento, su un divano a succhiarsi il pollice ed Elios che lo guardava trattenendo a stento il disgusto. Lo aveva salvato lo stesso però, pensò Amy , per quanto odiasse suo padre non aveva avuto il coraggio di condannare a morte anche il suo figlio illegittimo.

Se Darcy aveva ritardato senza avvertire c'era un solo posto dove sapeva di poterla trovare, ovvero al quartier generale, con Lavinia presumibilmente. Già se le immaginava a far tardi scambiandosi inutili pettegolezzi come ai vecchi tempi,  Darcy del tutto incurante del fatto che ci fosse una guerra in corso e che la sua famiglia si preoccupasse per lei. La solita egoista. Gliene avrebbe dette quattro non appena l'avesse trovata...

Eppure non appena entrò si accorse subito che qualcosa non andava. Non era solo il fatto che quel posto fosse deserto a farle presagire sventura, era più una specie di sensazione sgradevole.

Inoltre si accorse che sul pavimento del corridoio c'era sangue. Piccole gocce scarlatte formavano una macabra pista che portava di sopra, seguendole Amalya arrivò fino alla porta semiaperta di una delle camere . Lì, adagiata sul letto come se dormisse un profondo sonno senza sogni c'era Darcy. Amy non ricordava di averla mai vista con un'espressione così pacifica, quasi rassegnata, e questo le fece paura più del sangue che le macchiava la bocca . Un terribile presentimento la fece vacillare, anche quando la sua mente ruggiva che la sua amica stava semplicemente riposando, che le sarebbe bastato allungare una mano per svegliarla e poterle parlare ancora...

E in quel momento c'erano così tante cose che aveva improvvisamente bisogno di dirle, cose che nessun altro avrebbe capito. 'Ti voglio bene ' , ma anche 'ho paura'. Si sedette accanto a lei sulla sponda del letto e le sfiorò appena con la punta delle dita il profilo del viso, accertandosi in questo modo del suo terribile sospetto. Non respirava più.

Amalya si sentì come risucchiata da una passaporta, solo che il minuto successivo si trovava ancora nel medesimo luogo: accanto al cadavere della sua migliore amica, realizzò in un doloroso sprazzo di lucidità . Dal suo volto diventato come di pietra non fece in tempo a cadere una lacrima che sentì dei passi concitati avvicinarsi.

Sulla porta della stanza comparve presto Lavinia, aveva un aspetto terribile,  le mani ancora insanguinate e uno sguardo  folle molto vicino alla disperazione. Si premeva con forza un panno freddo sull'orecchio destro, a quanto pareva ferito, non appena vide Amalya il suo volto già notevolmente pallido sbiancò ulteriormente come se avesse visto uno spettro.

-Amy! Ciao, che bello vederti- farfugliò sconnessamente, tentò di abbozzare un sorriso ma quando si accorse che non era ricambiato passò a uno sguardo contrito da manuale- Io posso spiegare tutto, sai?! E' che non ho avuto proprio scelta. Mi ha aggredita!E' stato terribile...

-Ti ha aggredita...ma davvero?!- ripetè Amalya, inespressiva come la pietra mentre accarezzava ancora il viso della sua amica con un gesto meccanico -  Senza la sua bacchetta?!

-Io non...tu sai non potrei far del male a nessuno, sai che sono stata costretta a farlo, mi ci ha costretto lei! Non voleva capire, ma tu invece lo capisci vero? non c'è più alcuna speranza...

-Sei stata tu- disse semplicemente, troppo sconvolta per poter suonare addolorata - sei sempre stata tu.

Lavinia si strinse nelle spalle con l'aria colpevole di una bambina sorpresa a rubare delle caramelle.

-Mi dispiace così tanto, avrebbero ucciso la mia famiglia...- ma prima ancora che potesse terminare quello che sarebbe stato l'inizio di una patetica scusa per farle guadagnare il tempo di estrarre la bacchetta, Amalya fu più rapida a puntarle contro la sua.

-Tu mi spiegherai ogni cosa...- dichiarò, quasi mordendo ogni sillaba-...ma non qui. Non davanti a lei.

Lavinia pianse ininterrottamente per tutto il tragitto verso la casa degli Earnshaw, supplicando la sua amica di un tempo di risparmiarla in nome della loro amicizia. Amalya strinse maggiormente l'impugnatura della  bacchetta, sempre puntata alla sua schiena, facendo violenza su sè stessa per non ucciderla subito. Ormai sapeva che cosa aveva fatto, ma si ricordò di voler sapere il perchè.  Lavinia pianse ancora più forte e cominciò a tremare non appena si trovò davanti gli occhi di ghiaccio di Elios Hardgraves, al quale fu costretta suo malgrado a confessare l'omicidio di sua sorella, dopo che Amalya le ebbe fatto ingoiare a forza del Veritaserum. Quando lo vide estrarre a sua volta la bacchetta ebbe la certezza che sarebbe morta.

-No- intervenne Amalya - non ucciderla, ti prego.

-Per mia sorella- disse lui semplicemente, anche lui stringeva saldamente la bacchetta come per trovare uno sfogo alla sua rabbia- se non lo fai tu, lo faccio io.

-Amy non permetterglielo!Ti prego, siamo amiche!- strillò la prigioniera.

-Stai tranquilla, nessuno ti ucciderà Lavy...- dichiarò Amalya in una inquietante parodia di un tono rassicurante- ...ho un'idea migliore. Stupeficium!

Quando rinvenne Lavinia si stupì molto di non trovarsi all'altro mondo, bensì nel caldo e accogliente salotto della  casa dei suoi genitori. Elios e Amalya la fissavano ancora con palese disgusto, ma almeno avevano messo via le bacchette e non sembravano avere intenzione nemmeno di avvicinarsi a lei. Lo schiantesimo di Amalya era stato di particolare efficacia e un paio di costole le facevano ancora male, ma era più l'orecchio destro a dolerle in maniera preoccupante. Portando la mano in quel punto scoprì che aveva smesso di sanguinare, ma laddove la carne era stata lacerata bruciava in maniera insopportabile.

-Te lo abbiamo cauterizzato mentre eri svenuta- spiegò Amalya in tono fin troppo amabile- spero che non ti dispiaccia. E ci abbiamo anche messo un incantesimo in modo che tu non possa far ricrescere la parte mancante nemmeno con la magia... ti resterà un piccolo ricordo di lei. Non sei contenta?

-Quindi non mi uccidete?- domandò Lavinia speranzosa- Mi lasciate andare?

-Oh, si- sorrise Amalya tranquillamente, scambiando col proprio compagno un sorriso inquietante.

-Forse dovremmo ridarle la sua bacchetta...- aggiunse Elios - ... anzi, mi serve ancora per un momento, se non ti dispiace- la puntò in aria e pronunciò conciso il più spaventoso degli incantesimi che conosceva-Morsmordre.

Dalla bacchetta di Lavinia scaturì il Marchio Nero, che prese ad aleggiare cupamente su di loro.

-Perchè l'hai fatto?- domandò la ragazza impaurita- Perchè con la mia bacchetta?

-Bè, così nessuno risalirà a noi- spiegò Amalya- dopotutto le famiglie di babbani scompaiono ogni giorno e nello stato attuale delle cose scommetto che il Ministero non perderà un minuto del suo tempo a indagare. E' così, non sprecheranno nemmeno una cartellina per i tuoi cari genitori e la tua dolce sorellina...

-Perchè?- ripetè Lavinia, che tuttavia cominciava a realizzare il motivo per cui si trovava lì e quale sarebbe stata la sua terribile punizione.

-Perchè tu mi hai portato via la mia famiglia...- le sussurrò Amalya quasi dolcemente, all'orecchio che non aveva più- ...adesso almeno sai che cosa si prova.

-Andiamo, mia cara... qui abbiamo finito- la sollecitò Elios, gettando a terra con somma noncuranza la bacchetta di Lavinia.

La strega non pensò neanche di prenderla per difendersi, al contrario , superò i due per correre di sopra. Fece il giro di  tutta la casa chiamando a gran voce i suoi genitori e la piccola Dorotea con crescente disperazione. Nessuno le rispose. Infine , esausta ed impotente, raggiunse la rimessa dove fece la temuta scoperta cacciando un urlo spaventoso.


 

-Erano babbani, Amalya!- protestò Remus battendo con forza il pugno sul tavolo della cucina di Grimmauld Place -  Non potevano difendersi e li avete uccisi comunque, anche la bambina! Nemmeno quando pensavo ci avessi traditi avrei mai creduto che tu potessi diventare...

La fotografia ancora posata sul tavolo parve sorridergli in maniera sinistra.

- Un'assassina?! E prima che tu me lo chieda, no, non me ne sono pentita - rispose lei, asciutta- Eravamo in guerra, questa si chiama rappresaglia.

-No, si chiama carneficina- ribattè lui- Come hai potuto, questo va  esattamente contro tutto quello per cui abbiamo sempre combattuto...

-Per questo non sono tornata a cercarti, non avresti capito.

-E Arya - intervenne Sirius, che improvvisamente sembrava molto interessato- cosa ne è stato di lei?

-Dopo aver sepolto  sua madre, l'abbiamo portata a vivere in Francia con noi come avevamo stabilito- rispose Amalya, quasi sollevata di poter cambiare discorso - Abbiamo dovuto fare una cosa veloce perchè anche se il Signore Oscuro era caduto Elios era ancora ricercato per essere un Mangiamorte... Viviamo lì da quasi quattordici anni senza usare la magia. Siamo tornati ora perchè il Marchio di Elios ha cominciato  a bruciare, pensavamo di avvertirvi perchè può voler dire solo una cosa...

- Voldemort è tornato- annuì Remus incurante del fatto che la donna avesse rabbrividito al solo sentire quel nome- Grazie tante, lo sappiamo, ma è stato carino da parte tua fare tanta strada solo per mettercene a parte.

- Non è l'unica ragione- precisò Amalya - Per inciso, Arya non sa niente dei fatti che abbiamo simpaticamente ricordato stasera e gradirei che la situazione restasse tale. Però ormai ha quindici anni, comincia a farsi delle domande.

-Cosa le avete detto ?- domandò Sirius, ancora preoccupantemente calmo.

-Solo che i suoi genitori sono morti combattendo un mago oscuro- spiegò la donna- Quando ha ricevuto la sua lettera per Hogwarts, e non ho ancora idea di come diavolo Silente ci abbia trovati,  siamo stati costretti a dirle che era una strega.  Lei naturalmente non ci voleva credere, è parecchio ostinata...In ogni caso non le abbiamo permesso di frequentare la scuola, non è un posto sicuro da quello che ho sentito, con basilischi che girano incontrollati per le fognature...E' stata istruita a casa- Amalya per la prima volta si concesse un breve sorriso- Una giovane strega davvero promettente...

-Dove si trova ora?- chiese nuovamente, senza quasi lasciarle il tempo di prendere una pausa.

-E' venuta con noi a Londra, è a casa della madre di Elios, ma... sarei felice di poterla lasciare qui per qualche tempo, finchè io ed Elios non risolviamo un problema.

-Che genere di problema?- si informò Sirius.

-Mi sembra ovvio- intervenne Remus, con un mezzo sorriso- che se Amy si è disturbata a venire fin qui è perchè ha bisogno di aiuto. Il tuo aiuto, Felpato, altrimenti non si sarebbe mai degnata di farti sapere che potresti avere una figlia... La nuova sede dell'Ordine è il luogo più sicuro al momento per nascondersi, oserei dire forse l'unico. Da cosa ti vuoi nascondere Amalya? - disse, lo sguardo spietatamente fisso su di lei- Chi ti sta cercando per regolare i conti?

La donna lo guardò per un lungo istante in cui, ne era certo, maledisse la sua perspicacia. Però capì anche che gli uomini che aveva davanti ne avevano abbastanza di perdere tempo nell'evocazione di vecchi fantasmi. In questo momento era solo il presente che contava e anche il motivo che in fin dei conti l'aveva spinta a tornare, per quanto ormai desiderasse solo dimenticare.

- Lavinia - confessò  infine- e non è me che cerca- precisò, poi si prese una lunga pausa prima di continuare come se fosse combattuta se rivelare veramente quello che era venuta a dire - Vuole Arya, la ucciderà se ci riesce... Vi prego, dovete aiutarci.

Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo significativo.

 

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MaryElizabethVictoria