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Autore: UlquiorraSegundaEtapa    18/06/2011    1 recensioni
Racconto basato su fatti reali-o almeno in parte-ma modificato con aggiunte personali.
Prendete un paesino di campagna, poi aggiungeteci i suoi strambi abitanti, date ad ognuno di loro caratteristiche peculiari e avrete ottenuto il mio stesso risultato: un piccolo borgo di campagna è il luogo dove si svolgono le vicende più assurde del creato.
Fra un parroco che una volta dice la messa in modo impeccabile e il secondo dopo bestemmia perchè non gli funziona il microfono, un ex mafioso che si è ritirato a vita privata, un pompiere che deve combattere ogni giorno con il suo vicino di casa, un vecchio che non cura la sua igiene dal doppio degli anni che porta e uno che ha infarti almeno una volta al giorno, benvenuti nel posto più matto del pianeta.
Auguro a tutti una buona lettura :)!
Genere: Comico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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QUEL GIORNO CHE TOCCO' A FERDINANDO

 

 

 

"In ciò che sto per narrarvi ora è presente un momento di tragicità: sto per raccontarvi le sventurate vicende del compaesano Ferdinando. Dovete sapere che lui aveva problemi cardiaci, che gli causano spesso degli infarti: un giorno lo vedevamo che tornava in paese con il suo motorino.

Successe tutto nel giro di un attimo: guidava il motorino, una mano sul cuore e poi subito a ruzzolare per il campo con il suo mezzo. Non c'è bisogno di dire che corremmo subito da lui: -Oh Ferdinando, stai bene?! -gli chiedemmo.

-Non voglio niente! -ci rispose lui, gesticolando con le mani: era anche lui mezzo matto. Chiamammo l'ambulanza, che si occupò di lui e lo riportò da noi pochi giorni dopo. Vi faccio una piccola tabella per riconoscere il suo incidente:

-suono del motorino: miiiiiiii

-suono della mano sul cuore: tun

-suono della caduta: sbam.

Ora immaginate che accada tutto nell'arco di un secondo: miiiiiiii, tun, sbam!

Pochi giorni dopo, Francesco passeggiava per la strada, e aveva notato l'apetto di Ferdinando fermo sul ciglio della strada, ma di lui non c'era traccia: allarmato da un presentimento, aveva deciso di andare a controllare, e aveva trovato il vecchio steso sotto l'apetto.

-Ferdinando, che cazzo hai fatto?!

-Vai via! Sto bene! -fu la risposta. Ennesima ambulanza, ennesima soluzione. Da lì in poi, fu l'ultima volta che vedemmo Ferdinando: quando due giorni dopo lo andarono a trovare, lo trovarono a casa sua, seduto sul divano, con un braccio che pendeva dietro, e la tele accesa. Aveva la bocca aperta e gli occhi chiusi: un altro infarto, questa volta mortale.

L'unico dettaglio divertente di questa storia? Il giorno del funerale, mentre tutti erano in chiesa, ho visto Michele che usciva dal garage di Ferdinando con il suo motorino-lo stesso dal quale era caduto-e lo guidava fino a casa sua.

In pratica una tragedia, tutti al funerale, e lui si cucca il motorino: ma presto capirete che Michele è ancora più matto. "

Ed ecco che abbiamo finito anche questo capitolo: conto di riuscire a finire la storia entro oggi, o massimo domani, se non avrò voglia.. Il prossimo capitolo lo considero il più esilarante di tutta la storia, e spero vi spingera a recensire.

Ciao a tutti!

  
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