A/N: eeeehm, mi scuso per l'enorme ritardo... mi perdonate? ^^
Il tesoro dei Malandrini
Settimo arcano
********************
"Un ultimo sforzo, siam quasi arrivati
al grande tesoro di noi quattro pirati!
La prova finale del grande leone
è da cercarsi dietro il Babbione."
Se il
buongiorno si vede dal mattino, questa sarà decisamente una giornata del cavolo.
Non bastava la notte insonne, la quasi caduta nella doccia e il libro di
Aritmanzia misteriosamente nascosto sotto il letto, no, ci voleva anche questa.
Arrivo in Sala Grande per la colazione, e scopro che i miei adorati compagni di
Casa hanno fatto fuori tutto lasciando solo il... porridge?! Ma insomma, siamo
in una scuola, non in un campo profughi!
Comunque, bisogna ammettere che la velocità con cui hanno ripulito tutto è a dir
poco sbalorditiva: e dire che sono in ritardo di soli cinque minuti!
Mi siedo mestamente al mio posto, mescolando il mio misero pasto senza la minima
voglia di assaggiarlo, quando si
avvicina a me Susan.
- Hey, ciao! - la saluto io, allegra. - Come va? -
- Bene, tu? Tieni, ti ho portato questo dalla nostra tavola. - mi risponde,
offrendomi un paio di toast. - Dovevano essere alquanto affamati, stamattina. -
continua, osservando la tavola, che sembra un campo di battaglia.
- Grazie, sei un angelo. - la ringrazio. - Perché non ti siedi un po' con me a
farmi compagnia? Manca ancora un po' all'inizio delle lezioni. -
Lei ci pensa per un po', guardandosi in giro, e alla fine si siede sulla panca
di fianco a me. - Allora, come vanno le cose? -
- Al solito... Studio, quidditch, qualche occasionale vagabondaggio per il
castello e ancora studio. Tu, piuttosto! Neville mi ha detto che sei la migliore
del vostro anno. -
- Oh beh, - fa lei, arrossendo leggermente, - è solo perché Hermione Granger non
c'è... E poi non è del tutto vero, anche lui è molto bravo. A proposito di
Neville, io volevo chiederti una cosa... -
- Dimmi pure, sono tutta orecchie... Ahia! - faccio io, voltandomi dall'altro
lato per vedere chi è l'animale che mi ha appena rifilato una spallata.
Sorpresa delle sorprese, chi mi ritrovo davanti se non Romilda Vane?
- Vane, vedi di fare attenzione la prossima volta. - sbotto, mentre lei
come al solito mi guarda acida.
- Scusami. - replica lei, con un tono che dice piuttosto "La prossima volta vedo
di farti più male".
Io la ignoro semplicemente e mi volto di nuovo verso Susan. - Allora, cosa volevi
chiedermi? -
- Ehm... Ti dispiacerebbe se ne parlassimo fuori? - mi risponde, guardando
Romilda. - Qui ci sono un po' troppe galline chiacchierone per i miei gusti. -
- Si, anche per i miei. - le dico alzando un po' la voce e prendendo la mia
borsa da sotto il tavolo, per poi alzarmi e uscire con la Tassorosso dalla Sala
Grande.
- Allora? - le dico, non appena siamo al riparo da orecchie indiscrete.
- Beh, io volevo chiederti se... Sai, girano delle voci a scuola, e io volevo
chiederti, si, insomma... Volevo sapere se... -
- Tranquilla, né io né Luna stiamo con Neville. - la interrompo, sorridendo. -
Ma non dirlo in giro, non farebbe bene alla sua reputazione. A proposito, posso anche
assicurarti che gli piacciono le ragazze; ma credo che questo tu possa dirlo in
giro senza pericolo. -
- Be... bene. - mi risponde lei, tirando un sospiro di sollievo e sorridendo a
sua volta. - Beh, si è fatto tardi, io scappo! Buona giornata, Ginny, e
grazie per la chiacchierata. - continua, cominciando ad avviarsi verso le scale.
- Buona giornata anche a te, e grazie per i toast! - replico, cominciando ad
avviarmi anche io verso le scale, affrettandomi non appena sento il suono della
prima campanella.
Ed ecco che un altro glorioso giorno comincia ad Hogwarts. Beh, glorioso almeno
per Neville.
**********
- Non mi sembra il caso di farla così tragica. -
- Tu non capisci, Neville. -
Sono ufficialmente nei guai. In guai molto grossi, anche se Neville pensa il
contrario. Qualcuno, che di nome fa Romilda e di cognome Vane, stamattina
ha messo le mani nella mia borsa e mi ha rubato la Mappa del Malandrino. Certo
che Hogwarts non è mai stato il fatato regno della privacy, ma frugare a
casaccio nella borsa del prossimo è davvero troppo: non vorrei proprio essere
costretta ad andare in giro incatenata alla mia roba!
- Vedrai che l'avrai lasciata in dormitorio... -
- No, stamattina l'ho messa nella borsa, come al solito! - replico al mio amico
sbuffando, mentre svuoto per l'ennesima volta la mia borsa sul tavolo della
biblioteca, attirandomi un'occhiataccia da Madama Pince quando uno dei miei
libri cade rumorosamente a terra. - Ecco! Niente! Ma se la acchiappo, giuro che
questa me la paga. -
- E, di grazia, potrei sapere perché sei così convinta che sia stata proprio lei
a prenderla? - mi fa Neville dall'altro lato del tavolo, con una smorfia.
- Semplice, era seduta di fianco a me! Quando mai hai visto tu Romilda Vane che
viene a sedersi proprio vicino a me quando quasi tutta la tavola era vuota? Deve
aver pensato che avessi qualcosa di Harry. -
- Si, ma... -
- E sai qual è il colmo?! - continuo, riscaldandomi. - Che non posso nemmeno
andarla a denunciare alla McGranitt, perché quel maledetto pezzo di carta
dovrebbe trovarsi in uno degli schedari degli oggetti confiscati di Gazza! Uffa.
-
- E tu come fai a saperlo?! - mi chiede lui, sorpreso.
- Fred e George. L'hanno rubata loro, me l'hanno raccontato. - gli rispondo
semplicemente, posando di nuovo tutta la mia roba. - Cambiando discorso, dov'è
Luna? -
- In punizione. - mi risponde Nev, cambiando improvvisamente tono. - Si è
trovata in mezzo alla solita battaglia di cibo dell'una meno un quarto, e quando
la McGranitt ha chiesto spiegazioni i Corvonero che erano con lei le hanno
addossato la colpa. Ma quando la finiranno?!-
- E Luna non ha fatto niente?! - replico, allibita.
- No. Lo sai com'è, ormai si è rassegnata. Fatto sta che adesso le tocca
spolverare tutte le targhe nella sala dei Trofei per il resto della settimana. -
Ci mancava giusto questo. Ma che bella giornata del cavolo. Faccio per chiedere
a Neville una piuma in prestito per finire i miei compiti, quando in biblioteca
entra Romilda e la sua cricca e si ferma giusto vicino a noi.
Mi correggo. Adesso sì che è una bella giornata del cavolo.
Fortunatamente non ci
fila neanche di striscio, ma quando io sto per ringraziare Merlino per la grazia
accordatami, lei si siede con le sue amiche al tavolo di fronte al nostro,
cominciando a fissarci con le braccia incrociate.
- Qualche problema? - le chiedo gentilmente, dopo che lei ha passato l'ultimo
quarto d'ora a guardarmi in cagnesco. Romilda non mi risponde, continuando
imperterrita a fissarmi. - Si può sapere che ti ho fatto,
stavolta? - riprovo, ma lei si limita a continuare a fare la statua di sale.
- Ignorala semplicemente. - mi fa Neville, tranquillo.
- Non posso, mi deconcentra! - gli rispondo, mentre chiudo il mio libro un po'
troppo rumorosamente. - Vane, stai per caso esercitandoti nella tecnica dello
sguardo che uccide? No, perché se è così ti avverto che non ti sta venendo molto
bene. -
- Vuoi proprio sapere cosa c'è, Weasley? - sbotta arrabbiata lei, prendendo la
Mappa dalla sua borsa e sventolandomela davanti. - Sai questa cos'è? -
- Mi sembra semplicemente una delle mie pergamene, e anche abbastanza vecchia. -
le rispondo, il più tranquillamente possibile. - Perché, cosa mai dovrebbe
essere? -
- Non prendermi in giro! L'hai rubata ad Harry, vero? So per certo che questa
era sua! -
- Ah si? E come fai a saperlo? Hai frugato tra la sua roba? -
La faccia di Romilda si fa più rossa dei miei capelli, il che è tutto dire. -
Non... Non sono fatti tuoi, Weasley! - balbetta, sull'orlo di una crisi
isterica. - E comunque, perché ce l'hai? Scommetto che con questa si può parlare
con Harry! -
Solo io sono allibita dalla stupidità di questa gallina?
- Per rispondere alle tue domande, non credo siano affari tuoi; e comunque sei
totalmente fuori strada. - replico, incrociando le braccia.
- Ah si? Lo vedremo! Specialis revelio! - fa lei, puntando la sua
bacchetta verso la pergamena. - Eh? "Il signor Felpato si chiede perché mai
questa signorina non si faccia una po' di cavoli suoi." Che vuol dire? -
quasi mi urla, venendo verso di me e sbattendomi la pergamena in
faccia.
- Oh, guarda... Continua! - dico, soffocando una risata. - " Ramoso è d'accordo,
e ricorda alla signorina che il mondo non gira intorno a lei, altrimenti sarebbe
molto più grassa." Aspetta, ce ne è un'altra... "Lunastorta inoltre vorrebbe
consigliarle di farsi un bagno d'umiltà, che in caso non lo sapesse, non è un
nuovo bagnoschiuma." - finisco di leggere, ridacchiando. Romilda gira di nuovo
la pergamena verso di lei, e se possibile, diventa ancora più rossa.
- Avanti, leggi! Sono curiosa! - le dico, con tono angelico.
- "Co... Codaliscia fa notare che la signorina è talmente tanto
piena di sé che teme che il suo cervello abbia dovuto soppalcare per trovare posto".
Cos'è, un altro dei tuoi stupidi scherzi?! Digli di smettere! - strepita,
sull'orlo delle lacrime.
Poverina... Quasi quasi mi fa anche un po' pena.
- Su, restituiscimela... Neanche io so come farli smettere. - le faccio
dolcemente, sentendomi molto magnanima.
- No! - replica, tenendo la pergamena stretta a sé.
Ho cambiato idea. Romilda Vane si merita questo ed altro.
- Va bene, l'hai voluto tu. - le faccio, tirando fuori la mia bacchetta. - Accio
pergamena. - esclamo pigramente rivolgendo la bacchetta verso la mappa, che
ritorna tra le mie mani. - Ora, se non ti dispiace, dovrei studiare. Vai a fare
la piccola detective da qualche altra parte. -
- Non finisce qui, Weasley! Faremo i conti quando Harry tornerà, vedrai! -
replica lei acida, prima di alzare i tacchi e andarsene dalla biblioteca con le
sue amiche al seguito.
- Quella lì è completamente pazza. - è l'ultimo commento di Neville, prima di
metterci per una volta a studiare seriamente.
**********
E' da circa mezz'ora che fisso l'arazzo di Barnaba il Babbeo,
cercando di capire come abbia fatto ad arrivare qui. Dopo cena ho salutato
Neville e Luna e ho cominciato a vagabondare come mio solito in giro per la
scuola, cercando di schiarirmi le idee e contemporaneamente trattenermi dal
lanciare fatture all'impazzata contro Romilda Vane.
Tra l'altro, vorrei tanto sapere quando si è fatta l'idea di essere la ragazza
di Harry Potter, dal momento che sembra crederci seriamente. Meno male che le
credono solo le sue amiche, altrimenti a questo punto sarebbe già stata nelle
mani di Voldie Moldie e dei suoi simpatici amichetti.
Sospirando, mi lascio scivolare sul muro di fronte all'arazzo, sedendomi a
terra. La cosa più divertente- o patetica, a seconda dei punti di vista - è che
non la odio nemmeno. Mi fa imbestialire, ma non riesco ad odiarla. Sono troppo
buona per questo mondo, lo so.
- Sai Barnaba, ora che ci faccio caso sei proprio brutto. - esclamo, rivolta
verso l'arazzo, mentre dalla mia borsa recupero bacchetta e Mappa. - Giuro
solennemente di non avere buone intenzioni. -
Mi sa proprio che ha ragione Neville, rifletto mentre fisso i piccoli nomi
andare in giro per la versione cartacea di Hogwarts. Perché starei a fissare ore
ed ore questa stupida mappa, allora?
La verità è che sono arrabbiata a morte con quei tre. Non dico che avrebbero
potuto portarmi con loro, non sono così stupida; ma almeno
potevano dimostrarmi di avere abbastanza fiducia in me da confidarmi
quello che stavano architettando.
Oh, uffa. Di questo passo diventerò la fotocopia di Cho Innaffiatoio Chang.
Cerco nella borsa una gomma da masticare, e mi capita tra le mani la pergamena
con l'indovinello. - Uhm... il babbione... - ripeto a me stessa, concentrandomi
su questo piuttosto che continuare a pensare all'illogicità della mia vita al
momento. Alzo gli occhi verso l'arazzo di fronte a me e lo fisso per un po',
proprio mentre Barnaba tenta di fare un plié. - E se fosse... - continuo tra me
e me, alzandomi da terra e avvicinandomi all'altra parete.
- Fatto il misfatto! - esclamo, puntando la bacchetta su Barnaba, che
improvvisamente si illumina e fa una piroetta. La solita voce esce dal nulla e
comincia a recitare:
Forza e coraggio, il tesoro è vicino
basta soltanto saltare un gradino!
Com'è consuetudine, da quand'è iniziata,
parlandoci in rima la risposta va data:
Mi rompo al minimo suono e se mi chiami più non ci sono!
- Fantastico, ci mancava giusto questa. - dico tra me e me. -
Allora, vediamo... Con le rime non ci so molto fare, ma sono sicura che
"silenzio" è la risposta da dare. - continuo rivolta all'arazzo.
- Si poteva fare di meglio, ma ci acconteremo. - replica la voce con tono di
sufficienza, prima di scomparire come al solito. Barnaba, invece, si esibisce in
una serie perfetta di piroette, alla fine della quale, tra l'applauso generale
dei Troll, appare una pergamena a mezz'aria.
Io subito allungo la mano e la afferro, per poi dirigermi in tutta fretta alla
Sala Comune.
**********
- Neville! Guarda un po' cosa ho trovato! - faccio felice al mio
amico, quando poco dopo attraverso il ritratto della Signora Grassa e trovo il
mio amico seduto su una poltrona davanti al fuoco, intento a leggere il Profeta
della Sera.
Lui alza gli occhi dal giornale e guarda la pergamena. - Oh, fantastico! Dove
era nascosto, stavolta? -
- Dietro l'arazzo di Barnaba il Babbeo, vicino alla Stanza delle Necessità. -
replico, sedendomi nella poltrona vicina. - Si inventano cose sempre più
assurde, tra l'altro. Ora ho dovuto dare la soluzione parlando in rima. -
- Potevi sempre chiamarmi, quando l'hai scoperto, però. - mi dice lui,
fingendosi offeso.
- Ehi, sono corsa qui non appena ho preso la pergamena! Non ti basta questo? -
gli rispondo, facendogli la linguaccia. - Oh, quasi dimenticavo... Non c'entra
niente con la caccia al tesoro, ma stamattina Susan mi ha chiesto chiarimenti su
certe voci che girano per la scuola, sai... - continuo, risvegliando subito la
sua attenzione.
- Oh! E cosa aspettavi a dirmelo?! E soprattutto, tu cosa le hai risposto? - mi
fa, rizzandosi a sedere e fissandomi, in attesa della risposta.
- Non preoccuparti, niente di compromettente. Mi sono semplicemente limitata a
smentire le voci. Si, tutte le voci. - gli dico, quando lui inarca un
sopracciglio. - Comunque sembrava che fosse alquanto sollevata dalla notizia. -
- Ed è un segnale positivo o negativo? -
- Più che positivo, direi. - gli faccio sorridendo. - Ora, che ne diresti di
vedere qual'è l'ultimo indizio? -
- Prego, a te l'onore. - mi dice, mentre io apro il rotolo e leggo cosa c'è
scritto.
"Siamo alla fine, questo va detto
speriamo che in ciò tu abbia tratto diletto.
Partendo da est ora guardati in su,
dove la Pluffa riposa va' tu.
3 - 1 - 6 - 4 - 2 - 5"
********************