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Autore: Kumiko_Walker    19/06/2011    2 recensioni
Era una giornata come tante: il sole splendeva, gli alberi venivano mossi leggermente dal vento, gli uccellini cinguettavano sui rami. Tutto perfetto, tranne per una persona.
Una ragazza che sfrecciava tra la gente alla velocità della luce: Yume Shiro. Una persona strana: lunghi capelli rossi scuro ed occhi verdi chiaro, con un fisico snello ed alto, con grandi forme. Doveva assolutamente andare vedere se era ammessa alla Ojo Hight School.
[ShinxOC]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Shin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Yume Shiro
Capitolo 3: Se si diventa Scout della Squadra, Tutto può Succedere



Un’altra giornata di scuola per Yume. Con estrema noia, osservava il cielo limpido, ed, ogni tanto, sospirava.
-Shiro! Puoi tornare tra noi?!- la prof di Matematica aveva sbattuto il libro che aveva in mano, sopra la testa della povera ragazza.
Yume sgranò gli occhi e, con una faccia imbambolata, guardò per un istante la prof. Poi si massaggiò la testa.
-Sì, mi scusi- arrossì e abbassò la testa.
-Che non si ripeta!- la prof stava per girare i tacchi, ma poi le fece una domanda -questa è una domanda delle medie, secondo questa proporzione, 2/3 : 1/8 = x : 5/3 trovami x-.
Yume restò a guardarla, poi, dopo dieci secondi esatti, diede la sua risposta, con fare calmo -x = 80/9-
La prof diventò rossa di rabbia, nessuno aveva mai fatto un calcolo in dieci secondi netti -a che posizione sei arrivata agli esami di fine trimestre, alle medie?- chiese.
Yume la fissò, ma che cavolo gliene importava a lei? Ma decise di rispondere lo stesso -l’ultima volta 10° su 324 studenti-.
La prof, come tutto il resto della classe, restò di stucco.
-Visto, che, i tuoi voti sono alti, ti esordirò dal pulire la classe!- la donna aveva un tono severo, ma Yume si sentì rinascere. Poteva andare a vedere Shin. Però, si ricordò che l’allenatore, le aveva proibito di andare a vedere gli allenamenti. Ma aveva già un piano.
Passarono le ore, e la ragazza scarabocchiò sul quaderno, un piano, che le avrebbe permesso di guardare gli allenamenti senza farsi scoprire.
La campanella suonò, la pausa pranzo.
Yume finì in dieci minuti il suo pranzo e si precipitò fuori.
Guardò verso il campo di football. Bene, ci avrebbe provato.
Si arrampicò su un albero e prese il binocolo, che aveva chiesto in prestito al club di astrologia.
Osservò tutto il campo, poi vide Shin e tutta la squadra che si allenavano. Sorrise.
Ma vide l’allenatore, e le si gelarono le vene.
Aveva uno sguardo severo, ed, ad ogni volta che qualcuno si fermava o sbagliava, gli urlava a dietro. Tutto successo per colpa sua. Si sentiva un nodo alla gola.
Era proprio sopra al campo, solo dall’altra parte.
Mentre i sensi di colpa, la stavano assalendo, mise un piede sbagliato e cadde dall’albero. Scacciò un urlo.
Per fortuna che, Sakuraba, si era accorto della presenza della ragazza e l’aveva presa al volo.
-Grazie- Yume arrossì e sorrise.
Sakuraba, le sorrise a sua volta.
I due si sentirono gelare il sangue. Si girarono, cioè, Sakuraba si girò, visto che aveva ancora in braccio la ragazza.
-COSA CI FAI QUI, YUME SHIRO?!- era la voce dell’allenatore, era severa ed arrabbiata, urlava.
Yume deglutì, Sakuraba fece scendere la Shiro, che si ritrovò in piedi, con gli occhi spalancati e sudava freddo.
-Come dire…- non sapeva neanche come iniziare, non aveva pensato a quella possibilità, e si sentiva una perfetta idiota.
Tutta la squadra si fermò e la osservò, Shin era incredulo ed era diventato pallido come il latte, che diavolo ci faceva lei qui?
-Yume, ti piace veramente il football, eh?- chiese Sakuraba, che si inventò qualcosa al momento.
La ragazza annuì, sorridendo e con le guance rosse, piene di imbarazzo, ma il nervosismo si poteva ancora percepire nell’aria.
L’allenatore fece un sorriso compiaciuto -ti piace il football,, eh? Allora dimmi quante sono 10 yard-.
-E’ facile, sono circa 9 metri- rispose lei.
-NON BASTA! Dimmi i centimetri esatti!- l’allenatore urlò le prime parole con rabbia, poi le fece quella specie di domanda.
Yume si mise a pensare per un po’ poi, con una certa incertezza, rispose -9,1440183-.
L’allenatore fece una faccia arrabbiata, la ragazza aveva risposto giusto.
-Sai un po’ di cose- disse, no, ammise, con lo stupore della squadra.
-Dopotutto a noi manca uno scout, no? Che ne dice di Yume, coach?- chiese Sakuraba, mettendo un braccio intorno al collo della ragazza.
-Si può fare- Yume quasi non abbracciò l’allenatore, si limitò a sorridere.
-La prossima partita contro chi sarà?- chiese.
-Contro i Poseidon, una partita amichevole- rispose Takami, sistemandosi gli occhiali e ansimando.
-Poseidon?- aveva accettato di fare la scout, ma non sapeva neanche cosa si doveva fare! E neanche le squadre che bisognava affrontare.
Takami, capendo la confusione della ragazza le cominciò a spiegare un po’ cosa doveva fare uno scout -Innanzitutto, lo scout è tipo un segretario, è la persona che sorregge la squadra, e cerca di capire le informazioni sulle altre squadre, come schemi-.
Yume annuì, prendendo appunti su un block-notes, tirato fuori da chissà dove.
-Ma dove l’hai tirato fuori quel block-notes?- chiese Sakuraba, sbirciando quello che scriveva, ad alta velocità, la ragazza.
La Shiro lo guardò -Nella mia divisa, da qualche parte- si indicò, con un sorriso da ebete.
-Ma cosa ci tieni dentro…?- il ricevitore ridacchiò, divertito da quella situazione, curiosa.
-Potresti toglierle il braccio dalla spalla?- Shin sembrava piuttosto scocciato, aveva stretto la spalla di Sakuraba, talmente forte che quasi la ruppe.
Il giocatore si staccò subito, massaggiandosi la spalla, lamentandosi.
-Shin, perché lo hai fatto?- chiese, avvicinandosi a lui.
-…- linebacker, tirò il suo guanto destro, che si ostina a mettere, e guardò Yume -comincia a correre- tre parole, il sorriso ebete della ragazza sparì, lasciò cadere la biro e il block-notes, lanciò la sua borsa a Sakuraba, che la prese al volo, e cominciò correre, come le era stato ordinato dal ragazzo, che aveva cominciato a seguirla, ma la Shiro era molto più veloce e lo seminò.
-Riesce a seminare Shin- Ikari, mentre diceva quelle parole, morsicava la catena.
-Ovvio, va a 4.2, Shin a 4.4- spiegò Takami, sistemandosi gli occhiali, e sospirando per l’idiozia dei compagni di squadra.
-Perché non le diamo un soprannome?!- propose Otawara, ridendo e scoreggiando.
Tutti, compresi Shin e Yume, si sbalordirono per l’unica cosa intelligente che aveva detto, in tutta la vita, il loro compagno.
-Soprannome?- la Shiro, con un po’ di imbarazzo, si era affiancata, trascinando il giocatore, che si ostinava ad inseguirla, al fianco di Takami.
-Che ne dite della Rosa bianca- Ichiro fece un ghigno.
-Ma che c’entra? Bocciato- tutti erano d’accordo.
-Sogno Bianco?- tentò Sakuraba, avvicinandosi pericolosamente a Yume, ma ricevette un’occhiataccia di Shin che lo rimise a posto.
-No- fu la diretta interessata a parlare.
Ci furono svariati soprannomi, ma erano tutti orribili, al dire del linebacker e la scout.
Shin ascoltava i soprannomi, uno ad uno, ma li bocciò tutti. Sentiva che quella ragazza, incontrata solo due giorni prima, lo interessavano, sapeva che, nel suo cuore, gli avrebbe sconvolto la vita. Ma, se questo sarebbe accaduto, sarebbe stato lui, a sua volta, a stravolgerle la vita.
-Dea della Velocità- sussurrò, tutti tacquero.
Yume lo guardò, arrossendo.
-Mi sembra un nome perfetto! Dopotutto, dovresti essere la donna più veloce del mondo- Takami sorrise, ma la Shiro rabbrividì. Quel sorriso era sadico, come se lui ci guadagnasse qualcosa, ma si ricompose.
-Allora è deciso! Yume Shiro sarà la Dea della Velocità, e il nostro scout!- Sakuraba alzò un braccio al cielo, sorridendo.
-Si deve festeggiare! Ad un barbecue!- esultò Otawara, ma lui pensava solo al cibo.
-Ora capisco, perché ha detto di trovarle un soprannome- commentò il ricevitore, sospirando sonoramente.
-Mi sembra una buona idea- Gunpei entrò, stranamente, nella discussione, stando vicino a Yume, che roteò la testa verso di lui, sorridendogli.
L’allenatore abbozzò un sorriso, ma poi riprese la sua solita faccia severa -TORNATE AD ALLENRVI!- urlò, non con rabbia, ma con un pizzico di divertimento.
Tutti, con un sorriso, ritornarono a correre per il campo. Il coach osservò la scout -E TU CHE FAI, EH? DEVI IRROBUSTIRTI ANCHE TU!-.
-Sisignore!- la Shiro cominciò a correre molto velocemente, ritrovandosi al fianco di Shin, lei gli sorrise, lui mantenne uno sguardo severo, ma Yume capì. Le stava sorridendo con i suoi occhi blu.
La ragazza arrossì e, inconsciamente, corse più veloce del solito.
-Yume, emm…, fermati- le disse Sakuraba.
La Shiro si fermò di colpo, imbarazzata. Fece un inchino, con le guance rosse e sorrise ingenuamente.
-AL BARBECURE!- urlò Otawara, che si era già cambiato, sfoderando un enorme sorriso e ridendo.
-Un attimo, lasciaci cambiare- rispose Takami, sistemandosi, per l’ennesima volta, i suoi occhiali.
Dopo circa 10 minuti, tutti i giocatori dell’Ojo si erano cambiati, e si stavano incamminando al barbecue.
-Ma non potevamo usare il pullman?- si lamentò Wakana, la manager, mentre diminuiva sempre più il passo, fino a quasi fermarsi per la stanchezza.
-No, ci dobbiamo allenare, sempre e comunque- rispose serio Shin, mentre si tirava il guanto.
-Ti porto io- si offrì Takami.
Yume quasi non si strozzò con la propria saliva, mentre si girò di scatto, con gli occhi spalancati.
Quasi tutti ebbero quella reazione, fermandosi completamente. Tutti tranne, ovviamente, Otawara, che canticchiava verso il posto dove avrebbero fatto il barbecue.
-Scusa…?- la manager dai capelli castani, legati in una coda, lo guardò imbarazzata.
-Nulla- Ichiro, notando che tutti era confusi, si sistemò gli occhiali, ricominciando a correre, poi si girò verso i ragazzi che si erano fermati -Otawara finisce tutto-.
Dopo le tre parole del quarteback, tutta la squadra corse al massimo delle loro possibilità.
Yume e Shin arrivarono per primi, con il fiatone e il cuore a mille.
Andarono dentro e si ritrovarono davanti ad una squadra di football americano.
-Deimon- Shin strinse il pugno.
-Shin-san!- Sena si era alzato, notando la squadra degli Ojo, che era arrivata.
-Kekekeke, vedo che gli Ojo White Knights hanno reclutato una nuova ragazza- rise uno di loro. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, alto e con un fisico un po’ più muscoloso della media.
-Hiruma Yoichi- sussurrò Shin, stringendo ancora di più il pugno.
-Il quarteback demoniaco?- chiese Yume, squadrandolo per bene.
-E’ la nostra segretaria- Otawara rise, battendo la mano sulla spalla della ragazza.
-Yume!- Sena arrivò davanti alla ragazza, guardandola, con la bocca spalancata -non era meglio se facevi la running back?-.
-Il campo non fa per me- rispose lei, sorridendogli.
-Bene!- urlò Kazuki -sfida di chi mangia più carne: Ojo White Knights vs Deimon Devil Bats!-.
-SI’!- tutti erano d’accordo, tranne le ragazze che si tirarono indietro con la scusa “noi siamo a dieta”, ritirandosi in un tavolo lontano dai ragazzi che si scannavano per mangiare più carne.
-Yume, tu sei innamorata?- chiese Mamori, la manager dei Devil Bats.
La Shiro sputò l’acqua che stava bevendo.
-No, per ora no- fu la sua risposta.
-Che peccato! Io invece credo che Mamo-nee si sia innamorata di Yo-nii!- Suzuna fece un sorriso sadico, con un pizzico di ironia.
Anezaki, ti tutta risposta, fece una faccia infuriata.
Yume guardò Shin, anche il ragazzo si girò. I loro occhi si incrociarono.
La Shiro sentì una fitta al cuore e distolse lo sguardo, rossa in viso. Che diavolo le succedeva?
Si tirò due schiaffi, sulle guance e guardò Wakana, che era tranquilla, mentre mangiava la sua carne al sangue.
La ragazza guardò il suo bicchiere di vetro: se le fosse caduto si sarebbe sicuramente rotto. Era anche lei così, odiava essere buttata a terra, venire lasciata cadere per distruggersi al suolo.
Le cadde una lacrima, dai suoi occhi verdi chiari, che si erano scuriti.
-Yume-nee, che ti succede?- chiese Suzuna, alzandosi dal tavolo.
Mi fa male la testa
-Non lo so- la segretaria degli Ojo si pulì gli occhi -mi fa male la testa, le braccia e le gambe, mi fa male dappertutto- finì a malapena la frase, piegandosi in due, per poi svenire, tenendosi la testa.
-YUME!!!- urlò Mamori, cercando di soccorrerla.
Tutti si fermarono e andarono in contro a lei, molto preoccupati e sconvolti. Ma il più sconvolto era Shin, trattenendosi dal piangere.


Note dell'autrice: il soprannome mi è venuto così a caso, non so neanche io il perchè. Vi ho lasciato sulle spine, eh? Spero che recensiate la mia storia, accetto anche critiche negative!
   
 
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