Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: hermana    11/06/2011    1 recensioni
Alice e Jasper non sono tornati in tempo e la famiglia Cullen è stata sovrastata e distrutta dalla forza devastante dei Volturi. Jacob e Renesmee scappano fino alla Spagna e con loro l’intero branco trasferendo la sede su un’ampia spiaggia dalla sabbia fina. Cresciuta e cullata s’innamora del suo lupo e se avessero avuto figli? Come sarebbe stata la loro vita?
Una vita piena di amore, dolori e colpi di scena caratterizza Bella, una ragazza che ama la vita ed è per essa che lotta anche quando sta toccando il fondo, quando sembra tutto distrutto.
Guardavo un punto fisso davanti a me con la bocca schiusa come per dire qualcosa ma dalle labbra non usciva nessuna parola. Non sentivo lacrime da gettare anche se un colpo sordo all’anima mi trafisse come carbone ardente. Gli occhi asciutti, secchi, fosse scarichi. Stanchi di piangere per qualcosa che non tornerà. A che serve piangere? Piangere non riporta gli amori finiti, gli errori commessi, le scelte non compiute. Adesso non avevo più lacrime, né per lui né per una vita che mi stava scivolando dalle mani come olio. Una vita che sfuggiva dalla mia presa crollando precipitosamente
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Volturi | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

“Spazio autrice”

Chiedo umilmente perdono!! A tutti quelli che leggono questa storia che l’hanno messa tra le preferite o le seguite o da ricordare! Chi commenta chi no! Tutti!!!!

Scusate davvero tanto per il ritardo mostruoso ma non ho avuto più voglia di scrivere perché ho vissuto un periodo orrendo e penso che tornerò a scrivere più o meno regolarmente dall’inizio di luglio, beh penso che almeno uno ogni 15 giorni potrei farlo per non farvi stancare no?

Scusate tanto!!

Buona lettura!!!

Ps: il titolo è stato tratto da un punto della canzone “Sally” di Vasco Rossi!! :D

 

Capitolo 33

È tutt’un equilibrio sopra la follia

 

Bella

Mi stava davanti, mi porgeva le mani e il mio cuore batteva irrefrenabile, sentivo il sole che mi accarezzava la schiena, vedevo il suo viso sincero e triste, contavo i secondi, i passi che ci dividevano, le folate di vento, tutto pur di non rimanere concentrata su quel volto che amavo incondizionatamente.

Feci un passo indietro e il mio tallone aderì al muro, testai con le mani la finestra chiedendomi se sarebbe servito, avevo paura, una paura indescrivibile e non ce la facevo, non dovevo più soffrire, non potevo permettermi un'altra sofferenza se volevo tenere sano il mio cuore distrutto.

Scattai fuori dalla finestra ma a mezz’aria sentii la sua mano prendermi il polso violentemente e stringermi al suo petto in modo tale da non farmi schiantare al suolo. L’aria fresca s’infrangeva sui nostri visi, volavamo insieme, le sue braccia strette attorno alla mia vita, la bocca sfiorava i miei capelli al vento e i muscoli erano pronti all’atterraggio. Io, terrorizzata, lasciai che fosse lui a guidarmi, atterrammo, volevo poter dire insieme ma i miei piedi non toccarono terra dopo lo schianto, solo a qualche centimetro dal terreno lui mi lasciò andare.

Con le mani ad avvolgere la mia schiena lui cercava i miei occhi, i suoi occhi vermiglio belli come non mai cercavano disperatamente il mio sguardo, io sfuggivo impuntando i miei sul suo petto.

-ti amo bella, ti prego, perdonami- mormorò con voce instabile, una mano rimaneva stretta alla mia vita e mi attraeva sempre più verso il suo corpo e l’altra mi alzava delicatamente il mento facendo si che i nostri occhi si incontrarono.

Deglutii, la sua bellezza mozzafiato trasudava dispiacere e tristezza, i suoi occhi prima tanto spaventosi mi sembravano adesso il dono più bello al mondo, una parte di me sapeva che quello era il mio Alec.

-ti prego..- cominciò ma l’impulso fu inarrestabile, mi sollevai sulla punta di piedi e catturai le sue labbra come non succedeva da tempo, lui ricambiò alzandomi da terra e stringendomi in un abbraccio caloroso. Mi era mancato il suo odore, il suo respiro fresco, la morbidezza delle sue labbra e la sincerità di quegli occhi color del rubino.

-ti amo- sussurrai al suo orecchio mentre le sue labbra percorrevano il mio collo. Erano anni che non assaporavo il nostro amore, erano anni che le sue braccia non mi stringevano a sé.

***

-non riesco a crederci- dissi in un uggiolio soffocato, Alec mi avvicinò a sé e mi baciò la fronte, Fleur era sconvolta, seduta con le gambe al petto sul largo letto della camera di Alec.

Teeros che per tutto il racconto dell’amico era rimasto teso come la corda di un violino a camminare avanti e indietro nella stanza si era adesso fermato e aveva sbattuto un pesante pugno sul tavolino in vetro nel quale si aprirono diverse crepe.

-io..-  cominciò a denti stretti.

-tu..non farai nulla fuorché aiutare me- lo redarguì Alec diplomatico sollevandosi dal bordo del letto e andandogli incontro. Io accovacciata contro i piedi del letto meditavo tra me su quali torture avesse subito il piccolo Demon per proteggere tutti noi.

-ma Alec!- urlò furibondo. L’altro gli tappò la bocca in un gesto impaziente e stizzito e prima che i due potessero cominciare a litigare, Fleur si avvicinò al fratello e gli accarezzò il braccio prossima alle lacrime, quello vista la gemella in quello stato si morse il labbro e la strinse forte.

A quel punto Alec tornò da me e io mi alzai scontrandomi con il suo petto e sperando che James fosse stato abbastanza veloce. Per quanto le cose si aggiustassero c’era sempre qualcosa a complicarle nuovamente e adesso un peso straziava il mio cuore distrutto e stanco come non mai, sentivo il dolore per la morte di Jacob invadere ogni cellula del mio corpo lentamente, sentivo di non essere stata né una brava sorella né una brava figlia, vedevo davanti a me gli occhi imploranti e le braccia calde che aspettavano un mio assenso di quel ragazzo. Quello che c’era sempre stato, quello che ingannandomi non l’aveva davvero mai fatto, quello che mi amava molto più di quanto immaginassi.

-mio padre è morto-

Uscirono da sole le parole dalla mia bocca, le tirai fuori involontariamente e odiandomi per aver tremato e alterato la voce. I tre si voltarono verso di me e io sentii di star per piangere ma non feci altro che allontanarmi da Alec e voltare il viso verso il sole che splendeva fuori dalla finestra.

Sorrisi amara mentre la prima lacrima scivolava dal viso, trattenni il fiato per non piangere, agli occhi di tutti passavo ormai per una debole, e odiavo piangere in pubblico, con un gesto stizzito asciugai la guancia e sentii gli occhi che lentamente si riempivano di lacrime che non volevo scendessero.

Non ero io stanca del mondo era il mondo stanco di farmi vivere serenamente che si era accanito contro la mia felicità distruggendola a piccoli passi.

Incrociai le braccia al petto deglutendo, non avrei pianto, non quella volta, non davanti ai loro occhi… non di nuovo.

-bella..- mormorò Alec facendo un passo verso di me e io repentinamente lo allontanai poggiando un pugno chiuso sul suo petto senza voltarmi.

-ti prego- mormorai e quando una scintilla varcò le mie gote ancora umide spiccai un balzo e questa volta non c’erano braccia ad attendermi, solo il pavimento freddo e duro, nessun lupo normale sarebbe riuscito a saltare da una tale altezza senza rompersi qualche osso ma io non ero un lupo normale.

Non ero normale e basta.

Non che avessi qualche dote speciale fuorché attirare guai e disgrazie, solo non ero normale, non amavo essere un lupo, non amavo che Alec fosse un vampiro, non amavo essere l’alfa del mio branco, non amavo essere una cercatrice… odiavo me stessa, odiavo il sole, l’aria e la notte, odiavo mio padre, amavo mio padre, odiavo la vita, amavo la vita…

Scrivevo la mia vita come gli altri volevano facessi, non avevo scelto di nascere eppure eccomi qui, non avevo scelto di innamorarmi di un vampiro eppure lo ero perdutamente, non avevo scelto di scappare eppure lo rifarei, non avevo scelto di essere una dannata cercatrice eppure avevo un largo e luccicante tatuaggio  che lo dimostrava, non avevo scelto di diventare il capo branco eppure ero rimasta investita da un compito più grande di me.

 D’un tratto smisi di pensare, smisi di piangere e smisi di volare, non mi ero trasformata, non l’avevo fatto! Il mio corpo era fragile e piccolo e in quel momento cadeva in picchiata pronto a rovinarsi al suolo, mi coprii il viso con le mani mentre dalla finestra sentivo lo sguardo impaziente di Alec, aspettava mi trasformassi.

Appena capì che era ormai troppo tardi, che anche se ci avessi provato non ci sarei riuscita saltò fuori anche lui..Troppo lento il mondo per inseguire il mio cuore, troppo lento il sole per baciare le mie guance, troppo lento Alec per salvare la mia vita in mano al vento.

L’atterraggio fu violento ma meno di quanto mi aspettassi, crollai a peso morto con gli occhi chiusi su un dorso peloso e duro, prima di scivolare sul terreno ad una velocità nettamente ridotta. Alec si fermò sentii che i suoi passi veloci divennero lievi e  poi scomparvero.

Aprii un occhi e fui accecata dal sole, ero distesa sul terriccio, tutto intorno era sgombro di vampiri, un lupo grigio mi sovrastava e mi guardava ansioso, con il viso a poche spanne dal mio. Feci forse sui palmi e mi tirai su scossa.

Seth si trovava in territorio nemico, aveva varcato il confine, aveva mosso guerra!

-seth! Vattene! Vattene!- dissi nel manico battendo su di lui non appena questa consapevolezza si apriva dentro di me, mi voltai indietro giusto il tempo di vedere un vampiro che strabuzzando gli occhi rosso fuoco correva verso di noi.

Seth fece un balzo e lo addentò ad una gamba, Alec gli fu subito dietro e con un movimento secco e stridente gli spezzo l’osso del collo. Io fortunatamente chiusi gli occhi ma il suono delle ossa che si spezzavano era raccapricciante, mi coprii gli occhi chiusi istintivamente.

Teeros e Fleur erano accorsi preoccupati e guardavano la scena senza sapere cosa fare, io sapevo che lui avrebbe preferito morire piuttosto che lasciarmi lì dopo aver visto il mio apparente tentato suicidio. Guardai Alec, anche lui sconvolto e poi feci la sola cosa che mi venne in mente.

Il mio corpo obbedì adattandosi rapidamente alla condizione di lupo, le unghia si affilarono e le ossa si appiattirono mentre mi curvavo a quattro zampe, il viso si allungo e la pelle si coprì di fluenti ed eleganti peli bianchi e lucidi.

Seth fece un passetto indietro comprendendo tardivamente le mie intensioni io con maestria troneggiai su di lui facendolo piegare spontaneamente. I suoi occhi si abbassarono e le zampe scivolarono verso il terreno mentre un ululato gutturale, non mio, usciva dalla mia bocca.

Un ululato che squarciò l’aria echeggiando con un doppio suono, sentivo i miei muscoli tendersi eccitati e le orecchie drizzarsi tutt’un tratto, le sue invece si piegarono velocemente, il suo cuore cominciò a pulsare violentemente mentre la mia voce,  la voce dell’alfa, s’impadroniva di me mentre l’adrenalina saliva alle stelle.

Torna a casa e non farti più vedere qui, Seth!

Il mio ordine non poteva essere ritrattato, non poteva essere eluso né trasgredito. Era il MIO ordine, come lo era stato quello di mio padre prima di me, era l’ordine che manteneva solido un branco, era l’ordine che tutti loro aspettavano.

Come previsto senza dire una parola, contrariato e preoccupato ma anche scioccato Seth cominciò a correre verso il confine.

Io lanciai uno sguardo preoccupato verso Alec che cercò di deviare il mio sguardo lanciano un’occhiata eloquente a Teeros che annuì.

Dappertutto vi erano brandelli dei miei vestiti e il corpo esanime del vampiro, però ancora nessuno.

-Sono tutti impegnati con i giochi- mormorò a denti stretti imbracciando il corpo. Solo allora sentii che il ronzio nelle orecchie, se mi concentravo, si trasformavano in urla sensate e frasi compiute, lo osservai era diretto verso l’arena con Teeros al suo seguito. Si voltò e mi sorrise.

-senti Bella, non puoi salire così..- obbiettò Fleur accarezzandomi le orecchie, poi sorrise

-…ma io si…sta qui!- mi avvertì e corse dentro io non avevo neppure un posto dove nascondermi quindi rimasi in attesa quando la vidi affacciare dalla camera mia camera accanto quella di Alec e sventolò dei vestiti puliti.

Aveva intensione di tirarli?

Scossi la testa e lei sorrise e sparì, la vidi arrivare qualche minuto più tardi dal portone, tutti coloro che uscivano da lì dovevano svoltare l’angolo per vedermi ecco perché le due guardie di turno non si erano accorte di nulla, anche perché avevano tutti calato un po’ la guardia avendo un lupo “amico”.

Mi appoggiai al muro e mi trasformai, era  maledettamente scomodo.

-se te avessi lanciato i vestiti puliti..beh..avrebbero smesso di essere puliti- commentò giunte alla messa dei pantaloncini di jeans.

-passami la maglietta- dissi spaesata, lei lo fece sorridendo confortante. La indossai velocemente e provvedemmo a raccogliere tutti i brandelli di abiti sparpagliati qua e là.

-che cosa..- si morse il labbro e si voltò dall’altro lato prendendo un pezzetto di stoffa dal pavimento

-che cosa…?- la esortai io facendo lo stesso.

-dico..che cosa gli hai fatto?- era incerta, evitava accuratamente il mio sguardo e fu felice quando prima di rispondere arrivarono Teeros e Alec che spintonandosi sorridevano. Era terrificante come Alec non trovasse toccante la morte a sangue freddo di un vampiro, ma vederlo sorridere mi risollevò il morale.

Si avvicinò a me fluidamente e passò rapidamente una mano intorno alla mia vita baciandomi la fronte, tenendo allungo le sue labbra poggiate sulla mia pelle calda.

-come hai fatto??- domandò eccitato Teeros rievocando la scena con una moltitudine di strambi gesti e gli occhi allucinati, prima di scoppiare in una fragorosa risata, Alec al suo seguito mentre Fleur se ne strava stretta nelle spalle guardandosi la punta delle scarpe.

-ehm..- per la seconda volta non ci fu alcun bisogno di spiegare che ero divenuta l’alfa di un branco nemico alla “famiglia” per la quale parteggiavo perché Jane con andatura fiera, elegante e stizzita si avvicinava stretta nel suo mantello corvino.

-cosa succede qui- disse con la sua voce vellutata e gelida, incrociando le braccia al petto, non sembrava neanche una domanda. Io m’irrigidii scostandomi da Alec che pronto le sorrise

-nulla sorella- mostrò i canini e assunse spontaneamente una posa rigida. Lei lo squadrò perplessa, lui sapeva che aveva capito ma continuò la farsa.

-certo- disse piatta, io mi nascosi dietro il braccio di Teeros, lui mi strinse il polso e ammiccò sorridendomi confortante.

Quella così come era arrivata andò via, senza una parola, senza un capello platinato fuori posto.

-domani partiamo- disse Alec guardandomi.

-veniamo anche noi- si offrì Teeros, io alzai gli occhi su di lui e mi sorrise, poi tornai a guardare Alec. Questo era contrariato e non troppo d’accordo, probabilmente perché sarebbe stato difficile convincere Aro ma alla fine cedette borbottando tra sé.

Io ripensai a Seth, ripensai al perché mi ero buttata da quella dannata finestra, ripensai al motivo per cui avevo “accettato” di essere alfa con quell’ordine facilmente risparmiabile! Sentivo nella tensione che si era creata e nella fredda paura di Fleur che nessuno riusciva più a capirmi, non ci riuscivo neanche io.

-allora dici che hai affidato Damon a quel vampirello montato?- domandò scherzoso Teeros per sdrammatizzare nel silenzio che si era fatto opprimente mentre io, dietro tutti, mi dirigevo nella mia stanza.

Alec non apprezzò il gesto e gli lanciò un’occhiataccia anche lui perso nei suoi più intimi pensieri, io invece colsi al volo l’occasione per battibeccare e scrollarmi via di dosso la tensione

-James non è un vampirello montato!- borbottai pungolandolo con l’indice, lui si voltò verso di me e rise così forte che Alec dovette dargli una gomitata sulla costola per farlo smettere, e anche quest’ultimo dovette ammettere a se stesso che in fondo stava sorridendo.

-oh si che lo è! Ulias lo odia- ridacchiò.

-hanno combattuto tante di quelle volte! Il damerino lo ha sempre eguagliato e nessuno dei due ha intenzione di uccidere un avversario così!- continuò a parlare di James fino alla stanza di Alec nella quale entrammo tutti fuorché il proprietario che senza dire una parola si avviò verso la sala dei troni di Aro, Caius e Marcus.

Io lo osservai andare infondo al corridoio con un nodo in gola, appoggiata allo stipite, sentii il disagio di Fleur e l’esaurimento delle battute di Teeros farsi sempre più vivi e dopo una ventina di secondi il silenzio cominciò ad asfissiarmi, a mozzarmi il fiato

-non volevo suicidarmi!- scoppiai voltandomi di scatto verso di loro, seduti sul divano. Entrambi si voltarono a guardarmi e mi sentii avvampare, sapevo che non reggeva ma era la verità, non volevo suicidarmi, non l’avrei mai fatto!

-sentite..- dissi avvicinandomi a loro con le lacrime agli occhi

-non so cosa mi è preso e ad un certo punto era troppo tardi per trasformarmi e..- le lacrima cominciarono a fuoriuscire quando lui si alzò e mi strinse a sé appoggiando il mento sulla mia testa e accarezzandomi comprensivo la schiena

-ci hai fatto prendere un colpo-

-lo ..lo ..lo- balbettai e chiusi la bocca quando anche la braccia di Fleur preoccupatissima mi strinsero in un abbraccio. “lo so” avrei voluto dire ma chiusi anche gli occhi.

-grazie- mormorai invece guardando prima lui, il volto giovane e allegro, gli occhi verdi vispi e decisi e i capelli rossi scompigliati che ricadevano sulla fronte liscia, poi fissai Fleur, lo sguardo preoccupato ma rilassato, gli occhi verdi pieni di apprensione e i capelli bene ordinati a contornarle il visino magro.

 

Demon

-ahi- protestai debolmente schiudendo piano un occhio.

-fermo, zitto e fermo- borbottò un uomo sulla trentina mentre medicava le mie ferite con delle erbe che se pur sfocate avevo subito identificato

-holis pherlethis- dissi indicando la spessa foglia che mi avvolgeva il braccio sinistro mentre lui la scioglieva e controllava le ferite. Il suo sguardo si fece curioso, la mia vista si dissipò e riconobbi i tratti di un giovane uomo, unti e smarriti dal tempo che infieriva sul suo volto stanco, tratti duri, capelli scuri raccolti in una coda instabile e occhi piccoli e infossati da spesse sopracciglia

-si, proprio quella- disse soddisfatto sorridendo, il volto parve prendere una nuova piega e parve ringiovanire, i suoi occhi s’illuminarono e mi diede una pacca sulla spalla sana.

-da quanto tempo sono qui?- domandai osservando la tiepida luce della lampada e sentendomi quasi al sicuro, tra le braccia di uno sconosciuto.

-3 giorn..-

-ciao!- un ragazzino saltellò dentro la stanza, spalancando la porta e mi sorrise radiante, aveva una capigliatura originale verdognola a caschetto, occhi allegri e una voglia matta di parlare.

-tu sei il famoso Demon quindi- disse risoluto appoggiandosi al letto. L’uomo sbuffò ma sotto sotto sorrideva, sembrava duro, dava l’impressione di odiare il mondo, di odiare tutto ciò che lo abitava. Sembrava volesse mantenere la sua autorità nascondendo la sua dolcezza dietro una maschera impenetrabile di pura rigidità.

-tre giorni?- domandai con il cuore in gola alzandomi repentinamente dal letto e venendo trafitto da un dolore acuto allo stomaco.

-ti sta bene- mi rimbeccò l’uomo poggiando una mano sulla mia spalla e spingendomi giù, per poi alzarsi e uscire stizzito.

 Lo seguii con lo sguardo poi incrociai quello del pressappoco sedicenne e mormorai mesto

-non gli sto simpatico- quello sorrise raggiante

-beh, è Phoseidon! Nessuno gli sta davvero simpatico se non lo si conosce davvero e non si colgono i segnali- ridacchiò e mi porse una mano

-io sono Leon, è davvero un piacere conoscerti-

-Damon- mi presentai svelto senza stringergli la mano, scrollandomi le coperte di dosso, scesi in punta di piedi, e scalzo cercai di non congelarmi i piedi, cercai le scarpe sotto il letto e le trovai.

-fermo, fermo, fermo!- brontolò Leon

-che stai facendo si può sapere?- domandò prendendomi per la spalla, io lo guardai quando alla porta bussarono più volte delicatamente. Nessuno si mosse, bussarono di nuovo, ci lanciammo uno sguardo perplesso e preoccupato…

-sono Bella!- strabuzzammo gli occhi e poi fu una gara a chi arrivava prima alla porta e prima di accorgerci che dietro di lei Alec, Fleur e Teeros ci osservavano confusi. L’abbracciai e lei ricambiò scostandomi il ciuffo dalla fronte per baciarlo dolcemente.

-bella- disse Leon incredulo, senza far caso ad Alec che senza darlo a vedere lo inceneriva geloso. Lei, non appena mi fui scollato gli andò addosso e lo abbracciò forte..

 

Bella

-mi sei mancata- disse stringendomi a sé, io ricambiai commossa, sentivo lo sguardo di tutti addosso ma non era poi troppo importante.

-non manco da poi così tanto tempo- scherzai allontanandomi un po’, lui sorrise

-e allora? C’è un arco di tempo da superare?- fece quella sua espressione fintamente perplessa che adoravo e lo abbracciai di nuovo, lusingata dalle sue parole.

-che suc..- dalla spalla di Leon riuscii a vedere l’espressione basita di Phoseidon che aveva lasciato cadere la pezza con la quale si stava asciugando le mani bagnate.

-Phos..- dissi piano e non appena lo feci Leon si mise da parte scivolando dalle mie braccia e salutando gli altri ospiti. Phoseidon scosse la testa borioso e sprezzante fece cenno a tutti di andarsene, me compresa con entrambe le mani

-andatevene subito! Avete preso questo posto come un ostello?- ringhiò furioso, lanciando un’occhiata agli altri ma appena il suo sguardo si fermò su Alec poggiato allo stipite dell’entrata.

-via! Fuori! TUTTI!- disse disgustato facendo qualche passo avanti e scacciandoci con movimenti repentini delle braccia.

-aspetta- dissi io facendo un passo avanti, lui mi spintonò fuori e io mi appoggiai per non perdere l’equilibrio su Leon che sfortunatamente, non capendo la situazione era sgusciato via lasciandomi a barcollare.

Teeros mi fermò da dietro, Alec si precipitò davanti a me prendendo per la maglietta Phoseidon e sollevandolo da terra.

-no!- dissi con voce leggermente alterata liberandomi dalla stretta del mio amico e picchiettando sulle scapole di Alec mentre Phos borbottava in collera maledicendo tutti i vampiri, e forse tutti gli esseri esistenti sul pianeta terra.

-andatevene- ribadì spolverandosi i fianchi non appena fu poggiato a terra dal ragazzo che mi lanciò uno sguardo irritato.

-vi prego!- dissi ad entrambi, Leon nel frattempo parlottava con Fleur su quanto fosse odioso in certi minuti ma su quanto simile ad un padre fosse per lui.

-perché li hai portati qui?- ringhiò furibondo sbattendo un pugno sul murò che tremò pericolosamente. Il rumore fece zittire tutti, persino Leon smise di chiacchierare.

-siamo venuti a prendere Damon- disse Alec piatto, vedevo i muscoli delle sue braccia irrigidirsi, contrarsi e rilassarsi e ne dedussi fosse con i nervi a fior di pelle.

-davvero?- dissero in coro Leo e il bambino.

-per quale motivo? È ancora sotto osservazione- borbottò irritato. Io anticipai fortunatamente Alec.

-perché vogliamo portarlo con noi..- vista la sua espressione imbestialita e il suo volto diventato paonazzo aggiunsi perentoria -..e tu non sei nessuno per obbiettare-

Lui ci fece segno di andarcene e si chiuse nella sua camera. Io osservai mesta la porta richiudersi.

-beh..- sovvenne Leon nel silenzio generale – anche lui è contento di vederti…sprizza gioia da tutti i pori!-

 

 

SPAZIO AUTRICE

Per prima cosa vorrei ringraziare AliceCullenIsHere e Nilde per aver recensito!!! Grazie mille!

Sul capitolo vorrei dire che non c’è scritto granchè, introduce il viaggio a due che diventa un viaggio di gruppo, fa comprendere la condizione precaria di Bella, lo stato d’animo di Phos, l’amore di Alec non è molto in evidenza perché, nell’ultima parte si sente in colpa, pensa che bella si volesse suicidare ma lei aveva solo perso il controllo di se stessa.

Importante punto è l’ordine da alfa che la mette in relazione con un membro del suo branco ed è un modo come un altro per accettare il compito, spero vi sia piaciuto anche se un po’ introspettivo :D

Il prossimo sarà più dinamico prometto! ;D

Un bacio!!!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: hermana