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Autore: Dragon Shiryu    19/06/2011    1 recensioni
Appena conclusa l'esperienza a Sinnoh, Ash decide di partecipare ad una competizione. Chi l'ha organizzata? E perchè?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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CAPITOLO 3


 La ragazza, dopo aver corso inutilmente in cerca dell’amico, si fermò all’improvviso e, una volta abbassandosi, cercò di fermare Pikachu, che la stava inseguendo, pregandolo di ritornare indietro.
Ma il Pokémon non aveva nessuna intenzione di abbandonare la ricerca e cercò di colpirla con i suoi gialli fulmini, ma ciò non arrese Misty, determinata a voler continuare da sola.
- Pikachu, ti prego… Vorrei trovarlo solo io, se non ti dispiace! – e il volto si fece così preoccupante da convincere il topo elettrico a lasciarla andare.
Pertanto girovagò senza compagnia per tutta l’isola Cannella, quando, ad un tratto, la capopalestra di Celestopoli notò un ragazzo seduto sulla spiaggia accanto al mare, decidendo di avvicinarsi lui.
Notò che i suoi occhi, anche se coperti dal cappello, erano pieni di lacrime e appariva come se fosse pietrificato da qualche misterioso attacco di un Pokémon nemico.
- Ash… eccoti qui, finalmente! – disse Misty avvicinandosi a lui dopo averlo osservato da lontano – Perché sei scappato in quel modo dal ristorante?
Ma l’amica non ricevette una risposta, dunque si sedette accanto a lui, ma, non appena incominciò a pronunciare il suo nome, Ash ebbe l’istinto di abbracciarla e di stringerla forte a sé, lasciando cadere per terra  il suo cappello.
- Misty, cosa dovrei fare? Mia madre ha tenuto nascosto una cosa così importante…
- Oh Ash… – gli rispose Misty ricambiando l’abbraccio – Ti capisco, come comprendo anche tua madre. Sono sicura che lei non ti ha mai detto ciò per non ferire i tuoi sentimenti e per farti passare un’infanzia senza problemi e tormenti.
Il ragazzo si distaccò un po’ da lei, rimanendo a poca distanza dal suo viso, ma l’allenatrice di Pokémon d’acqua continuò il suo discorso.
- Ti consiglio di tornare indietro e chiedere scusa a tua madre per questo tuo gesto. Ed inoltre… - e qui si fermò per respirare un po’ – Devi parlare con tuo padre!
- E perché dovrei farlo? – si alzò di scatto l’allenatore – Non lo conosco neanche!
- Ash Ketchum! – e anche lei lo imitò arrabbiata – Oramai non sei più uno stupido ragazzino di 10 anni e hai inoltre scoperto  chi è in realtà il signor Mark Smith, perciò se vuoi conoscere il motivo per chi ti ha abbandonato, vai immediatamente da lui!
- Ma se non dovesse uscire nessuna parola? E se rimango lì fermo come un babbeo davanti a lui?
- Lo saprai solo quando te lo ritroverai di fronte.
Ash ci pensò un momento: infatti non sapeva come comportarsi con entrambi, poiché l’avevano ingannato per questo lungo tempo, tuttavia alla fine decise di seguire il consiglio dell’amica.
- Credo che parlerò con ambedue. Grazie Misty! – e le sue guance divennero leggermente rosse, anche se poi cercò di coprirsi con il braccio, visto che si asciugò le lacrime scese sul suo viso.
- Inoltre devi sapere che ti stavo raggiungendo a Biancavilla per dirti una cosa…
- Cosa? - rimase un po’ sorpreso da questa affermazione.
- Nulla, in questo momento non è importante come il tuo problema!
La ragazza incominciò, seguita dal’amico, ad avviarsi verso il Pokémon Center dell’isola, ma, appena entrati, notarono tutte le luci spente: probabilmente tutti erano andati a dormire.
Ma una voce li fece spaventare.
- Sono andati tutti a dormire…
- Signora Ketchum… come mai ancora sveglia? – chiese stupita Misty.
- Volevo aspettare il ritorno di mio figlio…. Ma adesso vedo che è qui!
La ragazza capì in quel momento di essere di troppo, perciò, dopo aver dato la buonanotte ai due, si allontanò lasciando soli madre e figlio, che uscirono un po’ fuori dall’edificio.
- Scusami, Ash, per non averti detto nulla, ma avevo paura che tu… - e cominciò a piangere.
- Scusami tu, mamma, per come mi sono comportato poco fa…
- Ti capisco benissimo, figliolo… Anche io al posto tuo avrei agito nella stessa maniera!
E i due non pronunciarono altre parole che si abbracciarono pieni di lacrime, così i due, riconciliati senza alcun problema, andarono a dormire, ma Delia, invece di dirigersi verso la sua camera, prese la direzione opposta, bussando poi la porta.
- Cosa c’è, signora Ketchum? – domandò Misty quando l’aprì.
- Grazie per quello che hai fatto! – e quando la ragazza la guardò strana, continuò – Grazie per averlo fatto tornare indietro…
- Ho faccio ciò che un’amica avrebbe fatto…
- Ma allora non le lo hai detto? – e Misty la guardò in modo strano, anche se la mamma del ragazzo continuò - L’ho capito da molto tempo, sai?
- Se state pensando a quello… non è assolutamente vero! – e, agitandosi, si intravide un po’ di rossore sulle guance.
- E perché allora ti comporti in quella maniera? – ridacchio, per poi tornare seria - Fidati di me… Confessa ciò che provi prima che lui parta per una nuova avventura, e chissà quando avrai l’occasione di rivederlo di nuovo!
Lasciandola in piedi senza parole, Delia si allontanò dalla stanza per poter finalmente andare a dormire, mentre Misty cominciò a riflettere su ciò che la donna aveva detto.
“Ma non sono innamorata di lui… o forse si? Non saprei proprio…”
Ad un tratto da una delle sue Pokéball appoggiate sulla scrivania uscì Psyduck che cominciò a fissare la padrona in modo vago e senza pensieri, solo come lui sapeva fare.
- Psyduck… - incominciò a interrogarlo oramai abituata alle sue uscite improvvise – Dammi in consiglio: cosa devo fare? Devo confessargli i miei sentimenti?
Nonostante il papero giallo non l’aveva consolata, il giorno dopo la ragazza si alzò decisa a parlare con Ash, visto che per lei era giunto il momento di ammettere la sua attrazione, ma, cercandolo per tutto l’ospedale, non riuscì a trovarlo.
- Ma dov’è andato Ash, signora Ketchum? – chiese avvicinandosi alla signora.
- Da Mark. È deciso a chiarire con suo padre, anche se sono un po’ preoccupata. Misty… Non so cosa potrebbe raccontare!
Intanto Ash, accompagnato da Pikachu, dopo aver parlato con la gente del posto, si arrivò davanti al portone della grande villa personale di suo padre, indeciso se entrare o meno.
- Pikachu, cosa devo fare?– e lo guardò convinto di poter sentire il Pokémon parlare – Dici di entrare?
Dopo aver inspirato per l’ansia, il ragazzo suonò il citofono e, non appena essersi fattio aprire da un maggiordomo,  entrò a passi lenti portandosi in spalla come al solito il suo animale.
Percorsero la strada che portava all’ingresso, e nel frattempo si voltarono osservando l’immenso giardino che contornava l’abitazione, chiedendosi quanti soldi avesse speso l’uomo per tutto ciò.
Arrivati al portone, un giovane uomo, probabilmente il suo assistente personale, li fece entrare senza opporre resistenza.
- Prego, mi segua… - e i tre iniziarono a camminare – Ho avvisato il padrone del suo arrivo e la sta aspettando in palestra impaziente!
- In palestra? – si stupì il ragazzo – Vuole combattere? 
- Perché mi sta ponendo questa curiosità?
-Perché ho appena restituito al professor Oak tutti i miei Pokémon, a parte lui… - e accarezzò la testa del topo elettrico.
- Credo che lo saprete subito… Siamo arrivati a destinazione!
Si trovarono davanti ad una porta chiusa e, col consenso dell’altra persona, Ash spalancò la porta trovandosi suo padre alle prese con la sua squadra, che rientrò dentro alle sfere per ordine del padrone.
Entrambi si guardarono in faccia, per poi indirizzare loro sguardi da un’altra parte, dando origine ad alcuni secondi di imbarazzo silenzio.
- Ash, ti stavo aspettando. – incominciò a parlare Mark Smith -Perché sei giunto fino a qui?
- Sono venuto per parlarti e per chiarire alcune cose! - ma l’uomo non disse nulla, così continuò - Perché mi hai abbandonato? Io avevo bisogno di una famiglia… di un padre… Ma tu non sei mai stato vicino a me!
- Senti… - e dal tono di voce pareva prendere le distanze da lui - In tutti questi anni mi sono allenato per realizzare il mio sogno, così per un po’ mi sono allontanato dai miei cari.
- Cosa vorresti dire?
- Quando tua madre è rimasta incinta, avevo paura che, restandole accanto, avrei infranto per sempre i miei  desideri, perciò sono scappato come un codardo! Ma poi mi sono pentito di averlo fatto…
- E come mai non sei tornato sui tuoi passi?
- Perché ritornare dopo tanto tempo sarebbe solo stato inutile, perché so che Delia non mi avrebbe mai perdonato. E perciò eccomi qua…
- Ma non hai mai pensato a me? Ai mai sentimenti? – urlò Ash.
- Certo, ed è per questo che ho organizzato tutto ciò! Ho sempre avuto la sensazione che un giorno avresti intrapreso anche tu questa strada… Speravo che un giorno ti avrei riconosciuto, ci saremo incontrati e, perché no, scontrati.
- E adesso che mi hai trovato, cosa vuoi?
 - Mi piacerebbe che tu esaudisca un mio desiderio:  vuoi rimanere per sempre qui accanto a me sull’Isola Ferrosa? Così potremo recuperare tutto il tempo perduto…
Il silenzio entrò nella stanza.
Il ragazzo non sapeva cosa dire, nella sua mente si visualizzarono dei volti di persone a lui care: dalla madre a Tracey, da Gary  al professor Oak, e senza dimenticare Pikachu, Brock, Vera, Drew, Max, Lucinda, Paul e tutti gli altri amici conosciuti nel corso dei suoi lunghi viaggi.
Senza, però, dimenticare Misty.
Già, Misty… aveva paura di perderla.
- Papà, io ti considero come un grande allenatore, e per questo motivo ti stimerò per sempre, ma io sono un allenatore e voglio viaggiare. Ma non per questo non ho nessuna intenzione abbandonare la mia città, mia madre e i miei amici.
Per una strana ragione, Mark non rimase stupito dalle parole del figlio, ma, anzi, sorrise.
- Lo avevo immaginato, Ash. In fondo è la tua vita, e sei solamente tu che devi decidere il tuo futuro. Ma lascia che ti dia almeno un consiglio da genitore: non commettere il mio stesso errore.
- Che vuoi dire? – domandò ignorando la risposta.
- Ho notato una ragazza vicino a te e, vedendovi solo per alcuni istanti, sembra che tu abbia per lei un sentimento più forte di una semplice amicizia.... – e, una volta avvicinandosi a lui, mise le sue mani sulle sue spalle, precedentemente liberate da Pikachu che si posizionò accanto ai piedi del ragazzo osservando la scena - Non lasciartela scappare come ho fatto con tua madre.
- Ti sbagli di grosso! – e arrossì - Lei è solo un’amica e..
- Lo vedi? – lo interruppe - Ora vai! E ricorda che, se mi vorrai sfidarmi di nuovo, o perfino considerarmi tuo padre, sappi che sarò qui ad aspettarti!
- Ciao… - e Ash si allontanò assieme al suo amico giallo, quando ad un tratto si fermò - E grazie del consiglio… papà!
L’uomo sorrise nel sentire il figlio chiamarlo così e, vedendolo allontanarsi dalla palestra, pensò che lui, fra tutti i ragazzi conosciuti in tutti i suoi anni di viaggio, era destinato a diventare il più grande Pokémon Master del mondo.
 Intanto i due stavano correndo per le vie dell’isola, quando giunsero verso la spiaggia, dove, forse per puro caso o per volontà del destino, videro Misty correre verso di lui.
E il caso strano fu che si incontrarono proprio nello stesso della sera precedente.
- Misty, cosa fai qui?
- Volevo sapere se eri riuscito a parlare con tuo padre.
- Si, e ho deciso, nonostante lui mi abbia chiesto di rimanere qui, che non resterò con lui.
 - Sono contenta! E poi volevo dirti una cosa…
I due, imbarazzati, arrossirono sul volto, non sapendo cosa dire; inoltre l’atmosfera si fece ancora più intensa e romantica, quando ad un tratto Pikachu li fece voltare verso lui.
- Sarà meglio tornare indietro… - sentenziarono all’unisono i due amici, che, convinti dal piccolo animale, tornarono al Pokémon Center, dove ad attenderli, disperata, c’era Delia, che corse ad abbracciare il figlio.
- Allora Ash, cosa è successo con tuo padre?– chiese la donna .
- Tutto a posto, ma mi ha proposto  di fermarmi per tutta la vita da lui…
- E tu cosa hai risposto? – si preoccupò la mamma.
- Ho rifiutato… Vorrei restare con voi! – e guardò Misty accanto a lui - Per sempre…
- Che hai da guardare? – si arrabbiò la ragazza, che infondo era contenta di quello sguardo.
Sfortunatamente il giorno dopo arrivò il momento delle partenze: infatti Delia, Oak, Tracey ed Ash dovevano ritornare a Biancavilla, mentre Misty verso Celestopoli.
- Professor Oak, che fine ha fatto Gary? Non l’ho visto dopo la festa in pizzeria…
- È tornato ad occuparsi del suo lavoro…
“Spero che vada tutto bene… So che diventerai un grande ricercatore!” pensò Ash guardando il cielo “E so che, dopo aver battuto Paul e averlo fatto sparire, ci saranno molti allenatori pronti a sfidami…”
- E io li batterò tutti! – urlò all’improvviso spaventando tutti i presenti.
E così, dopo essersi salutati con baci e abbracci, si distaccarono sperando un giorno di incontrarsi tutti assieme come quei giorni.
E, chissà, se Ash confesserà mai i suoi sentimenti verso l’amica, che la vide sorridere prima che la sua immagine scomparve ai suoi occhi.
  
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