Erano ormai tre settimane che ero a casa di Corey, le ferite piano piano si stavano chiudendo e gli ematomi se ne erano quasi del tutto andati. Io stavo iniziando a sfogliare dei cataloghi dell’Europa … mi sarebbe piaciuto vedere Roma, Parigi, Berlino, Barcellona, Vienna e tanti altri posti che erano sicuramente più belli di Des Moines, anche se ormai mi ero affezionata a Corey e lasciarlo sarebbe stato doloroso, ma mi sarei ripresa … dopotutto, non era mica il mio ragazzo! Proprio mentre ero distesa sul mio letto a leggere cataloghi entrò Corey Corey: < ti ho portato una cosa … > Io: < uh, davvero?! Grazie!> Corey: < così ti ricorderai di me anche quando sarai in Europa … io non ti dimenticherò mai … e spero che anche tu conserverai il ricordo di me …. Tieni > mi porse un carillon nero con gli autografi di tutti gli Slipknot in bianco, la ballerina all’interno ballava sulle note di ‘Vermilion’. Io: < grazie, Corey, è bellissima … ma non dovevi … io mi ricorderò sempre di te … ovunque vada, qualsiasi cosa accada tu sarai sempre vivo nei miei pensieri > Corey: < sei assolutamente incantevole > si avvicino a me, io credevo che volesse solo abbracciarmi: come aveva fatto tante altre volte, ma mi baciò, sulle labbra … lui baciava come se gli rimanesse un solo minuto di vita, eravamo stretti in un abbraccio, lui mi mordeva le labbra, mi leccava il collo e mi accarezzava i capelli, non ci volle molto: pochi minuti dopo mi ritrovai sdraiata sul letto, Corey mi posò una mano sulle gambe e iniziò ad accarezzarmi; pochi secondi dopo era sopra di me; pochi secondi dopo lo sentì dentro di me, assecondavo il suo ritmo finché non rimasi solo con gli slip; mi fermai: no. Era la mia prima volta. E non avevo intenzione di rimanere incinta … lo conoscevo solo da tre settimane, lui era stato gentile con me e ammetto che mi era piaciuto farlo con lui … ma non potevo continuare. Corey: < non puoi andartene … > Io: < ma … non posso restare sempre qui, con te … tu hai una vita, un lavoro, sei una persona famosa … io … non sono nessuno … hai già fatto troppo per me> Corey: < non importa … tu rimarrai con me. Sarai mia per sempre, prometti che resterai con me > Io: < credimi, vorrei essere tua davvero … per sempre … ma ho paura di soffrire … ho paura di rientrare in casa e trovarti a letto con un’altra … come posso sapere che non mi vuoi solo usare come puttana? > Corey: < non potrei mai neanche pensare di farlo … tu sei l’unica persona con cui riesco a essere gentile, l’unica a cui riesco a sorridere, l’unica che mi abbia mai fatto provare questa sensazione …. Che penso sia … amore … io ti amo > Io: < credimi, anche io ti amo … ma amo anche il Corey Taylor sui miei poster … sui miei CD e quello sul palco, che fa il pogo a ogni concerto …. E ho paura di amare più lui del vero te …. Ho paura di sovrapporre le due figure … e metti che ci sposiamo e facciamo dei figli … come puoi pensare che possano avere un’infanzia normale? Vedrà i suoi genitori completamente vestiti di nero, suo padre che canta in una Band metal, ammesso che riesca a vederti fra un concerto e l’altro … e comunque come faremmo a continuare? Tu devi fare delle tournè e io dovrei starti dietro … sempre … e magari un giorno ti stancherai di me … > Corey: < no. Tu resti con me. Mi seguirai ovunque vada. Se vuoi in Europa passiamo a salutare i tuoi nonni … ma ti voglio con me … e ora giurami che non mi lascerai. > Io: < voglio essere tua … per sempre … ma … > Corey: < niente ma! Giuralo. > Io: < ti prometto che non ti lascerò mai, qualunque cosa accada sarò al tuo fianco > mi strinse fra le sue braccia e mi trascinò sopra di lui, togliendomi gli slip. E fu così che scoprì che dietro alla maschera di Corey, sotto un profondo velo d’odio si nascondeva un cuore dolce e gentile … sotto la copertura di un lupo si nascondeva il cuore di un cigno.